[ 14 gennaio ]
Austerità e la deflazione portarono al potere Hitler nel 33'. L'inflazione termino 10 anni prima. Non c’è alcuna correlazione tra l’iper-inflazione in Germania e l’ascesa di Hitler. E' importante conoscere la storia per evitare gli stessi errori.
La storia della Germania dal '23 al '33 ha un'importanza fondamentale per capire e risolvere anche l’attuale situazione economica della Ue, ripercorriamola nei suoi momenti cruciali:
L’Iperinflazione terminò nel 1923 quando l’allora cancelliere Gustav Stresemann introdusse (15 novembre 1923) una nuova moneta, il Rentenmark, al posto delle vecchie banconote con tagli da 100 bilioni di Marchi. Nel giro di un anno la fiducia verso la nuova moneta ritornò e la situazione fu totalmente stabilizzata a partire dal gennaio 1924. Da allora nacque la famosa fobia dei tedeschi verso l’inflazione e si incorse nell’errore contrario di vietare tassativamente la stampa di moneta per nessuna ragione;
La crisi del ‘29 colse la Germania impreparata e con strumenti di politica economica assolutamente non adeguati (ricordo che la crisi del ‘29 fu principalmente una grande crisi del credito, con conseguente mancanza di moneta);
La crisi del 29 portò ad una fortissima deflazione in Germania (vedi grafico sotto) che toccò punte di -8 % e -10% nel '31 e '32. Il tutto portò ad un drammatico cedimento del Pil tedesco (circa -20% in 3 anni);
Mentre l’inflazione scendeva e la scarsità di moneta e di credito strozzava l’economia tedesca i governi che si alternavano continuavano a vietare qualsiasi manovra espansiva per paura dell’inflazione di 10 anni prima;
La recessione, la mancanza di manovre anticicliche e la mancanza di moneta e credito nel ’30, ’31 e ’32 portarono ad una crisi mostruosa con chiusure di imprese e licenziamenti in massa. Una delle ultime manovre dei governi democratici fu quella di ridurre o azzerare i sussidi ai disoccupati (sempre per paura di riavviare l’inflazione);
In quel contesto i governi cadevano a ripetizione e in 2 anni furono fatte 3 elezioni anticipate. Ad ogni elezione il partito di Hitler si rafforzava e nel 1933 (con un paese stremato e 6 milioni di disoccupati disperati) i Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei (Nazisti presieduti da Hitler) raggiunsero il 43% (maggioranza relativa) dei voti e il vecchio presidente Hindemburg fu costretto a chiamare Hitler a formare il governo [questo non è esatto: Hindenburg accettò di buon grado di dare l'incarico di cancelliere ad Hitler. Ndr]. La depressione e la disoccupazione misero le premesse per la dittatura, non l’inflazione finita 10 anni prima.
Poi Hitler, preso il potere, approvò un piano geniale dell’allora presidente della Bundesbank, il banchiere ebreo Hjalmar Schacht [lo stesso banchiere di scuola monetaristache nel 1923, fu nominato responsabile economico della Repubblica di
Weimar, lo stesso che, con politiche deflattive durissime, ridusse l'iper-inflazione postbellica e stabilizzò il marco tedesco. Schacht [nella foto] venne quindi promosso presidente della Reichsbank nel 1924. Ndr]. Il piano concorse in modo fondamentale a riassorbire la disoccupazione e a consolidare la popolarità di Hitler (sic!), ma non bisogna confondere l’economia di Shacht con le tesi politiche aberranti di Hitler.
Il banchiere si inventò un certificato di credito (chiamato Metallurgiche Forschungsgesellschaft - Me.Fo).
I Me.Fo. erano un circolante parallelo garantito dallo Stato tedesco, che il grande pubblico non vedeva e dunque privo di effetti psicologici, con cui la BundesBank pagava le imprese per sostenere le commesse pubbliche. In seguito Schacht (che fu processato a Norimberga e ritenuto non colpevole) spiegò d'aver pensato che, “se la recessione manteneva inutilizzato lavoro, officine, materie prime, doveva esserci anche del capitale parimenti inutilizzato nelle casse delle imprese; i suoi effetti Mefo non avrebbero fatto che mobilitare quei fondi dormienti. In realtà erano proprio i fondi a mancare nelle casse, non l'energia, la voglia di lavorare, la capacità attiva del popolo” (su questa storia esiste un bellissimo articolo di Stefano Sylos Labini che già molti anni fa riprese l’idea e la rilanciò come contributo per risolvere la crisi evidenziando gli aspetti economici/monetari che sono assolutamente distinti dalle teorie politiche di Hitler).
Schacht di fatto aveva creato moneta e con questa moneta aveva riavviato il ciclo positivo dell’economia (in quel periodo fu avviato un gigantesco piano per la costruzione di autostrade e altre infrastrutture e per l’edilizia popolare). In seguito Hitler utilizzò la rinata forza dell’economia tedesca per produrre armi e munizioni che portò al disastro della II Guerra Mondiale, di questo sì che bisogna avere paura.
Ora ci ritroviamo nella stessa situazione: depressione economica (in Italia la produzione industriale dal 2008 è calata del 25%); disoccupazione che in Spagna è al 25% e in Italia è in costante crescita; imprese che chiudono e interi pezzi dell’economia che rischiano di scomparire per sempre.
In queste condizioni la Ue dovrebbe attivare risorse (qualcuno li chiama Eurobond ma ci torneremo) per riavviare il ciclo virtuoso e riportare produzione industriale e occupazione vicino al loro corretto potenziale.
La mia preghiera è di attivare ora tutti gli strumenti macroeconomici per riavviare il ciclo. Facciamolo subito sotto il controllo di governi democratici che indirizzino le risorse verso una economia di pace. Evitiamo che la depressione e la disoccupazione ricreino le condizioni per la dittatura. L’intelligenza dell’uomo e l’economia vanno utilizzati per favorire l’occupazione e la democrazia. Ricreiamo le premesse per un’Europa che cresce.
Usiamo la storia in modo corretto, non usiamo lo spauracchio della Repubblica di Weimar per ostacolare manovre di sviluppo.
La storia ci dice che l’inflazione finì nel 1923 mentre nel '32 l’inflazione era -10% mentre la disoccupazione era di 6 milioni di persone. Lo ripeto fino alla noia. Questi sono i dati reali su cui basare la storia e su cui riflettere per uscire dal dramma della crisi della Ue di oggi. La politica delle grandi democrazie riprenda il sopravvento.
NB: La mia condanna per il Nazismo e le sue aberrazioni è totale e questo articolo ha il solo fine di spiegare manovre monetarie che la storia ha voluto fossero attuate proprio in Germania, Paese ora egemone della Ue. Naturalmente il mio intento è assolutamente contrario: utilizzare macroeconomia e moneta per evitare governi dittatoriali.
La storia della Germania dal '23 al '33 ha un'importanza fondamentale per capire e risolvere anche l’attuale situazione economica della Ue, ripercorriamola nei suoi momenti cruciali:
L’Iperinflazione terminò nel 1923 quando l’allora cancelliere Gustav Stresemann introdusse (15 novembre 1923) una nuova moneta, il Rentenmark, al posto delle vecchie banconote con tagli da 100 bilioni di Marchi. Nel giro di un anno la fiducia verso la nuova moneta ritornò e la situazione fu totalmente stabilizzata a partire dal gennaio 1924. Da allora nacque la famosa fobia dei tedeschi verso l’inflazione e si incorse nell’errore contrario di vietare tassativamente la stampa di moneta per nessuna ragione;
La crisi del ‘29 colse la Germania impreparata e con strumenti di politica economica assolutamente non adeguati (ricordo che la crisi del ‘29 fu principalmente una grande crisi del credito, con conseguente mancanza di moneta);
La crisi del 29 portò ad una fortissima deflazione in Germania (vedi grafico sotto) che toccò punte di -8 % e -10% nel '31 e '32. Il tutto portò ad un drammatico cedimento del Pil tedesco (circa -20% in 3 anni);
Mentre l’inflazione scendeva e la scarsità di moneta e di credito strozzava l’economia tedesca i governi che si alternavano continuavano a vietare qualsiasi manovra espansiva per paura dell’inflazione di 10 anni prima;
La recessione, la mancanza di manovre anticicliche e la mancanza di moneta e credito nel ’30, ’31 e ’32 portarono ad una crisi mostruosa con chiusure di imprese e licenziamenti in massa. Una delle ultime manovre dei governi democratici fu quella di ridurre o azzerare i sussidi ai disoccupati (sempre per paura di riavviare l’inflazione);
In quel contesto i governi cadevano a ripetizione e in 2 anni furono fatte 3 elezioni anticipate. Ad ogni elezione il partito di Hitler si rafforzava e nel 1933 (con un paese stremato e 6 milioni di disoccupati disperati) i Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei (Nazisti presieduti da Hitler) raggiunsero il 43% (maggioranza relativa) dei voti e il vecchio presidente Hindemburg fu costretto a chiamare Hitler a formare il governo [questo non è esatto: Hindenburg accettò di buon grado di dare l'incarico di cancelliere ad Hitler. Ndr]. La depressione e la disoccupazione misero le premesse per la dittatura, non l’inflazione finita 10 anni prima.
Poi Hitler, preso il potere, approvò un piano geniale dell’allora presidente della Bundesbank, il banchiere ebreo Hjalmar Schacht [lo stesso banchiere di scuola monetaristache nel 1923, fu nominato responsabile economico della Repubblica di
Weimar, lo stesso che, con politiche deflattive durissime, ridusse l'iper-inflazione postbellica e stabilizzò il marco tedesco. Schacht [nella foto] venne quindi promosso presidente della Reichsbank nel 1924. Ndr]. Il piano concorse in modo fondamentale a riassorbire la disoccupazione e a consolidare la popolarità di Hitler (sic!), ma non bisogna confondere l’economia di Shacht con le tesi politiche aberranti di Hitler.
Il banchiere si inventò un certificato di credito (chiamato Metallurgiche Forschungsgesellschaft - Me.Fo).
I Me.Fo. erano un circolante parallelo garantito dallo Stato tedesco, che il grande pubblico non vedeva e dunque privo di effetti psicologici, con cui la BundesBank pagava le imprese per sostenere le commesse pubbliche. In seguito Schacht (che fu processato a Norimberga e ritenuto non colpevole) spiegò d'aver pensato che, “se la recessione manteneva inutilizzato lavoro, officine, materie prime, doveva esserci anche del capitale parimenti inutilizzato nelle casse delle imprese; i suoi effetti Mefo non avrebbero fatto che mobilitare quei fondi dormienti. In realtà erano proprio i fondi a mancare nelle casse, non l'energia, la voglia di lavorare, la capacità attiva del popolo” (su questa storia esiste un bellissimo articolo di Stefano Sylos Labini che già molti anni fa riprese l’idea e la rilanciò come contributo per risolvere la crisi evidenziando gli aspetti economici/monetari che sono assolutamente distinti dalle teorie politiche di Hitler).
Schacht di fatto aveva creato moneta e con questa moneta aveva riavviato il ciclo positivo dell’economia (in quel periodo fu avviato un gigantesco piano per la costruzione di autostrade e altre infrastrutture e per l’edilizia popolare). In seguito Hitler utilizzò la rinata forza dell’economia tedesca per produrre armi e munizioni che portò al disastro della II Guerra Mondiale, di questo sì che bisogna avere paura.
Ora ci ritroviamo nella stessa situazione: depressione economica (in Italia la produzione industriale dal 2008 è calata del 25%); disoccupazione che in Spagna è al 25% e in Italia è in costante crescita; imprese che chiudono e interi pezzi dell’economia che rischiano di scomparire per sempre.
In queste condizioni la Ue dovrebbe attivare risorse (qualcuno li chiama Eurobond ma ci torneremo) per riavviare il ciclo virtuoso e riportare produzione industriale e occupazione vicino al loro corretto potenziale.
La mia preghiera è di attivare ora tutti gli strumenti macroeconomici per riavviare il ciclo. Facciamolo subito sotto il controllo di governi democratici che indirizzino le risorse verso una economia di pace. Evitiamo che la depressione e la disoccupazione ricreino le condizioni per la dittatura. L’intelligenza dell’uomo e l’economia vanno utilizzati per favorire l’occupazione e la democrazia. Ricreiamo le premesse per un’Europa che cresce.
Usiamo la storia in modo corretto, non usiamo lo spauracchio della Repubblica di Weimar per ostacolare manovre di sviluppo.
La storia ci dice che l’inflazione finì nel 1923 mentre nel '32 l’inflazione era -10% mentre la disoccupazione era di 6 milioni di persone. Lo ripeto fino alla noia. Questi sono i dati reali su cui basare la storia e su cui riflettere per uscire dal dramma della crisi della Ue di oggi. La politica delle grandi democrazie riprenda il sopravvento.
NB: La mia condanna per il Nazismo e le sue aberrazioni è totale e questo articolo ha il solo fine di spiegare manovre monetarie che la storia ha voluto fossero attuate proprio in Germania, Paese ora egemone della Ue. Naturalmente il mio intento è assolutamente contrario: utilizzare macroeconomia e moneta per evitare governi dittatoriali.
* Fonte: Creare sviluppo
* Fonte: Creare sviluppo
* Fonte: Creare sviluppo
2 commenti:
Questo articolo è molto interessante perche divide gli aspetti economici da quelli politici, ma a mio parere si ferma qualche passo indietro rispetto alla verità, forse perchè quando ci si addentra su questo terreno si rischia sempre di venir fraintesi.Personalmente intendo a scanzo di equivoci mettere in chiaro che il mio è un giudizio di condanna netta del nazismo, e non potrebbe essere altrimenti viste le atrocità da esso commesse, ma detto questo bisogna avere il coraggio di non fermarci alle verità ufficiali preconfezionate, ma cercare di indagare lasciando da parte i preconcetti,facendo questo si scopre che il sistema bancario\capitalistico internazionale vedeva il nazismo come un grave pericolo, perchè dimostrava nei fatti che sganciandosi dal loro sistema le nazioni potevano prosperare,non dimentichiamoci che l'altro pilastro della miracolosa ripresa economica nazista fu lo scambio diretto di merci con i paesi del sud America, saltando così tutte le intermediazioni monetarie che allora come oggi si fondavano sul dollaro,se poi leggiamo la verità storica scopriremo che Hitler aveva ripreso i Sudeti , e una parte di Polonia territori che sino alla fine della prima guerra mondiale erano Tedeschi e dove vivevano ancora minoranze di lingua Tedesca che non venivano certo trattate molto bene,nel caso dei Sudeti gli furono restituiti con un accordo internazionale, mentre i territori polacchi li riprese con le armi,l'Austria la prese senza sparare un colpo anzi fu accolto come un liberatore visti i decenni di lotte civili intestine che avevano ridotto molto male il paese.A quel punto Inghilterra (ci sarebbe da parlare della vicenda Hesse paracadutato in Scozia ma andrei troppo lungo) e Francia dichiarano guerra (non vicevera)dando di fatto inizio alla sconda guerra mondiale.Esiste un film girato da due registi francesi (poi morti assassinati)durante l'occupazione di Parigi che si intitola "forze occultes"nel film si fa ricadere sulla massoneria internazionale la volontà di trascinare la Germania in un conflitto con l'intento di distruggere il paese che stava dimostrando nei fatti la truffa delle multinazionali capitaliste\bancarie secondo questa visione il massiccio riarmo fù fatto perchè Hitler si attendeva la reazione della cricca internazionale come la chiamava lui.In coda metto un video che gira su youtube con spezzoni di discorsi di Hitler se si riuscirete a mettere da parte la normale repulsione scoprirete che si scagliava contro gli stessi poteri che ancora oggi tengono in ostaggio le economie e le vite dei popoli occidentali.Non so se la redazione pubblicherà questo video, ma io credo che chi crede fermamente nei propri valori non debba aver niente da temere nell'ascoltare alcune verità in mezzo a molte farneticazioni razziste antisemite, di un uomo che nel bene o nel male ha inciso così profondamente nella la storia dei popoli Europei.Redazione per scriverlo ci ho perso un ora per favore non lo cestinare.
https://www.youtube.com/watch?v=O4HuiUAiDRQ
solo un paio di precisazioni: dare il merito ai MEFO di avere risolto la questione disoccupazione è una fandonia bella e buona. In realtà a "risolvere" la disoccupazione furono una serie di imposizioni del governo nazista:
1- la persecuzione di alcuni avversari (comunisti, sindacalisti, socialisti, ebrei, zingari) ed il loro internamento nei campi di lavoro produsse la liberazione dei loro posti di lavoro, che vennero prontamente assorbiti da parte della popolazione ariana.
2-per i giovani venne istituito l'obbligo di lavorare (quasi gratuitamente) nella coatruzione di infrastrutture (autobahn)
3-venne reintrodotta la leva obbligatoria.
4-venne potenziato l'esercito in barba ai trattati di Versailles che prevedeva un esercito di soli 100.000 unità; gradualmente si arrivò ai 18 milioni di tedeschi arruolati, il 40% della popolazione maschile
5-infine anche i MEFO contribuirono alla creazione di nuovi posti di lavoro.
Poi non sarei così categorico nel separare l'invenzione dei MEFO da tutta l'ideologia nazista: tutto ciò che poteva servire allo scopo di creare una potenza bellica in grado di portare avanti gli interessi dei grossi gruppi imprenditoriali (primi fra tutti la IG Farben da cui successivamente nacquero i colossi Bayer, Basf, Merck, Agfa etc...) fu preso in seria considerazione. Compreso la questione Sudeti, che in realtà fu l'alibi per impadronirsi delle industrie pesanti cecoslovacche, assolutamente necessarie per l'avanzamento delle prospettive belliche naziste.
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