[ 1 ottobre ]
Vi sembra normale che nel paese dell'Occidente, l'Italia appunto, in cui c'è forse la più alta ricchezza netta —8.728 miliardi— e circa 4 mila miliardi di sola ricchezza finanziaria [1] ci sia un governo che con il cappello in mano supplica gli squali della finanza globale ad "investire" nel nostro paese, ovvero a fare shopping per comprare aziende, imprese a marchi?
No che non è normale, e tuttavia è proprio quanto accade da almeno vent'anni —allora s'iniziò privatizzando gli asset pubblici e donandoli ai "capitani coraggiosi", i risultati li abbiamo visti, quella di Alitalia è solo la punta dell'iceberg— col particolare che il governo Renzi sta abbattendo le ultime paratie sopravvissute e invoca le scorribande straniere.
La prova? Ieri si svolgeva per la prima volta a Milano la settima edizione dell'International Forum of Sovereign Wealth Funds (Ifswf). Un consorzio di 34 fondi sovrani di 31 paesi con un patrimonio totale di gestione superiore ai 4-550 miliardi, quasi tre volte il Pil italiano.
Ci è andato il ministro Padoan a consegnare ai presenti l'augurio del governo a questi squali affinché considerino "le grandi opportunità d'investimento" nello Stivale. Il tutto ovviamente in nome della "crescita". Padoan ha sottolineato che il governo è impegnato a "creare un clima favorevole agli investimenti di lungo termine con un piano di riforme strutturali che è il più ambizioso d'Europa" —vedi Jobs act ecc.
Non c'era bisogno di quest'ultima notizia per avere conferma che il governo Renzi segue politiche neoliberiste. E tuttavia la determinazione a svendere i "gioielli di famiglia" dell'economia italiana è come una ciliegina sulla torta, anzi un vero e proprio sigillo. Non abbiamo solo un governo antipopolare, abbiamo un governo anti-nazionale, terminale politico della grande finanza predatoria globale.
NOTE
NOTE
[1] Al 31 dicembre 2013 la ricchezza netta degli italiani ammontava a 8.278 miliardi di euro che, divisi per circa 60 milioni di abitanti, corrispondevano a 138.000 euro pro capite. I dati provengono dal bollettino statistico della Banca d’Italia, il quale documento, nella nota metodologica, precisa che la ricchezza netta è data dalla somma delle attività reali e finanziarie, al netto dei debiti. La ricchezza complessiva era composta dal 60% da attività reali mentre il restante 40% era rappresentato da attività finanziarie. Le attività reali delle famiglie risultavano composte per l’85% da abitazioni, 4% da terreni, 5% da fabbricati non residenziali e il resto da macchinari, attrezzature e impianti. Le attività finanziarie, pari a circa 4.000 miliardi, erano composte per il 43% da azioni, obbligazioni, fondi comuni e titoli esteri; i depositi rappresentavano il 30%, fondi pensioni e risparmio assicurativo il 19% e i titoli pubblici, il 5%.
Le passività finanziare erano di 886 miliardi e i mutui sulle abitazioni pesavano per il 43%. Il restante 57% delle passività finanziarie era formato da prestiti al consumo e debiti commerciali. [La ricchezza delle famiglie italiane nel 2013 - Supplemento al Bollettino Statistico n. 69, 16 dicembre 2014. Banca d'Italia]
Le passività finanziare erano di 886 miliardi e i mutui sulle abitazioni pesavano per il 43%. Il restante 57% delle passività finanziarie era formato da prestiti al consumo e debiti commerciali. [La ricchezza delle famiglie italiane nel 2013 - Supplemento al Bollettino Statistico n. 69, 16 dicembre 2014. Banca d'Italia]
2 commenti:
OTTIMO ARTICOLO.
Mi permetto, però, di andare fuori tema per reiterare una richiesta allaredazione (già fatta a commento di un altro articolo). Domenica in Portogallo ci saranno le elezioni politiche. La cosa interessante è che la sinistra è divisa proprio sulla discriminante dell'euro e della sovranità: dichiaratamente antieurista e sovranista la CDU (coalizione elettorale tra il Partito Comunista e gli ecologisti), altereuropeista e compatibilista il Bloco de Esquerda. La cosa bella è che i sondaggi danno la CDU sul 9-10% mentre il Bloco sul 5-6%. Avete dato molto spazio (giustamente) alle vicissitudini della sinistra ellenica, perchè invece non uno straccio di articolo sul Portogallo? Eppure il programma della CDU è ancora più simile alle posizioni di Sollevazione rispetto a quello, pur buono, di Unità Popolare...
PORTOGALLO
L'anonimo lettore ha in parte ragione. Dovremmo occuparci del Portogallo, e lo faremo.
Siamo ovviamente a conoscenza delle dinamiche interne a questo paese, ed in particolare che la coalizione guidata dal Pcp è anti-Ue anti-euro- Sfortunatamente non abbiamo contatti diretti in Portogallo. Né ce l'hanno i nostri amici spagnoli, nemmeno col Pcp. Le ragioni di questa distanza non solo solo geografiche e culturali, ma pure politiche. Il Pcp rassomiglia molto al Kke, è un partito molto chiuso al dialogo con ogni sinistra che non appartengano alla sua corrente ideologica.
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