[ sabato 16 novembre 2019 ]
Il fine settimana scorso, dal al-4 novembre, si né tenuta la Quarta Assemblea delle Assemblee dei Gilet Gialli. Un avvenimento che ha riunito quasi 500 Gilet gialli, tra cui 200 delegati venuti da quasi tutti i dipartimenti. Benché al momento i principi organizzativi più comunemente ammessi dalle diverse basi del movimento non riconoscano formalmente alcun rappresentante, questa Assemblea, e le decisioni collettive che sono state prese, hanno una sicura risonanza nell’ambito dei gruppi locali dei Gilet Gialli. Si tratta, ogni volta, di un importante momento pedagogico nel quale le classi popolari e medie pauperizzate dibattono in piccoli gruppi su diverse tematiche (ecologia, relazioni internazionali, identificare nemici ed alleati, organizzarsi di fronte alla repressione, lavorare con gli altri movimenti, comunicazione, fronte di massa ecc) imparando l’arte dell'ascolto e della parola, e decostruendo insieme il funzionamento della società capitalista ed immaginando, poco a poco, la nuova utopia che è necessaria ai nostri popoli.
A Montpellier, durante la Quarta Assemblea delle Assemblee, è stato approvato un testo dedicato alla situazione internazionale, scritto ed approvato collettivamente durante l’udienza plenaria, che pubblichiamo qui sotto.
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Noi, Gilet gialli di tutta la Francia, ci indirizziamo a tutti i popoli in rivolta
In occasione dell’anniversario del nostro movimento il 16 ed il 17 novembre, dedichiamo la nostra festa a tutte le sollevazioni popolari nel mondo.
Da un anno, noi, Gilet Gialli, ci siamo sollevati per la giustizia sociale, la giustizia fiscale, la giustizia ecologista, la democrazia diretta, la libertà e la dignità, per diventare padroni del nostro avvenire.
Un anno dopo, numerose sollevazioni sono sorte in tutto il mondo, Cile, Iraq, Catalogna, Libano, Hong Kong, Algeria, Equador, Sudan, Colombia, Haiti, Guinea-Conacry ecc.
Noi ci sentiamo fratelli, sorelle ed alleati di questi movimenti nati in tutto il mondo.
Esigiamo la liberazione immediata di tutti i prigionieri politici e che si fermi la repressione di stato.
Viviamo in un sistema globalizzato e imperialista. Per cambiare le cose dobbiamo agire tutti insieme. Alleandosi, i popoli in rivolta potranno trasformare le loro condizioni di vita. Chiediamo, in un primo tempo, un’azione comune, durante il fine settimana del 16 e 17 novembre per creare e rinforzare dei legami tra i popoli in lotta.
Il 16 e 17 novembre noi festeggeremo l’anniversario della nostra sollevazione.
Noi lo dedichiamo a tutte le rivolte in corso nel mondo, a tutti inostri alleati che si sollevano a livello planetario. Saremo felici di celebrarlo in modo solidale e di condividerlo, nettamente usando banner comuni contenenti gli hashtag
Per creare una connessione tra i popoli in rivolta, è stato creato un indirizzo di posta elettronica per poter riceverei messaggi di tutti i popoli in rivolta e dei collettivi del mondo intero oltre alle foto ed ai banner che faremo:
Il fine settimana scorso, dal al-4 novembre, si né tenuta la Quarta Assemblea delle Assemblee dei Gilet Gialli. Un avvenimento che ha riunito quasi 500 Gilet gialli, tra cui 200 delegati venuti da quasi tutti i dipartimenti. Benché al momento i principi organizzativi più comunemente ammessi dalle diverse basi del movimento non riconoscano formalmente alcun rappresentante, questa Assemblea, e le decisioni collettive che sono state prese, hanno una sicura risonanza nell’ambito dei gruppi locali dei Gilet Gialli. Si tratta, ogni volta, di un importante momento pedagogico nel quale le classi popolari e medie pauperizzate dibattono in piccoli gruppi su diverse tematiche (ecologia, relazioni internazionali, identificare nemici ed alleati, organizzarsi di fronte alla repressione, lavorare con gli altri movimenti, comunicazione, fronte di massa ecc) imparando l’arte dell'ascolto e della parola, e decostruendo insieme il funzionamento della società capitalista ed immaginando, poco a poco, la nuova utopia che è necessaria ai nostri popoli.
A Montpellier, durante la Quarta Assemblea delle Assemblee, è stato approvato un testo dedicato alla situazione internazionale, scritto ed approvato collettivamente durante l’udienza plenaria, che pubblichiamo qui sotto.
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APPELLO DEI GILET GIALLI FRANCESI A TUTTI I POPOLI IN RIVOLTA NEL MONDO
Noi, Gilet gialli di tutta la Francia, ci indirizziamo a tutti i popoli in rivolta
In occasione dell’anniversario del nostro movimento il 16 ed il 17 novembre, dedichiamo la nostra festa a tutte le sollevazioni popolari nel mondo.
Da un anno, noi, Gilet Gialli, ci siamo sollevati per la giustizia sociale, la giustizia fiscale, la giustizia ecologista, la democrazia diretta, la libertà e la dignità, per diventare padroni del nostro avvenire.
Un anno dopo, numerose sollevazioni sono sorte in tutto il mondo, Cile, Iraq, Catalogna, Libano, Hong Kong, Algeria, Equador, Sudan, Colombia, Haiti, Guinea-Conacry ecc.
Noi ci sentiamo fratelli, sorelle ed alleati di questi movimenti nati in tutto il mondo.
Esigiamo la liberazione immediata di tutti i prigionieri politici e che si fermi la repressione di stato.
Viviamo in un sistema globalizzato e imperialista. Per cambiare le cose dobbiamo agire tutti insieme. Alleandosi, i popoli in rivolta potranno trasformare le loro condizioni di vita. Chiediamo, in un primo tempo, un’azione comune, durante il fine settimana del 16 e 17 novembre per creare e rinforzare dei legami tra i popoli in lotta.
Il 16 e 17 novembre noi festeggeremo l’anniversario della nostra sollevazione.
Noi lo dedichiamo a tutte le rivolte in corso nel mondo, a tutti inostri alleati che si sollevano a livello planetario. Saremo felici di celebrarlo in modo solidale e di condividerlo, nettamente usando banner comuni contenenti gli hashtag
#RevolutionEverywhere #Quesevayantodos
I popoli del mondo intero vogliono la caduta del sistema
revolutioneverywhereriseup.net
* Traduzione a cura della Redazione
** Fonte: PARDEM
3 commenti:
Sulla democrazia diretta e su Hong Kong io qualche dubbio lo avrei. Così, tanto per dire.
Pubblichiamo i 25 punti che i gilet gialli chiedono al presidente Macron. E’ una fotografia del populismo rossobruno che sta infiammando la Francia e che tanto ha in comune con i cinquestelle italiani.
http://www.libertaeguale.it/come-i-5s-il-programma-comune-dei-populisti-gialli/
Sulla democrazia diretta e su Hong Kong io qualche dubbio lo avrei. Così, tanto per dire.
Per introdurre istituzioni di democrazia diretta, se si vuol far sul serio, esiste una sezione apposita della costituzione svizzera, disponibile anche in italiano. Quegli articoli sono quello che serve per tracciare una proposta di legge di riforma costituzionale. Tutto il resto è aria fritta. Hong Kong: se i rampolli dei peggiori vampiri di quella città, che campano sfruttando la manodopera dei cinesi del continente e delle colf filippine, sono un esempio di "popolo in rivolta", che dà fuoco a parlmentari, ammazza a colpi di mattone un vecchietto di passaggio eccetera... Beh, 'sti gilet gialli dovrebbero prendere ripetizioni.
E’ una fotografia del populismo rossobruno che sta infiammando la Francia e che tanto ha in comune con i cinquestelle italiani.
Eh? Ma fai sul serio o stai scherzando? Ma che vorrebbe dire?
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