[ 11 settembre 2017 ]
Vediamo di capire meglio l'ultimo atto dello psicodramma di sinistra in atto in Sicilia in vista delle regionali del 5 novembre.
Dunque Fabrizio Micari, rettore dell'Università di Palermo, è il candidato di Pd-alfaniani- orlandiani e crocettiani alla presidenza dell'ARS.
Lo aveva proposto a questo ruolo il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, immaginando così di proiettare a scala regionale il modello della nuova amministrazione di Palermo, che va da Sinistra Italiana agli alfaniani —in quella vecchia, vale la pena ricordarlo, c'era anche Rifondazione comunista.
Sicilia laboratorio d'Italia, si dice. Ma allora Palermo si è dimostrato laboratorio della Sicilia. Leolouca Orlando aveva infatti proposto in vista delle comunali di giugno un listone civico unitario che mettesse assieme le diverse frazioni bellicose del Pd con alfaniani e Udc. Così infatti è stato: i palermitani si sono trovati nella scheda "Democratici e Popolari". [vedi simbolo qui sotto]
In vista delle elezioni regionali del 5 novembre gli alfaniani, dopo la solita manfrina e il "passo indietro" del picaresco Crocetta, hanno accettato di andare coalizzati col Pd.
Scoppia il casino a sinistra. I d'alemiani di Articolo 1 - Mdp e Sinistra italiana, si sono sfilati dall'accordo con Orlando. Non dimentichiamo che Fabrizio Micari era stato proposto dal sindaco di Palermo in una riunione con Mdp e Sinistra italiana.
"Con gli alfaniani no!", hanno dunque detto Mdp e Sinistra Italiana. Ed ecco che andranno alle elezioni con un loro simbolo e Claudio Fava candidato presidente dell'ARS.
L'investitura ufficiale di Fava è avvenuta ieri [10 settembre Ndr] in un'affollata conferenza stampa svoltasi a a Palermo (foto sotto). Alla riunione erano presenti i contraenti dell'accordo: i d'alemiani di Mdp, Sinistra italiana, Rifondazione comunista, Verdi, Possibile, movimenti e associazioni.
«Chiedo a Ottavio Navarra, mio grande amico da tanti anni, di essere vice presidente della Regione», ha detto Fava. Eh già, Navarra, che doveva essere il candidato della sinistra-sinistra, ha ritirato la sua candidatura accettando assieme a Rifondazione di fare la ruota di scorta di Mdp e Sinistra Italiana. La marcia indietro di Navarra e di Rifondazione, come avevo scritto, ha lasciato fuori sia il drappello di Ingroia che quello di Risorgimento socialista. Del tutto ininfluente, nello psicodramma delle sinistre siciliane, il Campo progressista di Pisapia, per non parlare del Brancaccio.
Vediamo di capire meglio l'ultimo atto dello psicodramma di sinistra in atto in Sicilia in vista delle regionali del 5 novembre.
Dunque Fabrizio Micari, rettore dell'Università di Palermo, è il candidato di Pd-alfaniani- orlandiani e crocettiani alla presidenza dell'ARS.
Lo aveva proposto a questo ruolo il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, immaginando così di proiettare a scala regionale il modello della nuova amministrazione di Palermo, che va da Sinistra Italiana agli alfaniani —in quella vecchia, vale la pena ricordarlo, c'era anche Rifondazione comunista.
Sicilia laboratorio d'Italia, si dice. Ma allora Palermo si è dimostrato laboratorio della Sicilia. Leolouca Orlando aveva infatti proposto in vista delle comunali di giugno un listone civico unitario che mettesse assieme le diverse frazioni bellicose del Pd con alfaniani e Udc. Così infatti è stato: i palermitani si sono trovati nella scheda "Democratici e Popolari". [vedi simbolo qui sotto]
In vista delle elezioni regionali del 5 novembre gli alfaniani, dopo la solita manfrina e il "passo indietro" del picaresco Crocetta, hanno accettato di andare coalizzati col Pd.
Scoppia il casino a sinistra. I d'alemiani di Articolo 1 - Mdp e Sinistra italiana, si sono sfilati dall'accordo con Orlando. Non dimentichiamo che Fabrizio Micari era stato proposto dal sindaco di Palermo in una riunione con Mdp e Sinistra italiana.
"Con gli alfaniani no!", hanno dunque detto Mdp e Sinistra Italiana. Ed ecco che andranno alle elezioni con un loro simbolo e Claudio Fava candidato presidente dell'ARS.
L'investitura ufficiale di Fava è avvenuta ieri [10 settembre Ndr] in un'affollata conferenza stampa svoltasi a a Palermo (foto sotto). Alla riunione erano presenti i contraenti dell'accordo: i d'alemiani di Mdp, Sinistra italiana, Rifondazione comunista, Verdi, Possibile, movimenti e associazioni.
«Chiedo a Ottavio Navarra, mio grande amico da tanti anni, di essere vice presidente della Regione», ha detto Fava. Eh già, Navarra, che doveva essere il candidato della sinistra-sinistra, ha ritirato la sua candidatura accettando assieme a Rifondazione di fare la ruota di scorta di Mdp e Sinistra Italiana. La marcia indietro di Navarra e di Rifondazione, come avevo scritto, ha lasciato fuori sia il drappello di Ingroia che quello di Risorgimento socialista. Del tutto ininfluente, nello psicodramma delle sinistre siciliane, il Campo progressista di Pisapia, per non parlare del Brancaccio.
"Con gli alfaniani no?"
E come mai Mdp e Sinistra Italiana fanno parte della nuova giunta di Orlando a Palermo, di cui gli alfaniani fanno parte?
"Con gli alfaniani no?"
E come mai Mdp è nella giunta regionale della basilicata (come in tante altre amministrazioni locali d'Italia) sempre con gli alfaniani?
"Con gli alfaniani no?"
E come mai Mdp fa parte della maggioranza che sostiene il governo Gentiloni, di cui Alfano è Ministro degli esteri?
Morale della favola: D'Alema e Bersani, col pretesto degli alfaniani, hanno deciso di utilizzare le imminenti elezioni siciliane come un test in vista di quelle nazionali di primavera. Si sa, in quanto a cinismo e tatticismo, D'Alema è un maestro. Speriamo che gli elettori se lo ricorderanno il 5 novembre.
Da parte mia sono sempre più convinto che la sola novità nel desolante panorama politico siciliano sia la lista NOI SICILIANI CON BUSALACCHI - SICILIA LIBERA E SOVRANA, frutto della convergenza tra autonomisti, sovranisti e indipendentisti. Alleanza che a sua volta ha siglato un PATTO di grande valore politico con la Confederazione per la Liberazione Nazionale.
1 commento:
a proposito di cornuti e mazziati...
vi segnalo dalla pagina facebook di un esponente di Risorgimento Socialista
Franco Bartolomei a Socialismoesinistra - Sinistra Socialista - Risorgimento Socialista
4 h ·
Cari Compagni ,
Il Risorgimento Socialista , come ha correttamente dichiarato il nostro coordinatore regionale ,il compagno Fabio Cannizzaro ,non sosterrà in alcun modo la candidatura di Fava alla presidenza della Regione Sicilia .
Questa scelta corretta e coerente , che come coordinatore nazionale del Risorgimento Socialista ritengo inevitabile , sicuramente molto delicata ed evidentemente colma di implicazioni politiche riguardanti le nostre future scelte nazionali , deriva da una valutazione attenta delle ragioni politiche che hanno portato Si ,Mdp , a convergere su quella candidatura ,che ha il chiaro significato di un sostanziale appoggio ad una alleanza di centrosinistra, ora in Sicilia ed a primavera a livello nazionale, e ad imporla ,grazie alla insensata resa politica insensata di Navarra ,ad un alleanza di forze della sinistra che avevano invece correttamente impostato tutto il loro progetto su una ben diversa e necessaria prospettiva di ricostruzione di una nuova Sinistra alternativa , in grado di opporsi al modello sociale liberista e monetarista imposto al paese dai trattati di Maastricht e di Lisbona.
Il Risorgimento Socialista si attiverà quindi , assieme alle altre forze della sinistra che come noi hanno rifiutato la candidatura di Fava, per tentare di costruire una alternativa a questo esito fallimentare rappresentato da una soluzione politica completamente diversa dal progetto originario a cui abbiamo lavorato per mesi .
Chiunque dovesse utilizzare il riferimento al Risorgimento Socialista per azioni di sostegno alla lista" Fava " è da considerare assolutamente al di fuori della nostra organizzazione politica .
Chiunque vorra' quindi essere parte di questa operazione politica lo fara' evidentemente a titolo assolutamente personale .
Il RISORGIMENTO SOCIALISTA va avanti sul suo progetto politico di ricostruzione di una sinistra alternativa al modello sociale imposto da masstricht e di opposizione radicale a tutto il quadro politico che ha gestito le scelte di sistema della II Repubblica
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