[ 20 novembre 2017 ]
Come i nostri lettori più assidui sanno, questo blog ha perorato, sin dall'inizio, la proposta dalla C.L.N. di costruire, in vista delle elezioni 2018, una lista popolare e antiliberista di cui i diversi gruppi del campo sovranista costituzionale sarebbero dovuti essere la spina dorsale.
Come i nostri lettori più assidui sanno, questo blog ha perorato, sin dall'inizio, la proposta dalla C.L.N. di costruire, in vista delle elezioni 2018, una lista popolare e antiliberista di cui i diversi gruppi del campo sovranista costituzionale sarebbero dovuti essere la spina dorsale.
In questo senso la C.L.N. lanciò l'appello per una lista dell'ITALIA RIBELLE E SOVRANA.
Un tentativo che, a meno di sorprese dell'ultimo minuto, pare destinato allo scacco, anche a causa di certi gruppi e personaggi che si sono messi di traverso. Tra noi c'è chi ritiene che aver perso quest'occasione segni la fine di un ciclo per il cosiddetto "campo sovranista", ovvero l'inizio del suo tramonto.
Volentieri pubblichiamo quanto scrive l'amico Massimo Sernesi, malgrado si sia oramai fuori tempo massimo, a favore della causa unitaria. SOLLEVAZIONE aprì a luglio (gli altri siti "sovranisti" si sono ben guardati dal fare altrettanto) un dibattito sul tema dell'unità del campo sovranista. Qui sotto gli interventi più importanti:
QUALE ALLEANZA DEI SOVRANISTI? di Stefano D'Andrea
PERCHÉ ALLEARSI ORA (in risposta a Stefano D'Andrea) di Ernesto Pertini
ALLEANZA DEI SOVRANISTI: UNA PROPOSTA di Giovanni Tomei
UNIRE I SOVRANISTI? IL PROSSIMO BANCO DI PROVA di Leonardo Mazzei
COME NON-ALLEARE I "SOVRANISTI" di Moreno Pasquinelli
Leggo da più parti che i tentativi di creare nuove liste per le prossime elezioni stanno fallendo.
Dal Brancaccio che "si ferma per riparire" alla risposta sconsolata della CLN a Marco Mori che pensa di votare Casa Pound.
Anche noi del Quarto Polo non ci siamo fatti mancare le divisioni interne, con quelli che sono poi andati a formare l'Unione di Scopo. Altri come FSI o Riscossa Italia rimangono dell'idea che alle prossime elezioni non si possa partecipare.
Eppure.
Eppure non é passato nemmeno un anno dal Referendum Costituzionale, che ha visto andare a votare milioni di persone che, dati alla mano, non sono andati a votare alle altre elezioni recenti, dalle Europee in poi.
Eppure le tante riunioni ed incontri hanno dimostrato che c'é un interesse a dare una risposta a questi elettori, a proporgli un'alternativa.
Eppure rimangono sul tavolo tutte le questioni sollevate dal nostro articolo sull'urgenza di partecipare alle prossime elezioni.
Eppure le prossime elezioni sono solo un passaggio verso le Europee del 2019.
Eppure non é detto che la prossima legislatura duri 5 anni.
Eppure non abbiamo ancora nemmeno tentato di convocare quell'incontro aperto alla cittadinanza che Stefano D'Andrea ci aveva chiesto.
Eppure gli incontri che abbiamo fatto finora servivano a prepararci a quella chiamata alle armi e alla successiva raccolta firme e campagna elettorale.
Eppure le recenti elezioni in Inghilterra e in Francia hanno dimostrato che si possono raggiungere buoni risultati in poco tempo. Che il voto é molto volatile al momento e che le campagne elettorali contano.
Non dobbiamo farci scoraggiare dalle battute d'arresto in Sicilia, dagli scarsi risultati avuti da liste che hanno fatto errori da cui dobbiamo imparare per migliorare.
Qual'é l'alternativa? Siamo in guerra contro un nemico che continua ad avanzare, a prenderci diritti e persino la salute nostra e dei nostri figli. Il nemico non é alle porte, ha giá occupato la nostra nazione e l'armistizio c'é giá stato. E anche fuggire all'estero non serve: la lotta al neoliberismo é globale, ve lo dice uno che abita in Germania dal 2011 ma che, come vedete, continua a lottare coi propri mezzi perché ne sente il bisogno.
L'Italia pare condannata ad avere sempre scarsi Generali, ma la Storia insegna che dopo una Caporetto ci puó essere una Vittorio Veneto, che dopo un armistizio ci puó essere un 25 Aprile.
Occorre dunque non scoraggiarsi ma rilanciare, continuare a sperare e tentare di costruire le condizioni per un miracolo. Questo vogliamo fare col nostro Appuntamento per l'Italia.
Convocare quell'assemblea da migliaia di persone che puó dimostrare a noi e ai media che abbiamo la forza per affrontare le prossime elezioni. Se non ci proviamo, a convocare questa assemblea, non possiamo sapere se siamo in grado di avere successo.
Possiamo farlo mettendo insieme le nostre risorse, per comprare insieme una sala capiente e diffondere il piú possibile l'invito a tutti i cittadini. Se volete aiutarci trovate qualche indicazione qui.
PERCHÉ ALLEARSI ORA (in risposta a Stefano D'Andrea) di Ernesto Pertini
ALLEANZA DEI SOVRANISTI: UNA PROPOSTA di Giovanni Tomei
UNIRE I SOVRANISTI? IL PROSSIMO BANCO DI PROVA di Leonardo Mazzei
COME NON-ALLEARE I "SOVRANISTI" di Moreno Pasquinelli
Leggo da più parti che i tentativi di creare nuove liste per le prossime elezioni stanno fallendo.
Dal Brancaccio che "si ferma per riparire" alla risposta sconsolata della CLN a Marco Mori che pensa di votare Casa Pound.
Anche noi del Quarto Polo non ci siamo fatti mancare le divisioni interne, con quelli che sono poi andati a formare l'Unione di Scopo. Altri come FSI o Riscossa Italia rimangono dell'idea che alle prossime elezioni non si possa partecipare.
Eppure.
Eppure non é passato nemmeno un anno dal Referendum Costituzionale, che ha visto andare a votare milioni di persone che, dati alla mano, non sono andati a votare alle altre elezioni recenti, dalle Europee in poi.
Eppure le tante riunioni ed incontri hanno dimostrato che c'é un interesse a dare una risposta a questi elettori, a proporgli un'alternativa.
Eppure rimangono sul tavolo tutte le questioni sollevate dal nostro articolo sull'urgenza di partecipare alle prossime elezioni.
Eppure le prossime elezioni sono solo un passaggio verso le Europee del 2019.
Eppure non é detto che la prossima legislatura duri 5 anni.
Eppure non abbiamo ancora nemmeno tentato di convocare quell'incontro aperto alla cittadinanza che Stefano D'Andrea ci aveva chiesto.
Eppure gli incontri che abbiamo fatto finora servivano a prepararci a quella chiamata alle armi e alla successiva raccolta firme e campagna elettorale.
Eppure le recenti elezioni in Inghilterra e in Francia hanno dimostrato che si possono raggiungere buoni risultati in poco tempo. Che il voto é molto volatile al momento e che le campagne elettorali contano.
Non dobbiamo farci scoraggiare dalle battute d'arresto in Sicilia, dagli scarsi risultati avuti da liste che hanno fatto errori da cui dobbiamo imparare per migliorare.
Qual'é l'alternativa? Siamo in guerra contro un nemico che continua ad avanzare, a prenderci diritti e persino la salute nostra e dei nostri figli. Il nemico non é alle porte, ha giá occupato la nostra nazione e l'armistizio c'é giá stato. E anche fuggire all'estero non serve: la lotta al neoliberismo é globale, ve lo dice uno che abita in Germania dal 2011 ma che, come vedete, continua a lottare coi propri mezzi perché ne sente il bisogno.
L'Italia pare condannata ad avere sempre scarsi Generali, ma la Storia insegna che dopo una Caporetto ci puó essere una Vittorio Veneto, che dopo un armistizio ci puó essere un 25 Aprile.
Occorre dunque non scoraggiarsi ma rilanciare, continuare a sperare e tentare di costruire le condizioni per un miracolo. Questo vogliamo fare col nostro Appuntamento per l'Italia.
Convocare quell'assemblea da migliaia di persone che puó dimostrare a noi e ai media che abbiamo la forza per affrontare le prossime elezioni. Se non ci proviamo, a convocare questa assemblea, non possiamo sapere se siamo in grado di avere successo.
Possiamo farlo mettendo insieme le nostre risorse, per comprare insieme una sala capiente e diffondere il piú possibile l'invito a tutti i cittadini. Se volete aiutarci trovate qualche indicazione qui.
* Fonte: Quarto Polo
7 commenti:
Ho aderito alla CLN quando il progetto di un'aggregazione elettorale era già stato lanciato. Per questa ragione mi sono limitato ad operare dentro la CLN lasciando a chi aveva concepito il progetto il compito di tessere la tela. Prendo atto che tale tessitura non sta dando i risultati sperati. Perché?
Ritengo che siano stati fatti degli errori, due in particolare.
1) Non si è mai usciti dall'ambiguità se unire i soli sovranisti o anche altre forze dissenzienti.
2) Non si è avuta la necessaria sensibilità diplomatica, necessaria ad evitare che alcuno dei gruppi eventualmente da federare potesse assumere il ruolo di "federatore", e quindi che gli altri si sentissero "federati" (nel senso di cooptati in un progetto altrui).
Ammesso che vi siano ancora i tempi per procedere, occorre a mio avviso risolvere la prima ambiguità. Successivamente i rappresentanti politici dei diversi gruppi interessati dovrebbero incontrarsi per concordare un sintetico manifesto comune, rigorosamente da scrivere insieme partendo da un foglio bianco, nonché scegliere un nome rigorosamente nuovo per la lista e un un simbolo. Approvati il manifesto, il nome e il simbolo, la palla dovrebbe passare agli "operativi", mentre le teste politiche farebbero bene a lavorare per le rispettive organizzazioni. Gli "operativi" dovranno studiare le circoscrizioni, capire dove ci sono le forze per raccogliere le firme, individuare i candidati (il cui numero per ogni gruppo sarà invece concordato tra i "politici"), preparare tutto il materiale cartaceo e le indicazioni per la raccolta delle firme. La campagna elettorale dovrà essere portata avanti, in ogni circoscrizione e/o gruppo di circoscrizioni contigue, dai candidati, con ampi spazi di libertà nella scelta dei temi aggiuntivi al manifesto sintetico da proporre ai propri elettori. Infine, i costi della campagna elettorale saranno a carico dei candidati stessi in ogni circoscrizione o gruppo di circoscrizioni contigue (se e quando queste volessero unire gli sforzi).
Visti i Tempi quasi "impossibili" per poter organizzare tutto per le prossime elezioni consiglio tutti sovranisti di guardare con interesse al progetto "la lista del popolo", progetto lanciato da Giulietto Chiesa e Antonio Ingroia, quello che trovo interessante nel progetto è il fatto che unisce persone che provengono dalla sinistra come dal mondo cattolico quindi è una formazione postideologica aperta al contributo di tutti,cercano persone che si uniscano sotto i valori della costituzione e della sovranità nazionale visto che il progetto è già partito con tanto di nome e simbolo,visto che chiedono il contributo di tutti, i sovranisti sparsi prima di lasciarsi prendere dallo sconforto,oppure "votare Casapound" potrebbero fare un tentativo di unirsi al progetto.
http://it.blastingnews.com/politica/2017/11/ecco-la-lista-del-popolo-ingroia-e-chiesa-presentano-il-programma-002172013.html
Mah!!! Ancora con sta storia dei "sovranisti"...
La scorsa settimana i giovani militanti di un centro sociale napoletano hanno lanciato un appelloche nel giro di 4 giorni ha portato 7/800 persone a gremire un teatro romano per tentare di presentare una lista alle prossime politiche. Perchè se ci riescono in 4 giorni dei ragazzi napoletani, che molti sovranisti, definirebbero "sinistrati, i sovranisti non ci riescono? Perchè un piccolo gruppo neonazista come Forza Nuova ha portato il 4 novembre 1500 militanti a sfilare all'eur, mentre i sovranisti un corteo di 1500 persone non sono mai stati in grado di farlo? Perchè i sindacati di base che con i loro scioperi bloccano i trasporti pubblici delle grandi città, i centri nevralgici del settore della logistica, gli aeroporti, mentre i sovranisti non hanno mai messo in campo una protesta sociale degna di nota? Perchè i "sinistrati", i neonazisti, i sindacati di base (tanto per fare tre esempi a caso) esistono, sono reali, i sovranisti, no. Continuate a fare appelli all'area sovranista e a fantasticare di liste sovraniste alle elezioni politiche: scommettiamo che come sempre questi appelli cadranno nel vuoto e nessuna lista sovranista ci sarà alle politiche prossime e nemmeno a quelle venture? E sapete perchè? PERCHE' I SOVRANISTI ESISTONO SOLO SU INTERNET E NEI LORO CONVEGNI AUTOREFERENZIALI.
Rinnovo l'invito già scritto in un altro post: "Fate un esperimento: uscite di casa e iniziate a chiedere a tutte le persone che incontrate se sanno cosa sono i sovranisti. Poi chiedete se sanno cosa sono i comunisti, i fascisti, i piddini, i leghisti, i forzaitalioti, i cinque stelle. Scommettiamo che NESSUNO vi saprà dire cosa sono i sovranisti , mentre sapranno cosa sono tutti gli altri? Anche questo dimostra che i sovranisti nella realtà non esistono e sono totalmente sconosciuti alle masse a cui voi vorreste rivolgervi."
Come persone intelligenti, quali i redattori di questo blog, abbiano potuto prendere un abbaglio così grande da illudersi di riuscire a costruire una forza politica basandosi sull'unione di mille piccole debolezze, attive quasi esclusivamente nel solo mondo virtuale, è davvero un mistero.
La lettura di questo articolo dovrebbe chiarire perché noi sovranisti non abbiamo alternativa tra il continuare ad essere tali e lo starcene a casa.
Aggiungo una parafrasi ucronica datata 1938.
"Fate un esperimento: uscite di casa e iniziate a chiedere a tutte le persone che incontrate se sanno cosa sono gli antifascisti. Poi chiedete se sanno cosa sono i fascisti, i nazisti, le demoplutocrazie, i nazionalisti, i sionisti. Scommettiamo che NESSUNO vi saprà dire cosa sono gli antifascisti , mentre sapranno cosa sono tutti gli altri? Anche questo dimostra che gli antifascisti nella realtà non esistono e sono totalmente sconosciuti alle masse a cui voi vorreste rivolgervi."
Pere l'anonimo che esalta i centri sociali primo una battaglia si intraprende se si ritiene sia giusta a prescindere da quanti aderiscono all'inizio,mi meraviglio che un centrosocialista si dimentichi che la rivoluzione a Cuba inizio con 80 uomini e che all'inizio subì dei rovesci che non lasciavano sperare in una vittoria finale,oppure se vuoi ampliare la visione il Cristianesimo è nato da 13 uomini di cui il capo fu subito barbaramente ucciso per il tradimento di uno di essi,e gli 11 rimasti diedero vita ad un movimento che fu barbaramente represso nel sangue per circa 3 secoli quante speranze potevano avere di portare alla loro idea miliardi di persone?chi combatte per una causa giusta lo deve fare solo perchè è giusto a prescindere dalle speranze di vittoria, e comunque se speri di vincere con i centri sociali allora si che sei tu l'illuso non capisci che la battaglia non è più destra vs sinistra ma opprressi vs oppressori? quando quelli dei centri sociali se le danno con quelli di casapound credi che al sistema gliene importi qualcosa?la resistenza la fecero comunisti,Anarchici,cattolici tutti insieme perchè avevano capito che c'era un nemico comune da sconfiggere ma mi sembra che quelli dei centri sociali non'l'abbiano ancora capito e pensano che il nemico si il militante di casapound auguri se aspettiamo voi per cambiare il mondo stiamo freschi.
Alcuni anni fa mi sono dimesso dalla organizzazione in cui militavo insieme a diversi esponenti che oggi sponsorizzano il CLN. Le nostre strade si divisero perché ritenevo già allora necessaria la creazione di un Comitato di Liberazione Nazionale che politicamente non fu condivisa (o capita) quindi osteggiata. Queste stesse persone, a distanza di anni, sono ora divenuti i paladini di questa proposta. Si potrebbe affermare che questo sia bene….meglio tardi che mai. Purtroppo non è così. La proposta di un CLN è ormai tardiva, fuori tempo massimo perché esso, compatibile con il sistema, è già stato realizzato con i moderati e i qualunquisti di destra e di sinistra dal Movimento Cinque Stelle di conseguenza questa opzione politica, pur se in via di principio può rimanere ancora valida, non è più politicamente spendibile per quel fine e scopo per cui era stata pensata. In politica non possono esistere spazi vuoti e questo è stato riempito dai Grillini. Occorre quindi concentrarsi e ragionare sulla realtà attuale per comprendere, davanti e in presenza di una costante esponenziale degenerazione del tessuto economico, sociale e politico “COSA FARE”. Solo un deciso e inaspettato scatto di orgoglio individuale e collettivo potrà condurre quell’indispensabile attacco al cuore del sistema e colpirlo mortalmente laddove veramente questo attinge e trova la sua vera e opprimente forza : la visione e l’etica liberale. Solo una antica ed innovativa proposta decisamente rivoluzionaria, dall’apparenza semplice e moderata, in linea di principio condivisibile ed accettabile dai più, può raccogliere il consenso necessario per renderla vincente e una volta realizzata determinare così l’inevitabile inizio della fine del sistema liberal-capitalista che sta imperando ed è “la DEMOCRAZIA ECONOMICA”. Un progetto e una visione politica che per realizzarsi non ha nessuna necessità di poggiare su un CLN, magari di classe ed in competizione con quanto già realizzato dai Cinque Stelle, ma di una organizzazione, che in modo originale, chiaro e palese, volga il suo agire oltre coloro che per i più disparati motivi si lamentano, protestano e contestano il sistema fornendo una falsa impressione o illusione che si stiano ribellando e che individui soprattutto coloro che fin da ora si sentono culturalmente e politicamente pronti e disposti ad “ammutinarsi” non solo contro le ingiustizie prodotte dal sistema ma innanzitutto nei confronti dei presupposti, dei principi e dei valori che lo generano e lo determinano. Occorre darsi come scopo e fine quello di promuovere, favorire ed agevolare la realizzazione di una aggregazione antagonista e antisistema, una “COSTITUENTE DEGLI AMMUTINATI” che per mezzo e forte della narrazione della DEMOCRAZIA ECONOMICA, si dia l’onere e l’onore di portare quell’attacco frontale senza tregua alla base del marcio, corrotto e corrosivo sistema imperante liberal-capitalista che agli occhi dei più, perché sconfitti dentro, appare incontrastabile ed invincibile.
Pasquino55
sono un simpatizzante della CLN e vorrei dire a Pasquino, che mi pare sbagli il bersaglio o che non abbia capito che la Confederazione per la Liberazione Nazionale non è il CLN del 1943-45. Magari fossimo a quel punto. Più modestamente è una confederazione che pensa di essere uno strumento per far tornare l'Italia un paese sovrano, condizione perché sia democratico e un domani spero, socialista.
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