3 ottobre
«Alla fine ce l’hanno fatta. Alla fine un altro colpo è stato assestato ai danni del lavoro e dei diritti sociali. L’ennesimo colpo. Anche nel mondo post-1989 – con buona pace delle “anime belle” che ovunque scorgono solo libertà uguaglianza fraternità e Bentham – il conflitto resta quello tra Capitale e Lavoro. Con una differenza, certo. Prima del 1989 il conflitto era bilaterale: con la sintassi di Hegel, Servo e Signore si fronteggiavano sul campo. I diritti scaturivano esattamente da questa pratica conflittuale, come riconoscimento del peso specifico della capacità organizzativa e conflittuale del Servo.
Oggi, invece, il conflitto si è ridisposto nella forma di una guerra gestita univocamente dai dominanti ai danni dei dominati, ridotti a polo passivo che subisce in silenzio e che non è nemmeno più in grado di pensare l’alternativa e di trasformare la rabbia gravida di buone ragioni in passione politica. I dominati sono oggi – direbbe Gramsci – subalterni oltre che dominati. Il Servo subisce in silenzio.
Dal conflitto di classe dialettico si è passati al massacro di classe univoco: i dominanti stanno letteralmente annientando i dominati, togliendo loro finanche i diritti più elementari (lavoro, sanità, istruzione, ecc.). La vicenda tragicomica dell’art. 18 segna l’apice di questo processo degenerativo, peraltro gestito direttamente dalle ridicole forze che tradizionalmente dovrebbero fare gli interessi del Servo e non del Signore. Con l’art. 18 viene, infatti, distrutto l’ultimo brandello dei diritti sociali ancora esistenti. Matteo Renzi dice giustamente che il limite dell’articolo 18 sta nel riguardare un numero ristretto di lavoratori. Vero. Logica vorrebbe, allora, che le protezioni venissero estese a tutti. E invece le si tolgono a tutti. Logica strana e, insieme, familiare. Coazione al livellamento, ammantata dalla retorica del privilegio: i diritti fatti passare per privilegi vengono aboliti per tutti.
Viene, allora, irresistibilmente in mente il discorso militaresco del Sergente Maggiore Hartman nel noto film Full Metal Jacket: “qui vige l’uguaglianza, non conta un cazzo nessuno”.
L’idea di uguaglianza propugnata dal rottamatore postmoderno Renzi – ultima propaggine dell’orrido serpentone metamorfico Pci-Pds-Ds-Pd – credo sia decisamente più vicina a quella del Sergente Maggiore Hartman che non a quella di Marx e Gramsci. Direi anzi, senza esagerazioni, che l’intero quadrante sinistro della politica ha abbandonato Marx e l’ideale dell’emancipazione universale per passare al Sergente Maggiore Hartman e all’ideale dell’uguaglianza al ribasso, in cui nessuno ha niente e tutti non contano un cazzo.
È evidente che fra Capitale e Lavoro il Pd ha scelto il capitale. Di fatto, è una conferma. La sinistra è da parecchio tempo che ha compiuto la sua scelta, passando armi e bagagli dalla lotta contro il capitale alla lotta per il capitale. Per questo, sia detto per inciso, le sue parole d’ordine sono sempre l’antifascismo rituale, la lotta contro l’omofobia, i diritti civili, i matrimoni gay, il pacifismo salmodiante e ostensivo, l’elogio lacrimevole della globalizzazione dei viaggi low cost, la “pappa del cuore” dell’elogio apriorico dei migranti, ecc.: ossia tutte le prese di posizione possibili (perfino contro i morti e sepolti, nel caso del fascismo) che non siano quella contro il nesso di forza capitalistico.
La vicenda dell’art. 18 e dei luridi servi del capitale che l’hanno abolito è istruttiva. Ci insegna almeno una cosa: la nuova frontiera del capitale, dopo il contratto a tempo determinato, sarà il contratto a tempo indeterminato con possibilità di licenziamento senza se e senza ma in qualsiasi momento e con retribuzione insindacabilmente decisa dal datore di lavoro. Monsieur Le Capital non smette di celebrare le sue orge: il modello recente della Grecia, con licenziamento libero e indiscriminato di dipendenti pubblici, è alle porte. E la complicità del Pd in tutto ciò è sotto gli occhi di tutti: o, meglio, di quelli che alla posa dell’osservatore critico non preferiscono quella dello struzzo».
* Fonte: lo spiffero
7 commenti:
Cito il Fusaro (o meglio, in romanesco, "Fusajaro"):
"La vicenda dell’art. 18 e dei luridi servi del capitale che l’hanno abolito è istruttiva"
I luridi servi del capitale???
Ma scusate, voi avete visto milioni di persone scendere in piazza incatenandosi ai lampioni?
Milioni è troppo...
Avete visto decine di migliaia di persone accamparsi sotto i palazzi del potere rifiutando di muoversi anche sotto le cariche della polizia?
Mo' decine di migliaia...
Avete visto centinaia di persone manifestare protestando contro l'abolizione dell'articolo 18?
Vabbe', centinaia ho esagerato...
Decine di persone?
...
E allora che cacchio vuole l'insopportabilmente melenso Fusaro?
1) In piena crisi economica dovuta alle "scelte liberiste" del PD, il partito di Renzi HA PRESO IL 40% ALLE ELEZIONI
2) Dopo quasi sei anni di crisi non è ancora nata una forza politica autenticamente di sinistra e se nascesse nessuno la voterebbe
3) Lo stesso Brancaccio nota come le "clamorose" (nel senso di "clamorosamente fiacche") proteste di Napoli sono contraddittorie dato che non mettono in discussione il vero caposaldo del sistema tecnocratico.
Allora chi sono i colpevoli?
Gli immondi liberisti al servizio delle oligarchie?
O piuttosto quelli che subiscono in silenzio lasciandogli fare tutto quello che vogliono?
Se la gente non lotta più, se è consenziente a farsi ridurre in schiavitù, se ne deve dedurre che il popolo si è ormai irreversibilmente trasformato in un ammasso di senza palle privi di dignità.
E allora abbiate pazienza ma fanno bene, anzi benissimo, a privarlo sia della sua indipendenza economica che dei diritti democratici.
Sinceramente non capisco questa vostra fascinazione per Fusaro. Mi rendo conto che nel desolante panorama culturale della sinistra italiana non ci siano molte voci interessanti. Mi rendo altresì conto che Fusaro possa scrivere ALCUNE cose condivisibili (comunque niente di veramente nuovo o geniale). Eppure mi sembra che vi sfugga il lato POLITICO immediato delle sue opinioni e prese di posizione. Mentre voi sostenete di voler costruire una sinistra sovranista e antifascista, Fusaro proclama che destra e sinistra non esistono più e che l'antifascismo è ormai superato. Ed è alla luce di queste sue convinzioni che dialoga amabilmente con fascisti e leghisti (la mancata conferenza a Casa Pound è stata solo un episodio di un percorso comunque coerente di Fusaro che non si è mai sottratto ad interviste ed iniziative con gruppi reazionari e/o di estrema destra) ed alle scorse elezioni europee ha fatto abbastanza significativamente endorsement alla Lega di Salvini. Dunque: che c'azzecca una sinistra sovranista con Fusaro? Mah!...
Che la situazione sia drammatica è chiaro ma il peggio forse è che si è incancrenita, cioè le metastasi del degrado si sono infiltrate proprio anche là dove sarebbe stato possibile arginarlo in qualche modo, vale a dire nel PD e nelle "SINISTRINE" varie in generale.
E all'origine il "cancro" sta proprio nell'attacco a fondo delle tra parole d'ordine della Rivoluzione Francese: Libertà, Uguaglianza, Fratellanza, purtroppo, lo si è saputo con un certo ritardo, inventate di sana pianta dai Massoni e dai fautori storici del N.W.O.
Personalmente trovo anacronistico e quindi antistorico e perciò profondamente errato ed ingiusto prendersela con Fusaro il quale è uno dei pochissimi a vederci un po' chiaro nel marasma dell'informazione mainstream ipnotizzante di cui la "sinistra" è una delle prime vittime purtroppo "consenzienti" per la maggior parte compresi anche certi cosiddetti intellettuali .
Tenetevi d'acconto questo Fusaro, perché, anche fosse solo un lumino ad olio è uno dei pochi ad avere nel suo raziocinio qualcosa che assomiglia ad una sorgente luminosa.
Scusate ma è' nei fatti che destra e sinistra oggi non hanno alcun significato o anche per Voi i Fatti sono Opinioni o fantasie ideologiche?Fusaro fa una Analisi dei fatti che hanno nel corso di oltre un ventennio modificato completamente i rapporti Sociali .Il PD rappresenta il Capitalismo e il cittadino che non ha più riferimenti diventa Apatico e incapace di Reagire e quindi organizzarsi politicamente .Di cosa state parlando Voi che criticate Fusaro , in quale Mondo vivete?quali sono concretamente per Voi le cose da fare ,mica lo Sapete?
"è' nei fatti che destra e sinistra oggi non hanno alcun significato o anche per Voi i Fatti sono Opinioni o fantasie ideologiche?"
I fatti sono centri sociali e Cobas che lottano con i lavoratori della logistica, per lo più immigrati, mentre fascisti e leghisti soffiano sul fuoco della guerra tra poveri dirottando la rabbia sociale contro i migranti stessi.
I fatti sono che mentre i compagni organizzano qualche migliaia di proletari senza casa nelle periferie metropolitane, i militanti di estrema destra attaccano fisicamente questi compagni, offrendo alla polizia il pretesto di arrestare i compagni (caso Nunzio D'Erme ad esempio).
I fatti sono che il 9 dicembre dello scorso anno i compagni di Askatasuna a Torino (e quelli di MPL altrove) scendono in piazza al fianco dei "forconi" per dare alle proteste un indirizzo di classe, mentre Calvani, La Destra, CasaPound, Forza Nuova provano a dare alle stesse un indirizzo autoritario e reazionario.
I fatti sono che c'è chi prova a dare alla battaglia per la sovranita nazionale un contenuto, democratico e progressista come la Sinistra No Euro, e chi come Lega e Fratelli d'Italia o la Le Pen e Alba Dorata la riempie di contenuti xenofobi e regressivi.
Nella realtà sociale Sinistra e destra (così come Antifascismo e fascismo) esistono eccome. Nei talk show televisivi che frequenta Fusaro, dove la "sinistra" sarebbe rappresentata dal PD, forse no...
I Fatti descritti dal l'anonimo delle15,53 testimoniano solamente che sono funzionali al Sistema cioè Divivi et Impera.
Ma o voi savi e illuminati indignados che vi lamentante che nessuno scende in piazza e ritenete pertanto giusto il trattamento neo-liberista, voi che fate? Siete per caso quelli della razza "Armiamoci e partite"?
Perché se è così, benedetti figliuoli la colpa non è né dei liberisti né di Fusaro né dei servi se non succedono rivolte. Volete sapere di chi è la colpa?
VOSTRA.
Signorsì uomini con le baionette in canna in mano allo sconosciuto, seguaci della coscienza infelice del quieto vivere indignato che vuole la rivoluzione sì, ma magari non fatta da noi perché siamo servi e inferiori perché al governo c'abbiamo avuto Berlusconi (e prima Craxi e ora Renzi).
Voi, voi soli signori sono da addebitare le disgrazie di codesto paese. Perché in Italia c'è la bizzarra situazione che sia le forze di governo sia le forze alternative non sono altro che la riproduzione dei vecchi stati preunitari che credendo di mostrare grande furbizia sul campo della geopolitica si alleavano con questo e con quello straniero per distruggere il vicino, e invece di liberarsi si passava da un servo all'altro (non per niente le piazze piene di rivoluzionari ce le abbiamo avute quando cadde il cavaliere nefasto, per succedergli al suo posto l'oscuro professore bocconiano filo-tedesco e filo-atlantista. Ma sono convinto che voi illuminati luci delle genti con la tastiera in canna non avete preso parte a quella pagliacciata).
Come si fa a poretendere che la gente scende in piazza se nei discorsi da bar si diceva (e si dice ancora) che bisogna imitare i tedeschi, poi gli americani, ora i russi, domani i marziani? E' chiaro che se ne staranno spaparanzati ad aspettare il prossimo liberatore. Congratulations !!!
William Wilson
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