[ 17 aprile 2018 ]
Il testo integrale dell'Appello:
«Beni Comuni
Questa politica, e queste coalizioni delle Larghe Intese, hanno subito una sconfitta pesante nelle elezioni del marzo 2016.
Questa è una terza sconfitta delle coalizioni delle Larghe Intese, dopo la seconda, quella del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 e la prima, quella del referendum sull’acqua e gli altri beni comuni del 2011. Il nemico è chiaro e altrettanto lo sono le emergenze di salute pubblica che il Governo Costituzionale deve iniziare ad affrontare e solo affrontandole seriamente avrà il sostegno popolare e della società civile. La forza politica che per tre volte ha sconfitto le Larghe Intese e le loro politiche neoliberiste è quella popolare. I parlamentari si schierino con questa forza nel suo scontro mortale con le forze delle Larghe Intese, le forze di un regime dove si muore sul lavoro e per mancanza di lavoro, per povertà, per inquinamento e devastazione dell’ambiente, per furto delle risorse necessarie per vivere. I parlamentari sostengano le forze popolari, che si organizzano per opporsi a queste coalizioni che nel paese agiscono senza interesse a conservarne e riprodurne le risorse materiali, intellettuali e morali, ma tentando con ogni mezzo di
appropriarsene e svenderle, come forze di occupazione e con l’arroganza delle forze di occupazione. Sostengano i lavoratori e le lavoratrici che si organizzano in difesa del lavoro sul territorio nazionale in FCA, alla ex Lucchini di Piombino, alla Rational di Massa, e chi si organizza per il recupero dei beni comuni, e per la difesa dell’ambiente in migliaia di luoghi in tutto il territorio nazionale.
I parlamentari indichino le personalità più coerenti con implementazione del programma di Salute Pubblica.
L’apparato di riferimento è nell’ Art. 1 (lavoro, democrazia e sovranità popolare) e nell’ Art. 3 della Costituzione: “È compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione… politica economica e sociale…”. Il Governo Costituzionale, e perciò antifascista, svolga un’azione di legislatura nei seguenti ambiti:
1. Abolizione del Job’s Act lotta al lavoro precario.
2. Abolizione della legge Fornero.
3. Ripristino e ricreazione di spazi di democrazia effettiva, oltre le scadenze elettorali, per una partecipazione crescente della grande maggioranza della popolazione del nostro paese alla gestione
delle società e della propria vita.
4. Grande piano di cura del territorio per generare lavoro, per la difesa dei beni comuni e dell’ambiente.
5. Rinegoziazione radicale delle obbligazioni internazionali, a partire da quelle con Eurogruppo e quelle per le spese militari.
Il M5S, unica forza che dalle sue origini si è opposta ai fautori delle Larghe Intese, si faccia promotore dell’abolizione delle leggi più infami prodotte negli ultimi anni, instauri il reddito di cittadinanza, fermi la prvatizzazione e la svendita di aziende e servizi pubblici, assicuri la vita di ILVA, Embraco, Rational, Alitalia, FCA, ex Lucchini e di tutte le aziende condannate, nazionalizzando o commissariando dove i proprietari insistono a chiudere o delocalizzare, impedendo il trasferimento degli impianti, sostenendo i lavoratori che si organizzano, riconvertendo le aziende inutili o dannose e giovandosi dell’applicazione dell’informatica alla produzione per ridurre il tempo di lavoro e fare delle aziende centri di iniziativa, formazione e attività politica, di animazione sociale, di collaborazione con il sistema di istruzione, centri di cura e miglioramento del territorio. Questo sarà un primo passo verso un rinnovamento radicale del paese, che troverà indubbiamente il sostegno e la partecipazione della maggioranza della sua popolazione, a partire dai lavoratori e dalle lavoratrici, dai giovani, dalle donne, come lo è stato ai tempi della Resistenza contro il nazifascismo. Il M5S e le forze che collaboreranno al nuovo governo si facciano rappresentanti di questa maggioranza, dei suoi interessi e delle sue aspirazioni, e in essa troveranno le risorse per superare ogni difficoltà di fronte a ogni forza avversa, interna ed esterna.
Facciamo ugualmente appello a tutte le forze e ai singoli attivi sul piano politico, sindacale, sociale e intellettuale che hanno mantenuto e meritato la fiducia di larghi strati di masse popolari del nostro paese, per avere agito con coerenza, determinazione e onestà a fronte dell’attacco dei fautori delle Larghe Intese che a seconda delle opportunità si sono presentati come di sinistra o di destra, e che nell’un caso e nell’altro si sono comportati e si comportano come forza di occupazione, conducendo contro la grande maggioranza della popolazione italiana una sorta di guerra. Facciamo appello a queste forze e ai singoli perché si uniscano in un nuovo Comitato di Liberazione Nazionale, che liberi il paese da questi occupanti e ne avvii la ricostruzione con criteri nuovi, informati ai valori della condivisione dell’inclusione sociale, dei beni comuni e dell’ecologia.
Invitiamo singoli ed organizzazioni alla Cavallerizza di Torino luogo in cui da quattro anni la lotta per i beni comuni si è concretizzata in un dialogo fecondo fra artisti, giuristi lavoratori precari e altre soggettività sociali in cui le masse popolari si autogovernano nella resistenza al neoliberismo».
Un Comitato di Liberazione Nazionale per un "governo costituzionale di salute pubblica".
Il 13 aprile scorso IL FATTO QUOTIDIANO pubblicava un Appello a firma di Ugo Mattei e Alberto Lucarelli.
QUI l'intervista ai due autori.
Malgrado i suoi limiti esso raccoglie un esigenza condivisibile, quella che prenda vita un governo che rispetti la volontà di rottura che la maggioranza degli italiani ha espresso col voto del 4 marzo.
I promotori non si spingono, come noi abbiamo fatto, a chiedere a Di Maio e Salvini di smettere di fare melina e dare vita a questo governo (ne hanno i numeri!), pongono tuttavia l'esigenza che prenda forma — come noi chiediamo da tempo — un Comitato di Liberazione Nazionale quindi un "governo costituzionale di salute pubblica".
La proposta è quindi quella di una manifestazione nazionale sotto il Parlamento.
Nell'Appello pubblicato su Facebook e rivolto anzitutto al M5S, leggiamo:
«Facciamo appello a tutte le forze e ai singoli attivi sul piano politico, sindacale, sociale e intellettuale che hanno mantenuto e meritato la fiducia di larghi strati di masse popolari del nostro paese, per avere agito con coerenza, determinazione e onestà a fronte dell’attacco dei fautori delle Larghe Intese che a seconda delle opportunità si sono presentati come di sinistra o di destra, e che nell’un caso e nell’altro si sono comportati e si comportano come forza di occupazione, conducendo contro la grande maggioranza della popolazione italiana una sorta di guerra. Facciamo appello a queste forze e ai singoli perché si uniscano in un nuovo Comitato di Liberazione Nazionale, che liberi il paese da questi occupanti e ne avvii la ricostruzione con criteri nuovi, informati ai valori della condivisione dell’inclusione sociale, dei beni comuni e dell’ecologia».
A questo scopo hanno indetto un'assemblea che si svolgerà a Torino domani, 18 aprile, presso la Cavallerizza Reale alle ore 18:30.
Il testo integrale dell'Appello:
«Beni Comuni
ricostruzione di percorsi di lotta
Questa politica, e queste coalizioni delle Larghe Intese, hanno subito una sconfitta pesante nelle elezioni del marzo 2016.
Questa è una terza sconfitta delle coalizioni delle Larghe Intese, dopo la seconda, quella del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 e la prima, quella del referendum sull’acqua e gli altri beni comuni del 2011. Il nemico è chiaro e altrettanto lo sono le emergenze di salute pubblica che il Governo Costituzionale deve iniziare ad affrontare e solo affrontandole seriamente avrà il sostegno popolare e della società civile. La forza politica che per tre volte ha sconfitto le Larghe Intese e le loro politiche neoliberiste è quella popolare. I parlamentari si schierino con questa forza nel suo scontro mortale con le forze delle Larghe Intese, le forze di un regime dove si muore sul lavoro e per mancanza di lavoro, per povertà, per inquinamento e devastazione dell’ambiente, per furto delle risorse necessarie per vivere. I parlamentari sostengano le forze popolari, che si organizzano per opporsi a queste coalizioni che nel paese agiscono senza interesse a conservarne e riprodurne le risorse materiali, intellettuali e morali, ma tentando con ogni mezzo di
appropriarsene e svenderle, come forze di occupazione e con l’arroganza delle forze di occupazione. Sostengano i lavoratori e le lavoratrici che si organizzano in difesa del lavoro sul territorio nazionale in FCA, alla ex Lucchini di Piombino, alla Rational di Massa, e chi si organizza per il recupero dei beni comuni, e per la difesa dell’ambiente in migliaia di luoghi in tutto il territorio nazionale.
I parlamentari indichino le personalità più coerenti con implementazione del programma di Salute Pubblica.
L’apparato di riferimento è nell’ Art. 1 (lavoro, democrazia e sovranità popolare) e nell’ Art. 3 della Costituzione: “È compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini
impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione… politica economica e sociale…”. Il Governo Costituzionale, e perciò antifascista, svolga un’azione di legislatura nei seguenti ambiti:
1. Abolizione del Job’s Act lotta al lavoro precario.
2. Abolizione della legge Fornero.
3. Ripristino e ricreazione di spazi di democrazia effettiva, oltre le scadenze elettorali, per una partecipazione crescente della grande maggioranza della popolazione del nostro paese alla gestione
delle società e della propria vita.
4. Grande piano di cura del territorio per generare lavoro, per la difesa dei beni comuni e dell’ambiente.
5. Rinegoziazione radicale delle obbligazioni internazionali, a partire da quelle con Eurogruppo e quelle per le spese militari.
Il M5S, unica forza che dalle sue origini si è opposta ai fautori delle Larghe Intese, si faccia promotore dell’abolizione delle leggi più infami prodotte negli ultimi anni, instauri il reddito di cittadinanza, fermi la prvatizzazione e la svendita di aziende e servizi pubblici, assicuri la vita di ILVA, Embraco, Rational, Alitalia, FCA, ex Lucchini e di tutte le aziende condannate, nazionalizzando o commissariando dove i proprietari insistono a chiudere o delocalizzare, impedendo il trasferimento degli impianti, sostenendo i lavoratori che si organizzano, riconvertendo le aziende inutili o dannose e giovandosi dell’applicazione dell’informatica alla produzione per ridurre il tempo di lavoro e fare delle aziende centri di iniziativa, formazione e attività politica, di animazione sociale, di collaborazione con il sistema di istruzione, centri di cura e miglioramento del territorio. Questo sarà un primo passo verso un rinnovamento radicale del paese, che troverà indubbiamente il sostegno e la partecipazione della maggioranza della sua popolazione, a partire dai lavoratori e dalle lavoratrici, dai giovani, dalle donne, come lo è stato ai tempi della Resistenza contro il nazifascismo. Il M5S e le forze che collaboreranno al nuovo governo si facciano rappresentanti di questa maggioranza, dei suoi interessi e delle sue aspirazioni, e in essa troveranno le risorse per superare ogni difficoltà di fronte a ogni forza avversa, interna ed esterna.
Facciamo ugualmente appello a tutte le forze e ai singoli attivi sul piano politico, sindacale, sociale e intellettuale che hanno mantenuto e meritato la fiducia di larghi strati di masse popolari del nostro paese, per avere agito con coerenza, determinazione e onestà a fronte dell’attacco dei fautori delle Larghe Intese che a seconda delle opportunità si sono presentati come di sinistra o di destra, e che nell’un caso e nell’altro si sono comportati e si comportano come forza di occupazione, conducendo contro la grande maggioranza della popolazione italiana una sorta di guerra. Facciamo appello a queste forze e ai singoli perché si uniscano in un nuovo Comitato di Liberazione Nazionale, che liberi il paese da questi occupanti e ne avvii la ricostruzione con criteri nuovi, informati ai valori della condivisione dell’inclusione sociale, dei beni comuni e dell’ecologia.
Invitiamo singoli ed organizzazioni alla Cavallerizza di Torino luogo in cui da quattro anni la lotta per i beni comuni si è concretizzata in un dialogo fecondo fra artisti, giuristi lavoratori precari e altre soggettività sociali in cui le masse popolari si autogovernano nella resistenza al neoliberismo».
1 commento:
con questi presupposti, si può fare un governo Riformista alla Macron. E ben venga a questo punto! E' impensabile che uno xenofobo fascistoide come Salvini accetti questa piattaforma antifascista. Vedere cari compagni, il libro di Berizzi sul fascio-leghismo uscito oggi sulle radici lepeniste e fasciste della nuova Lega
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