[ 25 aprile ]
L'eretico Amedeo Bordiga, fondatore del Partito Comunista d'Italia, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, affermò che il peggiore lascito del fascismo era... l'antifascismo.
Intendeva l'antifascismo di regime, lo scudo col quale capitalisti e politici che erano stati fascisti fino al giorno prima, giustificarono il loro salto della quaglia "democratico".
Bordiga, noto per le sue posizioni settarie, usò a suo volta quest'argomento giusto, come alibi per starsene ala finestra e non prendere parte alla Lotta di Liberazione. Grave errore.
Per quanto la Repubblica che nacque dopo la Liberazione non corrispondesse agli ideali di coloro che per quella causa diedero la vita, quella lotta fu sacrosanta.
Oggi noi celebriamo il 70° anniversario della liberazione dall'occupazione tedesca e dal regime fascista, ma non lo facciamo assieme ai politicanti di questo regime.
Chi vuole raccogliere il testimone della Resistenza è proprio contro questo regime che deve combattere. Un regime che si spaccia per democratico ma che sta seppellendo la Costituzione e smantellando le conquiste storiche del popolo lavoratore. Un regime che non diversamente da quello della Repubblica di Salò tiene asservito il nostro Paese ad un dominio esterno. Prima l'Italia, attraverso la Democrazia Cristiana era, via NATO, un protettorato militare degli Stati Uniti d'America. Oggi, nel regime dell'euro, siamo diventati un Paese a doppia sovranità limitata.
Come afferma il Manifesto del nuovo movimento politico ORA!:
L'eretico Amedeo Bordiga, fondatore del Partito Comunista d'Italia, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, affermò che il peggiore lascito del fascismo era... l'antifascismo.
Intendeva l'antifascismo di regime, lo scudo col quale capitalisti e politici che erano stati fascisti fino al giorno prima, giustificarono il loro salto della quaglia "democratico".
Bordiga, noto per le sue posizioni settarie, usò a suo volta quest'argomento giusto, come alibi per starsene ala finestra e non prendere parte alla Lotta di Liberazione. Grave errore.
Per quanto la Repubblica che nacque dopo la Liberazione non corrispondesse agli ideali di coloro che per quella causa diedero la vita, quella lotta fu sacrosanta.
Oggi noi celebriamo il 70° anniversario della liberazione dall'occupazione tedesca e dal regime fascista, ma non lo facciamo assieme ai politicanti di questo regime.
Chi vuole raccogliere il testimone della Resistenza è proprio contro questo regime che deve combattere. Un regime che si spaccia per democratico ma che sta seppellendo la Costituzione e smantellando le conquiste storiche del popolo lavoratore. Un regime che non diversamente da quello della Repubblica di Salò tiene asservito il nostro Paese ad un dominio esterno. Prima l'Italia, attraverso la Democrazia Cristiana era, via NATO, un protettorato militare degli Stati Uniti d'America. Oggi, nel regime dell'euro, siamo diventati un Paese a doppia sovranità limitata.
Come afferma il Manifesto del nuovo movimento politico ORA!:
«Siamo convinti che oggi come ieri siamo obbligati a liberarci da un'occupazione, questa volta di natura economico-finanziaria, che ha seppellito i fondamenti della nostra democrazia frantumando i diritti dei lavoratori e riportando indietro di secoli la storia.
Per questo processo di liberazione occorre riappropriarsi della sovranità nazionale.
Sovranità che la costituzione assegna al popolo, di cui lo Stato deve essere strumento e che non poteva essere ceduta».
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