[ 20 gennaio ]
Ve le ricordate le giornate che seguirono il referendum mentre la casta tramava per mettere in sella Gentiloni?
NOTE
Ve le ricordate le giornate che seguirono il referendum mentre la casta tramava per mettere in sella Gentiloni?
Promettevano bene...
I Cinque Stelle tuonavano fuoco e fiamme: «Per noi qualunque nuovo governo non eletto dai cittadini non ha legittimazione per operare in nome del popolo italiano», diceva Giulia Grillo. Grillo in persona qualificava il nascente Esecutivo come "un'invasione di ultracorpi".
Roberto Fico (che tra i leader di spicco ci pare quello con più sale in zucca nonché coraggio) rincarava la dose e adombrava —come modestamente questo blog aveva suggerito— la possibilità di un Aventino disertando le aule di un Parlamento di fantoccio.
In quegli stessi giorni M5S ha annunciato ufficialmente, preceduta da alcuni flash mob locali, una grande manifestazione "per la democrazie e la dignità dei cittadini" per il 24 gennaio, ovvero il giorno in cui la Corte costituzionale dovrebbe esprimersi sulla legge elettorale.
CONTRORDINE COMPAGNI!
Era nell'aria. Con il pretesto del marasma romano seguito agli arresti di Marra e C., il M5S annullava all'ultimo momento la prima delle manifestazioni che doveva preparare quella nazionale del 24 gennaio, quella a Siena sulla vicenda Mps. Nelle settimane successive vennero poi cancellati tutti i flah mob in preparazione. Era l'avvisaglia del dietrofront.
Proprio ieri infatti, con il benestare di Beppe Grillo (fisicamente presente a Roma) M5S ha ufficialmente abolito la prevista manifestazione nazionale del 24 gennaio.
«Roma, 19 gen. (askanews) - Il MoVimento Cinque stelle ha cancellato l'annunciata giornata di mobilitazione in piazza il prossimo 14 gennaio, in occasione della decisione della Corte Costituzionale sulla legittimità dell'Italicum. La mobilitazione è stata annullata in segno di rispetto per l'emergenza drammatica che sta vivendo il Centro Italia per il sisma e il maltempo. Lo si è appreso a margine della riunione M5S sulla comunicazione a Montecitorio a cui partecipa anche il leader pentastellato Beppe Grillo».
Si può credere al pretesto formale per giustificare il "tutti a casa", ma riferito ai tanti cittadini che avrebbero manifestato la loro protesta? Io pendo per il no. Io vi leggo un segnale politico, indirizzato non solo alla propria base, ma alla casta. Che segnale? Che M5S non disturberà più di tanto il manovratore e che, (altro che Aventino!!) i Cinque Stelle staranno alle regole istituzionali del gioco (truccato). Detto brutalmente: un segnale soporifero di autoaddomesticamento.
Non è la prima volta che Grillo soffia sulla tromba della ritirata (che quindi non è più solo tattica). Ci tornano alla mente le infuocate giornate dell'aprile 2013, quando venne rieletto Napolitano alla Presidenza della Repubblica. "CONTRO IL COLPO DI STATO" Beppe Grillo fece appello agli italiani ad una marcia da Montecitorio verso il Quirinale:
«Il M5S da solo non può però cambiare il Paese. E' necessaria una mobilitazione popolare. Io sto andando a Roma in camper. Ho terminato la campagna elettorale in Friuli Venezia Giulia e sto arrivando. Sarò davanti a Montecitorio stasera. Rimarrò per tutto il tempo necessario. Dobbiamo essere milioni. Non lasciatemi solo o con quattro gatti. Di più non posso fare. Qui o si fa la democrazia o si muore come Paese».
Il 20 aprile Grillo si presenta presto nella piazza già gremita MA per invitare i presenti ad "arrendersi", ovvero a tornare a casa. Poi ammetterà che il contrordine fu imposto lui dalla Digos, leggi Ministero degli interni. Su questo blog segnalammo subito che non era ammissibile avere due parti in commedia, incendiari e pompieri, ma tentammo di giustificare quella ritirata, che volemmo leggere come frutto del timore di scatenare l'inferno. [1]
Ora è sempre più difficile giustificare le mosse arrendevoli, se non abominevoli (vedi la decisione di aderire al gruppo liberista di ALDE) della cupola che dirige il Movimento, come "errori". Se proviamo ad unire i punti del grafico viene fuori il disegno triste di una forza politica che si va inesorabilmente normalizzando, che man mano che si avvicina alla stanza dei bottoni, si va agghindando per risultare digeribile all'establishment oligarchico.
Non è più quindi solo per un conclamato cretinismo parlamentare che è stata annullata la mobilitazione del 24 gennaio.
Sì, dobbiamo ribadire il concetto: non si possono avare due parti in commedia: da una parte pretendere di rappresentare la protesta sociale e, allo stesso momento candidarsi a governare il Paese con mosse di mediocre cabotaggio per accattivarsi le simpatie dei poteri forti. Prima o poi l'antinomia diventerà una esplosiva contraddizione.
[1] «Beppe Grillo, incendiario e pompiere. Due parti in commedia. A caldo ci è venuto in mente un unico sostantivo: “Traditore! Una simile condanna veniva dalla constatazione che nella giornata del 20 aprile non c’era stato solo lo scisma definitivo tra Potere costituito e la parte viva e non asservita del popolo italiano. Abbiamo pensato che era avvenuta un’altra divaricazione, tra gli italiani indignati, quelli che non ne possono più, che soffrono la catastrofe sociale e chiedono una svolta radicale, e il Movimento 5 Stelle che per ora li rappresenta.
A mente fredda ci viene invece da essere prudenti.
Certo, Grillo se l’è fatta sotto. Ma forse, in questa paura c’è la spia che il momento della sollevazione generale non è maturo, che non è già l’ora di dare fuoco alla prateria. Che scatenare adesso la rivolta significherebbe andare incontro ad una sconfitta certa, offrendo al nemico la possibilità di portare a casa una insperata vittoria strategica.
L’importante è trarre, dalle esitazioni di Grillo e dalla inquietante pochezza del gruppo di eletti e di dirigenti ai vari livelli del M5S, le necessarie conclusioni.
La prima: quanto accaduto ieri dimostra che M5S, per la sua stessa natura, non vorrà e non potrà mettersi alla testa della latente sollevazione popolare. Beppe Grillo non è il Cristo, egli è solo un precursore, un Giovanni Battista.
La seconda: che il compito ineludibile di chi vuole cambiare questo paese, non è solo comprendere che il cambiamento passa per la sollevazione; si deve finalmente capire che occorre costruire la sua forza dirigente. Quella che dovrà mettere ordine nel caos che sarà. È già molto tardi».
A mente fredda ci viene invece da essere prudenti.
Certo, Grillo se l’è fatta sotto. Ma forse, in questa paura c’è la spia che il momento della sollevazione generale non è maturo, che non è già l’ora di dare fuoco alla prateria. Che scatenare adesso la rivolta significherebbe andare incontro ad una sconfitta certa, offrendo al nemico la possibilità di portare a casa una insperata vittoria strategica.
L’importante è trarre, dalle esitazioni di Grillo e dalla inquietante pochezza del gruppo di eletti e di dirigenti ai vari livelli del M5S, le necessarie conclusioni.
La prima: quanto accaduto ieri dimostra che M5S, per la sua stessa natura, non vorrà e non potrà mettersi alla testa della latente sollevazione popolare. Beppe Grillo non è il Cristo, egli è solo un precursore, un Giovanni Battista.
La seconda: che il compito ineludibile di chi vuole cambiare questo paese, non è solo comprendere che il cambiamento passa per la sollevazione; si deve finalmente capire che occorre costruire la sua forza dirigente. Quella che dovrà mettere ordine nel caos che sarà. È già molto tardi».
10 commenti:
Mi sembra invece una decisione di buonsenso.
Semmai il problema si creerebbe qualora la manifestazione non venisse di nuovo messa in agenda e in tempi brevi. Per il momento, certe considerazioni le farei lasciando il condizionale. Vabbè che ormai si scrive tutto e il contrario di tutto e nessuno chiede mai scusa quando viene smentito dai fatti, ma insomma...
Caro Valdo,
magari avessi ragione tu! Invece hai torto!!
Una grande manifestazione di protesta sarebbe stata necessaria a maggior ragione, anche per denunciare lo scandaloso flop dei soccorsi alle popolazioni DELL'APPENNINO CENTRALE COLPITE DA TERREMOTO E POTENTI BUFERE DI NEVE. Serve come il pane portare nelle piazze la rabbia e fare appello al protagonismo popolare.
Invece...
Invece ci dicono: lasciate fare a noi in Parlamento.
Altro che democrazia diretta!!
Questo è il modo più classico di fare politica della casta.
Ricordo (l'età me lo consente) un'irresistibile imitazione del grande Alighiero Noschese del giornalista televisivo Mario Pastore. Noschese,impersonando il giornalista del Tg,gli faceva leggere notizie comicamente inverosimili,rovinose o assolutamente improbabili. Poco dopo arrivava una smentita scritta recapitata in diretta e Pastore/Noschese si scusava con un sorriso imbarazzato dicendo: "Mi dicono che non è vero!" Mi pare che da tempo per quanto riguarda Grillo e l'intero M5S stiamo assistendo alla stessa sceneggiata. Chi ha nel M5S un cervello per pensare,come Zanni,è approdato ai lidi della Signora Le Pen,la quale ha come consigliere politico-culturale non la Casaleggio e associati ma il filosofo e politologo Alain de Benoist,che,al di là delle sue posizioni,ha sicuramente più sale in zucca,sa dove si trova il Venezuela e non massacra i congiuntivi come Di Maio.Nello De Bellis
Ma io mi domando ce' ancora chi crede al M5S?,non vi sembra che la vicenda Farage abbia definitivamente stabilito che Grillo non è persona affidabile ma che purtroppo decide le politiche del movimento senza nessun dibattito democratico?, altro che uno vale uno Grillo vale per tutti. Comunque per la cronaca a Livorno il M5S sta facendo peggio del peggior padrone,ha licenziato due persone con annesse famiglie e figli facendo recapitare le lettere pochi giorni prima di Natale (un tempismo che forse nemmeno il più squallido dei padroni avrebbe avuto) all'azienda di igiene urbana con la motivazione di aumentare il profitto il tutto sfruttando delle leggi fatte da Monti, e dalla Madia,ma che in molti sospettiamo sia la vendetta della Giunta verso dei lavoratori (almeno uno) che si sono esposti in prima fila nelle proteste in Consiglio Comunale.Del resto da un assessore che pensando di avere il microfono spento disse mi importa una segha di questi stronzi, riferito ai lavoratori che erano in comune a manifestare democraticamente il loro dissenso sulle scelte della giunta, cosa ci si poteva aspettare.
Come volevasi dimostrare... e si confrontino i tradimenti delle Siryza, dei Podemos, dei 5 stelle colla linearità con cui procedono i Trump, le May, le Le Pen: nell'incredulità dell'estabilishment e del suo armento mediatico, resi attoniti dal fatto che quelli rispettino le promesse fatte al proprio elettorato anziché rovesciare tutto nell'inciucio di turno.
Con tutto il rispetto verso le rarissime persone serie come voi, da sinistra ormai possono arrivare solo tradimenti.
Domanda alla redazione e ai lettori
Se si andasse alle urne adesso cosa votereste?
Grazie
Come voterei?
Preferirei votare per una lista che raggruppasse forze, movimenti e personalità antiliberiste ed antiueriste, che sappiano coniugare giustizia e fratellanza sociale con il patriottismo costituzionale.
Se non ci fosse una lista simile valuterò concretamente. Ultimamente, dopo il 2013, ho votato M5S per punire il blocco oligarchico sinistra-destra. Vedremo se M5S nel suo auto-ammorbidimento giungerà fino a snaturare ciò che ha saputo essere: una forza anti-sistema. Mi auguro che raddrizzi la traiettoria trasformista. Se non accadrà non li voterò.
Piemme
Scusa Piemme ma lo sapevo già che avevi votato cinque stelle PRIMA
Oggi se non ti piacessero più i cinque stelle che faresti, voteresti scheda bianca?
La domanda era questa come è ovvio.
In altre parole: se l'unico partito anti euro fosse di destra lo voteresti, sì o no?
Guardate che la questione è tutta qui se volete concludere qualcosa.
Oggi può vincere solo chi si allea esplicitamente con trump, spero che lo si capisca al più presto.
Poi sconfitta l'élite globalista si ricomincia a lottare da parti separate.
Vorrei sapere come la pensate prima di aderire al vostro movimento.
Sono indeciso tra il non votare, oppure in caso ci fosse una coalizione di cdx con un vero programma antieuro turandomi il naso voterei Lega, lo so che questò farà rizzare i capelli in testa a molti, ma come dicevano i Latini ubi maior minor cessatt,inoltre al netto del deficiente demagogopopulista che è Salvini nella lega milita uno degli uomini che più si sono spesi per sputtanare l'Euro ovvero Borghi Aquilini,inoltre cè da tenere in considerazione che Berlusconi nonostante sia quello che tutti sappiamo non fa parte dell'elite Europea, prova ne è il complotto internazionale che provocò la caduta dell suo governo,e riprova ne è il suo tentativo di rinazionalizzare la Banca D'Itaia naziolazzazione che stava per essere fatta se non fosse caduto il suo governo
ABBIAMO
avuto modo di dire, in tempi non sospetti, che dovessimo scegliere tra un governo oligarchico PD-FI e frattaglie, oppure un governo M5S-Lega Nord, preferiremmo la seconda ipotesi.
Ci si chiede sempre ma voi per chi votereste? La fareste un'alleanza con Salvini?
Noi siamo un piccolo soggetto politico (MPL-P101), ragioniamo collettivamente, e le nostre scelte, siccome influenzano alcune decine di migliaia di cittadini, le decidiamo collettivamente, calcolando diversi fattori. E' diverso quindi che un cittadino come singola persona che quel che fa non ha alcuna rilevanza politica.
Alleanze a livello nazionale? Capite tutti che per pensare ad allearsi con partiti della forza di M5s e Lega, occorre avere una struttura con una forza grande, occorre aver già presidiato uno spazio sociale e politico e, in questo contesto, avere un minimo peso elettorale. Siamo insomma ancora troppo pochi per potere dire: "ci alleiamo con tizio o caio". Con queste sproporzioni alleanze centrali (localmente può essere diverso) significherebbe diventare meri gregari dei più forti.
Quindi: primo costruire forza organizzata.
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