[ 25 settembre 2017 ]
Il significato della sberla tedesca.
E per fortuna che era svanito il fantasma del "populismo". L'avevamo detto che quella di Macron era una vittoria di Pirro.
Le elezioni sono uno specchio, per quanto deformante, della realtà sociale. Il terremoto elettorale che ha stravolto il paesaggio politico tedesco con lo sfondamento di AfD e il crollo dei due partiti sistemici ci dice che nel sottosuolo tedesco il sommovimento in corso è ancor più grande.
Mi vengono in mente quegli azzeccagarbugli che vanno cianciando che grazie al "pilota automatico" e alla forza motrice tedesca l'Unione europea procede verso il proprio rafforzamento, gli Stati Uniti d'Europa. La scossa che è venuta dalle urne e che ha azzoppato la Merkel, fa invece tremare dalle fondamenta l'Unione europea e le sue tracotanti élite euriste. E' cosa buona? Si, lo è, sicché noi non vomitiamo affatto — " l'avanzata dell'AfD è una cosa che mi fa vomitare", ha affermato il verde e sorosiano, ed ex Ministro degli esteri tedesco Joschka Fischer.
L'autorevole Frankfurter Allgemeine, oltre a fornire una mappatura del voto, rende note le prime analisi sui flussi elettorali. Esse confermano che se i voti ad AfD sono venuti da ogni parte dello schieramento politico —anche da sinistra, dalla Spd come pure dalla Linke. Se si guarda la composizione sociale, essi sono venuti anzitutto dal proletariato e dai settori sociali che hanno subito la "crescita", che di questa "crescita" non hanno raccolto che briciole, che han finito per trovarsi ai margini della società. Un clamoroso voto di protesta quindi. Non a caso AfD ha ottenuto un successo strepitoso nei Länder poveri della Germania dell'Est.
Le élite euriste, prese dal panico, lanciano l'allarme con immancabile l'anatema: "la democrazia più solida d'Europa è in pericolo, l'Europa è minacciata, avanza il nazismo".
Non è un nostro problema che l'instabilità tedesca faccia traballare l'Unione. Nostro grande, grandissimo problema è semmai che rabbia e indignazione di chi sta sotto, in Germania e nei suoi satelliti, prenda forme nazionaliste e reazionarie. Che AfD sia un movimento nazista è una pacchiana esagerazione, la storia tuttavia insegna: il nazionalismo tedesco contiene geneticamente in grembo il mostro di uno sciovinismo imperialista e aggressivo.
Occorre fermarlo? Certo che sì! Ma non si ferma in combutta con le forze sistemiche, nemmeno con quelle di sinistra, dalle quali invece occorre prendere le massime distanze. Si costruisce un argine al revanchismo nazionalista se e solo se si avanza, dentro l'inesorabile tendenza geopolitica alla ri-nazionalizzazione, una prospettiva di patriottismo democratico, di un sovranismo costituzionale.
Occorre fare in fretta a costruire un polo politico indipendente della sinistra patriottica, neo-internazionalista, che sappia incalanare la rabbia e dargli una prospettiva strategica democratica. I tempi stringono. Come insegnano gli avvenimenti non solo italiani ma europei, il solo terreno sul quale, per il momento, è possibile raccogliere e convogliare proteste e rabbia sociale di chi sta in basso, sono le elezioni. Ce lo ha dimostrato anche il referendum del 4 dicembre dell'anno scorso.
In Italia si voterà la prossima primavera. Vogliamo provare a giocare la partita?
Il significato della sberla tedesca.
E per fortuna che era svanito il fantasma del "populismo". L'avevamo detto che quella di Macron era una vittoria di Pirro.
Le elezioni sono uno specchio, per quanto deformante, della realtà sociale. Il terremoto elettorale che ha stravolto il paesaggio politico tedesco con lo sfondamento di AfD e il crollo dei due partiti sistemici ci dice che nel sottosuolo tedesco il sommovimento in corso è ancor più grande.
Mi vengono in mente quegli azzeccagarbugli che vanno cianciando che grazie al "pilota automatico" e alla forza motrice tedesca l'Unione europea procede verso il proprio rafforzamento, gli Stati Uniti d'Europa. La scossa che è venuta dalle urne e che ha azzoppato la Merkel, fa invece tremare dalle fondamenta l'Unione europea e le sue tracotanti élite euriste. E' cosa buona? Si, lo è, sicché noi non vomitiamo affatto — " l'avanzata dell'AfD è una cosa che mi fa vomitare", ha affermato il verde e sorosiano, ed ex Ministro degli esteri tedesco Joschka Fischer.
L'autorevole Frankfurter Allgemeine, oltre a fornire una mappatura del voto, rende note le prime analisi sui flussi elettorali. Esse confermano che se i voti ad AfD sono venuti da ogni parte dello schieramento politico —anche da sinistra, dalla Spd come pure dalla Linke. Se si guarda la composizione sociale, essi sono venuti anzitutto dal proletariato e dai settori sociali che hanno subito la "crescita", che di questa "crescita" non hanno raccolto che briciole, che han finito per trovarsi ai margini della società. Un clamoroso voto di protesta quindi. Non a caso AfD ha ottenuto un successo strepitoso nei Länder poveri della Germania dell'Est.
Le élite euriste, prese dal panico, lanciano l'allarme con immancabile l'anatema: "la democrazia più solida d'Europa è in pericolo, l'Europa è minacciata, avanza il nazismo".
Non è un nostro problema che l'instabilità tedesca faccia traballare l'Unione. Nostro grande, grandissimo problema è semmai che rabbia e indignazione di chi sta sotto, in Germania e nei suoi satelliti, prenda forme nazionaliste e reazionarie. Che AfD sia un movimento nazista è una pacchiana esagerazione, la storia tuttavia insegna: il nazionalismo tedesco contiene geneticamente in grembo il mostro di uno sciovinismo imperialista e aggressivo.
Occorre fermarlo? Certo che sì! Ma non si ferma in combutta con le forze sistemiche, nemmeno con quelle di sinistra, dalle quali invece occorre prendere le massime distanze. Si costruisce un argine al revanchismo nazionalista se e solo se si avanza, dentro l'inesorabile tendenza geopolitica alla ri-nazionalizzazione, una prospettiva di patriottismo democratico, di un sovranismo costituzionale.
Occorre fare in fretta a costruire un polo politico indipendente della sinistra patriottica, neo-internazionalista, che sappia incalanare la rabbia e dargli una prospettiva strategica democratica. I tempi stringono. Come insegnano gli avvenimenti non solo italiani ma europei, il solo terreno sul quale, per il momento, è possibile raccogliere e convogliare proteste e rabbia sociale di chi sta in basso, sono le elezioni. Ce lo ha dimostrato anche il referendum del 4 dicembre dell'anno scorso.
In Italia si voterà la prossima primavera. Vogliamo provare a giocare la partita?
9 commenti:
Riporto un commento, espresso su FB dall'amico Andrea Guglieri, sul quale riflettere.
"In Germania l'80% degli elettori ha votato per lo status quo, nelle sue varie sfumature. Risalgono oltre il 10% i liberali, estremisti europei e austeritari.
Appena "fuori dal coro" la sinistra classica Linke, al 9%.
La "nuova destra" di AfD sale al 13%.
AfD è un partito liberista anti-Ue, guidato dalla 38enne Alice Weidel, attivista gay, analista finanziaria, la sua carriera si svolge tra Allianz e Goldman-Sachs.
E' membro della "Friedrich von Hayek Society".
E questo sarebbe un terremoto politico?
L'avanzata degli anti-sistema?
Forse è la normalizzazione degli anti-sistema che galoppa dappertutto."
Faccio una considerazione: nei laender orientali ci sono meno immigrati che in quelli occidentali,i salari sono nettamente più bassi che nel resto del paese;perché esprimono la rivolta sociale votando un partito liberista?
Non so Fraioli, leggendo quel che dicono sui media le teste d'uovo politicamente corrette, mi pare evidente che, come ricorda l'articolo, queste sono prese dal panico. Intendo le teste d'uovo euriste. Insomma, mi pare arduo sostenere che non ci sia stato uno sconquasso del panorama politico tedesco, alla cui stabilità (leggi tenuta di CDU-CDS e SPD) erano aggrappati i circoli sistemici.
Chissà che non riescano a fare il governo e si torni alle urne........
Che poi AfD sia liberista in economia, come pure i Liberali, questo perché deve stupire?
Anche qui da noi Lega e M5S sono egemonizzati da posizione liberiste.
Scopriamo adesso che ci sono forza anti-establishment-no-euro di destra?
Ricordo la polemica bagnai-brancaccio-marxisti dell'illinois " sull'uscita da sinistra".
Più che mai attuale.
Sono purtroppo d'accordo con Fraioli.
Aggiungo, quelli che sono andati nel panico sono solo i grigi funzionari del sistema fin qui esistito e non quelli che veramente comandano.
Possiamo vedere che le stesse pulsioni liberiste vi sono anche in altri gruppi ribelli in altre nazioni. La Catalogna vuole restare in UE, la Scozia pure.
Diciamo che l'oligarchia attualmente egemone si sta attrezzando per raccogliere i cocci di una eventuale esplosione delle contraddizioni che crescono (certo anche al suo interno), agganciando i gruppetti ribelli dopo aver già agganciato da tempo i governi nazionali che però sono sempre più in difficoltà.
In Romania Ceausescu si ritrovò costretto a pagare il debito affamando il suo popolo la cui rabbia fu poi sfruttata per abbatterlo e mettere in sella ben peggiori personaggi ancora più affidabili di lui per i dominanti. Lo stesso fanno i grigi funzionari dei governi nazionali adesso con l'austerità, che sta spaccando gli stati, alla fine ne saranno travolti ma c'è poco da stare allegri.
Quando la situazione precipiterà, altri raccoglieranno i cocci di un Europa in pezzi spartendosela come nel '45? Usa, Russia, Cina e chi altri? Non saprei. La Germania bene che le vada (e non è neppure scontato) riuscirà a restare intera, ma l'Italia? L'agghiacciante prospettiva di un nuovo trattato di Cateau-Cambresis?
Certo nulla è predeterminato ma i rischi sono molto grandi e l'ideologia per la rivincita, purtroppo, ancora da costruire ripartendo da zero e non se ne vede neppure l'inizio.
La distanza tra il Predicare e il Razzolare è direttamente proporzionale alla capacità di Gatekeeping.
Credo che la preoccupazione sia dovuta agli effetti collaterali di queste nuove predicazioni, che tra l'altro minaccia la posizione politicamente corretta dei vecchi predicatori (i bersani, dalema, letta, vendola, renzi etc. tedeschi. Sorvolo sui piddini italiani di dx dei quali gli attuali trionfatori in Germania sono epigoni).francesco
non ci sono più i nazzzisti di una volta :))
"analizziamo AfD: dicono che è un partito neo-nazista, o così sottilmente – ad arte – ce lo vogliono fare percepire. Bugia enorme, almeno secondo chi scrive. Ma avete visto il profilo della sua leader, Alice Weidel? Donna, omosessuale, convive con una donna immigrata (dello Sri Lanka), ha lavorato per Goldman Sachs ed Allianz, è stata consulente economica in mezzo mondo, parla diverse lingue incluso il cinese."
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"Anche qui da noi Lega e M5S sono egemonizzati da posizione liberiste.
Scopriamo adesso che ci sono forza anti-establishment-no-euro di destra?"
Se sono liberiste, come fanno ad essere anti-establishment?
Amaryllide
Perché secondo te l'establishment è liberista?
Lo hai letto Von Hayek?
Due cose dice, due.
1) rispetto delle common law locali quindi niente leggi basate su principi cosiddetti universali se non dopo un periodo di maturazione e rielaborazione filosofica, sociale e giuridica dei principi in via di affermazione (niente imposizioni da parte di organismi che si arrogano un potere maggiore delle istituzioni locali)
2) assenza di monopoli e cartelli che possano influenzare la formazione dei prezzi secondo le "naturali" leggi del mercato (che è il "core" della dottrina liberista)
Tu vedi queste due condizioni in UE o in America?
se sei ricca. se sei produttrice di film. se sei svizzera di origini siriane....non sei immigrata.
sei "immigrata" solo se sei povera.
se sei ricca sei cittadina del mondo.
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