[ 6 aprile 2018 ]
Bayer ha perfezionato l’acquisto di Monsanto. La Commissione Europea ha dato parere favorevole alla più grande fusione di imprese agricole, di transgenici, pesticidi e sementi e gli Stati Uniti, paese di origine della Monsanto, si sa che lo darà a breve. Chi ne dubitava?
Bayer quindi compra Monsanto per 66 miliardi di dollari (53.800 milioni di euro al cambio attuale).
La foglia di fico dell’UE: onde evitare il rischio di monopolio in alcuni settori di produzione, la Bayer però dovrà vendere una parte del suo settore agrochimico, e la Basf, altra impresa agrochimica tedesca, già ha concordato di comprarla per 5,9 miliardi di euro.
Un eurodeputato del gruppo dei verdi, Ernest Urtasun, ha ironizzato: “Oltre ai veleni Bayer ci venderà le medicine…”. Al di là della battuta, i problemi sono molti e pesanti per il cittadino e il piccolo agricoltore.
Come scrive sul suo sito Migueljara.com, Urtasun ha ricordato:
Ora che la Monsanto è di proprietà tedesca, è immaginabile che alla scadenza dei due anni l’UE non conceda il via libera definitivo all’uso del glifosato?
Si conclude così la terza delle tre megafusioni che in tre anni hanno concentrato in tre società il 65% del mercato mondiale delle sementi e il 70% dei pesticidi.
La corsa al monopolio vede il testa Bayer-Monsanto, seguita da Corteva Agriscience (fusione un anno or sono di Dow e DuPont), l’accoppiata Syngenta (svizzera) + ChemChina, alla vigilia quest’ultima di fondersi con Sinochem! Quarta in classifica la tedesca BASF, che si rafforza con l’acquisto di cui sopra.
Ci fermiamo qui per oggi, ma c’è un retro-scenario ancora più preoccupante, su cui scrivemmo due anni or sono —29 pagg. da leggere, troppo per suggerirlo, e poi da aggiornare, perché in due anni succedono troppe cose nella corsa per dominare interi campi del sapere e del fare. Ma riassumerò in pillole appena possibile.
PS
Gli avvoltoi volano sempre più basso sui campi di grano ...
Bayer ha perfezionato l’acquisto di Monsanto. La Commissione Europea ha dato parere favorevole alla più grande fusione di imprese agricole, di transgenici, pesticidi e sementi e gli Stati Uniti, paese di origine della Monsanto, si sa che lo darà a breve. Chi ne dubitava?
Bayer quindi compra Monsanto per 66 miliardi di dollari (53.800 milioni di euro al cambio attuale).
La foglia di fico dell’UE: onde evitare il rischio di monopolio in alcuni settori di produzione, la Bayer però dovrà vendere una parte del suo settore agrochimico, e la Basf, altra impresa agrochimica tedesca, già ha concordato di comprarla per 5,9 miliardi di euro.
Un eurodeputato del gruppo dei verdi, Ernest Urtasun, ha ironizzato: “Oltre ai veleni Bayer ci venderà le medicine…”. Al di là della battuta, i problemi sono molti e pesanti per il cittadino e il piccolo agricoltore.
Come scrive sul suo sito Migueljara.com, Urtasun ha ricordato:
«Bayer controlla buona parte della catena: semi per seminare alimenti; fertilizzanti, erbicidi e altri “fitosanitari” per la coltivazione; e medicine per curare le possibili conseguenze sulla salute di un sistema alimentare basato su prodotti tossici».Monsanto è la produttrice del discusso glifosato, pesticida per il quale, dopo accanita resistenza di alcuni paesi, aveva a dicembre scorso concesso una proroga di due anni per il suo impiego nell’Unione Europea. L’approvazione in commissione era avvenuta con un solo voto di maggioranza, dato in extremis dal rappresentante tedesco che dichiarò che, votando a favore, aveva disatteso gli ordini del proprio governo (sic!). Infuriata la Merkel lo aveva sostituito o sconfessato? Non pare sia andata al di là dell’espressione del proprio dispiacimento.
Ora che la Monsanto è di proprietà tedesca, è immaginabile che alla scadenza dei due anni l’UE non conceda il via libera definitivo all’uso del glifosato?
Si conclude così la terza delle tre megafusioni che in tre anni hanno concentrato in tre società il 65% del mercato mondiale delle sementi e il 70% dei pesticidi.
La corsa al monopolio vede il testa Bayer-Monsanto, seguita da Corteva Agriscience (fusione un anno or sono di Dow e DuPont), l’accoppiata Syngenta (svizzera) + ChemChina, alla vigilia quest’ultima di fondersi con Sinochem! Quarta in classifica la tedesca BASF, che si rafforza con l’acquisto di cui sopra.
Ci fermiamo qui per oggi, ma c’è un retro-scenario ancora più preoccupante, su cui scrivemmo due anni or sono —29 pagg. da leggere, troppo per suggerirlo, e poi da aggiornare, perché in due anni succedono troppe cose nella corsa per dominare interi campi del sapere e del fare. Ma riassumerò in pillole appena possibile.
PS
Forse giova ricordare che anni or sono Henry Kissinger scrisse: "Chi controllerà la catena alimentare, controllerà il mondo". Sonni felici!
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