[ domenica 8 dicembre 2019 ] |
Con l'inno nazionale si sono aperti ieri a Roma i lavori dell'Assemblea Costituente di Liberiamo l'Italia |
Due giorni intensi, faticosi, importanti per Liberiamo l’Italia.
Nel pomeriggio di venerdì la manifestazione-presidio sotto il Parlamento per dire No al MES.
Nel pomeriggio di venerdì la manifestazione-presidio sotto il Parlamento per dire No al MES.
Quindi ieri l’annunciata Assemblea Costituente presso il Centro Congressi Frentani.
Il tempo ci dirà se ciò che stiamo seminando porterà i frutti che tutti vogliamo.
Partiamo dalla manifestazione. E’ un fatto che essa sia stata, almeno ad oggi, l’unica protesta pubblica contro questo trattato capestro che è il MES.
Il tempo ci dirà se ciò che stiamo seminando porterà i frutti che tutti vogliamo.
Partiamo dalla manifestazione. E’ un fatto che essa sia stata, almeno ad oggi, l’unica protesta pubblica contro questo trattato capestro che è il MES.
Non c’è solo questo di cui andare fieri, siamo orgogliosi soprattutto per la qualità dei numerosi interventi che si sono succeduti, a dimostrazione che lorsignori non hanno a che fare con degli indignati che esprimono il loro dissenso, ma con dei cittadini che hanno studiato, che non solo hanno fatto “i compiti a casa” sviscerando fin nei dettagli le insidie del trattato, ma che hanno idee precise su come il nostro Paese potrebbe risorgere se si decidesse ad uscire dalla gabbia dell’Unione europea riconquistando piena sovranità.
Il giorno dopo eravamo al Centro congressi Frentani per l’Assemblea costituente del movimento Liberiamo l’Italia.
Sala quasi completamente gremita, con attivisti e amici giunti da tutto il Paese.
Dopo l’apertura dei lavori di Guido Grossi e l’introduzione politica di Leonardo Sinigaglia, si è dato via al dibattito.
Dopo l’apertura dei lavori di Guido Grossi e l’introduzione politica di Leonardo Sinigaglia, si è dato via al dibattito.
Ben 54 gli interventi.
Il primo l’ha fatto Marianna, 16 anni, vera e propria mascotte dell’Assemblea, la più giovane tra i diversi ragazzi presenti. Fatto che considero un importante punto di merito per Liberiamo l’Italia.
Non ricordo qui tutti i nomi degli intervenuti. Segnalo solo i saluti di Paolo Maddalena, l’amico Nino Galloni, Fulvio Grimaldi, Gilberto Trombetta del Fronte Sovranista, Ugo Boghetta di Nuova Direzione, Mauro Grimolizzi di Riscossa Italia, Valerio Colombo del Partito Umanista, Gaia Dondoli del Partito dei Carc.
Colpiva che gli intervenuti ai lavori venivano, alcuni dopo un lungo viaggio, dalla Val d’Aosta, dal Piemonte, dalla Lombardia, dal Veneto, dal Friuli, dalla Liguria, dall’Emilia Romagna, dalla Toscana, dall’Umbria, dalle Marche, dall’Abruzzo, dal Lazio, dalla Campania, dalla Puglia. Non tutta l’Italia, ma quasi! Inoltre, quasi tutte le categorie sociali sono state rappresentate. Dagli studenti agli insegnanti, agli avvocati, partite IVA e piccoli imprenditori, agricoltori, precari, operai, medici eccetera…
Colpiva che gli intervenuti ai lavori venivano, alcuni dopo un lungo viaggio, dalla Val d’Aosta, dal Piemonte, dalla Lombardia, dal Veneto, dal Friuli, dalla Liguria, dall’Emilia Romagna, dalla Toscana, dall’Umbria, dalle Marche, dall’Abruzzo, dal Lazio, dalla Campania, dalla Puglia. Non tutta l’Italia, ma quasi! Inoltre, quasi tutte le categorie sociali sono state rappresentate. Dagli studenti agli insegnanti, agli avvocati, partite IVA e piccoli imprenditori, agricoltori, precari, operai, medici eccetera…
Tanti gli attivisti e gli amici che si incontravano per la prima volta, che hanno dato vita ad un dibattito che ha mostrato, oltre alle inevitabili differenze di accento su questo o quel problema, una evidente unità d’intenti, la passione politica senza la quale non andremmo da nessuna parte.
Alla fine le conclusioni di Moreno Pasquinelli, che ci ha ricordato che l’Assemblea è solo l’inizio di un processo costituente, che questo andrà a buon fine solo a condizione che la discussione sulla bozza di Manifesto e di Statuto proposti dal Coordinamento nazionale si sposti nei territori, nei Comitati Popolari Territoriali già esistenti e nelle speriamo decine che si formeranno nei prossimi mesi.
E’ qui che ci giochiamo la partita: nel penetrare nelle regioni in cui non ci siamo ancora, nella capacità di attivare centinaia e centinaia di cittadini, non solo coinvolgendoli nella discussione su Manifesto e Statuto, in vista del vero e proprio congresso costituivo che vorremmo svolgere prima dell’estate 2020, ma nella lotta concreta, nella capacità di costruire iniziative di lotta città per città, a cominciare da quella contro il MES.
Alla fine dei lavori è stato reso noto il nuovo Coordinamento nazionale, formato da 27 attivisti a rappresentare, a seconda della loro consistenza, tutte le regioni in cui già opera Liberiamo l’Italia.
Come si suol dire: ogni grande marcia inizio da un primo passo. E questo primo passo è stato compiuto con successo!
Alla fine dei lavori è stato reso noto il nuovo Coordinamento nazionale, formato da 27 attivisti a rappresentare, a seconda della loro consistenza, tutte le regioni in cui già opera Liberiamo l’Italia.
Come si suol dire: ogni grande marcia inizio da un primo passo. E questo primo passo è stato compiuto con successo!
* Fonte: Liberiamo l'Italia
1 commento:
E nel frattempo su HP vedo uno dei manifesti dei cortei sindacali. La scritta dice "difendiamo gli ultimi posti di lavoro rimasti".
Non ci posso credere, è un manifesto alla rassegnazione. Esprime solo una triste e residuale battaglia di retroguardia per difendere disperatamente ciò che rimane senza esprimere nessuna possibilità di rilanciare.
La sola prospettiva della battaglia di categoria sindacale che finché resta tale potrà avere solo dei contentini molto molto parziali e forse neppure quelli.
E' una tristezza a guardarsi.
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