[ 23 aprile 2018 ]
Come temevamo (e i neoliberisti in cuor loro speravano) l'Unione europea ha ri-messo il becco sulla vicenda Alitalia.
Recita il comunicato diffuso da Bruxelles dalla commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager:
«È compito della Commissione europea garantire che i prestiti che gli Stati membri concedono alle imprese siano conformi alle norme dell'Unione in materia di aiuti di Stato. Verificheremo se il prestito concesso ad Alitalia è̀ conforme a tali norme».
Ricordiamo che il governo Gentiloni concesse alla compagnia aerea un prestito di circa 900 milioni —bazzecole rispetto ai "salvataggi" di banche e comparti industriali compiuti da altri Paesi Ue, Germania anzitutto. Pare che la Commissione si sia mossa sotto la pressione di alcuni concorrenti di Alitalia. Questa pesante intrusione negli affari italiani, finalizzata ad accelerare la svendita di Alitalia ai suoi concorrenti va respinta al mittente. Non solo lo Stato, per conto della collettività nazionale, può, ma deve, salvaguardare la natura pubblica del trasporto, ed il carattere strategico di quello aereo.
Come temevamo (e i neoliberisti in cuor loro speravano) l'Unione europea ha ri-messo il becco sulla vicenda Alitalia.
Recita il comunicato diffuso da Bruxelles dalla commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager:
«È compito della Commissione europea garantire che i prestiti che gli Stati membri concedono alle imprese siano conformi alle norme dell'Unione in materia di aiuti di Stato. Verificheremo se il prestito concesso ad Alitalia è̀ conforme a tali norme».
Ricordiamo che il governo Gentiloni concesse alla compagnia aerea un prestito di circa 900 milioni —bazzecole rispetto ai "salvataggi" di banche e comparti industriali compiuti da altri Paesi Ue, Germania anzitutto. Pare che la Commissione si sia mossa sotto la pressione di alcuni concorrenti di Alitalia. Questa pesante intrusione negli affari italiani, finalizzata ad accelerare la svendita di Alitalia ai suoi concorrenti va respinta al mittente. Non solo lo Stato, per conto della collettività nazionale, può, ma deve, salvaguardare la natura pubblica del trasporto, ed il carattere strategico di quello aereo.
Pubblichiamo qui sotto l'ultimo comunicato della C.U.B.-trasporti.
* * *
MENTRE CALENDA RIBADISCE SUOI ANATEMI SUGLI ESUBERI AZ
ANCHE LA IATA CONFERMA CHE IN ALITALIA: I LAVORATORI SONO POCHI E LA PRODUTTIVITÀ È ALTA
ALTRO CHE FIRMARE CIGS ED ESUBERI
LA SOLITA BUGIA PER NASCONDERE SCELTE IRRESPONSABILI
Ancora una volta il quasi ex-Ministro Calenda non perde l’occasione per affliggerci con le sue esternazioni su Alitalia, nonostante i danni inferti al sistema produttivo italiano e i risultati elettorali del 4 marzo u.s.: evidenze che non possono essere cancellate neppure dalla sua arroganza e saccenza.
Eppure i dati, emersi anche nel Convegno organizzato da Cub Trasporti ed ACC il 10.4.2018, confermano che il trasporto aereo nazionale continua a crescere e che Alitalia ha un personale il cui costo è il più basso dei principali concorrenti e la cui produttività è superiore a quella di Lufthansa e altre blasonate compagnie aeree, ovvero che il problema non è determinato dai dipendenti AZ e che la soluzione non può comportare altri sacrifici per i lavoratori.
Ma Calenda e Gentiloni, come Renzi e Delrio, nonchè Berlusconi e il suoi Ministri ma anche Prodi ed i suoi collaboratori, hanno puntato a ridimensionare Alitalia, pur di regalare ad altri il controllo del ricco mercato del Trasporto Aereo italiano: una sequenza di scelte dall’inequivocabile intento liquidatorio.
La cortina di fumo utilizzata per nascondere l’insipienza e l’irresponsabilità dei Governi, grazie anche alla costante complicità delle OO.SS., sempre pronte a ratificare tagli e dannose ristrutturazioni, è sempre stata la stessa: inenarrabili bugie sul presunto alto costo del lavoro, su inesistenti privilegi del personale AZ e, soprattutto, sulla scarsa produttività di una categoria spremuta ormai oltre ogni limite (in AF e LH i lavoratori scioperano addirittura per consistenti aumenti!).
LA VERITÀ È CONTENUTA NEI DATI E NELLE ANALISI DEGLI ESPERTI
Finalmente, però, la verità è venuta a galla e le analisi di organismi indipendenti, come quella pubblicata dalla Iata di recente, raccontano un’altra storia: il piombo nelle ali di Alitalia non sono i dipendenti ma una realtà su cui è urgente intervenire, voltando pagina e imponendo scelte che tutelino il futuro di decine di migliaia di lavoratori (AZ ed indotto), il Paese e la collettività.
Infatti, ALITALIA È ASSEDIATA DA BEN ALTRI PROBLEMI e la cui soluzione impone un impegno lungimirante, in grado di rilanciare un settore strategico per l’Italia:
• il ridimensionamento subito, spesso causato dal saccheggio dei presunti partner, ha privato la Compagnia di Bandiera di un gran numero di rotte intercontinentali e la difficoltà ad avere un network adeguato per assicurare la sostenibilità e lo sviluppo di un vettore all’altezza delle esigenze e possibilità del nostro Paese; • le spaventose asimmetrie di trattamento rispetto ai concorrenti, in particolare ai vettori low-cost (..a.lla faccia di Delrio e dei suoi sorridenti selfies con O’Leary, presto, ne scopriremo delle belle, vista la recente sentenza che impone la pubblicazione dei contratti di yanair con alcuni gestori aeroportuali); • l’ingiustificato peso di extracosti dovuti ad una gestione irresponsabile e talvolta allegra (...a proposito ma i Commissari AZ denunceranno mai i responsabili?) che, a fronte di 450 mln di spese ingiustificate, ha privato nel 2016 di chiudere in attivo il bilancio AZ, tuttora rimasto segretato.
INTANTO GUBITOSI&CO CONFERMANO GLI ESUBERI E
CONVOCANO A CORTE I SINDACATI PER RATIFICARE ALTRI TAGLI
Quando ancora non è dato sapere quale sarà il destino di Alitalia e non è stato definito alcun Piano industriale per Alitalia, GubitosiCo, dopo aver incassato il vergognoso accordo sui precari, hanno ribadito la loro richiesta di Cigs per la gestione di presunte eccedenze di personale che, però, non esistono nella Compagnia di Bandiera italiana.
A quanto pare, però, le OO.SS. firmatarie il 30.10.207 del precedente Verbale di Accordo sulla Cigs sia a zero ore che a rotazione, anche stavolta sembrano accingersi a tradire l’esito del Referendum di aprile 2017, ratificando altri esuberi invidiuati dai Commissari AZ solo in funzione della vendita e dello smembramento della Compagnia di Bandiera italiana.
ALTRI TAGLI ED ESUBERI DEVONO ESSERE RESPINTI
Sembra che neppure l’indagine della Procura della Repubblica sull’utilizzo inappropriato e forse illegittimo degli ammortizzatori sociali da parte di Alitalia indica un più adeguato atteggiamento da parte delle OO.SS. convocate a corte: come sempre si accingono a sventolare una rattoppata vittoria fatta di esuberi e inaccettabili tagli a una categoria a cui si chiede di rinunciare ai riposi e sostenere carichi di lavoro enormi, oltre ad una precarietà che nega qualsiasi prospettiva di stabilità a intere generazioni di giovani e meno giovani lavoratori.
SERVE TRASPARENZA E VISIBILITÀ: ALTRO CHE OMISSIS E RITARDI
Nel frattempo i Commissari AZ ben si son guardati di rendere visibili le reali cause dell’insolvenza di Alitalia e sul Programma di ristrutturazione: i documenti pubblicati (Programma di ristrutturazione e Relazione sulle cause di insolvenza) sul sito dell’amministrazione straordinaria di Sai, a seguito della richiesta presentata dalla Cub Trasporti sia al Tribunale Fallimentare di Civitavecchia sia al Mise, sono densi di censure che non fanno alcuna chiarezza, né sulla situazione della Compagnia di Bandiera, né sulle responsabilità del disastro di Ali-Etihad.
VOLTARE PAGINA PER NON PERDERE ANCORA: UN ATTO DOVUTO
E’ omai chiaro a tutti che il rilancio di Alitalia e dell’intero comparto aereo-aeroportuale non è solo un auspicio ma un doveroso obiettivo, alla portata di un Governo che non voglia, come i precedenti, perdere il controllo su un Bene Comune e liquidare una ricchezza dell’intero Paese.
UN INVESTIMENTO PER CREARE RICCHEZZA
Continuare a sostenere, come fanno Gentiloni&Calenda&Delrio che il rilancio di Alitalia comporta un aggravio per le spese collettive è una litania insopportabile, soprattutto dopo che il precedente Governo ha speso oltre 20 MLD di euro pubblici per salvare il sistema bancario italiano e oltre 80 MLD di euro pubblici per assicurare alle aziende sgravi e ammortamenti, senza pretendere alcun beneficio per i lavoratori.
Al contrario uno sforzo economico oggi, rappresenta un investimento per il Paese.
E’ IRRESPONSABILE NON VEDERE, NON SENTIRE E NON PARLARE
Le altre OO.SS. non possono continuare a fingere di non vedere e non sentire: interrompendo il rancoroso silenzio è ora che si pronuncino a sostengno di misure ed interventi in difesa di una categoria che bene ha fatto a respingere con il Referendum l’Accordo della Miseria del 14.4.17
LA NAZIONALIZZAZIONE È L’UNICA SOLUZIONE:
è ora di tutelare l’interesse dei lavoratori, del Paese e della collettività
21.4.2018
Cub trasporti - AirCrewCommittee
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