[ 18 luglio 2017 ]
ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEI LAVORATORI ALITALIA DI TERRA E DI VOLO (ATTIVI E CASSINTEGRATI) AEROPORTUALI E DELL’INDOTTO
18 LUGLIO 2017 DALLE ORE 15,30
PRESSO L’AULA CONSILIARE DEL COMUNE DI FIUMICINO (Piazza Generale Carlo Alberto dalla Chiesa 78 – Fiumicino)
ALITALIA NON PUÒ E NON DEVE ESSERE LIQUIDATA
L’AEROPORTO DI FIUMICINO NON PUÒ SUBIRE UN’ALTRA MATTANZA
ALL'ASSEMBLEA PARTECIPERANNO:
Ugo Arrigo (Docente Università Bicocca), Stefano Fassina (Deputato S.I. e Consigliere Comunale a Roma), Gaetano Intrieri (Docente Università Tor Vergata e manager aeronautico), Roberta Lombardi (Deputata M5S), Giuseppe Marziale (Avvocato del Lavoro), Esterino
Montino (Sindaco di Fiumicino)
Saranno invitati ad intervenire oltre ai giornalisti del settore anche altri rappresentanti istituzionali e
politici sia nazionali che territoriali (COMUNE DI ROMA, COMUNE DI CERVETERI, REGIONE LAZIO), nonché i consiglieri dello stesso Comune di Fiumicino.
ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEI LAVORATORI ALITALIA DI TERRA E DI VOLO (ATTIVI E CASSINTEGRATI) AEROPORTUALI E DELL’INDOTTO
18 LUGLIO 2017 DALLE ORE 15,30
PRESSO L’AULA CONSILIARE DEL COMUNE DI FIUMICINO (Piazza Generale Carlo Alberto dalla Chiesa 78 – Fiumicino)
ALITALIA NON PUÒ E NON DEVE ESSERE LIQUIDATA
L’AEROPORTO DI FIUMICINO NON PUÒ SUBIRE UN’ALTRA MATTANZA
ALL'ASSEMBLEA PARTECIPERANNO:
Ugo Arrigo (Docente Università Bicocca), Stefano Fassina (Deputato S.I. e Consigliere Comunale a Roma), Gaetano Intrieri (Docente Università Tor Vergata e manager aeronautico), Roberta Lombardi (Deputata M5S), Giuseppe Marziale (Avvocato del Lavoro), Esterino
Montino (Sindaco di Fiumicino)
Saranno invitati ad intervenire oltre ai giornalisti del settore anche altri rappresentanti istituzionali e
politici sia nazionali che territoriali (COMUNE DI ROMA, COMUNE DI CERVETERI, REGIONE LAZIO), nonché i consiglieri dello stesso Comune di Fiumicino.
6 commenti:
A quanto pare si prospetta un'assemblea dei lavoratori nella quale gli headliner non saranno però loro...
In parole povere: o vi prendete la parola con le vostre mani oppure i presenti si dovranno sorbire una versione municipale della sbobba televisiva alla Vespa o alla Santoro.
Voi che preferite?
Ecco una possibile ispirazione su che fare.
Bella pe' voi!
Barbaro D'Urso
Dovete fare uno sciopero della fame serio con almeno duecento lavoratori, di quelli che la gente che lo fa si sente male o peggio.
Lo so...significherebbe lottare sul serio e non siete abituati...la strada è solo quella però quindi datevi una mossa e decidete se volete tenerre in vita l'azienda o se vi basta la cassa integrazione straordinaria.
@ Anonimo del 18 luglio 2017 02:09
Il fatto è che una forma di protesta come lo sciopero della fame non tocca in alcun modo quelli contro cui si rivolge la protesta. Se uno va fino e fondo e muore, quello che muore è chi sta protestando, non chi era fatto oggetto della protesta.
Mi dirai: lo sciopero della fame può gettare una sorta di responsabilità in capo a chi non fa nulla per fermarlo, vale a dire a chi non accoglie le ragioni della protesta e agisce di conseguenza.
Vero. In teoria.
In pratica, alla stragrande maggioranza della gente non gliene importerà un fico secco. E i responsabili politici, per nulla toccati dalla cosa, tireranno dritti per la loro strada.
Avevo ricordato in un commento in un coda ad un altro articolo la figura di Mariarca Terracciano, infermiera napoletana cui era stato negato inspiegabilmente e arbitrariamente lo stipendio. Lei è allora scesa in sciopero della fame e, dopo alcuni giorni, ha anche cominciato a togliersi letteralmente il sangue. Nel giro di poco tempo ha avuto un malore ed è poi morta.
Era il 2010. Quanti hanno notato la cosa allora? Ben pochi. Quanti se ne ricordano ancora adesso? Ancora meno.
Vengo a sapere, inoltre, che un indipendentista sardo, Doddore Meloni, è morto in carcere una decina di giorni fa proprio a seguito di uno sciopero della fame. Io non sto più in Italia da un bel po' e i merdia della Penisola li scanso come la peste salvo una breve e recente "immersione", dopo la quale ho stabilito di starne nuovamente alla larga a tempo indefinito. Ma tu o qualche altro lettore che li segue, ha forse captato sul suo radar la notizia? E parlo di tiggì e quotidiani nazionali, non di siti internet "carbonari"!
Ecco, forse bisognerebbe riflettere di più sul gesto del Cialdini, il macellaio toscano che l'anno scorso ha fatto una bella doccia di merda di percora al presidente piddino della sua regione! Bene o male, una protesta come questa i responsabili politici li tocca... E lascia pure una bella puzza!
Buona lotta a tutti!
Barbaro D'Urso
Non ho detto che una persona deve fare lo sciopero della fame ma che lo devono fare in duecento.
Non serve?
E allora beccatevi la cassa integrazione straordinaria che sono pur sempre otto anni di stipendio all'ottanta per cento (questo si sono presi i dipendenti Alitalia messi in cassa a partire dal 2008 con la seconda ondata nel 2011-12).
Oppure vi inventate un'altra forma di protesta.
Io vedo da decenni (da decenni) solo ed esclusivamente gente che dice "Eh ma questo non si può fare...quest'altro non serve..."
E allora che protestate a fare?
Accettate subito le condizioni dei padroni e fate bene attenzione a ringraziare che sennò vi levano pure la cassa integrazione...
@ Anonimo del 18 luglio 2017 21:06
Ho fatto degli esempi di morti per scioperi della fame individuali perché sono gli unici a venirmi in mente riguardo questa forma di protesta. Almeno in Italia. Almeno in anni recenti. E la reazione del poppolo sovrano qual è stata? Come certe temperature: non pervenuta.
Facendo però riferimento a quegli esempi - e qui ti do ragione - ho sorvolato sulla tua ipotesi di una simile protesta di massa. Forse - e dico forse - se si raggiunge una massa critica allora sarà almeno un po' più difficile per i merdia di regime evitare di parlarne.
Tuttavia, facevo in chiusura riferimento a quel bischero toscano del Cialdini e alla sua epica smerdata del piddino Rossi per indicare un atto che costringe il destinatario della protesta a misurarsi con la protesta stessa.
Capisci a me: il clima, mi par di capire, si sta facendo molto, molto pesante anche a livello di repressione. Dunque bisogna aver prudenza anche a come ci si esprime, per non attirarsi addosso guai. Rileggi il grassetto precedente e meditaci su.
A parte questo, il sottoscritto non ha mai lavorato in Alitalia né conosce persone che vi lavorino. Tuttavia, al contrario di quanto potrebbe far intendere il mio precedente commento, appoggio pienamente l'attuale lotta dei lavoratori Alitalia e mi auguro abbia successo, per quanto questo sia molto, molto difficile.
Chiudo suggerendo che buone strategie di comunicazione dovrebbero includere un sapiente uso dei social network e, nel caso italiano, rapportarsi con i corrispondenti esteri presenti nella Penisola: svergognare in varie lingue e sui media internazionali i pupazzi attualmente al "governo" a Roma, quelli del ce lo chiede l'Europa e il giudizio dei mercati internazionali, sarebbe una libidine, per citare Jerry Calà.
Cordialmente
Barbaro D'Urso
Sí...glielo ho detto seicento volte di usare attivamente i social media.
Ma non capiscono.
Sai quando capiranno i freschini?
Quando troveranno il modo di spacciarla per una loro brillante idea per la quale gliene venga qualche merito e qualche vantaggio.
Senza non si smuovono...ci sarebbe il rischio che il merito e i vantaggi vadano a qualcun altro e che loro perdano il ruolo di leader della protesta...non si può ahò...ci si rimette...meglio farsi fregare dalla azienda ma restare capi del sindacato o del movimentino di quattro gattini...
È per questo che sono dei freschini patetici perdenti da anni, perché non sono molto svegli.
Deve essere la pressurizzazione della cabina che gli rallenta le sinapsi.
Però stranamente succede anche a quelli che non ci lavorano sugli aerei...
Boh...
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