16 ottobre. Domani, venerdì, si svolgerà in provincia di Terni uno sciopero generale in solidarietà con la lotta degli operai delle acciaierie Ast (ovvero della multinazionale tedesca ThyssenKrupp) contro i licenziamenti.
Una lotta difficile.
C'è un settore molto combattivo dei lavoratori che prosegue con iniziative spontanee di lotta —questa notte alle ore 23:30, è partito un corteo spontaneo per le vie della città, dirigendosi verso l'abitazione di un noto dirigente dell'azienda. C'è stato un lancio di sassi verso le finestre.
Altri lavoratori stanno a guardare. Altri ancora (per ora una piccola minoranza) fanno la fila davanti all'ufficio del personale col cappello in mano per prendere la buonuscita (si parla di 80mila euro lordi).
Insomma, accanto agli operai che sono decisi a tutto ce ne sono altrettanti che ritengono che la lotta sia "disperata", che non abbia possibilità di successo.
In queste condizioni i sindacati si scoprono organismi che a poco servono, anzi, che non servono a niente. Com'è chiaro che le istituzioni, da quelle locali fino al governo Renzi, al di la delle chiacchiere, nulla fanno davvero per battere la multinazionale tedesca.
Fino ad ora le forze di polizia hanno lasciato correre, temendo che ogni azione repressiva potrebbe scatenare un putiferio. Ma fino a quando durerà questo atteggiamento?
In questo contesto lo sciopero generale e la manifestazione di domani hanno una grande importanza. Se solidarietà e partecipazione degli altri lavoratori e della cittadinanza saranno grandi, ciò darà coraggio agli operai Ast.
Martedì scorso Giorgio Cremaschi (nella foto con Daniela Di Marco) ha svolto un comizio davanti ai cancelli delle acciaierie. Qui sotto la registrazione dell'intervento con il dialogo con gli operai.
Una lotta difficile.
C'è un settore molto combattivo dei lavoratori che prosegue con iniziative spontanee di lotta —questa notte alle ore 23:30, è partito un corteo spontaneo per le vie della città, dirigendosi verso l'abitazione di un noto dirigente dell'azienda. C'è stato un lancio di sassi verso le finestre.
Altri lavoratori stanno a guardare. Altri ancora (per ora una piccola minoranza) fanno la fila davanti all'ufficio del personale col cappello in mano per prendere la buonuscita (si parla di 80mila euro lordi).
Insomma, accanto agli operai che sono decisi a tutto ce ne sono altrettanti che ritengono che la lotta sia "disperata", che non abbia possibilità di successo.
In queste condizioni i sindacati si scoprono organismi che a poco servono, anzi, che non servono a niente. Com'è chiaro che le istituzioni, da quelle locali fino al governo Renzi, al di la delle chiacchiere, nulla fanno davvero per battere la multinazionale tedesca.
Fino ad ora le forze di polizia hanno lasciato correre, temendo che ogni azione repressiva potrebbe scatenare un putiferio. Ma fino a quando durerà questo atteggiamento?
In questo contesto lo sciopero generale e la manifestazione di domani hanno una grande importanza. Se solidarietà e partecipazione degli altri lavoratori e della cittadinanza saranno grandi, ciò darà coraggio agli operai Ast.
Martedì scorso Giorgio Cremaschi (nella foto con Daniela Di Marco) ha svolto un comizio davanti ai cancelli delle acciaierie. Qui sotto la registrazione dell'intervento con il dialogo con gli operai.
1 commento:
Anche gli operai iniziano a muoversi, anche se i media non lo diranno, oggi Bologna è bloccata per lo sciopero generale della Cgil Emilia-Romagna con due cortei partecipatissimi e molto più combattivi dei soliti cortei sindacali. Anche perchè i lavoratori della logistica i movimenti per la casa e gli studenti hanno bloccato l'interporto e numerose strade...veramente decine di migliaia di persone in strada!
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