[ 31 gennaio ]
Riceviamo e volentieri pubblichiamo dai compagni del SI COBAS questo Comunicato stampa. Questa redazione esprime la sua solidarietà al compagno Aldo Milani [nella foto].
«Il SI Cobas nazionale esprime profondo sconcerto riguardo alle modalità con cui i principali organi di stampa e radiotelevisivi hanno affrontato e diffuso la vicenda dell'arresto del nostro coordinatore nazionale Aldo Milani.
Fin dalle prime ore successive ai provvedimenti cautelari abbiamo assistito a una gogna mediatica a senso unico, frutto di congetture, false interpretazioni dei fatti ed erronee attribuzioni di responsabilità, nel quadro di un utilizzo smodato, improprio e a nostro avviso strumentale del video prodotto dalla Questura di Modena in cui viene immortalata la consegna della busta contenente soldi dalle mani dell'imprenditore Levoni a quelle del consulente-faccendiere Piccinini (scopriamo come quest'ultimo era stato pagato con 10 mila euro dagli stessi Levoni dopo il primo incontro a meta' dicembre del 2016 con il SI Cobas ).
Cosa ben più grave, la quasi totalità degli organi di comunicazione hanno presentato il signor Piccinini come "sindacalista del SI Cobas", non si capisce sulla base di quale fonte informativa. Tale informazione, che abbiamo dimostrato anche nelle sedi competenti essere palesemente falsa, costituisce una grave lesione all'immagine e all'onorabilità della nostra organizzazione sindacale: un onorabilità che il SI Cobas si è saputo conquistare con anni di dure lotte e vertenze in primo luogo nei magazzini della logistica, veri e propri laboratori di supersfruttamento della forza lavoro (in prevalenza immigrata e dunque fortemente ricattabile) ad opera di finte cooperative senza scrupoli e nel processo contro Fca, vinto da cinque lavoratori licenziati iscritti all'organizzazione.
In casi analoghi, di fronte ad errori così palesi e clamorosi nella narrazione degli avvenimenti di cronaca, è prevista l'obbligatorietà della smentita e/o della rettifica con la stessa enfasi data alla prima (erronea) versione dei fatti.
Relativamente al merito della vicenda, ci preme altresì precisare che per quanto il tribunale di Modena abbia confermato le misure cautelari per entrambi gli indagati, la decisione di prescrivere per Milani un provvedimento più lieve (obbligo di dimora in luogo degli arresti domiciliari) costituisce già un indizio importante della totale estraneità del coordinatore nazionale SI Cobas alle accuse di estorsione nei confronti del gruppo Levoni.
Riguardo a quest'ultimo, presentato dalla stampa unicamente nelle vesti di vittima, ci sorprende come sia possibile che i principali organi di informazione non tengano in alcun conto del fatto che Modena e' al primo posto nell'evasione fiscale (86%), i motivi degli innumerevoli scioperi ed agitazioni sindacali portate avanti dai lavoratori delle ditte in appalto Alcar Uno e Global Carni, prima sfruttati in barba alla benchè minima tutela prevista dal CCNL vigente, con turni bestiali e salari da fame, poi licenziati illegittimamente e in base a condotte antisindacali e discriminatorie, infine defraudati finanche degli ammortizzatori sociali previsti in quanto i loro datori di lavoro, già da noi denunciati per frode fiscale, per anni non hanno versato i contributi INPS...
Al riguardo disponiamo una mole sterminata di materiale e di atti che comprovano quanto affermiamo.
Rivendichiamo dunque con forza il nostro diritto a chiedere la rettifica e la smentita delle "narrazioni tossiche" fatte circolare con insistenza sul conto del SI Cobas nelle scorse ore, nonchè di poter esercitare il diritto di replica nel merito dell'intera vicenda riguardante le lotte sindacali in corso nel comparto macellazione carni di Modena».
SI Cobas nazionale
Riceviamo e volentieri pubblichiamo dai compagni del SI COBAS questo Comunicato stampa. Questa redazione esprime la sua solidarietà al compagno Aldo Milani [nella foto].
«Il SI Cobas nazionale esprime profondo sconcerto riguardo alle modalità con cui i principali organi di stampa e radiotelevisivi hanno affrontato e diffuso la vicenda dell'arresto del nostro coordinatore nazionale Aldo Milani.
Fin dalle prime ore successive ai provvedimenti cautelari abbiamo assistito a una gogna mediatica a senso unico, frutto di congetture, false interpretazioni dei fatti ed erronee attribuzioni di responsabilità, nel quadro di un utilizzo smodato, improprio e a nostro avviso strumentale del video prodotto dalla Questura di Modena in cui viene immortalata la consegna della busta contenente soldi dalle mani dell'imprenditore Levoni a quelle del consulente-faccendiere Piccinini (scopriamo come quest'ultimo era stato pagato con 10 mila euro dagli stessi Levoni dopo il primo incontro a meta' dicembre del 2016 con il SI Cobas ).
Cosa ben più grave, la quasi totalità degli organi di comunicazione hanno presentato il signor Piccinini come "sindacalista del SI Cobas", non si capisce sulla base di quale fonte informativa. Tale informazione, che abbiamo dimostrato anche nelle sedi competenti essere palesemente falsa, costituisce una grave lesione all'immagine e all'onorabilità della nostra organizzazione sindacale: un onorabilità che il SI Cobas si è saputo conquistare con anni di dure lotte e vertenze in primo luogo nei magazzini della logistica, veri e propri laboratori di supersfruttamento della forza lavoro (in prevalenza immigrata e dunque fortemente ricattabile) ad opera di finte cooperative senza scrupoli e nel processo contro Fca, vinto da cinque lavoratori licenziati iscritti all'organizzazione.
In casi analoghi, di fronte ad errori così palesi e clamorosi nella narrazione degli avvenimenti di cronaca, è prevista l'obbligatorietà della smentita e/o della rettifica con la stessa enfasi data alla prima (erronea) versione dei fatti.
Relativamente al merito della vicenda, ci preme altresì precisare che per quanto il tribunale di Modena abbia confermato le misure cautelari per entrambi gli indagati, la decisione di prescrivere per Milani un provvedimento più lieve (obbligo di dimora in luogo degli arresti domiciliari) costituisce già un indizio importante della totale estraneità del coordinatore nazionale SI Cobas alle accuse di estorsione nei confronti del gruppo Levoni.
Riguardo a quest'ultimo, presentato dalla stampa unicamente nelle vesti di vittima, ci sorprende come sia possibile che i principali organi di informazione non tengano in alcun conto del fatto che Modena e' al primo posto nell'evasione fiscale (86%), i motivi degli innumerevoli scioperi ed agitazioni sindacali portate avanti dai lavoratori delle ditte in appalto Alcar Uno e Global Carni, prima sfruttati in barba alla benchè minima tutela prevista dal CCNL vigente, con turni bestiali e salari da fame, poi licenziati illegittimamente e in base a condotte antisindacali e discriminatorie, infine defraudati finanche degli ammortizzatori sociali previsti in quanto i loro datori di lavoro, già da noi denunciati per frode fiscale, per anni non hanno versato i contributi INPS...
Al riguardo disponiamo una mole sterminata di materiale e di atti che comprovano quanto affermiamo.
Rivendichiamo dunque con forza il nostro diritto a chiedere la rettifica e la smentita delle "narrazioni tossiche" fatte circolare con insistenza sul conto del SI Cobas nelle scorse ore, nonchè di poter esercitare il diritto di replica nel merito dell'intera vicenda riguardante le lotte sindacali in corso nel comparto macellazione carni di Modena».
SI Cobas nazionale
4 commenti:
Vorrei ricordare ai compagni sovranisti che l si cobas è composto in gran parte da lavoratori migranti, che hanno dato una lezione agli italiani e ai padroncini dei camion.
Altro che regolamentazione! Bisognerebbe importare questi proletari e esportare leghisti nel deserto
L'osservazione è giusta.
Ma credo che i migranti in questione, da anni in Italia, con lavoro e famiglia (per cui possono essere definiti "italiani" e tali si sentono), "che hanno dato una lezione agli italiani e ai padroncini dei camion", siano in realtà i primi ad essere incazzati neri con i nuovi arrivi di massa che si verificano.
Credo che siano i primi ad afferrare il problema di una regolamentazione prorpio per evitare una guerra fra poveri.
Un immigrato da anni in Italia, con un lavoro, già precario, si sente minacciato da chi è disposto a lavorare per un salario di molto inferiore al suo.
Se lo capiscono gli stessi immigrati, perchè alcuni italiani non dovrebbero capirlo?
Caro anonimo, va tu nel deserto, e lascia il tuo posto ad un immigrato più bisognoso di te, ecco dove porta il tuo filantropismo.
Carlo
Ma quale filantropismo? Carlo non sai di cosa parli. Il si cobas ha organizzato scioperi selvaggi e illegali fra i facchini, ha bloccato ripetutamente il nord italia, ha fatto scoppiare il fegato ai padroncini dei camion prendendo le condanne da parte di alcune fazioni degli ex forconi.
Il loro programma teorico è un misto di anarco-sindacalismo e bordighismo (nel senso che hanno le posizioni economicistiche e internazionaliste, ma non hanno un partito e non sono cinghia di trasmissione bordighiana del partito, anzi sono una sorta di partito-sindacato, come la CNT nel 36). Il loro programma minimo è: lotta senza quartire per avere tutti quei diritti teoricamente previsti e non elargiti dai padroncini, in secondo luogo lotta per aumenti strepitosi fino a che ce la fanno coi rapporti di forza. In alcune aziende si è passati dal lavorare 48 ore la settimana per 1000 euro a lavorarne 40 per 1500 euro, il doppio circa in termini di paga oraria.
Non è affatto vero che lottano contro l'arrivo di altri migranti. Hanno riempito le piazze e partecipano ai cortei per la casa e alla lotta dei no border. Hanno partecipato alle contestazioni a Matteo Salvini.
Ovviamente Aldo Milani ha molte contraddizioni. Per certi aspetti può essere un modello di populismo di sinistra, come ha teorizzato la redazione di questo blog: come alcuni facchini mussulmani che vedono in Aldo quasi un profeta mandato da Allah, o le 300 persone che hanno fatto dondolare la porta del carcere e quando è uscito si sono inchinati in massa. Certo il popolismo di Milano è opposto nei contenuti a quello della redazione: essere pagati in euro o in lire non cambia nulla; nessuna alleanza con la piccola borghesia che è la più colpita (i padroncini dei camion appunto) dagli scioperi del si cobas; alfabetizzazione marxista per i lavoratori migranti che aderisco al sindacato; internazionalismo irriducibile e antirazzismo.
Per questo un pochino mi sono sorpreso della solidarità di sollevazione
Lo so, lo so.
Forse non mi sono spiegato bene.
Tutto ciò che tu dici è giusto.
Ma non ho mai affermato che gli immigrati "lottano contro l'arrivo di altri migranti".
Ho solo detto che gli immigrati organizzati dal Si Cobas e tutti gli altri che da anni vivono e lavorano in Italia sono preoccupati dagli arrivi di massa, perchè non sono stupidi.
Avranno pur preso parte alle lotte no border, ma credi che siano veramente felici e contenti degli arrivi di massa?
Non devi darmi ragione tu qui e ora.
Basta aspettare qualche tempo che i fatti ti faranno ricordare di questo mio commento.
Il filantropismo che citavo era in tal senso: il no border porterà grossi scontri e disordini sociali.
Magari mi sbagliassi!
Carlo
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