[ 14 luglio 2017 ]
Dal Corriere della Sera del 12 luglio apprendiamo che i servizi segreti tedeschi spiavano illegalmente le autorità greche (come anche l'ambasciata italiana) sin dal 2001. L'euro era appena entrato in circolazione e guarda caso la Germania ficcava il naso in Grecia, perseguendo il disegno strategico di farne un protettorato. E Tsipras, a rivelazioni rese pubbliche e non smentite, non abbaia, china anzi il capo. Come del resto le autorità italiote...
Dal Corriere della Sera del 12 luglio apprendiamo che i servizi segreti tedeschi spiavano illegalmente le autorità greche (come anche l'ambasciata italiana) sin dal 2001. L'euro era appena entrato in circolazione e guarda caso la Germania ficcava il naso in Grecia, perseguendo il disegno strategico di farne un protettorato. E Tsipras, a rivelazioni rese pubbliche e non smentite, non abbaia, china anzi il capo. Come del resto le autorità italiote...
Qui sopra la sede berlinese del Bundesnachrichtendienst (Bnd), il principale servizio segreto tedesco. Non so voi, ma a noi colpisce l'inquietante pianta che rassomiglia alla svastica.
Quando nel 2013 emerse che la National Security Agency americana aveva spiato le comunicazioni di Angel Merkel, la cancelliera tedesca osservò: «Gli amici non possono spiarsi fra loro». A quanto pare, tuttavia, lo fanno. Il Bundesnachrichtendienst (Bnd), il servizio federale di intelligence della Germania, dall’inizio degli anni Duemila avrebbe spiato centinaia di obiettivi in Grecia. Fra di essi, l’agenzia del debito del ministero delle Finanze, il ministero della Difesa, alcune grandi aziende e oltre dieci ambasciate inclusa quella dell’Italia ad Atene. La ricostruzione emerge da un’inchiesta molto dettagliata, e basata su vari riscontri concordanti, del servizio ellenico di Vice International. Il Bnd, interpellato in proposito, non ha confermato né smentito.
Fuga di notizie
In realtà già in aprile scorso una fuga di notizie sul settimanale tedesco Spiegel, con ogni probabilità dall’interno stesso del Bnd, ha mostrato come l’intelligence tedesca svolga ampie attività di ascolto anche in Grecia. Non si tratta certo di un’esclusiva dei servizi tedeschi: come ha dimostrato lo scandalo della Nsa americana durante la presidenza di Barack Obama, anche fra alleati l’intercettazione delle comunicazioni è una pratica corrente. Ciò che colpisce nel caso della Grecia è soprattutto la scala, vastissima, delle operazioni di monitoraggio coperto da parte della Germania. Secondo quanto ricostruito nell’inchiesta di Harry Karanikas e Nikolas Leontopoulos di Vice,erano migliaia le linee telefoniche e gli indirizzi di posta elettronica soggetti a controllo, per centinaia di target.
Prima della crisi del debito
Il monitoraggio peraltro sarebbe cominciato in tempi non sospetti, molto prima dell’inizio della crisi del debito che ha fatto montare le tensioni politiche fra Atene e Berlino. Le intercettazioni sull’agenzia del debito sarebbero partite nel 2001, quando la Grecia entra nell’euro sulla base di conti pubblici che si sarebbero poi rivelati falsi. Quelle sul Parlamento di Atene risalirebbero al 2002, anche se in tutti questi casi si conosce la data d’avvio degli ascolti ma non quella in cui si sarebbero conclusi. Gli ultimi obiettivi sarebbero stati presi di mira nel 2008.
La legge e gli obiettivi
Non è illegale per il diritto tedesco che il servizio di intelligence civile si muova aggressivamente all’estero. Come spiega Konstantin von Notz, un giurista e parlamentare tedesco dei Verdi che segue le questioni di intelligence, all’estero i servizi di Berlino non sono vincolati dai limiti della Legge fondamentale del Paese. Nel caso della Grecia, questa libertà sembra essere stata sfruttata fino in fondo per finalità che vanno ben oltre la lotta al terrorismo o al traffico di droga. Fra i numeri di telefono per i quali sarebbe stato attivato l’ascolto, compaiono quelli dell’intera infrastruttura amministrativa ed economica del Paese. C’è Ote, la società telefonica che all’inizio del secolo era di proprietà pubblica ed oggi è controllata da Deutsche Telekom. C’è poi anche Deh, la società di rete dell’energia elettrica. E figurano anche le utenze domestiche di due scienziati dell’industria aerospaziale e aeronautica militare. Gran parte degli obiettivi che sembrano essere stati presi di mira in Grecia riguardano però le istituzioni politico-amministrative: oltre al ministero delle Finanze, anche quelli dell’Interno, della Difesa e degli Esteri, la Protezione civile, la Commissione per l’energia atomica e il quartier generale dell’Aviazione civile. Fra le utenze segnalate riguardo all’attività di ascolto del Bnd compaiono anche più di dieci ambasciate di Paesi terzi ad Atene.
Le ambasciate (inclusa quella italiana)
Oltre a quella dell’Italia, Vice International parla delle rappresentanze degli Stati Uniti, di Israele e della Gran Bretagna. Secondo la ricostruzione di Spiegel sarebbero state spiate anche le ambasciate della Finlandia e dell’Australia. Gli ingredienti di un caso politico ci sono tutti. Ma la reazione del governo greco di Alexis Tsipras è stata emblematicamente tenue: sono passati i tempi della rivolta anti-tedesca, oggi Atene vuole evitare qualunque polemica che rischi di incrinare la speranza che un giorno Berlino alleggerisca il debito greco.
LA RICOSTRUZIONE DI «VICE»
Berlino, inchiesta sull’intelligence
«I tedeschi spiavano la Grecia»
Dal 2001 furono seguiti centinaia di obiettivi, tra cui ministeri e società
Monitorale anche diverse ambasciate, inclusa quella italiana
di Federico Fubini
Quando nel 2013 emerse che la National Security Agency americana aveva spiato le comunicazioni di Angel Merkel, la cancelliera tedesca osservò: «Gli amici non possono spiarsi fra loro». A quanto pare, tuttavia, lo fanno. Il Bundesnachrichtendienst (Bnd), il servizio federale di intelligence della Germania, dall’inizio degli anni Duemila avrebbe spiato centinaia di obiettivi in Grecia. Fra di essi, l’agenzia del debito del ministero delle Finanze, il ministero della Difesa, alcune grandi aziende e oltre dieci ambasciate inclusa quella dell’Italia ad Atene. La ricostruzione emerge da un’inchiesta molto dettagliata, e basata su vari riscontri concordanti, del servizio ellenico di Vice International. Il Bnd, interpellato in proposito, non ha confermato né smentito.
Fuga di notizie
In realtà già in aprile scorso una fuga di notizie sul settimanale tedesco Spiegel, con ogni probabilità dall’interno stesso del Bnd, ha mostrato come l’intelligence tedesca svolga ampie attività di ascolto anche in Grecia. Non si tratta certo di un’esclusiva dei servizi tedeschi: come ha dimostrato lo scandalo della Nsa americana durante la presidenza di Barack Obama, anche fra alleati l’intercettazione delle comunicazioni è una pratica corrente. Ciò che colpisce nel caso della Grecia è soprattutto la scala, vastissima, delle operazioni di monitoraggio coperto da parte della Germania. Secondo quanto ricostruito nell’inchiesta di Harry Karanikas e Nikolas Leontopoulos di Vice,erano migliaia le linee telefoniche e gli indirizzi di posta elettronica soggetti a controllo, per centinaia di target.
Prima della crisi del debito
Il monitoraggio peraltro sarebbe cominciato in tempi non sospetti, molto prima dell’inizio della crisi del debito che ha fatto montare le tensioni politiche fra Atene e Berlino. Le intercettazioni sull’agenzia del debito sarebbero partite nel 2001, quando la Grecia entra nell’euro sulla base di conti pubblici che si sarebbero poi rivelati falsi. Quelle sul Parlamento di Atene risalirebbero al 2002, anche se in tutti questi casi si conosce la data d’avvio degli ascolti ma non quella in cui si sarebbero conclusi. Gli ultimi obiettivi sarebbero stati presi di mira nel 2008.
La legge e gli obiettivi
Non è illegale per il diritto tedesco che il servizio di intelligence civile si muova aggressivamente all’estero. Come spiega Konstantin von Notz, un giurista e parlamentare tedesco dei Verdi che segue le questioni di intelligence, all’estero i servizi di Berlino non sono vincolati dai limiti della Legge fondamentale del Paese. Nel caso della Grecia, questa libertà sembra essere stata sfruttata fino in fondo per finalità che vanno ben oltre la lotta al terrorismo o al traffico di droga. Fra i numeri di telefono per i quali sarebbe stato attivato l’ascolto, compaiono quelli dell’intera infrastruttura amministrativa ed economica del Paese. C’è Ote, la società telefonica che all’inizio del secolo era di proprietà pubblica ed oggi è controllata da Deutsche Telekom. C’è poi anche Deh, la società di rete dell’energia elettrica. E figurano anche le utenze domestiche di due scienziati dell’industria aerospaziale e aeronautica militare. Gran parte degli obiettivi che sembrano essere stati presi di mira in Grecia riguardano però le istituzioni politico-amministrative: oltre al ministero delle Finanze, anche quelli dell’Interno, della Difesa e degli Esteri, la Protezione civile, la Commissione per l’energia atomica e il quartier generale dell’Aviazione civile. Fra le utenze segnalate riguardo all’attività di ascolto del Bnd compaiono anche più di dieci ambasciate di Paesi terzi ad Atene.
Le ambasciate (inclusa quella italiana)
Oltre a quella dell’Italia, Vice International parla delle rappresentanze degli Stati Uniti, di Israele e della Gran Bretagna. Secondo la ricostruzione di Spiegel sarebbero state spiate anche le ambasciate della Finlandia e dell’Australia. Gli ingredienti di un caso politico ci sono tutti. Ma la reazione del governo greco di Alexis Tsipras è stata emblematicamente tenue: sono passati i tempi della rivolta anti-tedesca, oggi Atene vuole evitare qualunque polemica che rischi di incrinare la speranza che un giorno Berlino alleggerisca il debito greco.
1 commento:
Alcuni vogliono uscire dalla NATO e dalla UE. OK, ma se non si potenzia il nostro esercito e i nostri servizi segreti chi ci difenderà dalle potenze straniere?
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