Giorni addietro ho svolto alcune considerazioni critiche su quello strano organismo politico dal nome "SINISTRA ITALIANA", che vede due amici che stimo, Stefano Fassina e Alfredo D'Attorre, tra i promotori.
Non sono stato tenero, è vero. Ma ho tentato di portare degli argomenti a sostegno delle mie considerazioni critiche. Per l'esattezza ho sostenuto che SINISTRA ITALIANA, ammesso che riesca ad epurarsi dalle scorie tossiche vendoliane, non va da nessuna parte, ciò a causa di tre gigantesche rimozioni.
La prima rimozione attiene alla lettura della situazione europea e italiana in particolare: SINISTRA ITALIANA non riconosce l'enorme portata della crisi sistemica ("organica" usando il vocabolario gramsciano), quindi rimuove dal suo orizzonte l'ineluttabile svolta radicale alle porte, ciò per (nella sostanza) riproporci una prassi strategica socialdemocratica della più bell'acqua. Papa Bergoglio, al confronto... "Non siamo difronte ad un epoca di cambiamento ma ad un cambiamento d'epoca".
La seconda rimozione si chiama Movimento 5 Stelle. Nessuna proposta di collaborazione per un blocco sociale anti-oligarchico. Nessuna analisi sulle cause del suo folgorante successo, della sua penetrazione tra le classi subalterne —e lo so bene, dal momento che l'avanzata di M5S è solo un'altra maniera di dire FALLIMENTO TOTALE E SENZA APPELLO DELLA SINISTRA CHE FU. Un'omertà insostenibile che svela la indecente spocchia élitaria di un ceto politico che non vuole guardarsi allo specchio quando la mattina si alza.
La terza rimozione si chiama Unione europea. Per quanti sforzi facciano Fassina e D'Attorre pare siano i soli in quel mondo a tenere nella dovuta considerazione fattori ineludibili come la dissoluzione della Unione europea e della insostenibilità della moneta unica —ciò che pone sul tappeto la riconquista della sovranità nazionale e una strategia politica nazionale-popolare (Gramsci).
Questo mio intervento ha suscitato l'ira, funesta quanto vacua, di un simpatizzante di SINISTRA ITALIANA. Ha scritto questo commento:
«Passate il tempo a giudicare e rilasciare patenti di credibilità o genuinità.
Voi di vostro che siete in grado di fare?
Siete capaci di mettere su un consenso superiore allo zero per cento?
Siete capaci di mettere insieme diecimila iscritti a un vostro movimento?
A me sembrate solo dei velleitari signori di mezza età di scarso successo che cercano di darsi delle arie da politologi.
Mi raccomando censuratemi pure e rivolgetemi delle male parole ma rispondete alle domande che vi ho fatto.
Se ne avete il coraggio, naturalmente...»
Che questo lettore abbia dato per certo che l'avremmo censurato è spia sicura dello stile politico e della mentalità che campeggia dalla sue parti: fastidio per la critica (considerata da certe teste d'uovo oramai marce delitto di lesa maestà) e quindi delegittimazione per chi la fa, con "argomenti" capziosi che nulla hanno a che fare con la critica medesima.
Una modalità —quella di non accettare un confronto sul merito— che ci fa tornare alla mente un aforisma attribuito a Stalin il quale, davanti ad un funzionario che gli segnalava che il Vaticano stava creando problemi, chiese perentorio: "Il Vaticano? Quante divisioni ha il Vaticano?".
Com'è finita tutti sappiamo. L'URSS, con tutte le sue temibili armate, è crollata come un frutto marcio mentre il Vaticano, con le sue divisioni di preti, devoti e beghine, è ancora lì.
4 commenti:
Il Vaticano è ancora lì solo perché dinanzi alle temibili armate sovietiche si stagliavano quelle, ancora più temibili, degli Stati Uniti. La massima di Stalin conserva tutta la sua pregnanza.
Il punto è che Sinistra italiana e pendagli aggregati non ha alcuna armata a sua disposizione e men che meno desidera averne. E' solo una bettola di scaldasedie che da 30 anni si vende al partito del capitalismo di rapina in cambio di un po' di fumogeni a sinistra. Tutto vuole meno che un cambiamento reale che spazzerebbe via come rena l'attuale classe politica e loro con essa.
PS: alle rimozioni dei sinistrati, che Moreno ben descrive, dovrebbero aggiungersi quelle dei sinistri, a cui ho ripetutamente accennato in passato senza ricevere ombra di risposta. Ma questa è un'altra storia.
Scusi VERITAS,
se può spiegarmi di quali "sinistri" parla, sarò lieto, se la cosa ha importanza, di darle la mia opinione
Moreno Pasquinelli
Due considerazioni:
1. Il parallelo storico Stalin-Vaticano in cui S.I. sarebbe Stalin e il blog Sollevazione il Vaticano proprio non regge. Siamo seri, suvvia!!!
2. Certo che si può criticare la "sinistra", solamente credo che il modo in cui si fa la critica sia dirimente. Ad esempio, un conto è se criticando qualcuno gli si dice "guarda, tu non hai capito praticamente nulla", un altro se al potenziale interlucutore vien detto "le tue intenzioni sono condivisibili, ma nel tuo ragionamento ci sono ancora alcuni limiti che vanno superati". Nel primo caso la critica non può che condurre al muro contro muro, nel secondo caso invece si può aprire un confronto costruttivo. Spesso quando criticate qualche soggetto politico (che sia Sinistra Italiana, M5S, Rifondazione o altro) voi di Sollevazione, utilizzate uno stile comunicativo supponente e tranchant che va ad inficiare critiche che nel merito sono spesso condivisibili. Forse uno stile più sobrio e costruttivo e un bel bagno di umiltà sarebbero salutari. Perchè avrete anche ragione sui limiti politici dei "sinistrati", ma non potete proprio negare che anche la critica dell'anonimo simpatizzante di Sinistra Italiana nei vostri confronti coglie pienamente nel segno: da anni provate a costruire soggetti politici (Campo Antimperialista,Direzione 17, Rivoluzione Democratica, MPL, P101) e gira e rigira siete sempre poche decine di persone, non in grado di incidere minimamente nella realtà, nonostante la vostra capacità di elaborazione teorica e di analisi sia di tutto rispetto. Forse rapportandovi in modo migliore con i soggetti politici reali (pur con tutti i limiti che questi hanno) e soprattutto con la base e i quadri che esprimono, potreste trovare una via per veicolare nella realtà le cose che scrivete su questo blog.
Atlante, secondo Esiodo, fu costretto da Zeus a tenere sulle spalle l'intera volta celeste.
NOI NO.
Non teniamo sulle spalle altre sorti se non quelle di noi stessi.
Siamo quindi modesta cosa, di certo non un setta di incartapecoriti.
Siamo poca cosa ma siamo sensibili al tanfo dell'opportunismo politico, che ammorba certa sinistra.
Così diciamo pane al pane e vino al vino, ovvero tiriamo in ballo teoria politica e coerenza morale.
Siamo troppo "cattivi"? Toni troppo duri?
Siamo fatti così.. e poi lo stile polemico a noi ce l'hanno insegnato dei grandi maestri, tipo Marx, Lenin.
Peggio per chi non ce li ha avuti.
Questa nostra durezza ci inimica possibili simpatie?
Può darsi.
Ma che dire di certe anime belle che mettono avanti alla sostanza, lo stile ed il tono di una critica? Il tutto mentre milioni di italiani soffrono, altri fanno la fame, ed il teatrino del politicamente corretto tira avanti surrealisticamente, come fossimo in tempi ordinari
Il fatto è che, davvero, non è nelle nostre corde edulcorare, sfumare, pomiciacchiare, addolcire, imbellettare, fare i salamilecchi.
No, certa sinistra non merita sconti.
Ci segua chi ci vuole seguire.
Ne abbiamo viste tante, la pazienza non ci manca.
Sapete com'é, ognuno va incontro al suo proprio destino.
Che noi si incontri il nostro non dipende solo da noi, ma da svariate condizioni storico-sociali, e una di queste è che certi sepolcri imbiancati vengano spazzati via.
Ciò a noi pare una necessità oggettiva, diremo storica.
Ci consideriamo, mettiamola così, noi dei profeti ma selle ostetriche, che si limitano a che le cose facciano il loro corso....
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