[ mercoledì 12 giugno 2019 ]
Il recente articolo Micaela Bartolucci sul “gay pride” di Roma dell’8 giugno mi ha fatto ricordare qual è stato, a mio parere, il principale motivo della scomparsa dal Parlamento nazionale di Rifondazione Comunista, di cui Fausto Bertinotti era leader indiscusso.
Dal momento della sua elezione e per i due anni successivi (la XV legislatura durò esattamente 2 anni dal 28.4.2006 al 28.4.2008), Luxuria era di fatto onnipresente nei mezzi d'informazione. Non era raro sentire di giorno una sua intervista al TG e la sera dello stesso giorno vederla come ospite in qualche programma serale, politico o di intrattenimento. In poche parole VLADIMIR LUXURIA era diventata L'IMMAGINE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA e della sinistra in generale. Come poteva l'operaio di Marghera o dell'ILVA di Taranto, l'elettricista di Terni o il disoccupato della periferia di Roma accettare come suo riferimento politico un transgender? IMPOSSIBILE.
Non credo che Bertinotti all'epoca si sia reso conto di questo grave danno d'immagine, altrimenti lo avrebbe corretto. Così Rifondazione Comunista, già oggetto di pesanti critiche per i Rolex al polso e le giacche di cashmere, alle successive elezioni politiche del 14 aprile 2008 ricevette il colpo di grazia non superando neppure la soglia di sbarramento del 3%, mentre Berlusconi e i suoi alleati fecero il pieno di voti.
Morale della favola, se la sinistra si occupa soltanto dei diritti civili e delega l'economia e la tutela dei diritti dei lavoratori ai neoliberisti e alle élite finanziarie che controllano l'Unione Europea — le quali ovviamente perseguono i loro interessi cioè gli interessi dei ricchi, che da quando esiste il mondo sono contrari a quelli del popolo — è destinata non solo a perdere sempre di più ma proprio ad estinguersi. E mi sembra giusto che vada così.
Il recente articolo Micaela Bartolucci sul “gay pride” di Roma dell’8 giugno mi ha fatto ricordare qual è stato, a mio parere, il principale motivo della scomparsa dal Parlamento nazionale di Rifondazione Comunista, di cui Fausto Bertinotti era leader indiscusso.
Un po' di cronistoria: Alle politiche del 2001 R.C. ottenne il 5%, ma alle politiche del 2006 (vittoria dell'Ulivo di Prodi su Berlusconi) aumentò i voti sia alla Camera (5,84%) che al Senato (7,37%), appoggiando l’Ulivo dall’esterno con i famosi “patti di desistenza”. Tra i 41 deputati eletti da R.C. c'era anche VLADIMIR LUXURIA (eletto nella circoscrizione Lazio 1).
Dal momento della sua elezione e per i due anni successivi (la XV legislatura durò esattamente 2 anni dal 28.4.2006 al 28.4.2008), Luxuria era di fatto onnipresente nei mezzi d'informazione. Non era raro sentire di giorno una sua intervista al TG e la sera dello stesso giorno vederla come ospite in qualche programma serale, politico o di intrattenimento. In poche parole VLADIMIR LUXURIA era diventata L'IMMAGINE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA e della sinistra in generale. Come poteva l'operaio di Marghera o dell'ILVA di Taranto, l'elettricista di Terni o il disoccupato della periferia di Roma accettare come suo riferimento politico un transgender? IMPOSSIBILE.
Non credo che Bertinotti all'epoca si sia reso conto di questo grave danno d'immagine, altrimenti lo avrebbe corretto. Così Rifondazione Comunista, già oggetto di pesanti critiche per i Rolex al polso e le giacche di cashmere, alle successive elezioni politiche del 14 aprile 2008 ricevette il colpo di grazia non superando neppure la soglia di sbarramento del 3%, mentre Berlusconi e i suoi alleati fecero il pieno di voti.
Morale della favola, se la sinistra si occupa soltanto dei diritti civili e delega l'economia e la tutela dei diritti dei lavoratori ai neoliberisti e alle élite finanziarie che controllano l'Unione Europea — le quali ovviamente perseguono i loro interessi cioè gli interessi dei ricchi, che da quando esiste il mondo sono contrari a quelli del popolo — è destinata non solo a perdere sempre di più ma proprio ad estinguersi. E mi sembra giusto che vada così.
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2 commenti:
Vorrei anche far notare che nel frattempo RC aveva anche abbandonato la causa Palestinese. Sintomatico fu l'evento di una sassaiola ad opera dei "fratelli maggiori" che aveva mandato in frantumi le finestre della sede nazionale del partito. Non solo errore di immagine, quindi, ma brusco voltafaccia su temi fondanti.
"" Una volta la sinistra si affidava a Pasolini: oggi l’eroina è Asia Argento. È inaccettabile”: lo sfogo di Federico Rampini ""
https://www.tpi.it/2019/06/11/federico-rampini-asia-argento-critica-sinistra-oggi-la-notte-della-sinistra/?fbclid=IwAR2Q3bIw8KqMijBiPDd0vWoJTICWENUtXVgDMij1MG1_O77yeZK-UbjBch4
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