[ sabato 1 giugno 2019 ]
Al di là di come siano andate effettivamente le cose nessuno, nel governo, ci fa una bella figura. Ed infatti i giornali ed i media di regime fanno a gare nel parlare di "governo allo sbando", "siamo senza governo", "nuova crisi tra gli alleati di governo", ecc.
La "manina 2"...
Già nell'ottobre scorso accadde che Di Maio denunciò "la manina" che manomise, a suo dire, il decreto sul condono fiscale. Accusa che Di Maio fece a Porta a Porta incolpando esplicitamente i colleghi della Lega. Annunciò addirittura una denuncia alla Procura, ma poi dovette fare marcia indietro.
Ora ci risiamo, ma questa volta la cosa è decisamente più grave, dato che si tratta della risposta alla missiva della Commissione della Ue. Nella lettera circolata ieri pomeriggio si rassicurava la Commissione che il governo avrebbe rispettato le stringenti condizioni per il rispetto dei parametri sul deficit e il percorso di abbassamento del debito. Detto in parole povere: sarebbero stati fatti tagli allo stato sociale, con eventuale retromarcia sulle due misure simbolo del governo: RdC e Quota 100. Si leggeva intatti testualmente:
Una risposta, sia detto per inciso, che non promette niente di buono, dato che il governo conferma l'impegno a rispettare riduzione del deficit e rientro dal debito.
Manina o non-manina, guarda caso è sempre dal Ministero dell'economia, il covo dei serpenti, che vengono i guai più seri. Di riffa o di raffa, a seminar zizzania, c'è ancora una volta di mezzo Giovanni Tria, il Cavallo di Troia di Mattarella e degli eurocrati.
La vicenda della "Manina 2", quindi della melliflua risposta alla Commissione, sono una conferma che l'equilibrio tra le tre forze del governo — M5s, Lega e partito di Mattarella —, non regge, a maggior ragione in vista del braccio di ferro con la Ue sulla Legge di bilancio 2020.
Prendendo atto che il grande successo elettorale della Lega e la non meno grande sconfitta dei cinque stelle terremotava il governo, il Comitato centrale di P101 scriveva:
La risposta l'avremo presto.
La risposta del Mef all'avviso della Commissione europea ...
Al di là di come siano andate effettivamente le cose nessuno, nel governo, ci fa una bella figura. Ed infatti i giornali ed i media di regime fanno a gare nel parlare di "governo allo sbando", "siamo senza governo", "nuova crisi tra gli alleati di governo", ecc.
La "manina 2"...
Già nell'ottobre scorso accadde che Di Maio denunciò "la manina" che manomise, a suo dire, il decreto sul condono fiscale. Accusa che Di Maio fece a Porta a Porta incolpando esplicitamente i colleghi della Lega. Annunciò addirittura una denuncia alla Procura, ma poi dovette fare marcia indietro.
Ora ci risiamo, ma questa volta la cosa è decisamente più grave, dato che si tratta della risposta alla missiva della Commissione della Ue. Nella lettera circolata ieri pomeriggio si rassicurava la Commissione che il governo avrebbe rispettato le stringenti condizioni per il rispetto dei parametri sul deficit e il percorso di abbassamento del debito. Detto in parole povere: sarebbero stati fatti tagli allo stato sociale, con eventuale retromarcia sulle due misure simbolo del governo: RdC e Quota 100. Si leggeva intatti testualmente:
«riduzioni delle proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022»Poi, anzitutto grazie al M5s, il Mef ha smentito, affermando che il governo tirerà diritto e non ci saranno tagli allo stato sociale. E' così stata inviata a Bruxelles la vera lettera di risposta.
Una risposta, sia detto per inciso, che non promette niente di buono, dato che il governo conferma l'impegno a rispettare riduzione del deficit e rientro dal debito.
Manina o non-manina, guarda caso è sempre dal Ministero dell'economia, il covo dei serpenti, che vengono i guai più seri. Di riffa o di raffa, a seminar zizzania, c'è ancora una volta di mezzo Giovanni Tria, il Cavallo di Troia di Mattarella e degli eurocrati.
La vicenda della "Manina 2", quindi della melliflua risposta alla Commissione, sono una conferma che l'equilibrio tra le tre forze del governo — M5s, Lega e partito di Mattarella —, non regge, a maggior ragione in vista del braccio di ferro con la Ue sulla Legge di bilancio 2020.
Prendendo atto che il grande successo elettorale della Lega e la non meno grande sconfitta dei cinque stelle terremotava il governo, il Comitato centrale di P101 scriveva:
«E’ legittimo, dato il responso delle urne, mettere mano alla composizione del governo? Sì, lo è. Ma ciò può avvenire in due opposte maniere: a spese dei 5 stelle oppure a quelle del Cavallo di Troia dei poteri forti“, il partito di Mattarella” il quale, vale ricordarlo, non è solo la terza forza della coalizione ma quella che detiene l’ultima parola sulle decisioni che contano. Se la Lega vuole più potere in seno al Consiglio dei ministri, avocasse a sé i Ministeri chiave dell’Economia e degli Esteri. Se invece Salvini non attaccherà in quella direzione — ove ad esempio ponesse sul tavolo in modo ultimativo questioni come una flat tax a favore dei più ricchi o la sciagurata “autonomia differenziata” che approfondirebbe il solco già enorme tra Nord e Sud del Paese —, vorrà dire che avrà ceduto alle frazioni nordiste e anti-nazionali della Lega che hanno già deciso di rompere l’alleanza col M5s per andare ad elezioni anticipate. Soluzione gradita ai poteri forti che così vedono la possibilità di restaurare il sistema bipolare o delle “larghe intese”.Salvini è al bivio. O vorrà dire no ai diktat che verrano da Bruxelles, e quindi non lascerà il Mef in mano a Tria mettendo un suo uomo al suo posto — ha dalle sue parti con chi sostituirlo—, oppure, Dio ce ne scampi!, la butterà in caciara, preferendo lo scontro con Di Maio, il che significa elezioni anticipate.
La risposta l'avremo presto.
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5 commenti:
Analisi perfetta. Speriamo tutti in uno scatto di dignità della Lega. Per quanto rigurada i nomi, no saprei: Borghi nicchia e preferisce restare in commissione Bilancio e Bagnai potrebbe voler fare lo stesso. Vedremo.
Penso di averlo gia' scritto ma ormai e' noto che il nome di Tria fu proposto da Paolo Savona (se ricordo lo ha anche detto in TV Garavaglia) con cui ha spesso dibatutto di Europa da una prospettiva diversa seppur in maniera critica. Se poi sia diventato un alleato di Mattarella lo dobbiamo alle contingenze della politica. Avevo gia' scritto in un commento a fine anno che Bagnai e' in lista d'attesa come d'altra parte lo ha ricordato lui stesso in un video "Europa al bivio" https://www.youtube.com/watch?v=L_jn6LRXRkg&t=2121s su Byoblu
Se vogliono avere ancora qualche credibilità i cinque stelle devono sostituire anche Fico (la festa della repubblica dedicata ai migranti è roba da PD), altrimenti la loro perdita di consensi aumenterà inesorabile.
Abbiamo al governo dei caccasotto ,il popolo si libera se fai la GUERRA al nemico
Ed arriva l'endorsement di papa Ciccio a Conte ("È un uomo intelligente, un professore, sa di cosa parla"), che stasera dovrà dirci cose importanti. Riesco a immaginare e non mi aspetto nulla di buono.
Conte è la versione italiana e gialloverde di Theresa May.
Giovanni
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