L’ideologia dominante si annida anche nella recente letteratura per l’infanzia. In questo caso mi riferisco a quello pseudo-femminismo contemporaneo, che tanto va di moda (e che ha fatto mostra di sé l’ 8 marzo). In passato la rivendicazione di parità di genere andava di pari passo con istanze sociali e riformiste, ora è diventata perfettamente funzionale al discorso liberal-capitalista.
sostanza di 100 ritratti di donne di tutto il mondo — scienziate intellettuali sportive artiste — proposte come modello per le bambine di oggi. Al posto di Biancaneve, Cenerentola o Raperonzolo, le bambine moderne potranno identificarsi con Ipazia, Frida Kahlo, Serena Williams, Maria Montessori, Coco Chanel, Jane Austin, Maria Callas, Zaha Hadid ecc.
Donne che hanno inseguito i propri sogni e, nonostante gli ostacoli (tipicamente di genere), alla fine ce l’hanno fatta. Come si giustifica l’aggettivo “ribelli” ? Semplicemente perché hanno rifiutato le pressioni familiari e sociali, che le avrebbero relegate a un ruolo subalterno, riuscendo nonostante tutto ad avere successo. Delle "self made woman" in sostanza. L’educazione tradizionale insegnava alle ragazze virtù come l’obbedienza e la morigeratezza, ora si promuovono l’intraprendenza l’ambizione e l’anticonformismo.
Ma si tratta di vero anticonformismo? La maggior parte di questi personaggi storici sono in effetti degni di ammirazione, ma, vien da dire, la vera ribellione consiste nel mettere in discussione le regole del gioco, e non semplicemente nel vincere il gioco partendo svantaggiati. Una simile narrazione è completamente in linea con quella pseudo-progressista, che denuncia e pretende di combattere tutte le discriminazioni (razziali, nazionali, di genere, di orientamento sessuale...), tranne quella principale, ossia la disuguaglianza economica.
Ciò è ben chiaro nel libro in quei ritratti di donne che si sono occupate di politica. A parte regine del passato (Cleopatra, Elisabetta I, Caterina di Russia ecc.), venendo al presente, troviamo figure di attiviste per varie cause (razzismo, ecologia, istruzione femminile, diritti degli indigeni), ma non attiviste politiche. Come donne politiche in senso stretto troviamo solo Evita Peron (e passi), Aung San Suu Kyi (sostenuta dall’Occidente in funzione anti-cinese)... e poi Margaret Thatcher (!), Michelle Obama e Hilary Clinton (!). Insomma l’espressione del liberismo economico e dell’imperialismo americano, i quali naturalmente accettano i contributi maschili e femminili indifferentemente.
Spicca nei 100 ritratti l’assenza di donne che si sono impegnate per i diritti sociali, di donne veramente ribelli nel senso di rivoluzionarie: riformatrici sociali, sindacaliste, donne socialiste, comuniste, anarchiche. Clamorosa è l’assenza di Rosa Luxembourg, rivoluzionaria tedesca abbastanza nota anche al grande pubblico. Ma si poteva includere anche Anna Kuliscioff (tra i fondatori del Partito socialista italiano, insieme a Turati), o Dolores Ibarruri (militante anti-franchista) o altre. Al di fuori dell’ambito politico, è significativa l’assenza di madre Teresa di Calcutta, nonostante la sua enorme popolarità, perché in fondo il motivo dell’esclusione è lo stesso.
Non sono questi gli ideali che il Pensiero unico vuole mostrare alle donne, fin da piccole. Non vuole che esse lottino contro il Sistema per il benessere generale, bensì che lottino per la propria auto-realizzazione dentro il Sistema contro gli uomini…
Il Sistema prospera su queste false contrapposizioni (false nel senso di secondarie): uomini/donne, bianchi/neri, cattolici/laici, nord/sud, eterosessuali/gay, giovani/anziani… Divide et impera: mentre noi litighiamo, un’infima minoranza di persone detiene la maggior parte delle ricchezze mondiali.
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5 commenti:
Non capisco perché voi di "sollevazione" ogni tanto cadiate nella trappola della ideologia cattolica. Forse c'è qualcuno tra voi che approfitta del momento concessogli?
Madre Teresa di Calcutta non è esempio degno di lode e chi crede il contrario, se è persona seria e non un cialtrone, si legga "La posizione della missionaria/Teoria e pratica di Madre Teresa" di Christopher Hitchens.
Queste vostre prese di posizione annullano quanto di buono scrivete.
Manlio Padovan
Ritengo che la citazione di Madre Teresa possa calzare invece. Non tutti sono a conoscenza del lato oscuro che si cela dietro ognuno di noi. La suora era una persona e come tale non immune agli errori o alle tentazioni terrene. La sua figura è stata sicuramente oltremodo strumentalizzata ma ciò che importa è che la sua icona nell'immaginario collettivo è positiva e come tale possa rappresentare un messaggio di ispirazione e abnegazione altruistica. Di questi "pazzi" amanti dei poveri ne abbiamo tanti esempi partendo dal nostrano Padre Pio... nascono con un intento che successivamente per la potenza del messaggio viene inesorabilmente imbrigliato e condotto verso tutt'altre direzioni. In questi casi starebbe al personaggio emanciparsi da tali meccanismi malati. Ma come farlo senza cadere nella trappola dell'Ego che non fa altro che tentare continuamente di riportarti negli ingranaggi del sistema? La presa di coscienza è un atto personale, l'illuminazione non la si esporta come la democrazia americana ma è il risultato di un percorso personale. Oggi tutti siamo in grado di informarci praticamente su tutto... ma non tutti possono sapere le stese cose e giungere alle stesse conclusioni. Onoriamo il percorso intrapreso da ognuno e confido che questi coi suoi tempi eleverà inevitabilmente la sua coscienza più interiore.
Gli eroi-le eroine in questo caso- del neoliberismo sono sempre dei singoli che lottano per la loro affermazione personale. I posti di potere, per i neoliberals- non sono posti di responsabilità rispetto al bene comune- vedi la sindaca di Chicago come vista dai media- ma "premi" che vanno divisi equamente
a.c.
A Carogiù.
Il periodo è questo: "Spicca nei 100 ritratti l’assenza di donne che si sono impegnate per i diritti sociali, di donne veramente ribelli nel senso di rivoluzionarie: riformatrici sociali, sindacaliste, donne socialiste, comuniste, anarchiche. Clamorosa è l’assenza di Rosa Luxembourg, rivoluzionaria tedesca abbastanza nota anche al grande pubblico. Ma si poteva includere anche Anna Kuliscioff (tra i fondatori del Partito socialista italiano, insieme a Turati), o Dolores Ibarruri (militante anti-franchista) o altre. Al di fuori dell’ambito politico, è significativa l’assenza di madre Teresa di Calcutta, nonostante la sua enorme popolarità, perché in fondo il motivo dell’esclusione è lo stesso." che, letto con serio senso critico, ed il senso critico non può essere che serio altrimenti è pura cialtroneria, vuol dire che Madre Teresa è in linea, positivamente, con le donne citate prima.
Non c'è altra possibilità.
Manlio Padovan
Manlio,
ho citato madre Teresa solo di passaggio, puoi sostituire questo esempio con altro personaggio similare senza cha cambi il senso dell’articolo. È citata come simbolo di abnegazione popolarmente riconosciuto, premio Nobel per la pace, senza entrare nel merito delle polemiche: il giudizio definitivo lo daranno gli storici del futuro. Il libro di Hitchens lancia accuse molto pesanti, ma non rappresenta lo “stato dell’arte”, il prestigio del personaggio continua a rimanere alto. Sappiamo che esiste il genere letterario delle biografie “revisioniste” tese a demolire i miti: sicché Garibaldi sarebbe un ladrone, Che Guevara un sanguinario, Voltaire e Jefferson degli schiavisti, Gauguin un pedofilo, Dostoievski un antisemita, Ignazio Silone una spia e così via. Ma sarebbe strano escluderli da un elenco di uomini famosi nel proprio settore
Alceste
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