[ sabato 22 giugno 2019 ]
è un po' seccante dover ripetere sempre le stesse cose. Che si possono ovviamente non condividere, ci mancherebbe! Ma che sarebbe meglio non fare finta di non intendere.
Al signor anonimo che ci accusa di "aver gettato la spugna" (sic!) ricordo le decine di articoli di questo blog a denuncia delle posizioni della Lega e di Salvini su: securitarismo, politica internazionale in generale, servilismo verso gli Usa in particolare, filo-sionismo, famiglia e rosari, posizione su Tav e Tap, regionalismo differenziato, eccetera, eccetera.
Non basta? Ogni volta dovremmo ripetere la stessa litania? Pochi come noi hanno svolto critiche così severe e puntuali al salvinismo. Non per questo rinunciamo ad un'analisi più complessiva della situazione e dello stesso populismo di destra. Forse sarebbe meglio che anche altri seguissero questo metodo.
Ma l'accusa principale che mi viene rivolta è che nell'intervista in questione avrei sottovalutato la svolta a destra.
In verità io ho detto all'intervistatore tre cose:
1. Che una svolta a destra (ben più profonda di quella che viene agitata adesso) c'è effettivamente stata nella società italiana. Ma è un fenomeno (peraltro non solo italiano) degli ultimi decenni, non un fatto dell'ultimo anno,semplicemente riconducibile al solo salvinismo od al solo risultato elettorale di maggio. Sto parlando dell'affermazione dei principi del neoliberismo, del mercatismo, della prevalenza del privato sul pubblico, dell'individualismo sfrenato, del venir meno dei principi di solidarietà e fratellanza. Vi risulta che tutto ciò sia avvenuto ad opera della sola destra politica? E solo negli ultimi tempi? Ma per favore...
2. A conferma di questo fatto ho riportato gli altalenanti dati della destra (ma lo stesso discorso varrebbe per M5S e per il centrosinistra) degli ultimi 11 anni. Dati che, più che uno spostamento a destra, ci mostrano principalmente la ricerca di una via d'uscita dalla lunga fase di stagnazione/recessione che ha impoverito milioni di persone.
3. La tesi è che si sia dunque di fronte ad un voto fondamentalmente non ideologico. In questo senso penso sia scorretto parlare di "svolta a destra". In questa fase i voti si acquistano e si perdono con una velocità impressionante (vedi i precedenti di Renzi e di M5S). Poi ci sarà anche dell'altro, ma come non vedere che è questa fenomenologia - il voto a chi appare più incisivo in quel momento nel confronto con l'UE - l'aspetto principale da cogliere nella valutazione dei dati elettorali?
Cosa accadrà adesso?
Con questo titolo abbiamo pubblicato questa mattina una intervista di Leonardo Mazzei, sul quadro politico italiano alla luce del braccio di ferro con l'Unione europea.
Inesorabili sono giunte, oltre alle critiche, accuse dure da parte di certi lettori che con improbabile sicumera ci accusano di avere venduto l'anima al diavolo (salviniano). Davvero non capiamo perché sprecano il loro tempo e non smettono di frequentare il nostro blog. Vale la pena pubblicare la risposta di Mazzei.
* * *
Cari critici,
è un po' seccante dover ripetere sempre le stesse cose. Che si possono ovviamente non condividere, ci mancherebbe! Ma che sarebbe meglio non fare finta di non intendere.
Al signor anonimo che ci accusa di "aver gettato la spugna" (sic!) ricordo le decine di articoli di questo blog a denuncia delle posizioni della Lega e di Salvini su: securitarismo, politica internazionale in generale, servilismo verso gli Usa in particolare, filo-sionismo, famiglia e rosari, posizione su Tav e Tap, regionalismo differenziato, eccetera, eccetera.
Non basta? Ogni volta dovremmo ripetere la stessa litania? Pochi come noi hanno svolto critiche così severe e puntuali al salvinismo. Non per questo rinunciamo ad un'analisi più complessiva della situazione e dello stesso populismo di destra. Forse sarebbe meglio che anche altri seguissero questo metodo.
Ma l'accusa principale che mi viene rivolta è che nell'intervista in questione avrei sottovalutato la svolta a destra.
In verità io ho detto all'intervistatore tre cose:
1. Che una svolta a destra (ben più profonda di quella che viene agitata adesso) c'è effettivamente stata nella società italiana. Ma è un fenomeno (peraltro non solo italiano) degli ultimi decenni, non un fatto dell'ultimo anno,semplicemente riconducibile al solo salvinismo od al solo risultato elettorale di maggio. Sto parlando dell'affermazione dei principi del neoliberismo, del mercatismo, della prevalenza del privato sul pubblico, dell'individualismo sfrenato, del venir meno dei principi di solidarietà e fratellanza. Vi risulta che tutto ciò sia avvenuto ad opera della sola destra politica? E solo negli ultimi tempi? Ma per favore...
2. A conferma di questo fatto ho riportato gli altalenanti dati della destra (ma lo stesso discorso varrebbe per M5S e per il centrosinistra) degli ultimi 11 anni. Dati che, più che uno spostamento a destra, ci mostrano principalmente la ricerca di una via d'uscita dalla lunga fase di stagnazione/recessione che ha impoverito milioni di persone.
3. La tesi è che si sia dunque di fronte ad un voto fondamentalmente non ideologico. In questo senso penso sia scorretto parlare di "svolta a destra". In questa fase i voti si acquistano e si perdono con una velocità impressionante (vedi i precedenti di Renzi e di M5S). Poi ci sarà anche dell'altro, ma come non vedere che è questa fenomenologia - il voto a chi appare più incisivo in quel momento nel confronto con l'UE - l'aspetto principale da cogliere nella valutazione dei dati elettorali?
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3 commenti:
Sempre magistrali le analisi di Mazzei.
Una domanda a P101 e ai gestori del blog sollevazione;
Voi pensate davvero che con Tria ministro dell'economia, Moavero ministro degli esteri e Conte primo ministro, il governo giallo verde possa evitare la fine indecorosa di Tsipras? O per tentare di evitarla condizione necessaria e' proprio un rimpasto ministeriale e la sostituzione di queste tre quinte colonne euriste?
Paolo
IL voto alla Lega un voto anti UE? ma va là...
è un voto becero che nasce nelle putride valli
padane e si estende alle malsane paludi del sud.
Un coacervo di istanze paleozoiche comprendenti:
meno tasse, più cemento, roma ladrona, milano da bere,
e più PIl-o per tutti.
Vi illudete se pensate che salvini si sgonfierà
come renzi; gli italiani hanno trovato la loro
naturale collocazione.
Nel frattempo i robot avanzano e il futuro inquieta...
Chi si prende la briga di aprire il dibattito
sulla doverosa dipartita del capitalismo ?
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