[ 14 febbraio ]
QUELLI CHE... DOBBIAMO VOTARE SALVINI*
Elenchiamo qui sotto i provvedimenti votati a gogò dalla Lega favorevoli all'euro e all'Unione europea. L'elenco tralascia quindi, per carità di patria, le scelte indegne della Lega Nord sempre in sintonia con Berlusconi, dal Porcellum al costante rifinanziamento delle missioni militari all'estero, dalla devastante riforma dell'istruzione Gelmini alla miriade di leggi salva-casta, salva-mafiosi e corrotti, agli svariati decreti liberisti in materia di mercato del lavoro e pensioni.
Rinfrescando la memoria a quelli che… “la lega si oppose all’euro”
XI Legislatura (23 aprile 1992 - 16 gennaio 1994)
(1) Ottobre 1992. La Lega Lombarda, pur essendo all''opposizione, vota SI in Parlamento ai Trattati di Maastricht, ovvero votò favorevole alla Bibbia del neoliberismo sulla cui base cessò di vivere la Comunità economica europea e nacque l’Unione europea fondata sull'euro.
XIV Legislatura (maggio 2001-aprile 2006)
(2) L'euro entra in circolazione il 1 gennaio 2002, col pieno assenso della Lega Nord che faceva parte del governo Berlusconi.
(3) Il 1 febbraio 2003, con l’assenso del governo italiano (di cui fa parte la Lega Nord) entra in vigore il Trattato di Nizza (Costituzione europea). Il Trattato viene firmato a Roma il 29 ottobre 2004. Stiamo parlando della “Costtiuzione” che verrà bocciata dai francesi e olandesi con referendum nel maggio e giugno 2005.
(4) Nel 2003, con il pieno consenso in seno al Consiglio europeo del governo Forza Italia-Lega-An, sono sottoscritti i Trattati di adesione alla Ue di Repubblica Ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia e Slovacchia.
(5) Il 1 maggio 2004, col pieno consenso del governo Forza Italia-Lega-An in seno al Consiglio europeo, entrano nella Ue: Repubblica Ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, malta, Polonia, Slovenia e Slovacchia.
XVI Legislatura Governo Berlusconi IV (dall'8 maggio 2008 al 16 novembre 2011)
(6) Il 19 giugno 2008 il Consiglio europeo (con il consenso del governo Berlusconi-Lega Nord) accetta la Slovacchia nell’euro-zona.
(7) Il 1 dicembre 2009 (con il consenso del governo Berlusconi-Lega Nord) entra in vigore il Tratto di Lisbona. Il 23 luglio 2008 il Senato approva il Trattato di Lisbona all'unanimità con 286 sì. Il 31 luglio 2008 la Camera approva all'unanimità il Trattato di Lisbona con 551 sì.
(8) Il 3 dicembre 2008 il Parlamento approva, su proposta del governo Pdl-lega Nord, il ddl Salva Banche contenente i cosiddetti Tremonti bond.
(9) Il 17 giugno 2010 il Consiglio europeo (con il consenso del governo Berlusconi-Lega Nord) accetta l’ingresso dell’Estonia nell’euro-zona.
(10) Il 18 novembre 2009 il Parlamento approva definitivamente il decreto Ronchi presentato dal governo Berlusconi-Lega sul pieno adempimento degli obblighi comunitari.
(11) Il 8 settembre 2011 il Consiglio dei Ministri (voto favorevole della Lega Nord), dopo la famigerata "Lettera della Bce" vara la proposta di legge Costituzionale sull'introduzione del principio del pareggio del bilancio nella Costituzione —al momento del voto finale sulla modifica costituzionale (Senato, il 17 aprile 2012) la Lega si astenne.
(12) Il 26 ottobre 2011, causa "crisi dello spread" e i conseguenti diktat dell'Unione Europea, il presidente del Consiglio Berlusconi, col consenso della Lega Nord, invia una lettera con la promessa di adottare le misure austeritarie di macelleria sociale, quelle che saranno poi adottate dal successivo governo Monti.
(13) Il 3 e il 4 novembre 2011 dopo che Berlusconi partecipa a Cannes al summit del G20, il governo Pdl-Lega accetta che una delegazione del Fondo Monetario Internazionale "monitori i progressi sulle riforme economiche e gli effetti di queste sui conti pubblici", ovvero il definitivo commissariamento.
(14) Poco prima di dimettersi il Presidente del Consiglio Berlusconi, 12 novembre 2011, fa approvare dalla Camera dei deputati i disegni di legge, già approvati dal Senato (consenso della Lega in entrambi le aule), contenenti le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità2012), il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2012 ed il bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014. Tutto ciò che poi Monti metterà in pratica.
Si può credere a tutto, anche che gli asini volino. Noi riteniamo che la conversione della Lega alla linea no-euro, sia tutta strumentale, un trucco tirato fuori da un gruppo dirigente con l'acqua alla gola per evitare la scomparsa della Lega dopo gli scandali che l'hanno travolta.
QUELLI CHE... DOBBIAMO VOTARE SALVINI*
Elenchiamo qui sotto i provvedimenti votati a gogò dalla Lega favorevoli all'euro e all'Unione europea. L'elenco tralascia quindi, per carità di patria, le scelte indegne della Lega Nord sempre in sintonia con Berlusconi, dal Porcellum al costante rifinanziamento delle missioni militari all'estero, dalla devastante riforma dell'istruzione Gelmini alla miriade di leggi salva-casta, salva-mafiosi e corrotti, agli svariati decreti liberisti in materia di mercato del lavoro e pensioni.
Solo una breve premessa. I votatori leghisti si nascondono dietro l'alibi qualunquista che… “non esistono più destra e sinistra”. Ripetiamo quanto altre volte sottolineato: che se fino al 1989 la linea di demarcazione era, tagliando con l'accetta, tra filo-capitalismo e anti-capitalismo; oggigiorno, ammesso e non concesso che le "ideologie" siano morte, lo spartiacque è quello tra liberisti e anti-liberisti. Se questa angolatura è corretta, e secondo noi lo è, la Lega Nord è una formazione nata e cresciuta con le stimmate del liberismo
Rinfrescando la memoria a quelli che… “la lega si oppose all’euro”
XI Legislatura (23 aprile 1992 - 16 gennaio 1994)
(1) Ottobre 1992. La Lega Lombarda, pur essendo all''opposizione, vota SI in Parlamento ai Trattati di Maastricht, ovvero votò favorevole alla Bibbia del neoliberismo sulla cui base cessò di vivere la Comunità economica europea e nacque l’Unione europea fondata sull'euro.
XIV Legislatura (maggio 2001-aprile 2006)
(2) L'euro entra in circolazione il 1 gennaio 2002, col pieno assenso della Lega Nord che faceva parte del governo Berlusconi.
(3) Il 1 febbraio 2003, con l’assenso del governo italiano (di cui fa parte la Lega Nord) entra in vigore il Trattato di Nizza (Costituzione europea). Il Trattato viene firmato a Roma il 29 ottobre 2004. Stiamo parlando della “Costtiuzione” che verrà bocciata dai francesi e olandesi con referendum nel maggio e giugno 2005.
(4) Nel 2003, con il pieno consenso in seno al Consiglio europeo del governo Forza Italia-Lega-An, sono sottoscritti i Trattati di adesione alla Ue di Repubblica Ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia e Slovacchia.
(5) Il 1 maggio 2004, col pieno consenso del governo Forza Italia-Lega-An in seno al Consiglio europeo, entrano nella Ue: Repubblica Ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, malta, Polonia, Slovenia e Slovacchia.
XVI Legislatura Governo Berlusconi IV (dall'8 maggio 2008 al 16 novembre 2011)
(6) Il 19 giugno 2008 il Consiglio europeo (con il consenso del governo Berlusconi-Lega Nord) accetta la Slovacchia nell’euro-zona.
(7) Il 1 dicembre 2009 (con il consenso del governo Berlusconi-Lega Nord) entra in vigore il Tratto di Lisbona. Il 23 luglio 2008 il Senato approva il Trattato di Lisbona all'unanimità con 286 sì. Il 31 luglio 2008 la Camera approva all'unanimità il Trattato di Lisbona con 551 sì.
(8) Il 3 dicembre 2008 il Parlamento approva, su proposta del governo Pdl-lega Nord, il ddl Salva Banche contenente i cosiddetti Tremonti bond.
(9) Il 17 giugno 2010 il Consiglio europeo (con il consenso del governo Berlusconi-Lega Nord) accetta l’ingresso dell’Estonia nell’euro-zona.
(10) Il 18 novembre 2009 il Parlamento approva definitivamente il decreto Ronchi presentato dal governo Berlusconi-Lega sul pieno adempimento degli obblighi comunitari.
(11) Il 8 settembre 2011 il Consiglio dei Ministri (voto favorevole della Lega Nord), dopo la famigerata "Lettera della Bce" vara la proposta di legge Costituzionale sull'introduzione del principio del pareggio del bilancio nella Costituzione —al momento del voto finale sulla modifica costituzionale (Senato, il 17 aprile 2012) la Lega si astenne.
(12) Il 26 ottobre 2011, causa "crisi dello spread" e i conseguenti diktat dell'Unione Europea, il presidente del Consiglio Berlusconi, col consenso della Lega Nord, invia una lettera con la promessa di adottare le misure austeritarie di macelleria sociale, quelle che saranno poi adottate dal successivo governo Monti.
(13) Il 3 e il 4 novembre 2011 dopo che Berlusconi partecipa a Cannes al summit del G20, il governo Pdl-Lega accetta che una delegazione del Fondo Monetario Internazionale "monitori i progressi sulle riforme economiche e gli effetti di queste sui conti pubblici", ovvero il definitivo commissariamento.
(14) Poco prima di dimettersi il Presidente del Consiglio Berlusconi, 12 novembre 2011, fa approvare dalla Camera dei deputati i disegni di legge, già approvati dal Senato (consenso della Lega in entrambi le aule), contenenti le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità2012), il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2012 ed il bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014. Tutto ciò che poi Monti metterà in pratica.
Si può credere a tutto, anche che gli asini volino. Noi riteniamo che la conversione della Lega alla linea no-euro, sia tutta strumentale, un trucco tirato fuori da un gruppo dirigente con l'acqua alla gola per evitare la scomparsa della Lega dopo gli scandali che l'hanno travolta.
Ammesso poi, e non concesso, che la conversione sia sincera, essa viene strillata nel quadro della fede, non solo nel sistema capitalistico, ma nella sua versione liberista. Un liberismo che è inscritto nello stesso codice genetico del leghismo.
* Articolo pubblicatp su SOLLEVAZIONE l'8 maggio 2013
12 commenti:
a dire il vero la conversione potrebbe essere sincera. è plausibile.
il gruppo dirigente storico della lega nord è praticamente morto e sepolto.
ora quel che rimane è Salvini col suo entourage personale e pochi altri gruppi di potere isolati...come Tosi, Zaia e Maroni.
quindi essendo nella sostanza la lega vecchia sparita....ha senso ragionare considerando questo partito come in larga parte nuovo.
del resto pure l'elettorato principe di riferimento....cioè i piccoli imprenditori e le partite IVA....sono tutte categorie che dalle politiche economiche europee hanno ricevuto solo pali nei denti.
quindi direi che la conversione è sincera. molto più probabile che sia sincera.
poi ovvio...la Lega è un partito capitalista-corporativista e fondamentalmente anti operaio.
Trinciate per definizione problemi complessi allo scopo di alzare staccionate fra destra e sinistra.
Dire che che lo spartiacque attuale è fra liberisti e non liberisti è semplicemente riformulare la vecchia distinzione fra capitalisti e anticapitalisti. Potevate rimanere fermi a quella senza bisogno di variazioni semantiche.
Il quadro è molto più articolato: certo, la nuova dirigenza leghista ha cercato di salvare il partito dall'estinsione, ma ha anche ripreso strade che la casata Bossi aveva abbandonato perché infeudatasi coi poteri forti. Non fate parole del referendum anti-Fornero e delle altre misure sociali patrocinate dalla Lega. Non vedete come il suo liberismo sia in gran parte antimeridionalismo, tanto che ad esso fa fronte il solido statalismo del Front national.
Quando si passa a parlare di quest'ultimo, siccome non potete rimproverargli di essere liberista, lo spartiacque di riferimentoc cambia come per incanto e in luogo dell'antinomia fra liberismo e antiliberismo viene a galla quella fra atteggiamento ostile o simpatetico verso l'invasione migratoria.
Con questo non dico che la conversione della Lega sia per forza sincera. Molto dipenderà dagli sviluppi della crisi. Dico che in uno scenario di grande confusione come quello attuale fate i salti mortali pur di rimanere legati alle categorie tradizionali della vostra militanza marxista.
Alla Lega interessa solo la secessione: il tentativo di espandersi a sud sfruttando il diffuso sentimento antieuro, l' idea semplicistica che la frammentazione monetaria sia la soluzione agli squilibri commerciali, assieme ai più beceri cavalli di battaglia di qualsiasi formazione di destra come la xenofobia, il darwinismo sociale, i riti tribali di identitarietà hanno un unico scopo e cioè la creazione di uno stato padano in cui alla classe politica leghista sarebbe consentito di raggiungere la loro massima aspirazione, la libertà di essere finalmente e definitivamente gli unici ladri in casa propria.
=> Lorenzo
Oh certo che "il quadro è molto più articolato"!
Talmente articolato che ci sembra ti ci sei perso dentro.
Anche il NSDAP ed Hitler, tanto per dire, si professavano come paladini del "lavoro", salvo, una volta saliti al potere.... rimettere Schacht in sella con le sue politiche liberiste e monetariste di rigida sottomisssione del salario al capitale. O no?
Al fondo del tuo ragionamento c'è questo, che la Lega si sarebbe trasformata da forza neoliberista con i "Brambilla" come reale forza motrice e animatrice, in una specie di partito keynesiano di sinistra.
Beh, noi non ci crediamo!
L'antieurismo della Lega è certo "sincero" (facciamo tuttavia notare che Salvini non parla mai di uscita unilaterale ma, seguendo il Bagnai, di uscita concordata) resta tutto nella cornice neoliberista —meno stato più privato, taglio deciso alla spesa pubblica, tassazione i redditi e non dei patrimoni, flat tax e compagnia cantando.
A me pare che sia sempre valida, oggi più che mai, la vecchia distinzione tra nazionalismo e internazionalismo. Salvini che insulta la Grecia ("ha solo isolette e formaggio") e la Le Pen che strilla che i debiti la Grecia deve pagarli, dimostrano che a queste formazioni di solidarietà tra popoli oppressi non frega niente. Per tacere delle sparate becere contro i lavoratori immigrati.
Io comincerei a intraprendere le battaglie, compresa quella per una banca centrale a servizio del welfare, su scala quantomeno europea. Lascerei il tema dell'uscita dall'euro alla destra sciovinista.
Con l'appoggio di Syriza e, auspicabilmente, di un Podemos al governo, questa strategia è percorribile.
Pia illusione, in questo momento uscire dall' euro è l' unica scelta di sinistra e invece stiamo lasciando questa battaglia nelle mani dei fascisti e dei leghisti.
Condivido in parte il pensiero di Claudio Z.
Per quanto riguarda il comportamento di Le Pen e Salvini si sono semplicemente smontati gli altarini.
Prima i due sostenevano Syriza poi qualcuno del loro entourage li ha fatto notare che i Greci dovevano dei soldi ai loro Stati e si sono subito Ri-Merkellizzati. Avrebbero fatto una figura più coerente appoggiando Samaras e il Pasok, e probabilmente i soldi li avrebbero riavuti (sul sangue dei greci, ovviamente).
Riguardo alla BCE temo che il progetto sia irrealizzabile. La Germania e il paesi del Nord non hanno il minimo interesse a fare ciò, perchè andrebbe contro i loro piani, ovvero ridurre all'osso il Sud Europa, magari arrivando pure alla rottura e crearsi una loro lega degli stati europei, magari con gli scandinavi.
William Wilson
Rimane il fatto che se vince la Le Pen in Francia a noi conviene.
ad ogni modo fingere che Salvini e LePen siano accomunabili su qualcos'altro che non sia l'uscita dall'euro, annullamento di Schengen e ripristino di dazi doganali è disonestà intellettuale.
di quelle proprio inutili. dato che non porterà neanche un voto alla causa il fingere che LePen sia neoliberista o che Salvini sia uguale a lei ecc....
Il "convenismo" di solito porta ai disastri, invece di Borghi ti troverai con Borghezio.
La vittoria della Le Pen ci conviene?
Dal punto di vista dell'euro sì, ma state attenti ai facili entusiasmi e soprattutto a indebitarvi troppo comprando prodotti francesi, che questa rispetto alla Merkel non è poi così diversa.
William Wilson
Ippolito, lascia fare. Se ce l'abbiamo con l'Europa tecnocratica ci conviene eccome che vinca la le Pen.
Non è certo il compagno di viaggio ideale ma loro si sono mossi con efficacia mentre noi stiamo ancora a carissimo amico, questo dobbiamo ammetterlo.
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