sabato 6 aprile 2019

PERCHÉ HANNO SOPPRESSO IL CORPO FORESTALE DELLO STATO di Marco Bulletta

[ 6 aprile 2019 ]

Il 20 febbraio scorso, di Marco Bulletta, avevamo pubblicato l'articolo RIPRISTINARE IL CORPO FORESTALE DELLO STATO. Bulletta torna sull'argomento spiegando, oltre alle ragioni della "assurda" soppressione del Corpo forestale e la sua incorporazione nell'Arma dei carabinieri, l'ideologia neoliberista che l'ha sorretta, quindi conclude con una precisa proposta.




*  *  *

Perché in Italia si è arrivati all’assurda soppressione del Corpo Forestale dello Stato? Per rispondere a questa domanda occorre, paradossalmente, rispondere prima ad altre quattro domande: 1) Cos’era in origine il Corpo Forestale dello Stato? 2) Cos’era alla vigilia della sua soppressione? 3) Cosa rappresentava, per la cultura e la storia della Nazione, in termini di valori di cui era custode e portatore? 4) Come si può risolvere l’attuale stato di cose?

E occorre, poi, sempre per rispondere alla domanda iniziale, riflettere sul livello di consapevolezza della società civile italiana (per un terzo radicata nei grandi centri urbani e solo per un quarto in aree a minor densità abitativa — con il resto in una situazione intermedia —, rispetto al concetto di “civiltà” di un popolo, nonché rispetto agli elementi fondamentali su cui poggiano il progresso civile e sociale, lo sviluppo armonico, la crescita economica, il benessere e la qualità della vita di una Nazione: col passare del tempo, infatti, quel livello di consapevolezza scende sempre di più, soprattutto nelle generazioni più recenti, anche a causa della colonizzazione dell’immaginario collettivo praticata dai potentati globali. 

Che cos'era il CFS


In ogni caso, la risposta alla prima domanda è: in origine il Corpo Forestale dello Stato era un “Corpo Tecnico con funzioni di polizia”. Definizione che racchiude in sé molti più significati di quello che le attuali generazioni, tanto “cittadine” quanto distratte, possono comprendere senza conoscere la storia nazionale. Nel dopoguerra il CFS
(precedentemente “Milizia Forestale”) venne riorganizzato dal D.Lgs. 12 marzo 1948 n. 804, col quale gli vennero attribuiti, fra gli altri, compiti di rimboschimento, sistemazioni idraulico-forestali, tutela tecnica ed economica dei boschi e dei beni silvo-pastorali pubblici, polizia forestale, addestramento del personale forestale, ricerche e applicazioni sperimentali forestali, statistica e catasto forestale, sorveglianza sulla pesca nelle acque interne, sulla caccia, sui tratturi e sentieri, gestione tecnica ed amministrativa delle foreste demaniali ed ampliamento del demanio forestale dello Stato. Non veniva menzionato il concetto di “ambiente” in senso ampio, che arrivò diversi decenni più tardi a seguito della maturazione della coscienza ambientalista conseguente alle relative emergenze, e che oggi costituisce la cornice di riferimento. 

Il famigerato "Titolo V"


Per dare la risposta alla seconda domanda è necessario non solo ripercorrere le fasi che ha attraversato il CFS nella storia dal dopoguerra in poi, ma anche fare alcune riflessioni e porsi ulteriori quesiti. Fino agli inizi degli anni settanta l’assetto del CFS restò tale e quale. Poi nel ’72 vennero introdotte le Regioni e trasferite molte competenze precedentemente statali, e nel ’77 venne data attuazione alla devoluzione, secondo i dettami del famigerato “Titolo V” della Costituzione. 

E’ opinione di chi scrive che la Costituzione Italiana, al di là dei retorici luoghi comuni, in alcune parti non sia quell’esempio di perfezione talora ostentato. Ci si riferisce, in particolare, alla scelta di dare alla Nazione una struttura decentrata. Scelta che ha mostrato tutti i propri limiti in molti aspetti sotto gli occhi di tutti: dal persistente divario fra nord e sud, al radicamento a livello locale (soprattutto regionale) di caste di potere, di corruzione, di clientele, di malversazioni, di sprechi, di crimine organizzato. La banale risposta dei “sacerdoti del pensiero unico” a queste “blasfeme” osservazioni, è che “anche a livello statale le cose vanno allo stesso modo”; il che, secondo questa ingannevole logica da luogo comune, equivale a dire che la “metastatizzazione” e la conseguente amplificazione dei problemi è meglio dei problemi stessi tal quali. Il principio su cui poggia la “vulgata” del pensiero unico in materia di decentramento è quello della “rana bollita”: se una rana viene gettata all’improvviso in una pentola piena d’acqua bollente schizzerà fuori e si salverà. Ma se la rana viene messa nella pentola con acqua a temperatura ambiente, ponendo poi la pentola sul fuoco, la rana “si abituerà” pian piano alla crescente temperatura, fino a morire bollita. E’ secondo questo principio che le coscienze vengono lentamente e progressivamente “anestetizzate” rispetto a ciò che si vuol far passare come necessario, ma che in realtà è dannoso; il “pensiero unico” agisce secondo questo principio, instillando pian piano nelle menti convinzioni erronee e consolidandole fino a farle divenire “patrimonio cognitivo” chi le ha subìte, complice anche la naturale inclinazione umana al conformismo mentale.

Nel merito, l’attuazione del famigerato “Titolo V”, in particolar modo dopo la riforma di inizio millennio, non ha fatto altro che consolidare e diffondere i mali endemici dell’Italia. Ben lungi, infatti, dal migliorare gli aspetti amministrativi, il decentramento ha contribuito non poco a impedire alla Nazione uno sviluppo organico, un affrancamento dagli endemici problemi di corruzione che affliggono localmente la nostra società, un definitivo superamento dei tradizionali problemi legati alla storia pregressa. Nello spirito, quindi, del superamento delle retoriche dei luoghi comuni, riteniamo che, laddove il decentramento ha rallentato il progresso civile, sociale, economico, politico, culturale della Nazione, uno Stato centralizzato e forte, sul modello francese, avrebbe contribuito a oltrepassare gli “endemici” mali italiani, con buona pace dei propagandati dogmi di quel pensiero unico che affligge l’Italia da decenni e che è oggi la roccaforte mediatica dietro la quale le élites si trincerano per difendere i loro privilegi. La conferma pratica di queste osservazioni è nella storia recente e negli eventi che l’hanno scandita e continuano a farlo. 

Svuotamento 


In questo panorama di progressivo indebolimento dello Stato proprio sui temi che in origine furono posti a fondamento della rinascita post-bellica, anche il CFS venne svuotato di molte competenze, trasferite alle neonate Regioni, inevitabilmente prive di quella cultura tecnico-amministrativa che costituiva il patrimonio di quel glorioso Corpo Tecnico, il quale continuò, peraltro, per molto tempo ancora a fornire un fondamentale punto di riferimento, grazie alle numerose convenzioni stipulate con le amministrazioni regionali per garantire la continuità nella gestione tecnico-amministrativa nelle specifiche tematiche oggetto di decentramento. Ma non tardarono a sopraggiungere ulteriori passaggi volutamente programmati per la definitiva eliminazione di un’istituzione che i fondatori della nuova Italia repubblicana avevano pensato come uno dei tanti tasselli di un modello statale rivolto al progresso civile e sociale della Nazione. Con i governi di centrosinistra di fine millennio si sfiorò la regionalizzazione del CFS, poi evitata con l’avvento dei governi di centrodestra, sotto i quali venne emanata la legge 36/04 che inquadrò il CFS fra i Corpi di Polizia dello Stato. Quella legge fu solo l’ennesimo di quegli errori che costellarono il percorso verso la situazione attuale. Si è già detto, in un articolo pubblicato il 20 febbraio 2019, del nefasto ruolo giocato dalle componenti sindacali, prima fra tutte l’ex-SAPAF, ma anche l’ex-UGL/CFS, con la complicità delle componenti politiche e istituzionali avverse al CFS, nel progressivo svuotamento delle competenze di quest’ultimo. 

Come è potuto avvenire questo progressivo svuotamento? Risposta: sempre secondo il principio della “rana bollita”, stavolta messo in pratica dalle componenti sindacali citate, grazie ad una costante e martellante propaganda, interna ed esterna, volta alla dismissione di ogni attività e competenza del CFS che non fosse esclusivamente quella di polizia; “polizia, polizia, nient’altro che polizia”, era il mantra sindacale, in odio alla classe dirigente interna, portatrice della tradizione storica del CFS. Ecco, quindi individuata un elemento fondamentale nella responsabilità verso la soppressione del CFS. E non può, in tale frangente, non venire in mente l’immagine del marito che pratica l’auto-evirazione per far dispetto alla moglie.

Corpo di polizia tout court


Ed ecco dunque anche la risposta alla seconda domanda iniziale, cioè “cos’era il CFS alla vigilia della sua soppressione?” Risposta: era lo “scheletro” di quello che era inizialmente, ossia un Corpo tecnico dello Stato con funzioni di polizia (come da intenti del D.Lgs. 804/48), che ormai aveva perso gran parte degli originali contenuti e funzioni. Un’Amministrazione originariamente modellata sulla necessità di tutela, salvaguardia, gestione, cura e valorizzazione del patrimonio forestale e ambientale italiano, trasformata nel tempo in un Corpo di Polizia “tout-court”, inquadrato come tale dalla non meno assurda legge 36/04. Forestali a fare ordine pubblico in piazza, invece che forestali nei boschi. Non ci si può dunque meravigliare per la successiva soppressione del “quinto corpo di Polizia” ad opera del governo Renzi prono ai dogmi neoliberisti propugnatori di austerity a tutto campo a mo’ di improbabile cura dei problemi economici nazionali, creati, questi ultimi, dall’adesione, “imposta dall’alto”, ad un modello europeo pensato per “arricchire i ricchi a danno dei poveri”, come ampiamente dimostrato dai fatti degli ultimi due decenni, a dispetto degli appelli dei tanti “aedi mercenari” assoldati dai poteri forti per puntellare se stessi rispetto alla progressiva acquisizione di consapevolezza da parte del popolo espropriato della propria sovranità.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il CFS non esiste più, con buona pace di chi vorrebbe intravederne la continuità nell’Arma dei Carabinieri in cui è stato fatto confluire secondo il folle intento di quel governo di praticare i tal modo un improbabile risparmio, al posto del quale si sono invece avuti costi ulteriori, di cui si è già detto nell’articolo pubblicato il 20 febbraio scorso. 

Custodi di valori


E’ qui che occorre rispondere alla terza domanda: “Cosa rappresentava il CFS per la cultura e la storia della Nazione, in termini di valori di cui era custode e portatore?”
In considerazione dell’importanza del patrimonio naturale, ambientale, forestale italiani, in considerazione dell’importanza culturale del patrimonio di tradizioni legate alle realtà sociali e insediative minori, alla loro storia, alla loro economia, a tutti gli aspetti cui si è precedentemente accennato, la risposta è che il disciolto CFS era una istituzione portatrice-custode proprio di quella cultura delle piccole realtà sociali legate al territorio, di quella saggezza delle popolazioni rurali legate tradizionalmente alla saggezza dell’economia del buon senso, sostituita nel tempo dall’economia del consumo sfrenato radicatasi nell’immaginario collettivo, prima ancora che nella realtà. Non un corpo di polizia, quindi, ma un corpo tecnico con funzioni di polizia, e dotato di spiccata caratterizzazione e specificità, difficilmente riproducibili in forme diverse da quella originaria.

Qui entra però in gioco la manipolazione mentale operata dai media al soldo dei potentati che hanno interesse a mistificare la realtà per ben determinati scopi. Per tale motivo il pubblico non riesce a focalizzare l’attenzione sulla differenza fra la situazione pregressa e quella attuale; l’opinione pubblica è portata a credere (per superficialità, ma anche a causa della manipolazione mediatica) che in fondo ciò che gli ex-forestali facevano prima, possono farlo anche ora che il Corpo Forestale dello Stato non esiste più, con i compiti, le competenze e le funzioni, trasferite all’Arma. Visione superficiale, volutamente instillata nelle menti dall’assordante silenzio dei media all’indomani della soppressione del CFS, per far assimilare l’idea che è stato meglio “ridurre i corpi di polizia da 5 a 4”, in linea con lo spot pubblicitario renziano. Tale visione, tanto miope quanto ignorante, non solo svilisce il ruolo del forestale, ma sottace l’importanza sociale di tale ruolo, omettendo la considerazione del lavoro pazientemente svolto, da sempre, dal personale del CFS sul territorio, a contatto con le persone, con quelle realtà sociali e aggregative minori facilmente dimenticate dalla “distratta” popolazione dei grandi e medi centri urbani, ormai preda del “mantra” neoliberista-consumista. Il CFS e il suo personale erano, dunque, a stretto contatto con quelle realtà sociali minori dimenticate, ma spesso custodi della preziosa eredità del passato, della saggezza, del buon senso, dell’accortezza, della conoscenza del territorio, del saper fare, della parsimonia, dell’inventiva, della responsabilità che costituivano il bagaglio culturale che ha consentito alle precedenti generazioni di portarci fino all’epoca attuale, malgrado le avversità da fronteggiare. Un bagaglio culturale che le generazioni successive, proprio come un “figliol prodigo”, hanno progressivamente perso, quando non addirittura rinnegato, in favore del “Moloch” consumista omologante che ha azzerato le coscienze e distrutto la memoria del passato anche recente, sostituendone i valori fondanti con i totem venerati sull’altare dei bisogni artificialmente indotti dal sistema.

Ben lungi, quindi, dall’essere “uno-dei-cinque-corpi-di-polizia-da ridurre-a-quattro”, come il patetico mantra renziano recitava, il disciolto CFS aveva nel proprio DNA — e qui sta la risposta alla terza delle quattro domande — la cultura del territorio, delle piccole realtà sociali, del valore dell’economia di sussistenza, della saggezza delle popolazioni rurali, dell’innato rispetto del patrimonio forestale, ambientale, faunistico, che financo negli ambienti venatori era ben chiaro, nella consapevolezza di dover lasciare alla Natura tempi e modi per rigenerare i propri equilibri. Ecco la differenza: un’antica cultura della fruizione saggia dei beni naturali, contrapposta all’attuale (in)cultura del prelievo rapace, indotto dalla manipolazione mentale finalizzata al consumo. Ecco la differenza fra il mondo dei forestali, umili e silenziosi servitori della Natura, dell’ambiente, del territorio, delle tradizioni culturali, delle realtà minori, e quello degli arroganti e ignoranti servitori del capitale finanziario globale, fautore del modello neoliberista speculativo e demolitore della storia e della cultura dei popoli, prima ancora che delle loro economie, e, oseremmo anzi affermare, propedeuticamente a tale scopo.

Il disastro ed i suoi complici

Il Corpo Forestale dello Stato ha subito una marcata trasformazione nel tempo, sotto le spinte di cui si è detto a proposito dell’opera nefasta di alcune componenti sindacali, nonché dei loro silenziosi complici del “sottobosco politico”. Basti pensare alla trasformazione subìta dai programmi dei corsi delle materie oggetto di insegnamento presso le sedi della prestigiosa Scuola del CFS: un tempo quelle materie erano orientate alla conoscenza della natura, del territorio nelle sue multiformi componenti, delle leggi che ne regolavano l’amministrazione, la gestione e la fruizione, alla conoscenza dei fenomeni naturali e dei rischi ad essi collegati. Con il passare del tempo e con la sconsiderata azione di smantellamento di questo patrimonio culturale storicamente consolidato e saggiamente utilizzato, nelle sedi della Scuola del CFS si è privilegiato l’insegnamento delle materie di polizia, incluse quelle relative all’ordine pubblico, nel folle delirio protratto da quelle componenti sindacali con l’appoggio esterno del “sottobosco politico-istituzionale”, che ha condotto i forestali a fronteggiare le manifestazioni di piazza o a effettuare i controlli all’ingresso degli stadi. I forestali, capite bene! 

Sfortunatamente il popolo italiano, a dispetto della propria ricchezza di tradizioni e di cultura ereditate dalla propria storia plurimillenaria, o forse proprio a causa di tale retaggio, si contraddistingue per una spiccata emotività che lo rende piuttosto vulnerabile ai condizionamenti mentali. E’ anche per tale ragione, dunque, che il “mantra renziano” ha potuto attecchire grazie al vecchio luogo comune sui “forestali-della-Calabria”, costruito ad arte sull’equivoco del personale regionale a tempo determinato, emblema degli italici sprechi, che però nulla ha mai avuto a che fare con il CFS. Ebbene, la dimostrazione dell’asservimento dei media agli interessi delle élites è proprio in questo equivoco, tanto platealmente ridicolo quanto efficace nel manipolare le coscienze confondendole in assurdi e menzogneri luoghi comuni, abilmente sfruttati dagli arroganti e ignoranti imbonitori delle masse per far loro assimilare le idee fuorvianti. Ecco spiegato lo “spot elettorale del “risparmio con la riduzione dei Corpi di Polizia da 5 a 4.


Il “mantra sindacale” (“polizia, polizia, nient’altro che polizia..”), invece, si è sempre avvalso del fuorviante luogo comune dell’inconciliabilità delle attività tecnico-amministrative con quelle di sorveglianza e polizia, secondo il vecchio e puerile slogan: “controllori o controllati”. Che questo luogo comune (stupidamente caldeggiato, promosso e propagandato da parte delle peggiori frange sindacali nel corso degli anni) fosse totalmente falso e fuorviante sarebbe già facilmente dimostrabile con la considerazione che il CFS, così come era stato riordinato dai fondatori della Repubblica nel citato D.Lgs. 804/48, racchiudeva in sé in origine tutte queste attribuzioni, le quali, fintanto che non è stato attuato il decentramento amministrativo alle Regioni, hanno consentito una saggia gestione tecnico-amministrativa perfettamente armonizzata con la sorveglianza, la vigilanza, la prevenzione prima ancora che la repressione dei reati in ambito forestale. Vale la pena di soffermarsi sul concetto di prevenzione, preferito dal CFS rispetto a quello di repressione; la struttura e l’organizzazione del disciolto CFS consentivano, infatti, grazie alla “territorialità” di quell’Amministrazione e alla sua vicinanza alle realtà insediative minori, una notevole capacità di prevenzione dei reati e quindi dei conseguenti possibili danni ambientali, con l’ulteriore ricaduta positiva in termini di “educazione della popolazione”, che nel tempo aveva prodotto effetti benèfici a livello locale. 

Surrealismo amministrativo


Al contrario, l’aspetto marcatamente repressivo che, dati alla mano, connota attualmente l’azione dei “Carabinieri Forestali” sul territorio, non previene i danni conseguenti ai reati, ma produce solo sanzioni, a danni ormai verificati.

La struttura del CFS nell’Italia degli anni cinquanta e sessanta era in tal senso, a memoria delle generazioni che ne ricordano le peculiarità, un sistema che funzionava. Gli aspetti tecnico-amministrativi e quelli di polizia a vocazione preventiva erano in tal senso non soltanto compatibili, ma molto efficaci. Ma i due “mantra”, quello Politico del decentramento, e quello sindacale della dismissione delle attività non strettamente di polizia montarono di pari passo con il livore dei loro propugnatori più ottusi e ignoranti, entrando poi in risonanza, e in tal modo amplificandosi a dismisura, con le spinte disgregatrici di quella parte della politica che mirava alla dismissione del CFS già molto prima della nefasta legge Madia. 

Sempre secondo il citato principio della “rana bollita”, il ”mantra sindacale” si insinuò, all’interno del CFS, non solo nell’immaginario degli aderenti al sindacato, ma persino in quello di alcuni direttivi e dirigenti, i quali, abbagliati dal miraggio del potere, si allinearono servilmente ai loro stessi detrattori, in auge all’epoca, grazie al supporto politico dei nemici del CFS. Il condizionamento che ne derivò alla stessa organizzazione del CFS all’indomani del varo della legge 36/04 (che ne decretava l’inquadramento come Corpo di Polizia), fu talmente pesante da produrre autentiche “farse amministrative”: emblematico, a tale riguardo, il mancato riconoscimento della qualifica dirigenziale alle figure dei capi degli UTB - Uffici Territoriali per la Biodiversità (un tempo Uffici Amministrazione dell’Ex Azienda di Stato per le Foreste Demaniali - soppressa col DPR 616/77 - che gestivano le Riserve Naturali Statali), inquadrati come vicequestori e non come dirigenti, e purtuttavia gravati da ingenti responsabilità amministrative e contabili derivanti dall’autonomia gestionale di cui godevano; in tale assurdità c’era lo zampino del sindacato, che aveva imposto alla debole dirigenza del CFS il proprio dogma secondo il quale ogni attività che non fosse esclusivamente di polizia doveva essere scoraggiata, come nel caso della tutela della biodiversità, in una sorta di terrorismo psicologico, arrivando persino a impedire il riconoscimento della qualifica dirigenziale a figure professionali che ne meritavano l’attribuzione, non foss’altro per le notevoli responsabilità su di esse gravanti. Responsabilità, invece, non altrettanto pesanti per i loro colleghi Capi dei Comandi Provinciali, che invece erano inquadrati come dirigenti, in ossequio all’esaltazione delle funzioni di polizia svolte da quelle unità periferiche, secondo il citato “mantra sindacale”. 

Superfluo aggiungere che l’assurdo ha riguardato anche la figura istituzionale preposta agli UTB, cioè il Capo dell’Ufficio (centrale) per la Biodiversità, che avrebbe necessitato dell’attribuzione della qualifica di Dirigente Superiore, mai attribuita. Proprio così: la follia di pochi esaltati sedicenti sindacalisti, unita al basso profilo di talune figure dirigenziali, produsse anche questo assurdo, tanto più grave se si considera che gli UTB - Uffici Territoriali per la Biodiversità svolgevano quella che era la funzione cardine del vecchio CFS: la gestione e la tutela delle Riserve Naturali Statali, aree protette da non confondere con i Parchi Nazionali o con quelli Regionali. 

Sopraggiunta la soppressione del CFS si è assistito ad un ulteriore capolavoro del “surrealismo amministrativo”: gli uffici periferici cui era affidata l’importante funzione della gestione delle Riserve Naturali Statali sono stati ridenominati “Reparti Carabinieri Biodiversità” e la gestione delle Riserve Naturali Statali è stata affidata ad un corpo di Polizia Militare.

Ci permettiamo di dubitare che nell’Arma dei Carabinieri, pur depositaria di riconosciute eccellenze, potesse esistere la benché minima capacità, competenza o professionalità nella gestione di quelle 130 Riserve Naturali Statali distribuite sul territorio nazionale, delle quali vien da dubitare, addirittura, che si conoscesse l’esistenza stessa.

A nulla, peraltro, serve obiettare che “gli ex-forestali continuano la loro opera all’interno dell’Arma”, perché, al di là dei “rimpasti” interni effettuati all’indomani dell’accorpamento, quei “Reparti Carabinieri Biodiversità” hanno perso la loro autonomia gestionale, che risulta invece essenziale per un lavoro efficiente di tutela e promozione del patrimonio ambientale ad essi affidato. Le normative amministrative e contabili dei Carabinieri sono, infatti, propriamente adatte a un’amministrazione militare, che non gestisce territori, patrimoni floro-faunistici, strutture dedicate, colture agricole eccetera, e risultano del tutto inadeguate se applicate a un’amministrazione che deve risolvere quotidianamente, con rapidità ed efficienza, problemi di tipo aziendale, la cui gestione è quindi paralizzata dalla struttura gerarchica rigida ed esasperatamente burocratica dell’Arma, il cui complesso apparato di comando e controllo, che anche per decidere in merito a banalità deve passare per il Comando Generale, e che pertanto non può adattarsi alle esigenze tipiche della gestione delle Riserve Naturali così come veniva condotta prima della riforma, quando i responsabili degli UTB erano funzionari delegati e disponevano di fondi loro affidati per la gestione, e che ovviamente poi erano tenuti a un accurato rendiconto del loro utilizzo, da cui le particolari responsabilità che avrebbero implicato l’attribuzione della qualifica dirigenziale, osteggiata dal potere (nemmeno troppo) occulto del sindacato.

E si badi bene che la Gestione delle Riserve non è “ordinaria amministrazione”; è una gestione che necessita di estrema flessibilità, snellezza burocratico-procedurale, sensibilità ambientale, conoscenza profonda degli aspetti che ne regolamentano il funzionamento, tali da avere implicazioni rilevanti a livello internazionale e ricadute potenzialmente rischiose per lo Stato, laddove non gestite con le caratteristiche operative dianzi elencate: infatti all’interno delle Riserve Naturali dello Stato son ricompresi ambienti e specie animali e vegetali di primario e fondamentale valore naturalistico e scientifico, tutelati specificamente a livello europeo, e inseriti nella “Rete Natura 2000” comprendente le aree di maggior valore naturalistico internazionale, tutelate da quelle normative europee il cui rispetto è atto dovuto per gli Stati membri, e la cui inosservanza comporta il rischio di subire una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea per mancato utilizzo dei fondi europei stanziati e per inadempimento degli obblighi previsti.

Errori o orrori?


Tornando alla presunta (e sbandierata) incompatibilità fra le funzioni tecnico-amministrativo-gestionali e quelle di sorveglianza, vigilanza, prevenzione e repressione dei reati, essa è poi ulteriormente smentita in modo clamoroso non soltanto da quegli esempi esteri dove la compatibilità fra queste due sfere di competenza è un dato di fatto, ma anche dalle realtà “nostrane” delle quattro Regioni e due Province a Statuto Speciale. In esse, infatti, i locali Corpi Forestali sono titolari, guarda caso, proprio di quei compiti e funzioni di cui era titolare anche il CFS fino alla nascita delle Regioni (quelle ordinarie) e del conseguente decentramento delle funzioni di cui si è detto. Nelle Regioni Autonome e nelle Province Autonome i Corpi Forestali fanno gestione e sorveglianza, amministrazione tecnica e attività preventivo-repressiva, con buona pace delle fandonie propagandate dal SAPAF nel corso di molti anni, con l’obiettivo di trasformare il CFS in un corpo di polizia “tout-court”, fino a riuscirvi, esponendolo così all’inevitabile soppressione attuata dagli incompetenti renziani.

Al di là degli errori (o forse “orrori”?) concettuali a nostro avviso compiuti, come accennato, già a livello Costituzionale, i problemi derivano dall’aver compiuto progressivamente scelte di indirizzo politico che di fatto anteponevano gli interessi dei potentati politico-economico-finanziari (annidati soprattutto a livello locale come mostrano le cronache) alle reali esigenze nazionali, demolendo quei principi, stabiliti nell’atto di nascita dello Stato repubblicano dai Padri Costituenti e scaturiti dalla maturazione delle coscienze nelle drammatiche fasi storiche del XX secolo, associati ai valori di fondo che ne erano l’elemento fondante. 

Quei principi fondamentali si sono scoloriti nei decenni attraverso la colonizzazione dell’immaginario collettivo operata dai potentati economico-finanziari globali, che hanno influenzato le generazioni successive inducendole a dimenticarli a vantaggio del vuoto concettuale odierno.

Secondo quei principi il bene comune di una nazione passa, tra l’altro, anche attraverso la conoscenza e la tutela dell’ambiente inteso nella generalità delle sue componenti; concetto che all’epoca del varo della Costituzione non poteva, per evidente necessità della Storia di disporre dei suoi tempi per avanzare, ancora essere correttamente individuato nella completezza dell’accezione attuale, e che avrebbe necessitato di essere ampliato e posto in essere avendo presente la necessità di salvaguardare in primis l’interesse comune e il bene collettivo. 

La proposta


Ripartire dagli obiettivi basati su quei principi, secondo l’evoluzione della coscienza, e nel recupero dei valori fondanti. Ecco la chiave per rispondere alla quarta domanda: “come si può risolvere l’attuale stato di cose?” 

Occorre proprio ripartire dagli obiettivi basati su quei principi fondamentali, i quali risultano non soltanto tutt’ora validi, ma a maggior ragione sono da prendere come riferimento in un periodo di “fluidità” politica conseguente al cambio di paradigma economico che ha trascinato gli Stati in quella che non è una crisi ma un attacco pianificato ai diritti sociali, ai principi costituzionali, alla effettiva rappresentanza politica dei popoli, al loro diritto di autodeterminazione, e, di conseguenza, agli equilibri sociali, alla qualità della vita, alla salute, all’ambiente, al benessere della persona. Tutti valori sacrosanti e sistematicamente calpestati dai poteri finanziari, dai mercati, dagli interessi delle lobby a livello globale. 

All’individuazione degli obiettivi da cui ripartire consegue allora l’imprescindibile necessità di dedicare alla tutela e alla gestione della Natura e dell’Ambiente uno specifico Corpo Tecnico dello Stato con funzioni di polizia (molto diverso da un corpo di polizia tout-court, come venne erroneamente inquadrato il CFS dalla legge 36 del 2004), il quale, a rigor di logica, dovrebbe avere giurisdizione anche sul territorio delle Regioni a Statuto speciale, perché le funzioni di cui appare naturale che tale istituzione sia depositaria non possono prescindere dalla continuità territoriale e dalla validità generale dei principi cui queste funzioni sono sottese. La naturale e logica collocazione di siffatta istituzione dovrebbe evidentemente essere il Ministero dell’Ambiente.

Ecco dunque che, completato il quadro, e data altresì risposta alle quattro domande “propedeutiche”, è possibile dare finalmente la risposta anche alla domanda iniziale: “perché si è arrivati alla soppressione del CFS?”

Risposta: perché anche la soppressione del CFS fa parte di un insieme di azioni poste in essere da quelle frange della politica asservite ai dogmi neoliberisti propugnatori di austerity invece che economia espansiva. Quei dogmi hanno distrutto l’economia reale degli Stati, li hanno privati dei tradizionali strumenti di manovra per poter intervenire sull’economia reale regolamentandone in modo saggio l’andamento, sì da poter attuare investimenti anche in quei settori in cui si articola la civiltà e la vera ricchezza dei popoli secondo quanto già espresso in questa sede, e che pertanto non staremo a ripetere.
Quei dogmi neoliberisti portano all’inevitabile assoggettamento dei popoli attraverso il sistematico impoverimento dei sempre più numerosi poveri, a vantaggio dell’arricchimento dei sempre meno numerosi ricchi (pochissime persone nel mondo possiedono più ricchezza che miliardi di individui) e impedendo così agli Stati di favorire il proprio sviluppo e la propria crescita di una sana economia reale, rispettosa degli equilibri, dei diritti sociali, dei principi stabiliti in secoli di progresso culturale, sociale, civile, umano. Quei dogmi neoliberisti sono stati il punto di riferimento per lo smantellamento dello Stato Sociale, per la deflazione salariale, per la compressione dei diritti sociali, per i tagli alla sanità, alla scuola, alla previdenza, ai servizi, alla sicurezza, al decoro, per la drastica riduzione del vero benessere della popolazione, che non è dato dal numero di centri commerciali sul territorio o da quello dei SUV circolanti (vere icone del plagio mentale e della colonizzazione dell’immaginario collettivo operata dal modello neoliberista consumista), ma bensì dal livello dei servizi, dall’armonia sociale, dalla qualità dell’istruzione, dal reale pluralismo dell’informazione, dall’equa distribuzione della ricchezza, dalla sicurezza, dalla qualità della vita, dalle aspettative future, dalla tutela dell’ambiente, della salute, del benessere psicofisico della persona, dal suo rapporto armonioso di fruizione consapevole e sostenibile del territorio. 

E’ questo lo scenario in cui sono stati effettuati i sistematici “tagli” alle spese degli Stati, ovviamente a tutto vantaggio della finanza speculativa globale. E dunque, sempre in questo quadro rientra anche il presunto e tanto propagandato quanto menzognero “taglio” alle spese che l’insipienza degli autori della soppressione del CFS hanno messo in atto con la legge Madia. 

Qui è importante focalizzare l’attenzione su un passaggio fondamentale: la folle soppressione del CFS implica non un solo errore, ma due. Un doppio errore, a ben vedere: innanzitutto perché non si tratta di un falso risparmio, che in realtà ha comportato maggiori spese; in secondo luogo perché è proprio sbagliato il concetto di “taglio”, propugnato dal dogma neoliberista secondo lo schema poc’anzi descritto, perché è dimostrabile che l’economia espansiva è l’unica possibilità che ha uno Stato di rivitalizzare la propria crescita e la propria produttività a vantaggio dell’economia reale e di tutto ciò che da ciò consegue in termini di servizi sociali e ricadute positive sulla collettività, sempre secondo quanto dianzi esposto.

E’ da osservare, a questo punto, che la (parziale) acquisizione di consapevolezza rispetto alla fallacia dei dogmi neoliberisti colonizzatori dell’immaginario collettivo lascia intravedere alcuni spiragli di cambiamento e di possibile inversione di rotta, ma occorre avere ben presente il quadro globale in cui ci si trova a lottare per i valori e per i principi di cui si è detto.

Tale quadro globale vede attualmente stravolto l’ordine gerarchico delle discipline che dovrebbero definire e regolamentare le azioni umane; il mondo attuale vede infatti la finanza speculativa dominare sull’economia; l’economia dettare le regole alla politica; la politica prevalere sulla cultura. Tale situazione ha prodotto i disastri a livello globale cui assistiamo da molto tempo.

Per poter consentire ai popoli di uscire da quest’assurdo stato di cose, l’ordine dovrebbe quindi essere ribaltato: la cultura dovrebbe essere il “faro” della politica; la politica dovrebbe dare gli indirizzi all’economia; l’economia dovrebbe avvalersi della finanza in modo funzionale ai propri scopi (e non il contrario, come avviene da troppo tempo). Quest’ultima osservazione introduce i concetti e i principi contenuti nel “Manifesto per un’economia umanistica” recentemente promosso dal Prof. Valerio Malvezzi, economista dell’Università di Pavia, sotto forma di una lettera ai Potenti della Terra. L’economia umanistica pone le proprie basi nella considerazione che gli obiettivi primari dell’essere umano antepongono a tutto proprio quegli aspetti di cui si è detto: la salute, l’ambiente, la cultura, la socialità, l’informazione libera, i diritti sociali, e via dicendo, in tutte le loro articolazioni che rendono un popolo civile, progredito, consapevole, libero, sovrano.
La chiave di lettura, quindi, della vicenda del Corpo Forestale dello Stato, può trovarsi nella consapevolezza di questo panorama globale e di queste istanze apparentemente nuove, ma in realtà portatrici di valori che affondano le radici nella storia e nella tradizione culturale dei popoli. Pertanto la soluzione al problema può e deve essere adottata nella piena consapevolezza di questo panorama globale, coerentemente con le necessità di ribaltare gli attuali dogmi e restituire agli Stati e ai popoli la loro dignità, la loro libertà, la loro sovranità.

La ricostituzione del Corpo Forestale dello Stato, nelle modalità definite dai ragionamenti condotti, dovrebbe essere solo uno dei tanti atti di buon senso animati dalla consapevolezza di tutto quanto sinora esposto.


Sostieni SOLLEVAZIONE e Programma 101

3 commenti:

Unknown ha detto...

Stupendo intervento Marco, ottima analisi! Grazie soprattutto per aver ricordato e dato la giusta dignità agli ex UTB ed alle attività condotte a tutela e presidio della biodiversità nella gestione delle 130 Riserve Statali. Non posso dire di essere un veterano del CFS ma ricordo benissimo i sindacati e i colleghi lanciati nelle attività d polizia appellarci come "raccoglitori di farfalle"! Evidentemente qualcuno si è approfittato di questo smarrimento identitario per seppellirci. Un abbraccio Marco. Vincenzo Andriani

manlio ha detto...

Che sia stato un grande errore la soppressione del Corpo Forestale dello Stato e' fuor di dubbio e i risultati nefasti sono sotto agli occhi di tutti,anche di coloro che hanno decretato cio' perche' non sono stupidi seppure improvvedi. La soppressione del C.F.S. e' stata decretata, ovviamente, dal potere politico ma l'imput a cio' e' venuto da altrove.

Anonimo ha detto...

Grazie per la tua manifetazione di appoggio al mio articolo Vincenzo. Non sono ottimista sui possibili scenari futuri (e infatti me ne sono andato con un certo anticipo in pensione), ma continuo a "combattere" come posso. Un caro saluto. Marco

Lettori fissi di SOLLEVAZIONE

Temi

Unione europea (953) euro (784) crisi (640) economia (630) sinistra (549) teoria politica (296) finanza (285) Leonardo Mazzei (282) M5S (275) P101 (251) grecia (247) Movimento Popolare di Liberazione (244) Governo giallo-verde (242) elezioni (239) imperialismo (237) sfascio politico (235) resistenza (226) Moreno Pasquinelli (225) sovranità nazionale (219) banche (215) internazionale (213) risveglio sociale (184) alternativa (168) seconda repubblica (167) Syriza (155) piemme (147) Tsipras (146) antimperialismo (135) debito pubblico (133) Matteo Renzi (131) programma 101 (129) spagna (122) filosofia (121) Francia (119) immigrazione (117) marxismo (117) PD (111) destra (111) sovranità monetaria (111) democrazia (109) costituzione (106) Matteo Salvini (104) neoliberismo (104) populismo (104) sollevazione (103) Stefano Fassina (97) islam (97) Grillo (94) Sandokan (94) elezioni 2018 (94) berlusconismo (91) proletariato (91) geopolitica (88) Carlo Formenti (86) Germania (86) Alberto Bagnai (83) Emiliano Brancaccio (83) austerità (80) bce (80) Medio oriente (79) Coordinamento nazionale della Sinistra contro l’euro (78) sindacato (77) Podemos (76) Stati Uniti D'America (75) referendum costituzionale 2016 (74) sinistra anti-nazionale (73) Mario Monti (72) guerra (72) capitalismo (70) Libia (66) Russia (65) capitalismo casinò (63) Sergio Cesaratto (62) Rivoluzione Democratica (61) rifondazione (61) Lega (60) globalizzazione (60) liberiamo l'Italia (60) CLN (59) Siria (59) CONFEDERAZIONE per la LIBERAZIONE NAZIONALE (57) bancocrazia (57) immigrati (57) Sicilia (56) Alexis Tsipras (55) Alitalia (54) cinque stelle (54) legge elettorale (54) sovranismo (54) Diego Fusaro (53) Legge di Bilancio (53) brexit (53) Lega Nord (52) Pablo Iglesias (52) moneta (52) referendum (52) socialismo (52) neofascismo (51) sionismo (51) sovranità popolare (51) Emmezeta (50) fiat (50) Manolo Monereo (49) Movimento dei forconi (49) solidarietà (49) campo antimperialista (48) sinistra sovranista (48) gilet gialli (46) immigrazione sostenibile (46) Beppe Grillo (45) Nichi Vendola (45) renzismo (45) Troika (44) Yanis Varoufakis (44) astensionismo (43) inchiesta (43) uscita dall'euro (43) Luciano Barra Caracciolo (42) Mario Draghi (42) Israele (41) liberismo (40) palestina (40) Mimmo Porcaro (39) patriottismo (39) Fiorenzo Fraioli (38) Ugo Boghetta (38) proteste operaie (38) sinistra patriottica (38) italicum (37) Giorgio Cremaschi (36) Karl Marx (36) Marine Le Pen (35) ambiente (35) fiscal compact (35) uscita di sinistra dall'euro (35) III. Forum internazionale no-euro (34) Luigi Di Maio (34) Ucraina (34) egitto (34) nazione (34) 9 dicembre (33) Def (33) azione (33) ISIS (32) Merkel (32) cina (32) default (32) fiom (32) iran (32) islamofobia (32) populismo di sinistra (32) scienza (32) Forum europeo 2016 (31) Sel (31) governo Renzi (31) unità anticapitalisa (31) Fabio Frati (30) ecologia (30) xenofobia (30) Nello de Bellis (29) Putin (29) catalogna (29) storia (29) eurostop (28) napolitano (28) nazionalizzazione (28) Assemblea di Chianciano terme (27) menzogne di stato (27) Donald Trump (26) Mauro Pasquinelli (26) USA (26) elezioni europee 2019 (26) nazionalismi (26) silvio berlusconi (26) Beppe De Santis (25) Comitato centrale P101 (25) Forum europeo (25) Nato (25) elezioni siciliane 2017 (25) religione (25) scuola (25) Europa (24) Movimento 5 Stelle (24) Quantitative easing (24) Venezuela (24) finanziarizzazione (24) Aldo Giannuli (23) Lavoro (23) Stato di diritto (23) antifascismo (23) manifestazione 12 ottobre 2019 (23) ora-costituente (23) razzismo (23) repressione (23) Coordinamento nazionale sinistra contro l'euro (22) Esm (22) Roma (22) emigrazione (22) keynes (22) nazionalismo (22) Chianciano Terme (21) Front National (21) Simone Boemio (21) Stato islamico dell’Iraq e del Levante (21) Unità Popolare (21) etica (21) Conte bis (20) Emmanuel Macron (20) Foligno (20) Laikí Enótita (20) Marcia della Dignità (20) Regno Unito (20) Vladimiro Giacchè (20) coordinamento no-euro europeo (20) crisi di governo (20) iraq (20) manifestazione del 12 ottobre (20) melenchon (20) minibot (20) tecnoscienza (20) umbria (20) MES (19) Mariano Ferro (19) Norberto Fragiacomo (19) Sicilia Libera e Sovrana (19) Tunisia (19) fronte popolare (19) Domenico Moro (18) Donbass (18) F.S. (18) Izquierda Unida (18) Noi siciliani con Busalacchi (18) lotta di classe (18) pace (18) senso comune (18) Assisi (17) Costanzo Preve (17) Forum europeo delle forze di sinistra e popolari anti-Unione europea (17) Jacques Sapir (17) Paolo Savona (17) Perugia (17) Pier Carlo Padoan (17) chiesa (17) complottismo (17) cosmopolitismo (17) euro-germania (17) media (17) piano B (17) Enrico Letta (16) Forum di Atene (16) Luciano B. Caracciolo (16) Marco Mori (16) Prc (16) Reddito di cittadinanza (16) Renzi (16) Tonguessy (16) appello (16) ballottaggi (16) casa pound (16) fascismo (16) internazionalismo (16) sciopero (16) vendola (16) Cremaschi (15) Daniela Di Marco (15) International no euro forum (15) M. Micaela Bartolucci (15) Salvini (15) clima (15) comunismo (15) diritto (15) indipendenza (15) internet (15) manifestazione (15) piattaforma eurostop (15) tasse (15) vaccini (15) 15 ottobre (14) Alessandro Visalli (14) Alitalia all'Italia (14) Brancaccio (14) Enea Boria (14) Ernesto Screpanti (14) Eurogruppo (14) Fridays for Future (14) MMT (14) Monte dei Paschi (14) Movimento pastori sardi (14) Stato Islamico (14) Turchia (14) Vincenzo Baldassarri (14) no tav (14) obama (14) potere al popolo (14) salerno (14) Alessandro Di Battista (13) Bersani (13) Chavez (13) Enrico Grazzini (13) Eos (13) Jobs act (13) Legge di stabilità (13) Marino Badiale (13) Virginia Raggi (13) Wilhelm Langthaler (13) acciaierie Terni (13) cultura (13) disoccupazione (13) femminismo (13) finanziaria (13) giovine italia (13) privatizzazioni (13) regionalismo differenziato (13) sardine (13) unione bancaria (13) Alfredo D'Attorre (12) Costas Lapavitsas (12) D'alema (12) Forum europeo 2015 (12) Giulietto Chiesa (12) Negri (12) Panagiotis Lafazanis (12) Sergio Mattarella (12) analisi politica (12) decreto salva-banche (12) europeismo (12) global warming (12) keynesismo (12) salari (12) terzo memorandum (12) 14 dicembre (11) AST (11) Aldo Zanchetta (11) De Magistris (11) Dicotomia (11) France Insoumise (11) Gennaro Zezza (11) Ilva (11) Papa Francesco (11) Pardem (11) Portogallo (11) Stato (11) Stefano D'Andrea (11) corruzione (11) de-globalizzazione (11) elezioni anticipate (11) iniziative (11) mediterraneo (11) nucleare (11) ordoliberismo (11) presidenzialismo (11) proteste (11) sindacalismo di base (11) sinistra Italiana (11) sovranismi (11) Art. 18 (10) Bagnai (10) Bruno Amoroso (10) Carl Schmitt (10) Claudio Borghi (10) Fausto Bertinotti (10) Fmi (10) Forum Internazionale Anti-Ue delle forze popolari e di sinistra (10) Forum di Roma 2019 (10) George Soros (10) Gianluigi Paragone (10) Giorgetti (10) Hollande (10) Jean-Luc Mélenchon (10) Lista del Popolo (10) Marco Passarella (10) Marco Zanni (10) OLTRE L'EURO (10) Ora (10) Paolo Barnard (10) Quirinale (10) Risorgimento Socialista (10) Terni (10) cattiva scuola (10) decrescita (10) diritti civili (10) facebook (10) fisco (10) golpe (10) islanda (10) legge di bilancio 2020 (10) povertà (10) taranto (10) ANTARSYA-M.A.R.S. (9) Algeria (9) Antonio Rinaldi (9) Argentina (9) Bernie Sanders (9) CGIL (9) Campagna eurostop (9) Diritti Sociali (9) Draghi (9) Forconi (9) Paolo Ferrero (9) Stato nazione (9) Terza Repubblica (9) ThyssenKrupp (9) Von Hayek (9) Wolfgang Schaeuble (9) bail-in (9) bipolarismo (9) classi sociali (9) cosmo-internazionalismo (9) deficit (9) futuro collettivo (9) il pedante (9) istruzione (9) liberalismo (9) medicina (9) moneta fiscale (9) necrologi (9) questione nazionale (9) sociologia (9) sovranità (9) tecnologie (9) Antonio Gramsci (8) Corte costituzionale (8) DOPO IL 4 DICEMBRE (8) Erdogan (8) F.f (8) Fratelli d'Italia (8) Genova (8) Goracci (8) Gran Bretagna (8) II assemblea della CLN (1-3 settembre) (8) Ingroia (8) Italia Ribelle e Sovrana (8) Julio Anguita (8) Landini (8) Lenin (8) Luca Massimo Climati (8) Mattarella (8) Mirafiori (8) Yanis Varoufakys (8) borsa (8) debitocrazia (8) destra non euro (8) elezioni anticapte (8) elezioni anticipate 2017 (8) elezioni siciliane (8) grexit (8) inflazione (8) lira (8) manifestazione 25 marzo 2017 (8) marxisti dell'Illinois (8) nuovo movimento politico (8) questione femminile (8) regionalismo (8) sardegna (8) seminario programmatico 12-13 dicembre 2015 (8) svalutazione (8) transfemminismo (8) trasporto aereo (8) unità anticapitalista (8) unità nazionale (8) Abu Bakr al-Baghdadi (7) Alessandro Chiavacci (7) Alternative für Deutschland (7) Articolo 18 (7) CUB (7) Cub Trasporti (7) Dino Greco (7) Ernesto Laclau (7) Flat tax (7) Franz Altomare (7) Gaza (7) Giancarlo D'Andrea (7) Giuseppe Angiuli (7) ISIL (7) Inigo Errejón (7) Je so' Pazzo (7) Jeremy Corbyn (7) Joseph Stiglitz (7) MMT. Barnard (7) Macron (7) Massimo Bontempelli (7) Maurizio Landini (7) Me-Mmt (7) Michele Berti (7) Nuit Debout (7) Oskar Lafontaine (7) Papa Bergoglio (7) Pil italiano (7) Riccardo Achilli (7) Samuele Mazzolini (7) Sapir (7) Seconda Assemblea P101 (7) Ttip (7) agricoltura (7) aletheia (7) anarchismo (7) autodeterminazione dei popoli (7) bankitalia (7) confederazione (7) contante (7) derivati (7) eurexit (7) eurocrack (7) giovani (7) il manifesto (7) incontri (7) magistratura (7) nazismo (7) patria e costituzione (7) pensioni (7) risorgimento (7) rivolta (7) rivoluzione civile (7) rossobrunismo (7) sanità (7) spread (7) trasporto pubblico (7) Ars (6) Banca centrale europea (6) Bazaar (6) Bottega partigiana (6) CETA (COMPREHENSIVE ECONOMIC AND TRADE AGREEMENT) (6) Carlo Galli (6) Casaleggio (6) Contropiano (6) Eros Cococcetta (6) Eugenio Scalfari (6) Franco Bartolomei (6) Frédéric Lordon (6) Giorgia Meloni (6) M.AR.S. (6) Maduro (6) Marx (6) Militant-blog (6) Nino galloni (6) No Renzi Day (6) Noi con Salvini (6) ORA! (6) Pcl (6) Pisapia (6) Polonia (6) REDDITO MINIMO UNIVERSALE (6) Regioni autonome (6) Sandro Arcais (6) Stato di Polizia (6) Target 2 (6) Teoria Monetaria Moderna (6) Thomas Fazi (6) Titoli di stato (6) Toni negri (6) USB (6) Ungheria (6) Viktor Orban (6) assemblea nazionale 2-3 luglio 2016 (6) automazione (6) beni comuni (6) cinema (6) fabrizio Marchi (6) famiglia (6) giovanni Tria (6) governo Gentiloni (6) ideologia (6) incontro internazionale (6) la variante populista (6) liberosambismo (6) migranti (6) no-Ttip (6) nuovo soggetto politico (6) populismo democratico (6) suicidi (6) suicidi economici (6) tecnica (6) terremoto (6) uber (6) utero in affitto (6) Alberto Negri (5) America latina (5) Angelo Panebianco (5) Anguita (5) Antonio Ingroia (5) Assad (5) Carola Rackete (5) Dario Guarascio (5) Decreto Dignità (5) Decreto sicurezza (5) Dimitris Mitropoulos (5) Federalismo (5) Federico Fubini (5) Ferdinando Pastore (5) Finlandia (5) Forza Italia (5) Franco Busalacchi (5) Giuseppe Mazzini (5) HAMAS (5) Hilary Clinton (5) Il popolo de i Forconi (5) Joël Perichaud (5) Kirchner (5) Lucca (5) Luigi De Magistris (5) MOHAMED KONARE (5) Marcello Teti (5) Mario Monforte (5) No Monti Day (5) No debito (5) Npl (5) Nuova Direzione (5) Paolo Becchi (5) Parigi (5) Partito tedesco (5) Pier Paolo Dal Monte (5) Rete dei Comunisti (5) Romano Prodi (5) Rosatellum 2 (5) Sharing Economy (5) Soleimani (5) Stathis Kouvelakis (5) TTIP (TRANSATLANTIC TRADE AND INVESTMENT PARTNERSHIP) (5) Trump (5) Val di Susa (5) Wolfgang Munchau (5) Yemen (5) afghanistan (5) alleanze (5) banche popolari (5) brasile (5) camusso (5) chiesa ortodossa (5) confindustria (5) cuba (5) debitori (5) decreto vaccini (5) di Pietro (5) donna (5) elezioni regionali 2015 (5) elezioni. Lega (5) fratelli musulmani (5) giornalismo (5) governo (5) greta thumberg (5) jihadismo (5) laicismo (5) massimo fini (5) pomigliano (5) procedura d'infrazione (5) proteste agricoltori (5) rifugiati politici (5) salvinismo (5) teologia (5) tremonti (5) wikileaks (5) 16 giugno Roma (4) ALBA (4) Africa (4) Alessandro Somma (4) Alessia Vignali (4) Altiero Spinelli (4) Andrea Ricci (4) Anna Falcone (4) Antonio Amoroso (4) Assange (4) Aurelio Fabiani (4) Autostrade per l'Italia (4) Bergoglio (4) Brigate sovraniste (4) CSNR (4) Candidatura d’Unitat Popular (CUP) (4) Carovana di solidarietà (4) Cesaratto (4) Charlie Hebdo (4) Chiavacci Alessandro (4) Città della Pieve (4) Claudio Martini (4) Comitato per il No nel referendum sulla legge costituzionale Renzi- Boschi (4) Consiglio nazionale ORA! (4) Coordinamento per la Democrazia Costituzionale (4) Corea del Nord (4) Danilo Calvani (4) Danilo Zolo (4) Deutsche Bank (4) Die Linke (4) Diego Melegari (4) Emanuele Severino (4) Ernesto Galli Della Loggia (4) Felice Floris (4) Francesco Giavazzi (4) Frente civico (4) Fronte Sovranista Italiano (4) GIAPPONE (4) Giuliano Pisapia (4) Giulio Regeni (4) Giulio Sapelli (4) Imu (4) Incontro di Roma (4) Italexit (4) JP Morgan (4) Jacques Nikonoff (4) Karl Polany (4) Kke (4) L'Altra Europa con Tsipras (4) Lafontaine (4) Laura Boldrini (4) Leonardo Mazzzei (4) Luciano Canfora (4) Luciano Gallino (4) Luciano Vasapollo (4) Lucio Chiavegato (4) Luigi Ferrajoli (4) Lupo (4) MPL (4) Marcello Minenna (4) Marchionne (4) Martin Heidegger (4) Morgan Stanley (4) Mosul (4) NO TAP (4) Noi sicialiani con Busalacchi (4) ONU (4) Oscar Lafontaine (4) Paolo Gerbaudo (4) Pci (4) Piattaforma di sinistra (4) Piero Bernocchi (4) Prodi (4) ROSSA (4) Rajoy (4) Sefano Rodotà (4) Sergio Starace (4) Simone Pillon (4) Slavoj Žižek (4) Stato d'emergenza (4) TAP (4) Tyssenkrupp (4) VOX (4) Varoufakis (4) Visco (4) Vladimiro Giacché (4) Xarxa Socialisme 21 (4) Xi Jinping (4) agricoltura biologica (4) al-Sisi (4) alceste de ambris (4) anarchici (4) antisemitismo (4) antisionismo (4) arancioni (4) bigenitorialità (4) califfato (4) carceri (4) cipro (4) coalizione sociale (4) crisi bancaria (4) cristianesimo (4) cristianismo (4) curdi (4) demografia (4) diritti di cittadinanza (4) donne (4) elezioni 2017 (4) elezioni comunali 2017 (4) elezioni siciliane 2012 (4) filo rosso (4) gender (4) il fatto quotidiano (4) informatica (4) intelligenza artificiale (4) irisbus (4) irlanda (4) italia (4) ius soli (4) legge del valore (4) legge di stabilità 2017 (4) parti de gauche (4) patrimoniale (4) porcellum (4) precarietà (4) presidente della repubblica (4) primarie (4) protezionismo (4) risparmio (4) salute (4) saviano (4) seminario (4) sinistra transgenica (4) sottoscrizione (4) spending review (4) spesa pubblica (4) statizzazione banche (4) terzo polo (4) transizione al socialismo (4) trattati europei (4) truffa bancaria (4) università (4) wikidemocrazia (4) xylella (4) 19 ottobre (3) Ahmadinejad (3) Alavanos (3) Albert Einstein (3) Alberto Alesina (3) Alfiero Grandi (3) Amodeo (3) Antonella Stirati (3) Aquisgrana (3) Arabia saudita (3) Armando Mattioli (3) Associazione Riconquistare la Sovranità (3) Atene 26-28 giugno (3) Aventino (3) BRIM (3) Barbara Spinelli (3) Benedetto Croce (3) Benetton (3) Bernd Lucke (3) Bin Laden (3) Bloco de Esquerda. (3) Cerveteri Libera (3) Cia (3) Ciudadanos (3) Comitato No Debito (3) Commissione europea (3) Coordinamento Democrazia Costituzionale (3) Coordinamento dei Comitati per il NO-Umbria (3) Coordinamento no E45 autostrada (3) Davide Serra (3) Dieudonné M'bala M'bala (3) Diosdado Toledano (3) EDWARD SNOWDEN (3) Eleonora Forenza (3) Ernest Vardanean (3) Eurasia (3) Fabio Nobile (3) Fabrizio Tringali (3) Fausto Sorini (3) Filippo Abbate (3) Francesco Neri (3) Francesco Salistrari (3) Fratoianni (3) Gianni Ferrara (3) Giorgio Lunghini (3) Giovanni Gentile (3) Giuliana Nerla (3) Giulio Bonali (3) Giuseppe Pelazza (3) Goofynomics (3) Gramsci (3) Guido Grossi (3) HELICOPTER MONEY (3) Hezbollah (3) ISTAT (3) Ilaria Bifarini (3) Iugoslavia (3) Ivan Cavicchi (3) Jens Weidmann (3) Jugoslavia (3) Leonardo SInigaglia (3) Lista Tsipras (3) Luca Ricolfi (3) Magdi Allam (3) Manolo Monero Pérez (3) Marcello Foa (3) Marco Bulletta (3) Marco Mainardi (3) Mario Volpi (3) Marxista dell'Illinois n.2 (3) Massimo De Santi (3) Massimo cacciari (3) Maurizio Fratta (3) Maurizio del Grippo (3) Milton Friedmann (3) Modern Money Theory (3) Moldavia (3) Morya Longo (3) Napoli (3) Nigel Farage (3) No Mes (3) No e-45 autostrada (3) Noi Mediterranei (3) Olanda (3) Palermo (3) Panagiotis Sotiris (3) Paola De Pin (3) Partito Italexit (3) Patrizia Badii (3) Pedro Montes (3) Pkk (3) Poroshenko (3) Rinascita (3) Rodoflo Monacelli (3) Ruggero Arenella (3) Salento (3) Sarkozy (3) Scenari Economici (3) Six Pack (3) Stavros Mavroudeas (3) Ugo Arrigo (3) Ungheria. jobbink (3) Ventotene (3) Viareggio (3) al-Nusra (3) alba dorata (3) austria (3) biotecnocrazia (3) bollettino medico (3) crediti deteriorati (3) debito (3) deflazione (3) deflazione salariale (3) diritto d'asilo politico (3) diritto di cittadinanza (3) divorzio banca d'Italia Tesoro (3) dollaro (3) economia sociale di mercato (3) elezioni 2020 (3) euroasiatismo (3) foibe (3) forza nuova (3) giustizia (3) inceneritori (3) indignati (3) ines armand (3) insegnanti (3) internazionale azione (3) legge di stabilità 2015 (3) legge truffa (3) machiavelli (3) maternità surrogata (3) mattarellum (3) mezzogiorno (3) minijobs. Germania (3) negazionismo (3) noE-45 autostrada (3) occidente (3) oligarchia (3) olocausto (3) partito (3) partito democratico (3) prescrizione (3) psicanalisi (3) quota 100 (3) rai (3) ratzinger (3) riforma del senato (3) robotica (3) sanità. spending review (3) sciopero generale (3) seminario teorico (3) senato (3) sme (3) social media (3) socialdemocrazia (3) sondaggi (3) sovranità e costituzione (3) sovrapproduzione (3) takfir (3) tassisti (3) terza assemblea P101 (3) tv (3) violenza (3) web (3) 11 settembre (2) 12 aprile (2) 25 aprile 2017 (2) 27 ottobre 2012 (2) A/simmetrie (2) ALDE (2) Ada Colau (2) Agenda Monti (2) Alberto Benzoni (2) Alberto Montero (2) Alétheia (2) Amando Siri (2) Amazon (2) Andalusia (2) Angelo Salento (2) Antonello Ciccozzi (2) Antonello Cresti (2) Arditi del Popolo (2) Armando Siri (2) Atlante (2) Baath (2) Bahrain (2) Banca (2) Bandiera rossa in movimento (2) Berretti Rossi (2) Bilderberg (2) Black Lives Matter (2) Blockchain (2) Bolivia (2) Bolkestein (2) Borotba (2) Brushwood (2) CISL (2) Carc (2) Carlo Clericetti (2) Carlo Freccero (2) Carlo Romagnoli (2) Cernobbio (2) Certificati di Credito Fiscale (2) Cesarina Branzi (2) Cgia Mestre (2) Chantal Mouffe (2) Cile (2) Cirimnnà (2) Civati (2) Claudia Castangia (2) Colonialismo (2) Comitato antifascista russo-ucraiono (2) Conte (2) Coordinamento europeo della Sinistra contro l’euro (2) Dani Rodrik (2) De Bortoli (2) Der Spiegel (2) Diem25 (2) Domenico Losurdo (2) Don Giancarlo Formenton (2) Dugin (2) EReNSEP (2) Edoardo Biancalana (2) Ego della Rete (2) Emilia Clementi (2) Emilia-Romagna (2) Emiliano Gioia (2) Enzo Pennetta (2) Eric Toussaint (2) Ettore Livini (2) European Quantitative-easing Intermediated Program (2) Extincion Rebellion (2) F.List (2) Federal reserve (2) Fidel Castro (2) Fidesz (2) Filippo Gallinella (2) Fiumicino (2) Forestale (2) Forum Internazionale antiEU delle forze popolari (2) Forum Popoli Mediterranei (2) Francesco Lamantia (2) Francesco Maria Toscano (2) Francesco Piobbichi (2) Franco Russo (2) Frosinone (2) Fulvio Grimaldi (2) Futuro al lavoro (2) Generale Pappalardo (2) Gentiloni (2) Giacomo Bracci (2) Giacomo Russo Spena (2) Giada Boncompagni (2) Giancarlo Cancelleri (2) Gig Economy (2) Giorgio Gattei (2) Giuliano Amato (2) Giuseppe Palma (2) Goldman Sachs (2) Google (2) Grottaminarda (2) Guido Viale (2) Hartz IV (2) Hegel (2) Hitler (2) Héctor Illueca (2) INPS (2) Incontro di Madrid 19/21 febbraio 2016 (2) Iniciativa za Demokratični Socializem (2) Iniziativa per il socialismo democratico (2) Italia Ribelle (2) Iugend Rettet (2) JULIAN ASSANGE (2) Jacopo Custodi (2) Javier Couso Permuy (2) Juan Carlos Monedero (2) Juncker (2) Junker (2) Kalergy (2) Ken Loach (2) Kostas Lapavitsas (2) Kurdistan (2) La Grassa (2) Lelio Basso (2) Lelio Demichelis (2) Loretta Napoleoni (2) Ltro (2) M-48 (2) Maastricht (2) Mali (2) Manolis Glezos (2) Marco Revelli (2) Marco Rizzo (2) Maria Elena Boschi (2) Maria Rita Lorenzetti (2) Mario Tronti (2) Mark Zuckerberg (2) Marocco (2) Massimo D'Antoni (2) Massimo PIvetti (2) Michele Serra (2) Michele fabiani (2) Microsoft (2) Militant (2) Moscovici (2) Movimento Politico d'Emancipazione Popolare (2) Mussari (2) Mélenchon (2) Nadia Garbellini (2) Netanyahu (2) Nicaragua (2) Omt (2) Oriana Fallaci (2) Ostia (2) Paolo Maddalena (2) Papa (2) Partito comunista (2) Patto di Stabilità e Crescita (2) Paul Krugman (2) Paul Mason (2) PdCI (2) Pdl (2) Piano di eradicazione degli ulivi (2) Piemonte (2) Pippo Civati (2) Portella della Ginesta (2) Preve (2) Quarto Polo (2) Raffaele Alberto Ventura (2) Reddito di inclusione sociale (2) Riccardo Bellofiore (2) Riccardo Ruggeri (2) Riscossa Italia (2) Roberto Ferretti (2) Rosanna Spadini (2) Rosarno (2) Rosatellum (2) Rozzano (2) Ryan air (2) SPD (2) STX (2) Sahra Wagenknecht (2) Salistrari (2) Schumpeter (2) Scilipoti (2) Scozia (2) Seconda Assemblea CLN (2) Sergio Bellavita (2) Sergio Cararo (2) Sergio Cofferati (2) Severgnini (2) Shale gas (2) Simone Di Stefano (2) Slovenia (2) Stato penale (2) Stefano Zecchinelli (2) Steve Bannon (2) Stiglitz (2) Tasi (2) Tasos Koronakis (2) Telecom (2) Terzo Forum (2) Thissen (2) Thomas Piketty (2) Tito Boeri (2) Tiziana Alterio (2) Tiziana Ciprini (2) Tltro (2) Tomaso Montanari (2) Tor Sapienza (2) Torino (2) Transatlantic Trade and Investment Partnership (2) Transnistria (2) Trilateral (2) UIL (2) UKIP (2) Umberto Eco (2) Ursula von der Leyen (2) Valerio Bruschini (2) Von Der Leyen (2) Vox Italia (2) Zagrebelsy (2) Zoe Constantopoulou (2) accordo del 20 febbraio (2) accordo sul nucleare (2) agricoltori indignati (2) al Serraj (2) al-Durri (2) al-qaeda (2) alawismo (2) animalismo (2) antimperialista (2) antispecismo (2) antropologia (2) atac (2) banche venete (2) battaglia d'autunno (2) blocco sociale (2) bontempelli (2) burkini (2) calunnia (2) casa (2) clausole di salvaguardia (2) cobas (2) comitato di Perugia (2) composizione di classe (2) comuni (2) comunicazione (2) debito privato (2) denaro (2) deregulation (2) domenico gallo (2) due euro (2) dughin (2) elezioni comunali 2015 (2) elezioni comunali 2019 (2) embraco (2) enel (2) energia (2) ennahda (2) esercito (2) eugenetica (2) expo (2) export (2) fake news (2) fecondazione eterologa (2) fincantieri (2) fine del lavoro (2) frontiere (2) gaypride (2) genetica (2) gennaro Migliore (2) geoeconomia (2) giacobinismo (2) governicchio (2) indignatos (2) industria italiana (2) intimperialismo (2) isu sanguinis (2) legge (2) legge di stabilità 2018 (2) lgbt (2) libano (2) liberi e uguali (2) libertà di pensiero (2) maidan (2) manifestazione 2 giugno 2018 (2) marina silva (2) mercantislismo (2) nazionalizzare le autostrade (2) no expo (2) non una di meno (2) omosessualità (2) ong (2) paolo vinti (2) pareggio di bilancio (2) parlamento europeo (2) patria (2) patto del Nazareno (2) patto grecia-israele (2) patto politico (2) peronismo (2) petrolio (2) pietro ratto (2) poste (2) poste italiane (2) proporzionale (2) province (2) razionalismo (2) reddito di base (2) ricchezza (2) riduzione parlamentari (2) rifiuti (2) riformismo (2) rivoluzione russa (2) rivoluzione socialista (2) scissione pd (2) serbia (2) shador (2) shoa (2) silicon valley (2) sinistra anticapitalista (2) sinistra critica (2) società (2) stagnazione secolare (2) stop or-me (2) studenti (2) tasso di cambio (2) transgender (2) transumano (2) ulivi (2) unioni civili (2) uniti e diversi (2) uscita da sinistra (2) vincolo di mandato (2) vota NO (2) "cosa rossa" (1) 100 giorni (1) 101 Dalmata. il più grande successo dell'euro (1) 11-12 gennaio 2014 (1) 14 novembre (1) 17 aprile (1) 19 ottobre 2019 (1) 1961 (1) 20-24 agosto 2014 (1) 25 aprile 2014 (1) 25 aprile 2015 (1) 25 aprile 2018 (1) 28 marzo 2014 (1) 31 marzo a Milano (1) 4 novembre (1) 5G (1) 6 gennaioMovimento Popolare di Liberazione (1) 8 settembre (1) 9 febbraio 2019 (1) 9 novembre 2013 (1) A. Barba (1) AL NIMR (1) Abd El Salam Ahmed El Danf (1) Aberto Bellini (1) Accellerazionismo (1) Achille Occhetto (1) Acqua pubblica (1) Adenauer (1) AirCrewCommittee (1) Alain Parguez (1) Alan Greenspan (1) Alan Johnson (1) Alba Libica (1) Albania (1) Albert Jeremiah Beveridge (1) Albert Reiterer (1) Albert Rivera (1) Alberto Perino (1) Alcoa (1) Aldo Barba (1) Aldo Bronzo (1) Aleksey Mozgovoy (1) Alemanno (1) Aleppo (1) Alesina (1) Alessandro Mustillo (1) Alessandro Trinca (1) Alex Zanotelli (1) Alexander Zakharchenko (1) Alterfestival (1) Alternativa per la Germania (1) Alì Manzano (1) Ambrogio Donini (1) Ambrose Evans Pritchard (1) Amedeo Argentiero (1) Amintore Fanfani (1) Amoroso (1) Anders Breivik (1) Andrew Brazhevsky (1) Andrew Spannaus (1) Angela Matteucci (1) Angelo di Carlo (1) Angus Deaton (1) Anis Amri (1) Anna Angelucci (1) Anna Lami (1) Anschluss (1) Anthony Coughlan (1) Antonella Stocchi (1) Antonio De Gennaro (1) Antonio Guarino (1) Antonio Rinaldis (1) Antonis Ragkousis (1) Antonis-Ragkousis (1) Apple (1) Arditi (1) Argo Secondari (1) Argyrios Argiris Panagopoulos (1) Arnaldo Otegi (1) Ars Longa (1) Art 81 (1) Art. 11 (1) Art.50 Trattato Lisbona (1) Articolo1 (1) Artini (1) Artuto Scotto (1) Ascheri (1) Atene (1) Athanasia Pliakogianni (1) Atlantia (1) Attali (1) Augusto Graziani (1) Australia (1) BDI (1) BORIS NEMTSOV (1) BRI (1) Banca d'Italia (1) Banca mondiale (1) Barcelona en comú (1) Bashar al-Assad (1) Basilicata (1) Bastasin (1) Battaglione Azov (1) Bazar (1) Bcc (1) Bekaert (1) Belardelli (1) Belgio (1) Benigni (1) Benoît Hamon (1) Bernard-Henri Levy (1) Bielorussia (1) Bifo (1) Bilancio Ue (1) Bini Snaghi (1) Bisignani (1) Bismarck (1) Black Panthers (1) Blade Runner 2049 (1) Boicotta Eurovision (1) Boikp Borisov (1) Bolsonaro (1) Bossi (1) Branko Milanovic (1) Brennero (1) Bretagna (1) Brigata kalimera (1) Brindisi (1) Britannia (1) Bruderle (1) Bruno Steri (1) Bruno Vespa (1) Bulgaria (1) ByoBlu (1) C.f.. Governo giallo-verde (1) CARTA DI FIRENZE 2019 (1) CCF (1) CNL (1) COMITATO OPERAI E CITTADINI PER L'AST (1) COSMOPOLITICA (1) Calabria (1) Calenda (1) Cambiare si può (1) Cameron (1) Cammino per la libertà (1) Cancellieri (1) Carchedi (1) Caritas (1) Carlo Candi (1) Carlo De Benedetti (1) Carlo Rovelli (1) Carmine Pinto (1) Casal Bruciato (1) Cascina Raticosa (1) Casini (1) Cassazione (1) Cassese Sabino (1) Catarina Martins (1) Cekia (1) Cesare Battisti (1) Checchino Antonini (1) Checco (1) Chiaberge Riccardo (1) Chiara Appendino (1) Chisinau (1) Chișinău (1) Christian Napolitano (1) Christian Rocca (1) Christoph Horstel (1) Circo Massimo (1) Cirinnà (1) Civitavecchia (1) Claudia Zeta (1) Claudio Maartini (1) Claudio Magris (1) Claus Offe (1) Concita De Gregorio (1) Confederazione europea (1) Conferenza d'apertura (1) Consiglio europeo del 26-27 giugno 2014 (1) Coord (1) Coordinamento europeo per l'uscita dall'Unione (1) Corea del Sud (1) Corriere della sera (1) Corte Europea sui diritti dell'uomo (1) Cosenza (1) Crimea (1) Cristina Re (1) Cuperlo (1) DDL (1) Dagospia (1) Daisy Osauke (1) Damiano palano (1) Dan Glazebrook (1) Daniela Conti (1) Daniele Manca (1) Danimarca (1) Dario Fo (1) Davide Bono (1) Davide Gionco (1) Davos (1) De Masi (1) De Vito (1) Debora Billi (1) Debt Redemption Fund (1) Del Rio (1) Denis Mapelli (1) Dichiarazione universale dei diritti umani (1) Dimitris Christoulias (1) Dio (1) Dmitriy Kolesnik (1) Domenico Quirico (1) Domenico Rondoni (1) Dominique Strauss-Khan (1) Don Sturzo (1) Donald Tusk (1) Duda (1) ECO (1) EPAM (1) Eco della rete (1) Eduard Limonov (1) Elctrolux (1) Eleonora Florenza (1) Elinor Ostrom (1) Elliott Gabriel (1) Emanuele Filiberto (1) Emilio Gentile (1) Emma Bonino (1) Emmanuel Mounier (1) Emmeffe (1) Enrica Perucchietti (1) Enrico Angelini Partigiano (1) Enrico Gatto (1) Enrico Rossi (1) Enrico padoan (1) Erasmo vecchio (1) Ernesto Pertini (1) Ernst Bloch (1) Eros Francescangeli (1) Erri De Luca (1) Etiopia (1) Ettore Gotti Tedeschi (1) Eugenio Scalgari (1) Eunoè (1) Eurispes (1) Europa a due velocità (1) Evo Morales (1) FF2 (1) Fabiani (1) Fabio Amato (1) Fabio De Masi (1) Fabio Dragoni (1) Fabio Mini (1) Fabio Petri (1) Fabriano (1) Fabrizio De Paoli (1) Fabrizio Rondolino (1) Falluja (1) Favia (1) Federazione delle Industrie Tedesche (1) Federica Aluzzo (1) Federico Caffè (1) Federico II il Grande (1) Ferrero (1) Fertility Day (1) Filippo Dellepiane (1) Filippo Nogarin (1) Filippo Santarelli (1) Fiorito (1) Florian Philippot (1) Folkebevægelsen mod EU (1) Foodora (1) Foro di Sao Paulo (1) Forum Ambrosetti (1) Forum dei Popoli Mediterranei (1) Forum di Assisi (1) Francesca Donato (1) Francesco Campanella (1) Francesco Cardinali (1) Francesco Garibaldo (1) Francesco Giuntoli (1) Francesco Lenzi (1) Francesco Magris (1) Franco Venturini (1) Frauke Petry (1) Fred Kuwornu (1) Freente Civico (1) Freud (1) Front de gauche (1) Fronte della gioventù comunista (1) Fuad Afane (1) Fukuyama (1) Fuori dall'euro (1) GMJ (1) Gabanelli (1) Gabriele Gesso (1) Gandhi (1) George Friedman (1) George Monbiot (1) Germanicum (1) Gesù (1) Gezi park (1) Giacomo Bellini (1) Giacomo Bellucci (1) Giacomo Vaciago (1) Giacomo Zuccarini (1) Giancarlo Bergamini (1) Gim cassano (1) Giordano Sivini (1) Giovanna Vertova (1) Giovanni De Cristina (1) Giovanni Lo Porto (1) Giovanni Schiavon (1) Giovanni Tomei (1) Giovanni di Cristina (1) Giulia Grillo (1) Giuliana Commisso (1) Giuliano Procacci (1) Giulio Ambrosetti (1) Giulio Girardi (1) Giulio Tarro (1) Giulio Tremonnti (1) Giuseppe Altieri (1) Giuseppe Guarino (1) Giuseppe Travaglini (1) Giuseppe Turani (1) Giuseppe Zupo (1) Glauco Benigni (1) Godley (1) Grasso (1) Graziano Priotto (1) Grecia presidio 9/9/19 (1) Guerra di liberazione algerina (1) Guglielmo Forges Davanzati (1) Guido Lutrario (1) Guido Ortona (1) Günther Anders (1) HSBC (1) Hainer Flassbeck (1) Haitam Manna (1) Haiti (1) Haver Analytics (1) Hawking (1) Heiner Flassbeck (1) Hillary Clinton (1) Hjalmar Schacht (1) Hong Kong (1) Huawei (1) Huffington Post (1) IPHONE (1) IRiS (1) IS (1) Ida Magli (1) Ignazio Marino (1) Il tramonto dell'euro (1) Ilaria Lucaroni (1) Illueca (1) Imposimato (1) Improta (1) Indesit (1) Indipendenza e Costituzione (1) Inge Höger (1) Intellettuale dissidente (1) International Forum of Sovereign Wealth Funds (1) Intesa Sanpaolo (1) Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (1) Italia dei valori (1) J.Habermas (1) JAMES GALBRAITH (1) JOBS ACT(ING) IN ROME (1) Jacques Delors (1) Jacques Rancière (1) James Holmes (1) James K. Galbraith (1) James Petras (1) Jaroslaw Kaczynsk (1) Jason Barker (1) Je so' Pazz' (1) Jean Claude Juncker (1) Jean-Claude Juncker (1) Jean-Claude Lévêque (1) Jean-Claude Michéa (1) Jean-Jacques Rousseau (1) Jean-Paul Fitoussi (1) Jeremy Rifkin (1) Jo Cox (1) Joel Perichaud (1) John Laughland (1) John Locke (1) John Pilger (1) Jorge Alcazar Gonzalez (1) Joseph De Maistre (1) Joseph Shumpeter (1) Josephine Markmann (1) João Ferreira (1) Jugend Rettet (1) Juha Sipila (1) Junge Welt (1) Kalecky (1) Kalergi (1) Kelsen (1) Kemi Seba (1) Kenneth Kang (1) Kiev (1) Kirill Vasilev (1) Kolesnik Dmitriy (1) Kosovo (1) Kostas Kostoupolos (1) Kostas-Kostopoulos (1) Kouachi (1) Koutsianas Pantelis (1) Kruhman (1) Ktragujevac (1) Kyenge (1) L'Aquila (1) La Pira (1) La forte polarizzazione (1) La sinistra e la trappola dell'euro (1) La via maestra (1) La7 (1) Lagarde (1) Lapo Elkann (1) Lars Feld (1) Lasciateci fare (1) Leave (1) Lecce (1) Left (1) Legge 194 (1) Legge Acerbo (1) Legge Severino (1) Leonardo Coen (1) Leopolda (1) Lettera aperta ai movimenti sovranisti (1) Lev Gumilev (1) LexitNetwork (1) Lia De Feo (1) Lidia Riboli (1) Lidia Undiemi (1) Liguria (1) Lillo Massimiliano Musso. Leoluca Orlando (1) Lituana (1) Livorno (1) Logistica. Ikea (1) London Corrispondent Society (1) Lorenzin (1) Lorenzin Beatrice (1) Lorenzo Alfano (1) Lorenzo Del Savio (1) Lorenzo Dorato (1) Lorenzo Fioramonti (1) Lorenzo Fontana (1) Loris Caruso (1) Luca Donadel (1) Luca Pagni (1) Lucarelli (1) Lucia Annunziata (1) Lucia Morselli (1) Luciana Castellina (1) Luciano Violante (1) Lucio Magri (1) Lucio garofalo (1) Luigi De Giacomo (1) Luigi Nanni (1) Luigi Preiti (1) Luigi Zingales (1) Luka Mesec (1) López Obrador (1) M. Pivetti (1) M48 (1) M5 (1) MH 17 flight paths (1) MNLA (1) MOSE (1) Macchiavelli (1) Macedonia (1) Maida (1) Manuel Monereo (1) Manuel Montejo (1) Manuela Cadelli (1) Manuela Carmena (1) Marcello Barison (1) Marcello De Cecco (1) Marcello Veneziani (1) Marcia Perugia-Assisi (1) Marco Bersani (1) Marco Carrai (1) Marco Cattaneo (1) Marco Di Steafno (1) Marco Ferrando (1) Marco Fortis (1) Marco Giannini (1) Marco Palombi (1) Marco Pannella (1) Marco Parma (1) Marco Rovelli (1) Marco Santopadre (1) Marcuse (1) Margarita Olivera (1) Maria Grazia Da Costa (1) Marina Calculli (1) Marina Minicuci (1) Mario Esposito (1) Mark Rutte (1) Maroni (1) Marta Fana (1) Martin Lutero (1) Martin Wolf (1) Marxista dell'Illinois n.1 (1) Massimiliano Panarari (1) Massimo Costa (1) Massimo Gramellini (1) Massimo Recalcati (1) Massimo Villone (1) Matt O'Brien (1) Mattei (1) Matteo Mameli (1) Matteo Pucciarelli (1) Mauricio Macri (1) Maurizio Alfieri (1) Maurizio Blondet (1) Maurizio Franzini (1) Maurizio Leonardi (1) Maurizio Lupi (1) Maurizio Molinari (1) Maurizio Ricci (1) Maurizio Sgroi (1) Maurizio Vezzosi (1) Maurizio Zenezini (1) Maurizio zaffarano (1) Mauro Alboresi (1) Mauro Bocci (1) Mauro Maltagliati (1) Mauro Scradovelli (1) Mauro Volpi (1) Maximilian Forte (1) Mdp (1) Me.Fo. (1) Melanchon (1) Meloni (1) Mentana (1) Meridionalisti Italiani (1) Merk (1) Merloni (1) Messico (1) Metallurgiche Forschungsgesellschaft (1) Micah Xavier Johnson (1) Michael Jacobs (1) Michael Ledeen (1) Michael Moore (1) Michelangelo Vasta (1) Michele Ainis (1) Michele Ruggero (1) Mihaly Kholtay (1) Milano (1) Milosevic (1) Milton Friedman (1) Mimmo Lucano (1) Mincuo (1) Ministero economia e finanza (1) Mladic (1) Mohamed bin Salman (1) Mohammad Javad Zarif (1) Monica Maggioni (1) Monicelli (1) Mont Pélerin Society (1) Montegiorgio in Movimento (1) Moshe Ya’alon (1) Moves (1) Movimento 77 (1) Movimento R(e)evoluzione (1) Movimento democratici e progressisti (1) Movimento di Liberazione Popolare (1) Movimiento 15-M (1) Mulatu Teshome Wirtu (1) Musk (1) NIgeria (1) Nadia Valavani (1) Naji Al-Alì (1) Nancy Fraser (1) Natale (1) Neda (1) Nepal (1) Nethanyahu (1) New York Times (1) Nicky Hager (1) Nicola Ferrigni (1) Nicolas Dupont-Aignan (1) Nicoletta Dosio (1) Nicolò Bellanca (1) Nimr Baqr al-Nimr (1) No Fertility Day (1) Noam Chomsky (1) Noelle Neumann (1) Noi sicialiano con Busalacchi (1) Norbert Hofer (1) Norberto Bobbio (1) Nord Africa (1) Norma Rangeri (1) Nsa (1) OCSE (1) OLTRE L'EURO L'ALTERNATIVA C'È (1) OPEC (1) OXI (1) Olimpiadi (1) Olmo Dalcò (1) Omnium (1) Onda d'Urto (1) Open Society Foundations (1) Orietta Lunghi (1) P 101 (1) P-Carc (1) P01 (1) PCE (1) PCdI (1) PIANESI MARIO (1) POSSIBILE (1) PRISM (1) PSUV (1) Pablo Stefanoni (1) Padre Pio (1) Paesi baschi (1) Pakistan (1) Palladium (1) Panagoitis Sotiris (1) Panos "Panagiotis" Kammenos (1) Paola Muraro (1) Paolo Ciofi (1) Paolo Di Martino (1) Paolo Giussani (1) Paolo Maria Filipazzi (1) Paolo dall'Oglio (1) Paremvasi (1) Partito Comunista Italiano (1) Partito Comunista d'Italia (1) Partito del Lavoro (1) Partito radicale (1) Pasolini (1) Pasquale Voza (1) Passos Coelho (1) Patto di stabilità (1) Paul "Elliot" Singer (1) Paul De Grauwe (1) Paul Steinhardt (1) Per una sinistra rivoluzionaria (1) Perù (1) Pettirossi (1) Piano nazionale per la fertilità (1) Piepoli (1) Pier Francesco Zarcone (1) Pier Paolo Pasolini (1) Pierfranco Pellizzetti (1) Piero Calamandrei (1) Piero Gobetti (1) Piero Ricca (1) Piero fassina (1) Piero valerio (1) Pierre Laurent (1) Pietro Attinasi (1) Pietro Ingrao (1) Pietro Nenni (1) Pil (1) Pil argentino (1) Pinna (1) Pino Corrias (1) Pino Prestigiacomo (1) Piotr Zygulski (1) Pisa (1) Pizzarotti (1) Pomezia (1) Porto Recanati (1) Postcapitalism (1) Presidenza della Repubblica (1) Profumo (1) Puglia (1) Quadrio Curzio Alberto (1) Quisling (1) RENAUD LAMBERT (1) RISCOSSA ITALIANA (1) ROSS@ Parma (1) Rachid Ghannoūshī (1) Radek (1) Raffaele Ascheri (1) Raffaele Marra (1) Raffaella Paita (1) Ramadi (1) Ramarrik de Milford (1) Ramon Franquesa (1) Rapporto Werner (1) Ras Longa (1) Razem (1) Realfonzo (1) Remain (1) Renato Brunetta (1) René Girard (1) Report (1) Repubblica di Lugànsk (1) Rete Sostenibilità e Salute (1) Riccardo Terzi (1) Riccardo Tomassetti (1) Rino Formica (1) Risorgimento Meridionale (1) Rita Di Leo (1) Rizzo (1) Robert Mundell (1) Roberta Lombardi (1) Roberto D'Agostino (1) Roberto D'Alimonte (1) Roberto D'Orsi (1) Roberto Fico (1) Roberto Grienti (1) Roberto Marchesi (1) Roberto Martino (1) Roberto Massari (1) Roberto Musacchio (1) Roberto Palmerini (1) Roberto Santilli (1) Rocco Casalino (1) Rohani (1) Roma 13 ottobre 2018 (1) Roma 21 novembre 2015 (1) Romney (1) Rosario Crocetta (1) Rossano Rubicondi (1) Rovereto (1) SENZA EURO(PA) (1) SI COBAS (1) SInistra popolare (1) SYLVAIN LEDER (1) Sacko Soumayla (1) Said Gafurov (1) Sakorafa (1) Salmond (1) Salonicco (1) Salvatore Biasco (1) Salvatore D'Albergo (1) Samaras (1) Samir Amin (1) Sandro Targetti (1) Santori (1) Schengen (1) Schlageter (1) Scottish National Party (1) Scuola austriaca (1) Scuola di Friburgo (1) Sebastiano Isaia (1) Serge Latouche (1) Sergeï Kirichuk (1) Sergio Bologna (1) Sergio Romano (1) Shaimaa (1) Shaimaa el-Sabbagh (1) Shakira (1) SiAMO (1) Sig­mar Gabriel (1) Silvana Sciarra (1) Slai Cobas (1) Slavoj Zizek (1) Solone (1) Sorrentino (1) Spoleto (1) Sraffa (1) Standard & Poor's (1) Stanis Ruinas (1) Stefania Giannini (1) Stefano Alì (1) Stefano Azzarà (1) Stefano Bartolini (1) Stefano Feltri (1) Stefano Lucarelli (1) Stefano Musacchio (1) Stefano Petrucciani (1) Stefano Zai (1) Steven Forti (1) Storace (1) Stratfor (1) Strikemeeting (1) Sudafrica (1) Susana Díaz (1) Svitlana Grugorciùk (1) Svizzera (1) TISA (TRADE IN SERVICES AGREEMENT) (1) TPcCSA (1) Tarek Aziz (1) Tariq Alì (1) Tempa Rossa (1) Tfr (1) Thatcher (1) Theodoros Koudounas (1) Theresa Mai (1) Thomas Szmrzly (1) Thomas Zmrzly (1) Tiziana Aterio (1) Tiziana Drago (1) Togliatti (1) Tommaso Nencioni (1) Tommaso Rodano (1) Tonia Guerra (1) Tony Manigrasso (1) Topos Rosso (1) Toscana (1) Tribunale dell'Aia (1) Trichet (1) Tripoli (1) Tuareg (1) Two Pack (1) UGL (1) UPR (1) Udc (1) Ugo Mattei (1) Ulrich Grillo (1) Unicredit (1) Unio (1) United Kingdom Indipendent Party (1) Utoya (1) VLADIMIR LAKEEV (1) Vagelis Karmiros (1) Valerio Colombo (1) Vallonia (1) Vasilij Volga (1) Veltroni (1) Venezia (1) Veronica Duranti (1) Versilia (1) Vertice di Milano (1) Viale (1) Viktor Shapinov (1) Vilad Filat (1) Vincent Brousseau (1) Vincenzo Sparagna (1) Viscione (1) Vito Lops (1) Vito Storniello (1) Vittorio Bertola (1) Vittorio Carlini (1) Vittorio da Rold (1) Von Mises (1) Vox Populi (1) W. Streeck (1) WHIRLPOOL (1) Walter Eucken (1) Walter Tocci (1) Warren Mosler (1) Washington Consensus (1) Wen Jiabao (1) Westfalia (1) Wilders (1) Wolfgang Streeck (1) Wolkswagen (1) Wozniak (1) YPG (1) Ytzhac Yoram (1) Zagrebelsky (1) Zaia (1) Zalone (1) Zbigniew Brzezinski (1) Zecchinelli (1) Zedda Massimo (1) Zizek (1) Znet (1) Zolo (1) Zygmunt Bauman (1) aborto (1) accise (1) adozioni (1) aggressione (1) agorà (1) al-Fatah (1) al-Ghwell (1) alba mediterranea (1) alberto garzon (1) alluvione (1) alt (1) alta velocità (1) amanda hunter (1) amnistia (1) amore (1) andrea zunino (1) antropocene (1) apocalisse (1) appoggio tattico (1) arcelor Mittal (1) aree valutarie ottimali (1) armi (1) arresti (1) asia argento (1) askatasuna (1) assemblea di Roma del 4 luglio 2015 (1) assemblea nazionale del 22 e 23 ottobre (1) ateismo (1) autogestione (1) autostrade (1) ballarò (1) battisti (1) benessere (1) big five (1) bilancia dei pagamenti (1) bioetica (1) biologia (1) black block (1) blocco costituzionale (1) blocco nero (1) bloomberg (1) bomba atomica (1) bonapartismo (1) brigantaggio (1) bufale (1) bullismo (1) calcio (1) califfaato (1) campagna di finanziamento (1) capitolazione (1) carlo Bonini (1) carlo Sibilia (1) carta dei principi (1) cassa depositi e prestiti (1) catastrofe italiana (1) catene di valore (1) cdp (1) censis (1) censura (1) chokri belaid (1) comitato (1) comitato per la salvaguardia dei numeri reali (1) commemorazione (1) confini (1) conflitto di interezzi (1) confucio (1) consiglio superiore della magistratura (1) contestazione (1) controcorrente (1) convegno di Copenaghen (1) coronavirus (1) coronovirus (1) cretinate. (1) curzio maltese (1) cybercombattenti (1) cyborg (1) dabiq (1) dall'euro (1) dalla NATO e dal neoliberismo (1) david harvey (1) decalogo (1) decescita (1) decrescita felice (1) decretone (1) democratellum (1) democratiche e di sinistra (1) democrazia economica (1) deportazione economica (1) depressione (1) di Monica Di Sisto (1) dichiarazione di Roma (1) dimissioni (1) dimitris kazakis (1) diritti dei lavoratori (1) dissesto idrogeologico (1) dracma (1) ebraismo (1) economie di scala (1) economist (1) ecosocialismo (1) egolatria (1) elezioni comunali 2018 (1) elezioni regionali 2019 (1) enav (1) enrico Corradini (1) erasmus (1) esercito industriale di riserva (1) espulsione (1) estremismo (1) eurasismo (1) euroi (1) evasione fiscale (1) fabbriche (1) fallimenti (1) fascistizzazione della Lega (1) felicità (1) femen (1) femminicidio (1) fiducia (1) finan (1) finaza (1) flessibilità (1) flussi elettorali 2016 (1) fondi avvoltoio (1) fondi immobiliari (1) fondi sovrani (1) forme (1) freelancing (1) fuga dei capitali (1) fusione dei comuni (1) genere (1) giusnaturalismo (1) global compact (1) gold standard (1) governabilità (1) governo neutrale (1) grande coalizione (1) gravidanza (1) grazia (1) guerra di civiltà (1) guerra valutaria (1) hansel e gretel (1) hedge funds (1) i più ricchi del mondo (1) il cappello pensatore (1) illiberale (1) ilsimplicissimus (1) import (1) import-export (1) incendi (1) independent contractor (1) india (1) indignados (1) indipendeza e costituzione (1) individualismo (1) indulto (1) intena (1) intervista (1) ius sanguinis (1) ivana fabris (1) joker (1) kafir (1) l (1) la grande bellezza (1) legalità (1) legge Madia (1) legge anticorruzione (1) legge antisciopero (1) legge di stabilità 2016 (1) leva (1) leva obbligatoria (1) lex monetae (1) libaralismo (1) libe (1) liberalizzazioni (1) liberazionne (1) liberiamo (1) libra (1) linguaggio (1) link tax (1) liste civiche. (1) loi El Khomri (1) lotga di classe (1) luddismmo (1) lula (1) madre surrogata (1) mafiodotto (1) maghreb (1) malaysian AIRLINES (1) mandato imperativo (1) manifesto del Movimento Popolare di Liberazione (1) manlio dinucci (1) manovra (1) marchesi Antinori (1) marcia globale per Gerusalemme (1) massacri imperialisti (1) massimo bray (1) massoneria (1) materialismo storico (1) matrimoni omosessuali (1) matteo bortolon (1) matteo brandi (1) megalamania (1) memoria (1) mercantilismo (1) mercato (1) mercato del lavoro (1) militarismo (1) modello spagnolo (1) modello tedesco (1) modernità (1) molestie (1) momento polany (1) monetarismo (1) moody's (1) nascite (1) nazion (1) nazional-liberismo (1) neokeynesismo (1) no allo spezzatino (1) no vax (1) nobel (1) nomine ue (1) norvegia (1) numero chiuso (1) obiezione di coscienza (1) occupy wall street (1) oligarchia eurista (1) openpolis (1) operaismo (1) ore lavorate (1) osvaldo napoli (1) pacifismo (1) palmira (1) partite iva (1) partiti (1) partito americano (1) partito brexit (1) partito umanista (1) pecchioli luigi (1) personalismo (1) petiziion (1) piaciometro (1) piano Silletti (1) piano nazionale di prevenzione (1) piero visani (1) piigs (1) politicamente corretto (1) politiche austeritarie (1) polizia (1) ponte Morandi (1) popolo (1) post-elezioni (1) post-operaismo (1) postumano (1) profughi (1) programma UIKP (1) progresso (1) qualunquismo (1) questione meridionale (1) quinta internazionale (1) rampini (1) rappresentanza (1) recensioni (1) regione umbria (1) rete 28 Aprile (1) ride sharing (1) rider (1) risparmio tradito (1) risve (1) riunioni regionali (1) rivoluzione (1) robot killer (1) rosabrunismo (1) rublo (1) salafismo (1) salir del euro (1) sandro veronesi (1) sanzioni (1) scie chimiche (1) sciopero della fame (1) seisàchtheia (1) sequestro minori (1) sfruttamento (1) sicurezza (1) siderurgia (1) sindalismo di base (1) sinismo (1) smartphone (1) social forum (1) sondaggio demos (1) specismo (1) spionaggio (1) squatter (1) stadio (1) startup (1) statuto (1) sterlina (1) strategia militare (1) stress test (1) sud (1) suez (1) supe-bolla (1) supply-side economics (1) svimez (1) taglio parlamentari (1) takfirismo (1) tango bond (1) tassiti (1) tempesta perfetta (1) terza fase (1) terzigno (1) terzo stato (1) tesaurizzazione (1) torre maura (1) tortura (1) transumanismo (1) trappola della liquidità (1) trasformismo (1) trasumanesimo (1) trenitalia (1) triptrorelina (1) trivelle (1) troll (1) uassiMario Monti (1) uberizzazione (1) ultimatum (1) vademecum (1) vadim bottoni (1) valute (1) vattimo (1) vertice di Roma (1) volkswagen (1) voucher (1) wahabismo (1) wahhabismo (1) xenobot (1) yuan (1) zanotelli (1) zapaterismo (1)