[ giovedì 12 dicembre 2019 ]
Sabato prossimo — chiuso in fretta l'incidente compiuto da uno dei loro portavoce romani — le Sardine occuperanno Piazza san Giovanni a Roma. Il sostegno del Pd, dei sindacati di regime, quindi delle classi e delle élite dominanti, com'è evidentissimo, è manifesto, addirittura sfrontato. L'anti-salvinismo —ultima metastasi dell'anti-berlusconismo — maschera il vero volto: l'europeismo, il globalismo e l'antisovranismo.
E' quindi ovvio che la sinistra patriottica non sarà a piazza San Giovanni.
Ci sarà invece, ahimé, ciò che resta della sinistra antagonista che fu.
L'altro ieri Leonardo Mazzei ci segnalava infatti che la moribonda estrema sinistra (riunitasi in concistoro il 7 dicembre scorso) ha deciso di accodarsi al branco delle Sardine nella speranza di incontrare acque più nutrienti e ospitali. Speranza vana a quanto sembra, visto quanto affermato a la Repubblica il 9 dicembre scorso dal leader sardinico e renziano Mattia Santori.
Dopo aver precisato che le Sardine "non diventeranno mai un partito" (eh certo! i voti non vanno "dispersi", contro i "sovranisti" debbono andare tutti a Pd e centro-sinistra) Santori esclama:
«Mi ha stupito che il Pd e i 5 stelle, il cui elettorato rappresenta gran parte delle nostre piazze, abbiano rispettato la nostra autonomia. I partiti più piccoli invece hanno provato a strumentalizzarci. Potere al popolo, in maniera sporca, si è infilato nella piazza di Firenze. Così Rifondazione che è venuta a fare volantinaggio dove non doveva».
Un attacco esplicito, sardo-piddinico: per l'estrema sinistra, per quanto innocua essa possa essere, non ci sarà entro il branco agibilità politica. Da notare, a conferma di chi sia davvero questo neo-paninaro Santori che poche righe sopra aveva dichiarato:
«In Emilia abbiamo una fortuna che non tutte le Sardine d'Italia hanno: siamo rappresentati da un centrosinistra senza estremismi».
Con il centro-sinistra quindi, ma senza "estremismi" (sic!).
I boccheggianti pesci di Potere al Popolo hanno risposto il giorno stesso con un post sulla loro pagina facebook.
Leggendolo viene da mettersi le mani nei capelli. Non un contrattacco contro l'arroganza sardo-piddinica ma il segnale di un mesto chinare la testa. "Toc, toc, si può entrare?"
Una prolisssa, ecumenica litania in cui si chiede clemenza e che così pateticamente si conclude:
«Da ragazzi che come te ci tengono al futuro del paese, ti chiediamo un confronto. Siamo sicuri che c’è qualcosa che c’è sfuggito e che ci potrai chiarire senza alcun dubbio.Ci scuserai per la lunghezza, ma meglio esser precisi...Liberi di nuotare in mare aperto!»Come si dice, cornuti e mazziati!
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3 commenti:
"Sardine contro Salvini" ?! :
Provo sgomento al vedere la perdita del senso del ridicolo. E soprattutto nel vedere quanti si illudono che invadendo le piazze coi ridicoli cartelli sia possibile modificare l'opinione di coloro che essi vogliono combattere: nelle urne finiranno purtroppo le schede non delle sardine soltanto ma di coloro che le avversano. E naturalmente di coloro che le strumentalizzano e le benedicono poiché hanno capito che sono un ottimo anche se miserabile materiale umano utile a mantenere lostatus quo e gli interessi del sistema.
Un pochino di sano fiuto politico o anche già soltanto di buon senso comune (che sembra sempre meno comune !) suggerirebbero di analizzare il perché i movimenti di destra sono in forte crescita tutta Europa. Aiuterebbe a capire quanto ciò abbia a che fare eclusivamente con la xenofobia o piuttosto non sia da imputare all'arroganza delle politiche neoliberiste imposte da una UE serva dei poteri forti di finanza e in misura crescente del militarismo. Una democrazia svuotata di senso concreto che serve soltanto a coprire gli interessi di pochi a spese della maggioranza dei cittadini non ha mai avuto nella storia alcuna possibilità di frenare le tendenze autoritarie, che nel vuoto lasciato dalle sgangherate sedicenti sinistre divengono l'ultima speranza - purtroppo fallace - dei cittadini che a ragione si vedono ingannati ed abbandonati da chi li governa ignorando i loro veri problemi.
IL SOSTITUZIONISMO.
Riprendendo le fila di un commento da me postato riguardo le caratteristiche lombrosiane degli organizzatori dell'assemblea della cosidetta sinistra di opposizione, mi permetto una breve considerazione. Se il crollo del comunismo storico novecentesco non ha rappresentato uno spartiacque per i vari Ferrando, Turigliatto, dippettari vari, post negriani e ci metto anche Rizzo, i quali imperterrito continuano a professare una dottrina sconfitta dalla storia e il loro minoritarismo ne e' la rappresentazione, nemmeno sostituire il comunismo con il patriottismo e' utile. Semplifico: visto che la classe operaia non e' capace di transizione intermodale, rivolgiamoci all'identita' patriottica, per fomentare con questi valori il cambiamento sociale. L'uscita dalla UE e dall'euro e' oggi lotta anticapitalista, la liberazione nazionale non puo' essere la strategia, ma solo la tattica contro l'imperialismo europeo. Se all'assemblea della sinistra sinistrata manca completamente e volontariamente una strategia chiara di uscita dall'euro, in quella di liberiamo l'italia, pur di far star dentro tutti, la prospettiva anticapitalista viene scientemente emarginata. Se negli anni settanta avessero chiesto a Leonardo o a Moreno di "giurare fedelta' alla Costituzione Italiana avrebbero riso in faccia al loro inerlocutore liquidandolo uno per un giusto senso di libertarismo, due perche' quella carta e' un compromesso borghese. Potremmo definirla un'autentica concertazione tra borghesia e proletariato.
Proprio stamattina è arrivata la risposta migliore possibile alle sardine d'Inghilterra.
Ieri erano date in file chilometriche davanti ai seggi.
Oggi si vede qual è il loro effetto concreto sulla realtà del loro Paese: una disfatta simile i laburisti non la vedevano dal 1935.
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