[ 8 aprile ]
Pubblichiamo una importante intervista a Panagiotis Lafazanis [nella foto], il più noto leader della Piattaforma di sinistra interna di SIRYZA e attuale Ministro per la Ricostruzione produttiva, dell'Ambiente e dell'Energia.
* Fonte: The greek analyst
** Traduzione: SOLLEVAZIONE
L'intervista è stata rilasciata al giornalista Niki Zormpas del quotidiano greco ΚΕΦΑΛΑΙΟ il 28 marzo scorso.
«D. Ministro, quale
retrogusto le ha lasciato la visita del primo ministro Tsipras a Berlino?
R. Lafazanis:
L'incontro di Alexis Tsipras con Angela Merkel a Berlino era un atto dovuto, ed
è positivo che da parte greca siano stati evidenziati faccia a faccia alcuni problemi
cruciali per la Grecia. Oltre a ciò, però, non credo che la Germania ufficiale stia
cambiando la sua strategia. Al contrario, direi. Diventa oggi per me ancora più
evidente che la via per tirar fuori il Paese dalla crisi passa attraverso un
difficile confronto, se non proprio lo scontro, con l’Europa germanizzata.
L'attuale sistema germanizzato,
nonostante le sue differenze interne, è per la Grecia la cosa più devastante e,
più in generale, per l'intero continente europeo. Prima questo [scontro] si
realizza in pratica, meglio è. Poiché, non c'è tempo. Non abbiamo più tempo.
D. Siete più, o meno,
preoccupati dopo il disgelo tra la Grecia e la Germania?
R. Lafazanis:
Molto deve essere fatto da parte tedesca per potere parlare seriamente di “disgelo”
tra la Grecia e la Germania di Merkel e Schäuble. La Grecia si trova a un punto
di rottura. In questo momento ciò che è necessario per il Paese, con urgenza e
senza indugio, sono grandi e audaci scelte, alternative all’Europa
germanizzata. La Ue germanizzata sta letteralmente soffocando il nostro Paese, sta stringendo.
Settimana dopo settimana, il cappio sul collo dell'economia.
D. Avete un’idea precisa
della lista di riforme che la Grecia dovrà presentare lunedì prossimo alle “istituzioni” [ex-troika, Ndr]? Come le giudica?
R. Lafazanis:
In questo momento, il governo sta preparando la "lista" da sottoporre
ai nostri “partners”. E’ un processo molto doloroso. Quello che posso dire in
questo momento è che l'elenco non dovrebbe essere in contrasto con il nostro
programma radicale, né dovrebbe
metterlo "nel freezer". Non consegneremo nessuna "lista"che
sia al di sopra della volontà del popolo e della sovranità popolare.
D. Da come stanno le cose,
tuttavia, il governo sembra "dire addio" al Programma di Salonicco —almeno per ora.
R. Lafazanis:
Non abbiamo abbandonato né il Programma di Salonicco, né il nostro programma
radicale complessivo. Già con i primi disegni di legge, che sono diventati
leggi del Parlamento, ci stiamo muovendo lungo la direzione tracciata da quei
programmi. Nessuna "Istituzione", nessun ricatto e nessun dilemma potranno
seppellire le lotte decennali dei membri dell’Esecutivo di SYRIZA, che sono
stati stabiliti con la sinistra ed i suoi principi. SYRIZA non sta per essere
assorbita dallo Stato, e non diventerà una stampella né l’amministratore neoliberista
del capitalismo greco. L'anima di SYRIZA è la società e la necessità di una
ricostruzione progressiva del paese dentro un orizzonte socialista.
D. Il
"congelamento" degli annunci pre-elettorali di SYRIZA, affinché il
paese superi le Forche caudine dell’ asfissia economica, di sembra accetabile?
R. Lafazanis:
Il bisogno di liquidità è il problema più importante e urgente per l'economia
greca. Senza liquidità non c'è via d'uscita. I circoli dominanti della Ue, in
particolare a Berlino, avendo tagliato da un bel po’ di tempo il flusso di
finanziamenti, vogliono spolpare il Paese. Si tratta di un piano di sporco che
è stato applicato a Cipro con un ultimatum di una settimana, mentre in Grecia
stanno seguendo una versione prolungata ma anche più straaziante. In ogni caso,
il loro comportamento sembra più simile a quello degli spietati imperialisti
verso la loro lontana colonia. Essi stanno dimenticando, tuttavia, che questo
coltello, che stanno usando, taglia da entrambi i lati. La Grecia non soccomberà
per lo strangolamento economico, né subirà un infarto a causa dell’asfissia
economica.
La
Grecia ha modi diversi e alternativi, nonché realistici e realizzabili, per reagire —e
di fatto sta reagendo con successo. La Grecia è un paese piccolo, verso il
quale è possibile effettuare qualsiasi minaccia, ma è certo che il nostro Paese
ha la possibilità di scelte multiple, mentre quelli che ci minacciano me hanno sola
una, molto problematica e abbastanza pericolosa per loro stessi. Se
congelassimo i nostri obbiettivi pre-elettorali —che in verità non stiamo "congelando"—
non solo non supereremo le Forche caudine, il naufragio sarebbe sicuro.
D. Molto inchiostro è stato
versato dalla stampa sul quesito: "Tsipras vuole effettuare la svolta
verso una... realpolitik. Ma lo permetterà Lafazanis?”
R. Lafazanis:
La "realpolitik" per il nostro governo è una e una solo: rimanere
impegnati nell’applicazione del nostro programma radicale. L'unica strada che
ci viene offerta dalle "Istituzioni" non contiene il minimo di
realismo, essa è già fallita miseramente. Tsipras, e Lafazanis, e tutti noi in
SYRIZA, abbiamo un solo mandato e solo una scelta: andare avanti con i nostri
principi, i nostri valori e il nostro programma, che poggia sulle migliori
tradizioni storiche e le lotte sociali. L'unico realismo in questi momenti
critici in cui viviamo è il cambiamento radicale.
D. Recentemente viene
suggerito lo scenarii di un “governo di larghe intese” [un governo di
coalizione con i partiti tradizionali, Ndr. Questa proposta si giustifica con
la vostra riluttanza a sostenere misure
antipopolari...
R. Lafazanis: Esiste già un
governo di coalizione tra SYRIZA e ANEL [Greci Indipendenti]. AL di là di
questo, ogni ipotetico 'governo di tutti i partiti' con Potami, PASOK e Nuova
Democrazia, sarebbe in sostanza null’altro che un vassallo del governo alla
Germania, che dovrebbe seguire l’orribile strada del Memorandum. Il dilemma o SYRIZA adotta misure impopolari " oppure
il “governo di larghe intese” è assolutamente falso! SYRIZA non ha altra scelta
che [attuare] il suo programma, che può unire e mobilitare la stragrande
maggioranza del popolo greco.
D. C’è la questione fondamentale
delle privatizzazioni, che il governo sembra prendere in esame. Che ne pensate?
R. Lafazanis:
le privatizzazioni nel nostro Paese, in particolare quelle dei settori
strategici e dei beni pubblici di particolare importanza, non ci saranno. So
molto bene che ci sono gruppi nazionali e stranieri vorrebbero mettere le mani
sulla DEI [l’azienda pubblic dell’energia, Ndr] facendo uno spezzatino. La
privatizzazione della DEI e delle società del gruppo sarebbe un completo
disastro per il paese. La Grecia non può sopravvivere senza il suo cuore. Il
nostro Paese, al contrario, necessita di una ricostruzione dei settori
strategici pubblici ossigeno per respirare e uscire dalla cvrisi.
D. Qual è la tua
opinione sul dilemma: "Rottura, uscita dalla zona euro e default del Paese,
o compromesso onorevole con l'Unione europea"?
R. Lafazanis:
Il dilemma posto dai creditori al nostro Paese è: insubordinazione o
soffocamento economico. Questo dilemma, tuttavia, è fuorviante, truccato,
coercitivo, e umiliante. Questo è il motivo per cui lo rifiutiamo assolutamente.
La Grecia, come ho già detto, ha molte strade progressive alternative tra cui
scegliere. Queste strade, contro i grandi speculatori, nazionali ed europei,
potrebbero sembrare ardue, ma sono le uniche viabili, realistiche, e
promettenti».
** Traduzione: SOLLEVAZIONE
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