[ martedì 4 giugno 2019 ]
Era appena entrato in carica il governo giallo-verde. I più, tra cui alcuni nostri amici, non sapevano che pesci pigliare. Altri ne dissero, del neonato governo, peste e corna — ALLARMI! I FASCIO-LEGHISTI AL GOVERNO!
Noi no.
Ci erano chiari i limiti del neonato governo, così come che esso, nato sotto la cattiva stella del compromesso col partito eurista di Mattarella, era destinato presto a fibrillare se non a traballare sotto i colpi di una crisi senza fine e, soprattutto, dell'eurocrazia.
Ad un anno le nostre previsioni si sono rivelate giuste e, anzitutto, si rivelava corretta la linea politica: non dichiarare le ostilità (ciò che avrebbe fatto comodo ai poteri forti) ma incalzare il governo a fare le cose giuste e difenderlo ove avesse disobbedito all'Unione euro-tedesca. Con la minaccia della "procedura d'infrazione" dell'Unione europea si entra in un periodo critico, quello decisivo. I giallo-verdi, illusisi che con le elezioni europee la Commissione avrebbe abbassato la cresta, devono scegliere: disobbedire al diktat o capitolare.
Scrivevamo dunque il 13 giugno dell'anno passato...
Grazie al terremoto elettorale del 4 marzo, segnato dalla disfatta dei guardiani dell’ordoliberismo e della sottomissione verso l’euro-germania, è nato il governo di cui M5s è la forza principale.
La casta dominante, spalleggiata dalle euro-oligarchie e dalla finanza mondialista, ha cercato con ogni mezzo di impedirlo. Il 27 maggio, il Presidente della Repubblica Mattarella, in aperta violazione delle sue prerogative costituzionali, sostenendo che avrebbe impedito ogni atto “sovranista” ostile verso l’Unione europea, ha addirittura tentato di imporre un governo fantoccio. Resosi conto che esso si sarebbe schiantato in Parlamento e che in caso di elezioni anticipate M5s e Lega avrebbero conosciuto un’ulteriore grande avanzata, Mattarella ha dovuto fare marcia indietro.
Quello nato il 1 giugno è tuttavia un governo di compromesso. M5s e Lega hanno dovuto infatti subire il veto della Presidenza della Repubblica su due ministri decisivi, quello dell’economia e degli affari esteri. Se a questo veto (che pregiudica la libertà di manovra del governo), aggiungiamo la contraddittorietà del suo programma e la sua ristretta visione strategica, si capisce che esso è un governo instabile, vulnerabile agli attacchi dei poteri forti.
La nascita del governo M5s-Lega, pur se mutilata dai veti della casta, è una vittoria del popolo italiano, anzitutto del proletariato e della gioventù che il 4 marzo hanno voluto dire basta alle politiche dei sacrifici e dell’austerità. Infatti, mentre le élite dominanti hanno già iniziato la campagna di intossicazione dell’opinione pubblica, di
destabilizzazione e squalificazione del governo, la grande maggioranza del popolo lavoratore spera che esso sia davvero il “governo del cambiamento”.
Se questo governo vorrà davvero porre fine alle politiche austeritarie, se adotterà misure a favore del popolo lavoratore e della gioventù, se cioè iniziasse a spezzare le catene che legano l’Italia e il suo popolo al giogo dell’euro, meriterà di essere sostenuto. Una cosa è
sicura: Bruxells, Berlino e Francoforte non accetteranno violazioni sostanziali dei Trattati e del Fiscal compact, non esiteranno a rovesciare il governo. La prossima Legge di bilancio sarà quindi un importante banco di prova per verificare se il governo giallo-verde terrà il punto o se chinerà il capo.
Ove invece il governo M5s-Lega si limitasse ad applicare le parti liberiste e manettare presenti nel programma di governo, ove accettasse i diktat dell’Unione europea, ove adottasse misure razziste contro i migranti, esso meriterà una tenace opposizione.
Non è questo ciò che dobbiamo augurarci. E’ tragico che seguendo il Pd molti movimenti della sinistra radicale abbiano dichiarato guerra al governo giallo-verde in base all’anatema di essere “fascio-leghista” — accusa strampalata visto che il fascismo fu un regime funzionale al grande capitalismo, mentre oggi esso è, fino a prova contraria, schierato contro il “governo populista”. Rivolgiamo un appello accorato ai tanti cittadini di sinistra: non diventate pedine dei poteri forti!
Anche ove il governo M5s-Lega terrà testa alle élite dominanti non c’è da farsi soverchie illusioni. Nessun governo potrà vincere lo scontro con nemici tanto potenti (esterni ed interni) se non sarà incalzato dalla mobilitazione popolare. Per questo è urgente rafforzare la sinistra patriottica, la sola sinistra che meriti questo nome, quella che afferma che non ci può essere giustizia sociale e difesa degli interessi dei lavoratori senza sovranità nazionale.
La proposta della sinistra patriottica è la costituzione di un nuovo Comitato di Liberazione Nazionale per impedire che il nemico principale (l’eurocrazia e il grande capitalismo predatorio) riconquisti Roma per confermare T.I.N.A. (There is No Alternative). Se questo accadesse sarebbe una sconfitta non solo per l’italiano ma per tutti i popoli europei. Questa sconfitta può e dev’essere evitata.
FACCIAMO UN PASSO INDIETRO, PER LA PRECISIONE AD UN ANNO FA ...
Era appena entrato in carica il governo giallo-verde. I più, tra cui alcuni nostri amici, non sapevano che pesci pigliare. Altri ne dissero, del neonato governo, peste e corna — ALLARMI! I FASCIO-LEGHISTI AL GOVERNO!
Noi no.
Ci erano chiari i limiti del neonato governo, così come che esso, nato sotto la cattiva stella del compromesso col partito eurista di Mattarella, era destinato presto a fibrillare se non a traballare sotto i colpi di una crisi senza fine e, soprattutto, dell'eurocrazia.
Ad un anno le nostre previsioni si sono rivelate giuste e, anzitutto, si rivelava corretta la linea politica: non dichiarare le ostilità (ciò che avrebbe fatto comodo ai poteri forti) ma incalzare il governo a fare le cose giuste e difenderlo ove avesse disobbedito all'Unione euro-tedesca. Con la minaccia della "procedura d'infrazione" dell'Unione europea si entra in un periodo critico, quello decisivo. I giallo-verdi, illusisi che con le elezioni europee la Commissione avrebbe abbassato la cresta, devono scegliere: disobbedire al diktat o capitolare.
Scrivevamo dunque il 13 giugno dell'anno passato...
Comunicato n. 9/2018 – Programma 101
La casta dominante, spalleggiata dalle euro-oligarchie e dalla finanza mondialista, ha cercato con ogni mezzo di impedirlo. Il 27 maggio, il Presidente della Repubblica Mattarella, in aperta violazione delle sue prerogative costituzionali, sostenendo che avrebbe impedito ogni atto “sovranista” ostile verso l’Unione europea, ha addirittura tentato di imporre un governo fantoccio. Resosi conto che esso si sarebbe schiantato in Parlamento e che in caso di elezioni anticipate M5s e Lega avrebbero conosciuto un’ulteriore grande avanzata, Mattarella ha dovuto fare marcia indietro.
Quello nato il 1 giugno è tuttavia un governo di compromesso. M5s e Lega hanno dovuto infatti subire il veto della Presidenza della Repubblica su due ministri decisivi, quello dell’economia e degli affari esteri. Se a questo veto (che pregiudica la libertà di manovra del governo), aggiungiamo la contraddittorietà del suo programma e la sua ristretta visione strategica, si capisce che esso è un governo instabile, vulnerabile agli attacchi dei poteri forti.
La nascita del governo M5s-Lega, pur se mutilata dai veti della casta, è una vittoria del popolo italiano, anzitutto del proletariato e della gioventù che il 4 marzo hanno voluto dire basta alle politiche dei sacrifici e dell’austerità. Infatti, mentre le élite dominanti hanno già iniziato la campagna di intossicazione dell’opinione pubblica, di
Se questo governo vorrà davvero porre fine alle politiche austeritarie, se adotterà misure a favore del popolo lavoratore e della gioventù, se cioè iniziasse a spezzare le catene che legano l’Italia e il suo popolo al giogo dell’euro, meriterà di essere sostenuto. Una cosa è
sicura: Bruxells, Berlino e Francoforte non accetteranno violazioni sostanziali dei Trattati e del Fiscal compact, non esiteranno a rovesciare il governo. La prossima Legge di bilancio sarà quindi un importante banco di prova per verificare se il governo giallo-verde terrà il punto o se chinerà il capo.
Ove invece il governo M5s-Lega si limitasse ad applicare le parti liberiste e manettare presenti nel programma di governo, ove accettasse i diktat dell’Unione europea, ove adottasse misure razziste contro i migranti, esso meriterà una tenace opposizione.
Non è questo ciò che dobbiamo augurarci. E’ tragico che seguendo il Pd molti movimenti della sinistra radicale abbiano dichiarato guerra al governo giallo-verde in base all’anatema di essere “fascio-leghista” — accusa strampalata visto che il fascismo fu un regime funzionale al grande capitalismo, mentre oggi esso è, fino a prova contraria, schierato contro il “governo populista”. Rivolgiamo un appello accorato ai tanti cittadini di sinistra: non diventate pedine dei poteri forti!
Anche ove il governo M5s-Lega terrà testa alle élite dominanti non c’è da farsi soverchie illusioni. Nessun governo potrà vincere lo scontro con nemici tanto potenti (esterni ed interni) se non sarà incalzato dalla mobilitazione popolare. Per questo è urgente rafforzare la sinistra patriottica, la sola sinistra che meriti questo nome, quella che afferma che non ci può essere giustizia sociale e difesa degli interessi dei lavoratori senza sovranità nazionale.
La proposta della sinistra patriottica è la costituzione di un nuovo Comitato di Liberazione Nazionale per impedire che il nemico principale (l’eurocrazia e il grande capitalismo predatorio) riconquisti Roma per confermare T.I.N.A. (There is No Alternative). Se questo accadesse sarebbe una sconfitta non solo per l’italiano ma per tutti i popoli europei. Questa sconfitta può e dev’essere evitata.
Per una nuova liberazione costruisci con noi la sinistra patriottica!
Partecipa all’assemblea del 16 giugno!
Consiglio nazionale di Programma 101
13 giugno 2018
5 commenti:
Il populismo ha preso una brutta piega;
sembrava andasse a sinistra e invece ha svoltato a destra.
Non so se gli esponenti della lega siano fascisti
ma il suo elettorato mi preoccupa molto...
Se vi capita di guardare CANALE ITALIA al mattino,
è pieno di trogloditi leghisti che chiamano da casa,
carichi di odio contro i rom gli extracomunitari e il
presidente Fico, reo di aver dedicato il 2 giugno ai rom.
Secondo me tira una brutta aria in questo paese.
I rom rischiano di diventare il nuovo capro espiatorio
come furono allora gli ebrei. Parlare di ruspe è già irrispettoso
ma ieri salvini ha detto: "dopo la festa dei rom aspettiamo
la festa dei borseggiatori".
Parole di disprezzo verso una etnia... pensiamoci su...
Una proposta ai 100 mila e più lettori di sollevazione e ai tanti commentatori.
Sollevazione e P101 dicono da tempo di sostenere in maniera critica questo governo e a ragione, perché piaccia o non piaccia, per quanto con tantissimi limiti, ha invertito la tendenza austeritaria degli ultimi anni che è ciò che gli italiani vogliono; dicono anche di voler stare nel campo populista e di volerne costituire la terza gamba e hanno ben individuato nell’Unione europea e nell’euro il nemico principale.
Vedo più di 100 mila lettori di questo blog, vedo tantissimi commentatori, assieme siamo una forza.
A europee svoltesi, i rapporti di forza dentro il governo si sono invertiti, l’Europa sta mandando un attacco frontale e il rischio che il governo capitoli, esiste.
Chiedo a tutti i lettori di sollevazione e ai commentatori che sentono l’urgenza del momento, di uscire fuori dal blog, di incontrarci in assemblea e trovare il modo di incalzare questo governo sul serio.
Contiamoci.
Effettivamente stando ai numeri di lettori, non siamo 4 gatti.
Se tutti facessimo una donazione di 10€, entro un mese potremmo chiedere a sollevazione di affittare una sala a Roma, conoscerci de visu e avviare un percorso condiviso per la nascita di un soggetto politico all’altezza della situazione nuova creatasi, un soggetto che sia l’espressione di quella che sollevazione e P101 chiamano “sinistra patriottica”, che proprio nei tantissimi rivoli dell’attuale sinistra, non verrà mai fuori.
Organizziamoci noi!
E’ una proposta assurda, o ce lo chiede il momento importantissimo verso cui stiamo andando incontro?
Il Paese che ha fatto la Resistenza vuole arrendersi senza combattere? Continuando a fare il lettore passivo o il commentatore seriale virtuale?
Lettori si Sollevazione, uniamoci.
Se siete d’accordo, commentate e proponete.
Non c`e` nessun odio contro rom e migranti. C`e` solo un`insofferenza nei confronti di gruppi che sono di fatto giustificati e difesi nel loro agire in disprezzo delle leggi, delle norme civiche, delle consuetudini del paese che li ospita. La politica ha il dovere assoluto di tutelare la legalita` sotto qualunque forma, perche` l`illegalita` e` la negazione dello Stato di Diritto civile e democratico, e non puo` essere accettabile che certa politica e certe alte cariche dello Stato elevino a totem collettivi coloro che dimostrano di essere dei vulnus per la sana convivenza sociale.
"LETTORI DI SOLLEVAZIONE UNIAMOCI"
E' vero, SOLLEVAZIONE si va confermando come un blog importante, sicuramente, e di gran lunga, il più letto nell'area che possiamo definire "sovranista". Il lettore sopra rivolge un appello ai nostri lettori di "uscire fuori dal blog", poiché "non siamo quattro gatti", e di tempo tanto non ce n'è.... Propone quindi non solo una donazione di 10 euro a testa ... sapeste quanto ne avremmo bisogno.... ma un convegno a Roma per "la nascita di un nuovo soggetto politico".
Abbiamo ricevuto il messaggio, ne condividiamo lo spirito.
Ci ragioniamo su collettivamente e facciamo sapere.
Ringrazio la redazione per la risposta, che mi aspettavo, ma la risposta vera, che vorrei, è quella dei lettori, dei soliti commentatori.
Siete d'accordo oppure no?
Avete proposte migliori?
L'ho solo buttata lì, ditemi qual è l'alternativa.
Grazie
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