[ lunedì 24 giugno 2019 ]
La tesi dei due economisti, in base alle "intuizioni del compianto Augusto Graziani sul funzionamento del SEBC e sui lavori preparatori dei trattati istitutivi dell’euro, è icastica quanto fulminante: i MiniBoT come del resto ogni "moneta di transizione" sono "un falso problema", visto che sarebbe sufficiente che il governo dia ordine a Bankitalia di stampare ancora... euro.
Per farlo sarebbe necessario che Bankitalia sia riportata sotto il controllo del governo. Auspichiamo questo passo? Ovvio che sì. Ma ciò non significa che i MiniBot siano un "falso problema". Rinazionalizzare Bankitalia sarebbe un attacco con la bomba atomica contro la Ue. Nell'attesa si può sempre difenderci con l'artiglieria.
Per farlo sarebbe necessario che Bankitalia sia riportata sotto il controllo del governo. Auspichiamo questo passo? Ovvio che sì. Ma ciò non significa che i MiniBot siano un "falso problema". Rinazionalizzare Bankitalia sarebbe un attacco con la bomba atomica contro la Ue. Nell'attesa si può sempre difenderci con l'artiglieria.
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UNA “MONETA DI TRANSIZIONE” PER USCIRE DALL’EURO? UN FALSO PROBLEMA
di Emiliano Brancaccio e Mauro Gallegati
In realtà, e al di là del folclore, chiunque abbia studiato i lavori preparatori dell’Unione Monetaria Europea sa che il Sistema Europeo delle Banche Centrali è già organizzato in modo tale da permettere un eventuale abbandono della moneta unica senza bisogno di ricorrere a monete di “transizione”. Basti notare, a questo riguardo, che la materiale emissione degli euro è rimasta di competenza delle banche centrali nazionali e che nel numero di serie di ciascuna banconota c’è una lettera che identifica la nazione emittente: S per l’Italia, U per la Francia, X per la Germania, e così via.
Non tutti i padri fondatori dell’euro condivisero la scelta di lasciare l’emissione materiale di moneta alle banche centrali nazionali, né appoggiarono la decisione di esplicitare i paesi emittenti su ciascuna banconota. Tuttavia quelle scelte furono compiute, il che oggi indubbiamente facilita eventuali transizioni da una valuta all’altra. L’unica banale condizione è che un governo che decida o si veda costrettoad abbandonare l’euro sia almeno in grado di controllare la banca centrale nazionale (Varoufakis, come è noto, non era nemmeno in grado di far questo).
Questa evidenza rende l’attuale dibattito sull’opportunità di dotarsi di una “moneta di transizione” piuttosto sterile e fuorviante. I governi che fossero un giorno sospinti verso l’abbandono della moneta unica europea dovrebbero affrontare notevoli difficoltà, specialmente se lasciassero piena libertà agli scambi e ai movimenti di capitale sui mercati finanziari. Le leadership attualmente in carica in Europa, siano esse pro o contro l’euro, non sembrano avere adeguata consapevolezza di queste grandi questioni. Ma i meri aspetti operativi della transizione verso una nuova moneta sono un falso problema: che ci piaccia o meno, gli strumenti per affrontarli esistono già.
* Fonte: Emiliano Brancaccio
** Emiliano Brancaccio (Università del Sannio) e Mauro Gallegati (Università Politecnica delle Marche)
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8 commenti:
Il suo stare sulla riva del fiume mi rompe molto i coglioni, ma Brancaccio ha sempre le idee piuttosto chiare. Questo articolo è ineccepibile. Dai, se uno non riesce nemmeno a entrare a via Nazionale e a sfrattare i vecchi inquilini, ma come spera di uscire dall'euro? Le mezze misure di Varou-fikis già abbiamo visto che risultati hanno dato! Borghi vuole seguire la stessa strada? No grazie! Molto meglio il Brancaccio leninista che ci invita a prendere palazzo Koch.
Mi sembra che i due professori E. Brancaccio e M. Callegati la fanno un po’ troppo facile. Vediamo cosa stabilisce in proposito il Trattato di Funzionamento UE, articolo 128 (ex articolo 106 del TCE):
1. La BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione. La BCE e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla BCE e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell’Unione.
2. Gli Stati membri possono coniare monete metalliche in euro con l’approvazione della BCE per quanto riguarda il volume del conio. ……
In poche parole la BCE decide tutto in materia di Euro; ha il monopolio della politica monetaria concernente l’Euro e in particolare delle banconote in Euro ma non della moneta in generale (come molti erroneamente pensano) e decide anche le quantità di banconote in Euro che possono emettere le singole Banche Centrali Nazionali appartenenti all’eurozona; questo perché il suo compito principale è quello di mantenere la stabilità dei prezzi nei 19 Stati della zona Euro (Eurosistema) e l’inflazione al di sotto o pari al 2% (artt. 120 e seguenti, 282 e seguenti TFUE – sistema SEBC, e protocollo n. 4). Di fatto la BCE non emette banconote in Euro ma soltanto moneta elettronica in Euro, mediante la quale acquista dalle banche titoli di Stato già in circolazione (ossia sul mercato secondario – QE) o altri titoli oppure effettua prestiti o finanziamenti alle stesse banche a tasso “zero” dal marzo 2016 (come un bancomat).
Fermo restando che una completa nazionalizzazione della Banca d’Italia sarebbe assolutamente auspicabile (e a mio avviso anche urgente), cosa succederebbe se l’Italia superasse il plafond di banconote in Euro stabilito dalla BCE? Facciamo un esempio: La BCE ha stabilito che per il 2019 la BI può stampare banconote per 60 Miliardi di Euro, cioè 5 Mld al mese, ma alla fine dell’anno accerta (e ha i mezzi per farlo) che la BI ha stampato banconote per 80 Mld di Euro, quindi 20 Mld in più. La BCE reagirebbe immediatamente e potrebbe stabilire che per i primi 4 mesi del 2020 la BI non può più stampare banconote in modo da riallineare le quantità di banconote in circolazione al volume autorizzato. Tuttavia la BI (poniamo anche che sia stata nazionalizzata) potrebbe continuare a stampare banconote su ordine del Governo. A quel punto la BCE potrebbe reagire pesantemente ed emettere un provvedimento ove stabilisce che le banconote dal n. S100000 in poi non sono a corso legale in quanto non autorizzate dalla BCE. Quindi l’Italia si ritroverebbe con una percentuale significativa di banconote in circolazione dichiarate fuorilegge dalla BCE e la gente inizierebbe a non accettarle più. Sicuramente per l’Italia sarebbe un bell’inguacchio.
Quindi l’idea prospettata dai due economisti mi sembra alquanto semplicistica e non tiene affatto conto delle possibili reazioni della BCE, che poi rifletterebbero la volontà della Germania e della Francia.
Link richiamati:
https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg18/file/repository/relazioni/libreria/novita/XVII/Trattato_sull_unione_europea.pdf
https://europa.eu/european-union/about-eu/institutions-bodies/european-central-bank_it
https://www.ecb.europa.eu/ecb/tasks/euro/html/index.it.html
Come scritto nell'articolo BAGNAI, BRANCACCIO E BANKITALIA di Piemme siamo ovviamente d'accordo che vada espugnato palazzo Koch — in questa direzione va a noi pare la mozione approvata al senato un mese fa.. Diciamo che quella di Bankitalia è una roccaforte del nemico ben difesa che per prenderla occorre prima conquistare le trincee in cui sono asserragliate le truppe euriste: Mef anzitutto.
E siamo così al punto politico: occorre INCALZARE il governo, non combatterlo come fosse un nostro nemico.
Cococcetta ha scritto:
"la BCE potrebbe reagire pesantemente ed emettere un provvedimento ove stabilisce che le banconote dal n. S100000 in poi non sono a corso legale in quanto non autorizzate dalla BCE".
Penso che Brancaccio e Gallegati risponderebbero: e chi se ne frega non ce lo metti?
Cococcetta, vedi di capire una cosa. Se salta l'euro sarà una guerra. Non necessariamente militare, ma guerra. Quelli che si appigliano alle norme precedenti il big bang non hanno capito niente. Rileggiti Graziani, maestro di Brancaccio, che è meglio.
"Quelli che si appigliano alle norme precedenti il big bang non hanno capito niente. Rileggiti Graziani, maestro di Brancaccio, che è meglio."
Ma come non c'entrano niente!
1) Leggo una dotta dissertazione ove si richiamano espressamente gli strumenti esistenti nell'attuale quadro normativo europeo quali attrezzi utilizzabili per uscire dall'euro, in contrasto con i minibot che sarebbero espedienti fuori e contro il sistema.
2) Cococcetta evidenzia che tale attrezzo, in realtà non è affatto più utile dei minibot, perchè comunque sottoposto al controllo della BCE che ne vanificherebbe l'uso nel quadro del sistema.
3) non è stato Cococetta ad appigliarsi alle norme precedenti ma Brancaccio e Gallegati.
4) così stando le cose, se fossi alla testa del governo di liberazione da oggi saprei che si possono usare sia i minibot, sia la stampa di euro non autorizzata dalla BCE.
Brancaccio fa sempre il puro che non scende a compromessi poi in realtà i compromessi li fa ma con persone che rispetto all'eurismo hanno sempre avuto un posizione ambigua.
Ha deciso di scrivere questo pezzo con Gallegati, per capire chi sia provate a leggere questo vecchio articolo comparso su Orizzonte48. Uno che proponeva "una visione dei problemi dell’Eurozona non molto lontana dal solito angoscioso catastrofismo diffuso nei vari dibattiti politici imperanti su tv e giornali".
Forse non tutti sanno che Gallegati è coautore con Stiglitz di importanti papers scientifici. Insomma, è gente di un certo rango, altro che Bagnarola... Se Brancaccio riesce a dare la linea giusta a colleghi illustri che prima avevano posizioni sbagliate vuol dire solo che sa fare egemonia, a differenza di altri. Francesco
"è coautore con Stiglitz"
Dunque chi pubblica con qualche superstar è "gente di un certo rango" gli altri cosa sono? Solo plebei e possono pure essere insultati?
E l'elitismo è bello che servito. Ordunque anche Brancaccio è "di un certo rango"? Non può confondersi coi plebei che dovendo far quadrare i conti non possono certo disinteressarsi alla fase attuale?
Così, tanto per chiedere.
Che poi Stiglitz è un uomo dell'establishment che ha pubblicato un libro dal titolo "La globalizzazione che funzione" pur sapendo che questa cosa non esisterà mai, come non esisterà mai un altra europa. Alterglobalismo e l'altreuropeismo sono parenti.
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