[ mercoledì 5 giugno 2019 ]
Riceviamo dagli amici dell'Associazione culturale ALETHEIA e volentieri pubblichiamo questo invito a partecipare all'incontro:
Con “America First” gli Stati Uniti, che sono stati il motore della globalizzazione, sembrano ora voler invertire la rotta.
Il “libero – scambismo” sfrenato ha finito per colpire la supremazia finora indiscussa dell’Occidente e ha fatto emergere, assieme alla Cina, potenze più che mai decise a consolidare un emergente desiderio di egemonia.
La sfrenata concorrenza commerciale lascia il posto non solo a politiche protezionistiche, ma anche a contese geopolitiche e forse a conflitti militari inediti e devastanti. Con la crisi della globalizzazione economica, assistiamo al tramonto del soft power dell’Occidente. Declina la sua pretesa ideologica di essere sola potenza civilizzatrice e faro del progresso. Altre civiltà, con altri se non opposti valori etici e visioni del mondo, bussano alla porta della storia.
Riceviamo dagli amici dell'Associazione culturale ALETHEIA e volentieri pubblichiamo questo invito a partecipare all'incontro:
La fine di un mondoDove ci ha davvero portato la globalizzazione
Con “America First” gli Stati Uniti, che sono stati il motore della globalizzazione, sembrano ora voler invertire la rotta.
Il “libero – scambismo” sfrenato ha finito per colpire la supremazia finora indiscussa dell’Occidente e ha fatto emergere, assieme alla Cina, potenze più che mai decise a consolidare un emergente desiderio di egemonia.
La sfrenata concorrenza commerciale lascia il posto non solo a politiche protezionistiche, ma anche a contese geopolitiche e forse a conflitti militari inediti e devastanti. Con la crisi della globalizzazione economica, assistiamo al tramonto del soft power dell’Occidente. Declina la sua pretesa ideologica di essere sola potenza civilizzatrice e faro del progresso. Altre civiltà, con altri se non opposti valori etici e visioni del mondo, bussano alla porta della storia.
2 commenti:
Una proposta ai 100 mila e più lettori di sollevazione e ai tanti commentatori.
Sollevazione e P101 dicono da tempo di sostenere in maniera critica questo governo e a ragione, perché piaccia o non piaccia, per quanto con tantissimi limiti, ha invertito la tendenza austeritaria degli ultimi anni che è ciò che gli italiani vogliono; dicono anche di voler stare nel campo populista e di volerne costituire la terza gamba e hanno ben individuato nell’Unione europea e nell’euro il nemico principale.
Vedo più di 100 mila lettori di questo blog, vedo tantissimi commentatori, assieme siamo una forza.
A europee svoltesi, i rapporti di forza dentro il governo si sono invertiti, l’Europa sta mandando un attacco frontale e il rischio che il governo capitoli, esiste.
Chiedo a tutti i lettori di sollevazione e ai commentatori che sentono l’urgenza del momento, di uscire fuori dal blog, di incontrarci in assemblea e trovare il modo di incalzare questo governo sul serio.
Contiamoci.
Effettivamente stando ai numeri di lettori, non siamo 4 gatti.
Se tutti facessimo una donazione di 10€, entro un mese potremmo chiedere a sollevazione di affittare una sala a Roma, conoscerci de visu e avviare un percorso condiviso per la nascita di un soggetto politico all’altezza della situazione nuova creatasi, un soggetto che sia l’espressione di quella che sollevazione e P101 chiamano “sinistra patriottica”, che proprio nei tantissimi rivoli dell’attuale sinistra, non verrà mai fuori.
Organizziamoci noi!
E’ una proposta assurda, o ce lo chiede il momento importantissimo verso cui stiamo andando incontro?
Il Paese che ha fatto la Resistenza vuole arrendersi senza combattere? Continuando a fare il lettore passivo o il commentatore seriale virtuale?
Lettori di Sollevazione, uniamoci.
Se siete d’accordo, commentate e proponete.
Sostanzialmente ho scritto la stessa cosa in un commento
di qualche giorno fa.
Ma non credo esistano 100.000 lettori di Sollevazione, semmai 100.000 contatti
che è un altra cosa.
Se anche fossimo 500, sarebbe sempre necessario accelerare il processo
di costituzione dello strumento (il partito organizzato) che converte le singole debolezze nella forza che modifica la realtà intorno a noi.
Quando parlo di partito ho bene in mente la necessità che si pensi alla cosa necessariamente per gradini successivi.
Infatti, avevo detto in precedenza che sarebbe stato opportuno lavorare alla convergenza
dei sovranisti di sinistra su una campagna nazionale di divulgazione e diffusione dell'idea,
cioè di propaganda e sollecitazione del consenso e coinvolgimento più esteso, ai fini dell'organizzazione e del gradino successivo.
Nella consapevolezza di un punto di partenza assolutamente super minoritario e quindi con grande umiltà ma anche con la coscienza che sta per iniziare una delle battaglie decisive
nella storia del paese.
Sappiamo che si tratta di combattere per le nostre stesse vite e quelle dei nostri figli.
Il prossimo Draghi non farà prigionieri.
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