[ 11 dicembre 2018 ]
Domenica 9 dicembre, al termine di una faticosa degenza, Giacomo Bellini, nato a Spoleto il 28.10 1972, è infine deceduto.
Giacomo fu dirigente di Fronte Rosso e militante antimperialista.
Egli fu un importante elemento organizzativo della fase di punta del “Campo Antimperialista”; proprio nel momento in cui il Campo, di fronte al riflusso generazionale e alla concertazione neocapitalistica occidentalistica, si distinse, di fronte alle fake news planetarie con gli aerei da bombardamento anglosassoni al seguito, come la voce politica italiana dei Ribelli e degli Oppressi della Terra: dai patrioti serbi a quelli iracheni.
Ricordiamo Giacomo disciplinato e serio Militante curare nei dettagli l’organizzazione dei vari Campi, che svolgemmo ad Assisi. Sangue freddo, cuore caldo.
La sua sostanza politica fu quella tipica di un “artista sociale”, non dogmatico ma realista e aperto ad ogni confronto dialettico e culturale. Portava nello sguardo il segno della lealtà e un percepibile sottofondo di malinconia: le prove che nella vita dovette affrontare furono molte non perdendo però, mai, il sorriso, l’autoironia, la fedeltà all’amico anche quando ciò era evidentemente sconveniente.
Per questo lo porteremo sino alla fine nel cuore.
Non abbiamo lutto da elaborare o un particolare evento da rimembrare rispetto a Giacomo: quando un guerriero se ne va la sua stella brilla luminosa ed invitta nella notte oscura.
Domenica 9 dicembre, al termine di una faticosa degenza, Giacomo Bellini, nato a Spoleto il 28.10 1972, è infine deceduto.
Giacomo fu dirigente di Fronte Rosso e militante antimperialista.
Egli fu un importante elemento organizzativo della fase di punta del “Campo Antimperialista”; proprio nel momento in cui il Campo, di fronte al riflusso generazionale e alla concertazione neocapitalistica occidentalistica, si distinse, di fronte alle fake news planetarie con gli aerei da bombardamento anglosassoni al seguito, come la voce politica italiana dei Ribelli e degli Oppressi della Terra: dai patrioti serbi a quelli iracheni.
Ricordiamo Giacomo disciplinato e serio Militante curare nei dettagli l’organizzazione dei vari Campi, che svolgemmo ad Assisi. Sangue freddo, cuore caldo.
La sua sostanza politica fu quella tipica di un “artista sociale”, non dogmatico ma realista e aperto ad ogni confronto dialettico e culturale. Portava nello sguardo il segno della lealtà e un percepibile sottofondo di malinconia: le prove che nella vita dovette affrontare furono molte non perdendo però, mai, il sorriso, l’autoironia, la fedeltà all’amico anche quando ciò era evidentemente sconveniente.
Per questo lo porteremo sino alla fine nel cuore.
Non abbiamo lutto da elaborare o un particolare evento da rimembrare rispetto a Giacomo: quando un guerriero se ne va la sua stella brilla luminosa ed invitta nella notte oscura.
Gli amici e i compagni umbri
3 commenti:
Non sono compagno ma lo ricordo con affetto e devozione. Alessandro
che Christo ti porti in gloria
RIP
Che Dio ti Abbia in Gloria Grande Uomo tra gli uomini
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