[ 10 aprile 2018 ]
Ricordate quale fu il leitmotiv delle élite globaliste dopo il referendum che sancì la Brexit? In preda ad un livoroso sconforto sostennero che per il leave votarono i cittadini più poveri e ignoranti, mettendo in minoranza quelli più colti e illuminati. Stessa musica venne suonata quando venne eletto D. Trump negli Stati Uniti.
Furono diversi gli intellettuali di grido "liberali" che, con la bava alla bocca per la vittoria dei "populisti", non esitarono a proporre di revocare il suffragio universale, per consentire il diritto di voto solo a quelli che se lo meritavano. Un esempio su tutti:
Ricordate quale fu il leitmotiv delle élite globaliste dopo il referendum che sancì la Brexit? In preda ad un livoroso sconforto sostennero che per il leave votarono i cittadini più poveri e ignoranti, mettendo in minoranza quelli più colti e illuminati. Stessa musica venne suonata quando venne eletto D. Trump negli Stati Uniti.
Furono diversi gli intellettuali di grido "liberali" che, con la bava alla bocca per la vittoria dei "populisti", non esitarono a proporre di revocare il suffragio universale, per consentire il diritto di voto solo a quelli che se lo meritavano. Un esempio su tutti:
«Mai come oggi tantissime persone assai poco informate prendono decisioni che hanno ripercussioni su tutti quanti. Basta studiare la pochezza dell’attuale campagna presidenziale americana per capire come il problema più urgente nella politica degli Stati Uniti non sia l’influenza delle grandi aziende, dei sindacati, dei media e nemmeno quella dei soldi. Il problema principale siete voi, gli elettori americani. Eliminando i milioni di elettori irresponsabili che non si prendono il disturbo di imparare i meccanismi più basilari della Costituzione, o le proposte e la storia del loro candidato preferito, forse potremmo riuscire ad attenuare le conseguenze della sconsideratezza del loro voto».
Un pornografico odio di classe che nei fatti si traduceva nella riproposizione del voto per censo, proprio come avveniva nelle "democrazie" liberali di un tempo.
Lo stesso disprezzo per gli "scarti sociali", per chi sta in basso, per il "popolino", è ri-venuto fuori anche in Italia dopo il terremoto elettorale del 4 marzo. Ri-venuto perché le origini di questa boria aristocratica risalgono al 1994, quando le elezioni furono vinte da Berlusconi.
Non varrebbe la pena di segnalare questo disprezzo se fosse circoscritto a certi intellettuali e giornalisti di grido. Come si dice: non si sputa sul piatto dove si mangia.
Il fatto è che a cascata la stessa spocchia, la medesima altezzosità dilaga negli ambienti della sinistra a vario titolo radicale. La delusione per il successo di M5S e Lega, anzitutto tra i lavoratori, i precari ed i giovani, ha provocato reazioni al limite dell'isteria. Invece di salutare la rivolta elettorale e di considerare le sue profonde radici sociali e di classe, invece di capire il fenomeno del "populismo", invece di apprezzare i sentimenti sovranisti, si pensa (e spesso lo si dice): "Gli italiani vanno a destra, sono razzisti, non capiscono un cazzo, e quando votano fanno solo danni".
Alla testa di questa sinistra rancorosa vi sono proprio i settori più "rivoluzionari", quelli che gridano al "fascismo alle porte", visto che per essi non solo la Lega ma gli stessi pentastellati sono movimenti fascisti.
Sotto la vernice "antifascista" si cela in verità il più tipico dei paradigmi fascisti, il mito delle minoranze eroiche, l'idea della superiorità di un'élite di ottimati, il risentimento verso gli umili ed i semplici, quindi l'odio per la democrazia.
18 commenti:
Vediamo se ho capito.
La volontà popolare si è espressa e dobbiamo essere felici perché la coppia Giggino-Ruspantino non sono Tsipras-Varoufakīs, chi si è astenuto come me è un fascista perché la pensa come l'élite.francesco
credo che il primo anonimo non abbia capito niente dell'articolo...
Fascista non è chi considera la maggioranza del popolo come ignorante , antidemocratico ,reattivo , reazionario etc..
Fascista è chi vuole applicare politiche antidemocratiche , reattive , reazionarie etc..
Finalmente un articolo di una lucidità e semplicità oramai rare fra i sinistrati "colti e cosmopoliti",complimenti all'articolista.Ma guarda questi sempliciotti che rifiutano di farsi carne da macello per le "illuminate"oligarchie multinazionali che con tanto amore hanno pianificato per loro un radioso futuro "democratico e antifascista", proprio degli ingrati beoti ignoranti!
L'analisi è errata. Questa è una sinistra non fascista, ma liberal-marxista. Liberalismo e marxismo condividono lo stesso retroterra e in prospettiva lo stesso orizzonte, solo da raggiungere con mezzi tattici differenti.
Cerchiamo di stare ai dati oggettivi. Se una forza politica raccoglie milioni di voti da un popolo sofferente spiegandogli che la colpa è dei vitaliZZZi e promettendo un reddito della gleba che si è già rimangiato, allora delle due l'una: o questa forza politica sta camuffando le sue vere intenzioni a fin di bene, diciamo perché ha un disegno strategico che richiede ciò, oppure è quanto di più lercio sia mai apparso nel teatro politico italiano.
Tutto ciò non senza che il popolo possa dichiararsi privo di colpe. Perché votare per disperazione chi promette di risolvere la situazione abolendo i vitaliZZZi e distribuendo un reddito della gleba certifica, in un'epoca in cui le informazioni sono state disponibili per tutti, la sconfitta del popolo in quanto tale. Il popolo è stato sconfitto, mentre chi avrebbe dovuto svolgere la funzione di avanguardia non è stato capace di svolgere il ruolo di cui si era investito. Ripartire da queste constatazioni, oggettive a dir poco, e cambiare metodo, mi sembra il minimo che possa fare chi, come alcuni di noi, è stato almeno coerente fino in fondo, sia pur sbagliando.
francesco non hai capito neanche una sillaba.
Forse ho capito male e sono solo un pariolino spocchioso e quelli che hanno votato Bagnai&Casaleggio sono i veri sovranisti, cioè non nell'accezione dispregiativa dell'élite.
Sono contento di sbagliarmi perché questo significa che i "veri sovranisti" vincitori delle elezioni ora vogliono trovare subito un accordo per andare al governo e finalmente assecondare la volontà popolare (non quella di Raiset o di altre aziende private), ma di di chi li ha votati perché aveva capito bene che il RdC o la Flat erano solo diversivi per nascondere il vero obbiettivo sovranista. Va bene così?
Si capisce che non c'è l'ho cor popolo, ma che blandirlo non è meno spocchioso che disprezzarlo?
francesco
P.s.
Non si dovrebbe maramaldeggiare con il partito di maggioranza relativa italiano (gli astenuti), sarebbe bastato che fossimo stati un 10% in più e adesso saremmo blanditi come gli altri.
Non si deve dimenticare nemmeno quella parte di popolo che non vive ai parioli e ha votato PD/FI assefuatti alla propaganda di TINA.
La domanda che mi e vi pongo è: ci saranno più sovranisti tra chi ha votato (a prescindere chi) o tra chi si è astenuto?
Prima di rispondere secondo me si deve accettare anche l'ipotesi che possa esistere sia una parte di popolo americanizzato, che preferisce essere governato dal Mercato e dalle opportunità che offre, e sia una parte del popolo fascista, che ritiene che i problemi si risolvono dandosi una virile identità italica, qualsiasi cosa questo possa significare...saranno liberi di avere sogni diversi da un sovranista?
Spero che alle prossime elezioni ci rifaremo, e non saremo costretti a litigare commentando il risultato elettorale degli altri per non deprimerci dell'irrilevanza del nostro.francesco
Le elezioni del 4 marzo hanno mostrato a tutti quelli che temevano che la borghesia fosse capace di manipolare senza limiti la mente e i sentimenti delle masse popolari, che non è così. A quelli che piangevano denunciando un “controllo sociale totale”, il risultato delle elezioni ha mostrato che per quanto cerchi di farlo, per quanti mezzi la borghesia ponga senza scrupoli in campo per manipolare idee e sentimenti, il suo potere è limitato. L’esperienza pratica diretta, il lascito della prima ondata della rivoluzione proletaria e l’azione, oggi ancora debole ma che sta a noi e ad ogni persona cosciente rafforzare, del movimento comunista cosciente e organizzato hanno portato le masse popolari, nonostante una legge elettorale truffa e il monopolio dei mezzi di comunicazione di massa nelle mani della borghesia e del clero, a rigettare i fautori delle Larghe Intese. La Lega di Matteo Salvini ha guadagnato voti solo perché ha combinato la prosecuzione aperta e dichiarata della politica criminale contro i migranti condotta silenziosamente dai governi delle Larghe Intese con promesse di porre fine alla politica antipopolare dei governi delle Larghe Intese, promesse fatte senza darsi in alcun modo i mezzi per attuarle.
In questi giorni i vertici della Repubblica Pontificia cercano di instaurare un nuovo governo delle Larghe Intese. Trafficano con vecchi arnesi alla Antonio Tajani che gode della piena fiducia dei padrini delle Larghe Intese, con Matteo Salvini che è alla testa di un partito che agli ordini di Silvio Berlusconi ha condiviso negli ultimi vent’anni la politica delle Larghe Intese, con Luigi Di Maio che è alla testa del Movimento 5 Stelle nato e cresciuto contro le Larghe Intese ma che Di Maio vorrebbe portare al governo con l’investitura dei padrini delle Larghe Intese. Intanto i vertici della Repubblica Pontificia proseguono in regime di “pilota automatico” l’attuazione del programma delle Larghe Intese: distruzione del tessuto produttivo, licenziamenti e disoccupazione nel migliore dei casi miserabilmente compensati da ammortizzatori sociali, riduzione e privatizzazione dei servizi pubblici, emarginazione e abbrutimento di parti crescenti della popolazione, annegamento in mare e maltrattamento degli immigrati, operazioni di guerra dal Niger all’Europa Orientale, agli ordini della NATO contro la Russia, al servizio dei sionisti d’Israele contro il popolo palestinese, contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela e a sostegno delle forze reazionarie in Brasile.
Non si può non segnalare quest'articolo sulla sinistra neoliberale, atlantista e neofascista.
Convegno nazionale delle liste civiche a 5 stelle - Firenze 8 marzo 2009
Il M5Scontrini è una rivoluzione colorata, e non so più come dirlo.
Certo che ci vuole coraggio ad equiparare marxismo e liberalismo.
Proviamo ad equiparare: comunismo = capitalismo?
Dittatura proletaria=democrazia parlamentare?
Pianificazione economica= economia di mercato?
SIAMO SERI!
Concordo con l'articolo.
Non mi pare che la redazione abbia inteso difendere M5S e Lega, che ha pure criticato in più occasioni.
Il punto dell'articolo è il disprezzo spocchioso che si sta riversando su quel popolo che ha espresso il suo legittimo voto di vendetta in queste elezioni nell'unico modo che poteva. E lo dico io che a votare non sono andato.
Disprezzo che mi sembra identico a quello di tutti coloro che si arrogano il diritto di dire ai disperati cosa dovrebbero o non dovrebbero fare e proprio nel momento in cui il popolo ha dimostrato di non essere bue (come giustamente ha scritto Mazzei).
E' la stessa identica spocchia anche se espressa con parole diverse.
Per Anonimo 22:57.
Se studi la logica dialettica marxista, il liberalcapitalismo è l'altro volto della medesima sostanza rispetto al marxismo. Marx è solo la sinistra del liberalismo e del liberismo. Sono serio
Anonimo 11.05
Mi intrometto nel vostro dibattito , e sono serio anch'io . La dialettica di Marx è "l'altro voto" , nel senso che è il superamento del liberalismo . Marx non è un critico del liberalismo in senso reazionario , come i fascisti . Marx è un critico dialettico : elogia la funzione rivoluzionaria dei borghesi e del liberalismo , ma la storicizza e ne consegna il testimone al proletariato mondiale e al comunismo .
Giovanni Trapattoni
"Invece di salutare la rivolta elettorale e di considerare le sue profonde radici sociali e di classe, invece di capire il fenomeno del "populismo", invece di apprezzare i sentimenti sovranisti, si pensa (e spesso lo si dice): "Gli italiani vanno a destra, sono razzisti, non capiscono un cazzo, e quando votano fanno solo danni"."
La mia reazione era riferita a queste parole e alle sue implicazioni.
C'è un altro aspetto che andrebbe messo in luce: le élites potrebbero avere un piano B, C, D... sempre, se è vero che il banco vince, sempre.
Se il popolo globalizzato ha incominciato a percepire il mondo di sopra e prova a ostacolarne l'agenda, allora è possibile che anche il mondo di sopra si sia accorto dell'ostilità del mondo di sotto e abbia investito su di essa.
Farà differenza se l'aggettivo "sovranista" viene usato da Scalfari o da Pasquinelli?
Il compagno sovranista che mi viene presentato da Moreno potrebbe essere lo stesso che mi viene additato da Eugenio.
Se Eugenio blandisce il "compagno sovranista" Giggino posso forse decidere se lo faccia per attuare il piano A, B o C?
Non ho la presunzione o la spocchia di sentirmi più furbo dell'élites;
Questo implica, simmetricamente, che non posso nemmeno sopravvalutare il popolo, sia quello che ha votato in base al proprio piano A (RdC, Flat tax), sia quello che ha votato per ostacolare quello che ha ritenuto essere il piano A (B, C, D...) del nemico.
Finché non abbiamo il nostro piano A (CLN) dei piani degli altri, che non possiamo sapere, meglio tacere.francesco
Nelle condizioni attuali del paese, descritte qui
http://programma101.org/la-societa-italiana-dopo-dieci-anni-di-crisi-di-leonardo-mazzei/
e qui
https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/nuova-emigrazione-1-crollo-pil-81463/
e dal momento che se L'UE è irriformabile il capitalismo lo è ancora meno, chiunque utilizzi a qualsiasi titolo la formula di "reddito della gleba" si ritrae per quello che è: un borghese filocapitalista, adoratore la regressione all'ordinamento neo-feudale, senza che nemmeno se ne renda conto, poveretto lui.
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