13 ottobre.
Dice Petras (nella foto): «Non si può cambiare l'Unione Europea: è come pensare che si possa cambiare la Deutsche Bank mettendosi a comprare azioni. I fatti vanno in un'altra direzione».
«Bruxelles e la dominazione dell'euro rappresenta una tipologia di impero, un tipo di impero coloniale che detta la politica di ciascun paese fissando il bilancio, le spese e gli investimenti. Dunque, rompere con questo impero centrato a Bruxelles è la precondizione per lanciare qualsiasi politica sociale.
La destra nazionalista riconosce questo e lo capitalizza. E anche i popoli lo riconoscono, poiché comprendono che la politica dell'Unione Europea è la responsabile della disoccupazione, dell'insicurezza e della chiusura di imprese che delocalizzano in altri paesi. [...]
La destra [nazionalista] è molto contradditoria, poiché gli stessi capitalisti da un lato vogliono essere protetti e dall'altro lato hanno legami con le banche internazionali.
La piattaforma [della destra] anti-Europa, o meglio anti-Bruxelles è demagogica, nel senso che dietro a questo discorso anti-euro c'è una politica capitalista ugualmente reazionaria legata a politiche antipopolari nel campo sindacale e sociale. [...]
La vecchia socialdemocrazia si è convertita in una nuova faccia della destra tradizionale. E in questo vuoto c'è competizione fra la destra nazionalista e settori di sinistra. Fintanto che la sinistra continuna a fornire appoggio critico alla socialdemocrazia, sarà compromessa.
La sinistra continua a pensare di poter riformare l'Unione Europea, costruire l'Europa socialista. Ma questo discorso manca di realismo.
Il progetto nazionale non è contrario a una politica socialista. Si deve uscire dall'Unione Europea in modo da avere l'indipendenza nazionale per poter formulare una strategia economica anti-austerità.
Non si può cambiare l'Unione Europea: è come pensare che si possa cambiare la Deutsche Bank mettendosi a comprare azioni. I fatti vanno in un'altra direzione.
La sinistra ha permesso alla destra di sfruttare e manipolare legittime e forti rivendicazioni nazionali. [...]
La lotta per l'indipendenza nazionale, per la rottura dell'Unione Europea è essenziale alla lotta per la democrazia e per l'ampliamento della lotta di classe per il lavoro e per lo stato sociale. La lotta di classe è più forte ed efficace sul familiare terreno nazionale - piuttosto che nell'affrontare distanti sorveglianti a Bruxelles.
Una sinistra impegnata e ancorata nel terreno nazionale, orgogliosa delle proprie tradizioni nazionali e di classe e in grado di unificare i lavoratori al di là delle "identità" etniche e religiose, può riconquistare sostenitori e riemergere come una reale alternativa alle due facce della destra - quella neoliberale e la nuova destra "nazionalista".
I neoliberisti non hanno soluzioni da offrire per i disastri e i problemi da loro stessi creati; i nazionalisti della nuova destra hanno la risposta sbagliata: reazionaria. La sinistra ha la soluzione?
La sinistra deve rettificare la sua politica e non parlare in termini internazionalisti quando non ha alcun fondamento nazionale. La politica passa per lo smantellamento dell'Unione Europea».
* James Petras, è un noto studioso marxista statunitense, punto di riferimento per la sinistra antimperialista occidentale. Autore di diversi saggi teorici, e docente emerito dell'università di Binghampton.
** Fonte: contropiano
*** Traduzione da http://www.lahaine.org
«Bruxelles e la dominazione dell'euro rappresenta una tipologia di impero, un tipo di impero coloniale che detta la politica di ciascun paese fissando il bilancio, le spese e gli investimenti. Dunque, rompere con questo impero centrato a Bruxelles è la precondizione per lanciare qualsiasi politica sociale.
La destra nazionalista riconosce questo e lo capitalizza. E anche i popoli lo riconoscono, poiché comprendono che la politica dell'Unione Europea è la responsabile della disoccupazione, dell'insicurezza e della chiusura di imprese che delocalizzano in altri paesi. [...]
La destra [nazionalista] è molto contradditoria, poiché gli stessi capitalisti da un lato vogliono essere protetti e dall'altro lato hanno legami con le banche internazionali.
La piattaforma [della destra] anti-Europa, o meglio anti-Bruxelles è demagogica, nel senso che dietro a questo discorso anti-euro c'è una politica capitalista ugualmente reazionaria legata a politiche antipopolari nel campo sindacale e sociale. [...]
La vecchia socialdemocrazia si è convertita in una nuova faccia della destra tradizionale. E in questo vuoto c'è competizione fra la destra nazionalista e settori di sinistra. Fintanto che la sinistra continuna a fornire appoggio critico alla socialdemocrazia, sarà compromessa.
La sinistra continua a pensare di poter riformare l'Unione Europea, costruire l'Europa socialista. Ma questo discorso manca di realismo.
Il progetto nazionale non è contrario a una politica socialista. Si deve uscire dall'Unione Europea in modo da avere l'indipendenza nazionale per poter formulare una strategia economica anti-austerità.
Non si può cambiare l'Unione Europea: è come pensare che si possa cambiare la Deutsche Bank mettendosi a comprare azioni. I fatti vanno in un'altra direzione.
La sinistra ha permesso alla destra di sfruttare e manipolare legittime e forti rivendicazioni nazionali. [...]
La lotta per l'indipendenza nazionale, per la rottura dell'Unione Europea è essenziale alla lotta per la democrazia e per l'ampliamento della lotta di classe per il lavoro e per lo stato sociale. La lotta di classe è più forte ed efficace sul familiare terreno nazionale - piuttosto che nell'affrontare distanti sorveglianti a Bruxelles.
Una sinistra impegnata e ancorata nel terreno nazionale, orgogliosa delle proprie tradizioni nazionali e di classe e in grado di unificare i lavoratori al di là delle "identità" etniche e religiose, può riconquistare sostenitori e riemergere come una reale alternativa alle due facce della destra - quella neoliberale e la nuova destra "nazionalista".
I neoliberisti non hanno soluzioni da offrire per i disastri e i problemi da loro stessi creati; i nazionalisti della nuova destra hanno la risposta sbagliata: reazionaria. La sinistra ha la soluzione?
La sinistra deve rettificare la sua politica e non parlare in termini internazionalisti quando non ha alcun fondamento nazionale. La politica passa per lo smantellamento dell'Unione Europea».
* James Petras, è un noto studioso marxista statunitense, punto di riferimento per la sinistra antimperialista occidentale. Autore di diversi saggi teorici, e docente emerito dell'università di Binghampton.
** Fonte: contropiano
*** Traduzione da http://www.lahaine.org
3 commenti:
in un articolo di Bottarelli si fa riferimento al "proclama" di Deutsche Bank e poi nell'articolo prosegue :"i tedeschi non hanno quindi intenzione di cambiare la rotta dall'austerità"
Quello che mi da fastidio è che si attribuisce ad una banca privata la volontà di un popolo, come dire che in Italia si è rappresentati da Unicredit cosa che a nessuno viene in mente di associare ma per i tedeschi a quanto pare non vale, sembra che abbiano volontariamente scelto di farsi rappresentare da Deutsche Bank ma tant'è. Volevo solo far notare le parole di Draghi: “Se non fanno le cose giuste spariranno per sempre dalla scena politica, perché non saranno rieletti”.vedi link
http://www.finanzainchiaro.it/draghi-un-messaggio-dai-toni-inquietanti.html?utm_medium=referral&utm_source=pulsenews
Senz'altro Mr Goldman Sachs farà le veci della Merkel??
Che dire di quest'altra notizia, Borse: in Europa la grande malata è la Germania
http://www.finanzainchiaro.it/borse-in-europa-la-grande-malata-e-la-germania.html
Chi siamo noi per contraddire il verbo della finanza?? Se lo dicono i mercati,sarà senz'altro vero ed i mercati sono noti per fare il bene dei popoli no?
"La sinistra deve rettificare la sua politica e non parlare in termini internazionalisti quando non ha alcun fondamento nazionale. La politica passa per lo smantellamento dell'Unione Europea».
Concetti "sacrosanti" da saottoscrivere da chi vuole salvare lo stato nazionale e sé stessi. La salvezza, in questo momento storico, passa per lo smantellamento urgente dell'U.E.
Direi che finalmente cominciano a sentirsi discorsi sensati. Ce n'è voluta però!
Ce n'è voluta però (?)
Noi diamo il benvenuto a Petras nel "Club della sinistra non euro"...
Per parte nostra siamo anti-euro e anti-Ue da sempre.
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