13 ottobre.
Prosegue quindi la lotta tra scioperi articolati, manifestazioni e blocchi stradali spontanei, azioni propedeutiche al grande sciopero generale di 8 ore venerdì 17, quando scenderanno in strada i lavoratori dell'Ast e delle ditte terze, le più colpite.
In gioco ci sono non solo i 130 anni di storia dello stabilimento e i tantissimi lavoratori a rischio, ma le sorti di un'intera comunità e del Paese.
Terni, l'Umbria e la stessa Italia non possono permettersi di perdere le acciaierie, ancora strategiche per le sorti del comparto manifatturiero.
Lo ripetiamo ancora una volta: se la multinazionale non ritiene più strategico il business dell'acciaio e lo dismette, dopo averlo smantellato a vantaggio dei competitors mondiali, l'unica soluzione è costringere il governo a nazionalizzare.
Terni. Domani, martedì, su invito di un gruppo di operai delle acciaierie, verrà Giorgio Cremaschi, svolgerà un comizio alle ore 15:00 davanti alle portinerie di Viale Brin.
Dopo il corteo spontaneo della notte scorsa, con il quale gli operai sono andati in pieno centro città a far presenti le loro ragioni a chi se la stava spassando (vedi foto sopra), è terminato questa mattina alle 6 lo sciopero totale alle acciaierie di Terni con blocco delle portinerie, continueranno invece gli scioperi articolati di otto ore di singoli reparti e di intere aziende nel caso delle controllate. E' quanto deciso dalla Rsu per non sottostare al ricatto dell'azienda ed evitare che i lavoratori vengano messi in libertà, come già accaduto a 32 operai. Lo scopo dichiarato è quello di arrecare il maggior danno economico possibile all'azienda e la minima perdita salariale ai lavoratori.
Dopo il corteo spontaneo della notte scorsa, con il quale gli operai sono andati in pieno centro città a far presenti le loro ragioni a chi se la stava spassando (vedi foto sopra), è terminato questa mattina alle 6 lo sciopero totale alle acciaierie di Terni con blocco delle portinerie, continueranno invece gli scioperi articolati di otto ore di singoli reparti e di intere aziende nel caso delle controllate. E' quanto deciso dalla Rsu per non sottostare al ricatto dell'azienda ed evitare che i lavoratori vengano messi in libertà, come già accaduto a 32 operai. Lo scopo dichiarato è quello di arrecare il maggior danno economico possibile all'azienda e la minima perdita salariale ai lavoratori.
Prosegue quindi la lotta tra scioperi articolati, manifestazioni e blocchi stradali spontanei, azioni propedeutiche al grande sciopero generale di 8 ore venerdì 17, quando scenderanno in strada i lavoratori dell'Ast e delle ditte terze, le più colpite.
Una vera e propria mannaia si abbatterà infatti sul settore appalti!
La richiesta del taglio del 20% delle ditte in appalto all'Ast, colpirebbe un migliaio di lavoratori, già precari, essendo stati assunti con contratti a termine.
La richiesta del taglio del 20% delle ditte in appalto all'Ast, colpirebbe un migliaio di lavoratori, già precari, essendo stati assunti con contratti a termine.
Sempre questa mattina un con combattivo corteo, centinaia di operai, partiti dal presidio in Viale Brin, hanno fatto irruzione al Consiglio comunale aperto che si svoleva presso le ex-
In gioco ci sono non solo i 130 anni di storia dello stabilimento e i tantissimi lavoratori a rischio, ma le sorti di un'intera comunità e del Paese.
Terni, l'Umbria e la stessa Italia non possono permettersi di perdere le acciaierie, ancora strategiche per le sorti del comparto manifatturiero.
Lo ripetiamo ancora una volta: se la multinazionale non ritiene più strategico il business dell'acciaio e lo dismette, dopo averlo smantellato a vantaggio dei competitors mondiali, l'unica soluzione è costringere il governo a nazionalizzare.
Ultim'ora: mentre scrivevamo queste brevi note, è giunta la notizia che sabato scorso il presidente del consiglio Matteo Renzi avrebbe telefonato alla cancelliera Angela Merkel. Renzi avrebbe "manifestato le sue preoccupazioni per l'irrigidimento delle posizioni della Thyssenkrupp".
Staremo a vedere.
Non sarà che Renzi vuole salvarsi la faccia? Non sarà che Renzi vuole farsi bello e far credere che lui ce la mette tutta pur sapendo che alla fine la multinazionale tedesca avrà la meglio a discapito dei lavoratori?
Staremo a vedere.
Non sarà che Renzi vuole salvarsi la faccia? Non sarà che Renzi vuole farsi bello e far credere che lui ce la mette tutta pur sapendo che alla fine la multinazionale tedesca avrà la meglio a discapito dei lavoratori?
8 commenti:
La lotta dei lavoratori della Terni è tardiva e destinata alla sconfitta. Questi operai non hanno mosso una paglia né per la Merloni né per nessuna di tutte le altre vertenze regionali e nazionali, confidando in una loro sorta di immunità. Solo ora parlano di città e di territorio, ma non lo hanno mai fatto quando l'acciaieria avveleneva la comunità locale o faceva produzioni militari (distruzione di altre comunità).
Con la loro passività politica e sindacale, con il loro corporativismo consociativo filo-aziendale, si sono tagliati le palle da soli.
Ora il capitale viene a prendere loro!...bella lezione...
Più che accodarsi fingendo meraviglia di chissà quale lotta e quale risveglio operaio, bisognerebbe dire loro la verità, ossia ciò che di loro si pensa veramente per gli altri 364 giorni all'anno, ....anche quando si ricodano vagamente di essere stati una classe! Altrimenti è solo ipocrisia.
O semplicemente ancora non ci si liberati dal virus dell'operaismo, penetrato fin nel dna della "sinistra", compresa quella che si considera di classe, o rivoluzionaria o bla bla ....
CITO L'INTELLIGENTE ANONIMO DELLE 13:20
"Questi operai non hanno mosso una paglia né per la Merloni né per nessuna di tutte le altre vertenze regionali e nazionali"
Esatto hai centrato in pieno il problema. Non conosco nulla né di Terni né della Merloni ma conosco le mie "lotte" (fra virgolette, erano lotte per modo di dire) e i sindacati della mia categoria se ne sono sempre altamente fregati degli altri lavoratori ma anche delle categorie diverse dentro la nostra stessa azienda.
E questo è colpa dei padroni?
No è colpa della plebaglia immonda che è composta al 90% e oltre da lombrichi senza dignità.
Un piccolo esempio attuale è quell'essere che ha contestato Grillo a Genova.
Un giovanotto idiota lui e vermi immondi pure i giornalisti che tutti in coro hanno scritto:
"Gli angeli del fango contestano Grillo"
Ma per favore, era solo un singolo coglione non "gli angeli del fango".
Ma era coglione il ragazzo, sono coglioni venduti i giornalisti e sono dei babbuini quelli che ci credono.
Contateli, fa esattamente il 90% del cosiddetto popolo.
E ce la prendiamo coi poveri oligarchi che fanno solo quello che è strettamente necessario per assicurare un futuro prospero ai loro figli?
GRILLO FA PAURA AL POTERE e dobbiamo capirlo; il M5S va sostenuto da tutti e votato in massa alle elezioni anche se è un casino di movimento con un programma politico che si regge con lo sputo, MA E' L'UNICA forza politica di un certo peso che sia realmente di popolo e anti sistema.
Per questo ne hanno paure, perché E' DI POPOLO!!!
Un saluto al babbeo, quello che pontifica e continua a non capire un cazzo.
Invece di dare della plebaglia al resto del mondo (voi immagino siate superuomini) e prendervela coi lavoratori perchè non andata a dargli una mano?
Disfattismo, livorosismo e giudizialismo, malattie infantili dell'occidentalismo (e anche del trollismo)
Ah, vi ricordo a Terni è attivo un movimento politico chiamato Socialismo Patriottico, sono gente estremamente in gambe. Anche loro sono plebaglia? Consiglierei di aprire un dialogo con loro.
Ehi, tu, troll delle 13:20.
O vai a fare lo stesso discorso agli operai di Terni che stanno lottando invece di venire qua a pontificare dietro una tastiera.
Bravo, bravo. Ha parlato il padre eterno. Pare che a scuola non t'abbiano insegnato nient'altro, eh?
Chi siete? Due troll pagati dagli USA? Non mi stupirei, il sentimento di rassegnazione, demotivazione e livore fa proprio il loro gioco visto che noi siamo una simil-colonia.
ANTI ITALIANISMO e DISFATTISMO fanno rima con ATLANTISMO!!!
Il 10 ottobre davanti ai cancelli Marcia della Dignità distribuiva un volantino che così iniziava:
OCCUPARE LA FABBRICA PER PIEGARE THYSSEN
(e se i tedeschi non ci sentono, nazionalizzare l’Ast!)
«Prima ti diedero un mutuo per comprarti casa. Poi un prestito per la Tv al plasma. Un altro ancora per lo smartphone. Ti fecero credere che non eri più un operaio “sfigato”, ti fecero diventare ceto medio a debito. E col ricatto del debito ti hanno fatto sgobbare a testa bassa. Ma sotto padrone restavi ed ora, il padrone (tedesco), dopo aver “pocciato” dalle mammelle dello Stato e averti spremuto come un limone, fa le valigie e ti getta nella spazzatura.
Dov’eri tu quanto altri italiani gettati sul lastrico si ribellavano e chiedevano aiuto? Voltasti le spalle, sperando che il tuo turno non venisse mai.
Ora che è toccato anche a te, sei costretto a lottare. Lo vedi da solo che lo Stato ti ha abbandonato, che il governo Renzi e i partiti se ne fregano, mentre il sindacato… perché esiste un sindacato?».
Si può e si deve sostenere la lotta (difficile) di resistenza delle maestranze dello stablimento ThyssenKrupp di Terni, senza fare demagogia, senza falsi miti, senza indulgenze "operaiste".
Rispetto ai milioni di proletari precari, rispetto ai tanti che lavorano in aziende senza diritti, rispetto agli esclusi, i lavoratori Ast sono senza dubbio parte di quella che Lenin chiamava "aristocrazia operaia". Ovvero un settore che sin qui aveva goduto di alcuni privilegi.
Ora che il capitale deve spazzare via i privilegi degli strati "aristocratici" del proletariato, e con essi diritti conquistati in decenni di lotte, dovere degli anticapitalisti e stare al fianco di questi lavoratori, aiutandoli a vincere la battaglia.
E la si vince solo a patto di togliere le acciaierie alla Thyssen e nazionalizzare l'impianto siderurgico.
Sono "l'anonimo delle 13.20.
Io SONO un operaio della TK AST!...con buona pace dei commenti insensati che a me si riferiscono.
Condivido buona parte del volantino distribuito da Marcia della Dignità.
Voglio segnalarvi l'interminabile coda dei mieì "colleghi" per andare a prendersi gli 80.000 euri lordi della buonuscita proposta dalla Morselli!!
Metodo Berco. Purtroppo funziona!
Certo, nazionalizzare è la soluzione, in ogni senso, ma ....realisticamente, chi dovrebbe farla? il governo Renzi?
No,così, tanto per dire, perchè questo c'è adesso e non mi sembra ci sia il tempo per aspettare la rivoluzione.
A.R.
Caro A.R.
la nazionalizzazione è o no la soluzione giusta?
E' evidente che la si deve imporre al governo.
imporre. Non ce la daranno come regalo.
Imporre come? Con lotta e atti di forza da parte dei lavoratori.
Non ci sono questa disponibilità, Questa coscienza, Questo coraggio?
Allora non solo non avremo la nazionalizzazione ma i licenziamenti e poi la chiusura delle acciaierie e l'agonia di Terni.
Ci vediamo domani al corteo!
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