[ 6 febbraio ]
Il 19 gennaio scorso informavamo i nostri lettori che alcune delle organizzazioni della sinistra greca no-euro avevano deciso di presentare una lista elettorale comune. La lista ha ottenuto 39.455 voti, lo 0,64%. Un risultato deludente, ben al di sotto dello sbarramento del 3%..
Qui sotto la dichiarazione e il bilancio di M.AR.S (acronimo di METOPIKI ARISTERI SYMPOREUSI, che possiamo tradurre come Marcia Comune per un Fronte di Sinistra), compagni che hanno sottoscritto la Dichiarazione di Assisi dell'agosto scorso.
Il 19 gennaio scorso informavamo i nostri lettori che alcune delle organizzazioni della sinistra greca no-euro avevano deciso di presentare una lista elettorale comune. La lista ha ottenuto 39.455 voti, lo 0,64%. Un risultato deludente, ben al di sotto dello sbarramento del 3%..
Qui sotto la dichiarazione e il bilancio di M.AR.S (acronimo di METOPIKI ARISTERI SYMPOREUSI, che possiamo tradurre come Marcia Comune per un Fronte di Sinistra), compagni che hanno sottoscritto la Dichiarazione di Assisi dell'agosto scorso.
«1. Nelle elezioni del 25 gennaio 2015 il popolo greco ha bocciato i partiti che hanno sostenuto il Memorandum e che hanno portato la grande maggioranza del popolo nella completa devastazione. Il governo di coalizione di Nuova Democrazia e Pasok, quello che ha recepito pienamente il programma dell’UE e dell’oligarchia, è stato sconfitto e punito dal popolo greco. Esso ha invece votato per SYRIZA affinché formi il nuovo governo, sperando che potrà respirare dopo gli attacchi degli ultimi anni.
La ghigliottina della UE e dei suoi programmi (siano essi chiamati protocolli o altro) è tuttavia ancora lì, visto che SYRIZA, da una posizione di governo, sostiene che applicherà una politica a favore del popolo, ma nel quadro dell’Eurozona e della UE, mentre è più che evidente che ciò non è realistico. Allo stesso tempo, il continuo slittamento di SYRIZA verso destra, soprattutto durante il periodo elettorale, e le assicurazioni che non adotterà mosse unilaterali di nessun tipo contro i creditori, non garantiscono una politica che guiderà fuori dalla crisi ed a favore del popolo. Solo con rotture sostanziali le condizioni di vita del popolo miglioreranno. Allo stesso tempo, il movimento popolare stare all’erta, dal momento che, in base ai risultati elettorali, Alba Dorata detiene ancora una potenza eccezionale alla vita politica e sociale ed è usato come una minaccia contro gli operai e le loro richieste.
2. La cooperazione politica delle forze e dei militanti di ANTARSYA e M.A.R.S (Marcia Comune per un Fronte di Sinistra) è riuscita a organizzare e compattare le forze di resistenza ed a offrire una prospettiva, ciò in una circostanza di grande polarizzazione degli elettori di sinistra che hanno fatto pieno affidamento in un governo di un solo partito. Salutiamo i nostri militanti che hanno condotto una battaglia appassionata, ciò nel quadro di una campagna elettorale brevissima e stressante.
La coalizione ANT.AR.SI.A e M.AR.S |
In condizioni molto più difficili rispetto alle elezioni del giugno 2012, ANTARSYA-M.AR.S sono riusciti ad ottenere un risultato migliore e che può essere considerato positivo. Il passo avanti compiuto grazie alla cooperazione politica di ANTARSYA e M.A.R.S è stato riconosciuto da una parte importante dei militanti di sinistra e dei lavoratori. Inoltre, la presenza continua e stabile dei militanti di ANTARSYA- M.AR.S dentro le lotte popolari è stata riconosciuta, così come il loro ruolo in queste battaglie, ciò che viene distorto dalla legge elettorale truffaldina. Con questa forza, già da domani, andremo avanti, continuando nella lotta per costruire il necessario fronte sociale e politico che promuoverà una soluzione alla crisi veramente a favore del popolo, in contrasto con l’UE e il sistema.
Saremo l’opposizione di sinistra in termini di programma e di movimento, sostenendo ogni misura che sarà a favore dei diritti popolari, opponendoci a compromessi e passi indietro ma, soprattutto, avanzeremo la nostra propria proposta per il Paese, per l’uscita dal carcere della UE, dando una risposta ai problemi dei lavoratori e aprendo la strada a una società senza sfruttamento e repressione,per il socialismo. Non importa quanto implacabili saranno le prossime sfide. Le nostre risposte saranno chiare, coraggiose e unificanti, questo il ruolo cruciale della sinistra anti-sistemica».
4 commenti:
Sembra che Draghi spinga la Grecia a trovare un accordo in europa con il fondo salvastati.
Vedremo se questa trattativa ci sarà e che risultati porterà.
Forse gli daranno tempo, ma cosa in effetti cambierà?
Se questa interpretazioen è giusta Barnard ha ragione, ci sarà l'accordo.
Riccardo.
SE Syriza possedesse un esercito armato fino ai denti, l'accordo potrà non esserci, ma Syriza è come un agnello di fronte ai lupi. Perciò non resta che giocare sulla presenza dei ... concorrenti o venire ad un accordo, come intuisce Barnard.
A NOI E' CHIARO
che se SYRIZA non ha un "piano B", ovvero l'uscita dall'eurozona (con relativa nazionalizzazione delle banche e blocco dei capitali, ecc), la sua pistola puntata contro la troika è una pistola scarica, ovvero un bluff, che la troika medesima smaschererà molto presto. Ed infatti questo stanno facendo Bce, Unione e Fmi.
Se Tsipras bluffa le conseguenze per il suo governo, per SYRIZA e lui medesimo saranno a dir poco tragiche, come quelle per il popolo che l'ha appoggiati.
Escludiamo che il governo SYRIZA faccia un clamoroso flop? no, diciamo tuttavia che ciò, pur essendo possibile è altamente improbabile.
SE capitoleranno dovranno rinunciare non solo al loro programma anti-memorandu, ma ritirare le misure sociali già adottate.
Ecco, ciò noi tendiamo ad escluderlo.
Dice: resta l'ipotesi di un compromesso onorevole per entrambi le parti.
MA CIO' E' ESATTAMENTE LA LINEA DI SYRIZA.
Non sembra che l'eurocrazia sia disposta a concedere nulla di sostanziale a Tsipras.
Per cui...
Per cui la rottura resta secondo noi l'ipotesi più probabile.
Nei prossimi mesi vedremo.
Forse si giocheranno un eventuale appoggio di quegli stati che potrebbero aver interesse ad addossarsi parte del debito greco in cambio di importanti asset.
UNo è allungare un po' di più il loro piede verso il Mediterraneo; già la Cina gestisce il Pireo e non è poco; poi c'è la questione dei giacimenti di gas naturale dell'Egeo, un altro è la possibilità di stabilire un terminal per un gasdotto.
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