28 ottobre.
Ringraziamo per le riprse gli amici delle "Brigate sovraniste".
«Se resti nell'euro, se non riconquisti la sovranità monetaria, non puoi fare una vera ed efficace politica di deficit spending. Non si scappa: ci vuole la sovranità monetaria. La questione dell'euro è dunque la questione centrale. L'uscita non risolverà tutto, ma è una misura assolutamente necessaria».
Questo ha tra l'altro affermato Leonardo Mazzei alla manifestazione nei pressi della casa di Mario Draghi [nella foto la partenza del corteo].
Mazzei spiega perché, malgrado sia una Finanziaria neoliberista e recessiva, essa suscita le resistenze degli oligarchi europei e della Merkel. Il governo italiano e la Commissione europea, alla fine, troveranno un compromesso, guadagneranno solo tempo. Lo scontro sui trattati e sul Fiscal compact e sul destino della Ue è solo rimandato.
Ringraziamo per le riprse gli amici delle "Brigate sovraniste".
2 commenti:
Mi raccomando sostenete comunque il deficit spending, anche se per adesso quasi nessuno di quelli che lo propongono vuole l'uscita dall'euro.
La politica degli investimenti pubblici non è altro che una tardiva riedizione del vecchio consociativismo a cui stanno cominciando a ricorrere nostalgicamente la media borghesia e lo stesso sindacato. Naturalmente più per ritrovare i tempi d'oro in cui avevano una posizione di privilegio nel panorama politico (e quindi di riflesso anche su quello economico rispetto al quale si trovavano nel posto chiave di chi controlla i flussi) che per una vera resipiscenza ideale (la sinistra) o un sussulto di equità socialdemocratica (la media borghesia).
E' PER QUESTO MOTIVO che adesso NON POSSONO capire la necessità di uscira dall'euro perché sono accecati dall'unica cosa che realmente gli preme cioè recuperare la loro rendita di posizione.
Bisogna assecondarli (sempre ammonendoli come avete fatto in questo post) ma dando effettivo sostegno all'idea della spesa pubblica per investimenti non limitata dal fiscal compact o da limiti di deficit.
Piano piano, sia - naturalmente - in caso di rifiuto dell'Europa ma anche se si deciderà di metterle in atto (e sarà comunque una via di mezzo), i nodi verranno al pettine (anzi ci ritorneranno tali e quali agli anni '70, dato che non si sta inventando nulla di nuovo) e allora ci saranno degli spiragli per poter agire.
Calma e gesso che non è un cammino brevissimo.
Quello che spaventa è il livello di consapevolezza politica inesistente dei giovani lavoratori ma proprio per questo bisogna aspettare che la situazione arrivi al punto giusto di maturazione.
Ricordiamo che la storica contesa fra i Liberi Comuni dell'Alta Italia e l'Imperatore Federico Barbarossa nel XII secolo avvenne soprattutto per ottenere una delle "regalie" essenziali per essere considerati liberi: il diritto di "battere moneta". A Scuola quando si studia Storia gli insegnanti o perché sono in mala fede (questo non lo credo) o perché sono un po' superficiali, questa questione delle "regalie" non la spiegano molto e forse è per questo che il Popolo Italiano s'è lasciato infinocchiare dai politici o incapaci o traditori, che hanno rinunciato nel recente passato alla "sovranità monetaria. Tutta Gente politica che, o per incompetenza o mala fede sarebbe auspicabile che finisse sotto processo o per incapacità, o danno all'erario o per "alto tradimento".
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