[ lunedì 11 novembre 2019]
I nostri lettori sanno che siamo stati tra i promotori della manifestazione del 12 Ottobre.
I nostri lettori sanno che siamo stati tra i promotori della manifestazione del 12 Ottobre.
Il Coordinamento nazionale di Liberiamo l'Italia, raccogliendo la spinta che saliva dalla quella riuscita mobilitazione sta operando per costituire nelle diverse regioni Comitati Popolari Territoriali. Cosa sono? Come si costruiscono? Quali i loro compiti? Come si diventa attivisti? E' possibile aderire facendo già parte di altri partiti o gruppi? Liberiamo l'Italia sarà un partito o un movimento?
Non sono pochi, infine, coloro i quali ci chiedono quali siano le differenze con altri gruppi quali Vox Italia e Fronte Sovranista.
A queste domande risponde il documento licenziato dal Coordinamento nazionale che qui pubblichiamo. Si tratta di proposte, che saranno sottoposte al vaglio di tutti gli attivisti sabato 7 dicembre, giorno in cui si svolgerà la prima Assemblea nazionale di Liberiamo l'Italia.
Da più parti ci giungono varie domande relative al costituendo movimento Liberiamo l’Italia.
Diverse sono le curiosità, ma raggruppandole, ci sembra che le risposte più urgenti riguardino 3 questioni fondamentali.
Ci proponiamo qui di rispondere a queste prime dirimenti questioni.
Premettiamo che l’Assemblea del 7 dicembre a Roma darà l’avvio al processo costituente di Liberiamo l’Italia, che verrà concluso con un Congresso, nella primavera del 2020.
Quanto qui scriviamo e suggeriamo è quindi da intendersi come indicazione generale frutto della discussione del Comitato Promotore. Partecipate all’Assemblea del 7 dicembre per discutere e migliorare insieme queste iniziali proposte organizzative.
E’ auspicabile che intanto nascano quanti più Comitati Popolari Territoriali è possibile.
Quelli già costituiti saranno i primi a prendere la parola all’assemblea del 7 dicembre, così che il loro esempio e testimonianza possa fungere da sprone per quei cittadini che stanno già lavorando o sono in procinto di iniziare, per costruire un Comitato Popolare Territoriale.
I Comitati Popolari Territoriali saranno il cardine, l’ossatura del Movimento Liberiamo l’Italia.
Potranno farne parte tutti i cittadini che ovviamente condividano i 5 punti fondamentali su cui è stata indetta la manifestazione del 12 ottobre, e che qui ripetiamo: «Usciamo dalla gabbia della UE! Riprendiamoci la sovranità monetaria! Riconquistiamo la democrazia! Applichiamo la Costituzione del 1948! Lavoro e dignità per tutti!».
A partire da queste basi, il nostro Movimento vuole essere trasversale e inclusivo, incarnare l’interesse nazionale, ovvero quello della grande maggioranza del popolo.
Questo Movimento vuole diventare la casa comune di tutti coloro che condividono i principi politici e i valori etici scolpiti nella Costituzione del 1948 e che si considerano eredi della tradizione patriottica e democratica nazionale.
Su questa base possono quindi aderire al Movimento cittadini, a partire dal sedicesimo anno d’età, di diverso orientamento ideologico a patto che siano di fede democratica, repubblicana, antiliberisti e di specchiata moralità.
- I Comitati Popolari Territoriali sono anzitutto organismi di lotta, strumenti basati sulla partecipazione diretta dei cittadini alla battaglia politica e sociale.
- Per fondare un Comitato Popolare Territoriale occorre che in una data città o in un determinato comprensorio, coloro che condividono i nostri scopi, si auto organizzino e svolgano la riunione fondativa, con la presenza di un componente del Coordinamento Nazionale.
- Verificata la disponibilità dei partecipanti a costituirsi come comunità politica, la riunione elegge un proprio coordinatore, che potrebbe entrare a far parte del Coordinamento Nazionale di Liberiamo l’Italia.
- Possono far parte dei Comitati Popolari Territoriali tutte le persone che condividano i nostri scopi, anche se appartengono ad altre formazioni politiche e associative, a patto che siano a loro volta, fedeli alla Costituzione e alla sua visione politica e morale democratica e antiliberista.
- Il Comitato Popolare territoriale dovrebbe riunirsi di norma ogni 15 giorni, in un luogo fisico prestabilito.
- Il Coordinatore dovrebbe amministrare la chat iscrivendovi tutti gli attivisti e i simpatizzanti della zona, così da comunicare loro data e ordine del giorno delle riunioni ed eventuali comunicazioni del Coordinamento Nazionale.
- Tre sono i compiti fondamentali del Comitato: a) organizzare nella propria città o nel proprio territorio, regolari iniziative pubbliche, con il concorso e l’aiuto del Coordinamento Nazionale, allo scopo di sensibilizzare e possibilmente mobilitare i cittadini; b) fare del Comitato un luogo di formazione e crescita culturale e politica, ciò implica, anche in questo caso con l’aiuto del Coordinamento Nazionale, svolgere riunioni e seminari di approfondimento su temi e questioni attinenti alla battaglia generale, in difesa del lavoro, dei diritti sociali e civili, della legalità (non ingiusta e repressiva come quella delle élite dominanti) per riconquistare sovranità, democrazia e attuare la Costituzione del 1948; c) curare la base degli iscritti e (visto il lungo cammino che ci attende in questo senso) promuovere iniziative per sollecitare nuove adesioni
- Il primo compito immediato del Comitato Popolare Territoriale è organizzare nella propria città o nel proprio comprensorio la Campagna in difesa del contante il cui Appello è stato approvato per acclamazione alla manifestazione del 12 ottobre, campagna che si concluderà venerdì 6 dicembre con una manifestazione a partire dalle ore 15:30, sotto il Parlamento, a Roma.
- Il secondo compito immediato di ogni Comitato Popolare Territoriale, già costituito o in via di costituzione, è assicurare la partecipazione dei propri attivisti all’Assemblea nazionale del 7 dicembre a Roma, Assemblea che darà il via alla fase costituente di Liberiamo l’Italia, che dovrà concludersi con un Congresso fondativo da svolgersi nella primavera 2020.
I Partiti odierni si caratterizzano tutti per essere portatori e difensori di interessi particolari, di casta, di ceto o di classe. Sono quindi, ognuno a suo modo, dei comitati d’affari. Ve ne sono poi altri, minoritari, che si fondano sulle ideologie che hanno segnato profondamente la modernità. Tutti quanti si caratterizzano per la loro forma gerarchica e verticale, per cui il vertice decide tutto e la base non conta nulla, altresì sono accomunati dalla visione liberista antitetica all’impostazione della Costituzione del 1948.
Non possiamo poi tralasciare il fatto che spesso alcune giuste lotte sono state portate avanti dai diversi Partiti (liberisti) solo a fini elettoralistici, salvo poi tradire la stessa battaglia e con essa il popolo che l’aveva appoggiata (è il caso, per fare solo qualche esempio, del referendum sull’euro proposto dal 5 Stelle e buttato nel dimenticatoio, o il caso dei MiniBot tanto desiderati dalla Lega, votati quasi all’unanimità dal Parlamento, mai realizzati, oppure le dichiarazioni sull’irreversibilità dell’euro di Matteo Salvini, che hanno suscitato l’ira di tanti suoi elettori).
Un Movimento per definizione non è rigido né verticistico.
Liberiamo l’Italia, nei tempi necessari, sapendo che occorrerà tanta fatica e tanti saranno gli ostacoli, vuole rendere protagonisti, partecipi in prima persona, i cittadini. Gli stessi a cui il 12 ottobre a Roma, a conclusione della bella manifestazione, è stato detto: «Andiamo a casa, ma non torniamo a casa! La manifestazione del 12 ottobre costituisce solo un primissimo passo».
Nel Movimento che vogliamo costruire, trasversale, plurale e inclusivo, è la base degli attivisti che decide tutto.
Anche il neonato Vox Italia e il FSI si battono per la sovranità popolare e per l’uscita dall’euro. Abbiamo quindi con questi partiti, con i quali auspichiamo la massima collaborazione, le stesse finalità. Gli iscritti ad entrambi questi partiti sono dunque i benvenuti in Liberiamo l’Italia, movimento al quale (lo ricordiamo) si aderisce solo individualmente.
Rispetto a queste formazioni noi abbiamo scelto, però, un’altra strada. Non pensiamo infatti che sia utile costruire un altro partitino sovranista aperto solo a pochi devoti adepti, né vogliamo un cenacolo elitario ed intellettuale. Per quella strada, l’esperienza lo insegna, non si va da nessuna parte. Liberiamo l’Italia vuole essere invece un movimento popolare che attivizzi il maggior numero di cittadini, favorisca la partecipazione ed educhi alla lotta. Solo con questa forza, manifestatasi in nuce il 12 ottobre, sarà possibile costruire l’alternativa di cui c’è bisogno oggi.
* * *
LIBERIAMO L’ITALIA: COME DIVENTARE ATTIVISTI
Coordinamento Nazionale di LIBERIAMO L'ITALIA
Da più parti ci giungono varie domande relative al costituendo movimento Liberiamo l’Italia.
Diverse sono le curiosità, ma raggruppandole, ci sembra che le risposte più urgenti riguardino 3 questioni fondamentali.
1) Come si fa a costituire un Comitato Popolare Territoriale di Liberiamo l’Italia?
2) Qual è la differenza tra Partito e Movimento?
3) Qual è la differenza tra Liberiamo l’Italia e VOX Italia o il Fronte Sovranista Italiano?
Ci proponiamo qui di rispondere a queste prime dirimenti questioni.
Come si forma un Comitato Popolare Territoriale di Liberiamo l’Italia?
Quanto qui scriviamo e suggeriamo è quindi da intendersi come indicazione generale frutto della discussione del Comitato Promotore. Partecipate all’Assemblea del 7 dicembre per discutere e migliorare insieme queste iniziali proposte organizzative.
E’ auspicabile che intanto nascano quanti più Comitati Popolari Territoriali è possibile.
Quelli già costituiti saranno i primi a prendere la parola all’assemblea del 7 dicembre, così che il loro esempio e testimonianza possa fungere da sprone per quei cittadini che stanno già lavorando o sono in procinto di iniziare, per costruire un Comitato Popolare Territoriale.
I Comitati Popolari Territoriali saranno il cardine, l’ossatura del Movimento Liberiamo l’Italia.
Potranno farne parte tutti i cittadini che ovviamente condividano i 5 punti fondamentali su cui è stata indetta la manifestazione del 12 ottobre, e che qui ripetiamo: «Usciamo dalla gabbia della UE! Riprendiamoci la sovranità monetaria! Riconquistiamo la democrazia! Applichiamo la Costituzione del 1948! Lavoro e dignità per tutti!».
A partire da queste basi, il nostro Movimento vuole essere trasversale e inclusivo, incarnare l’interesse nazionale, ovvero quello della grande maggioranza del popolo.
Questo Movimento vuole diventare la casa comune di tutti coloro che condividono i principi politici e i valori etici scolpiti nella Costituzione del 1948 e che si considerano eredi della tradizione patriottica e democratica nazionale.
Su questa base possono quindi aderire al Movimento cittadini, a partire dal sedicesimo anno d’età, di diverso orientamento ideologico a patto che siano di fede democratica, repubblicana, antiliberisti e di specchiata moralità.
- I Comitati Popolari Territoriali sono anzitutto organismi di lotta, strumenti basati sulla partecipazione diretta dei cittadini alla battaglia politica e sociale.
- Per fondare un Comitato Popolare Territoriale occorre che in una data città o in un determinato comprensorio, coloro che condividono i nostri scopi, si auto organizzino e svolgano la riunione fondativa, con la presenza di un componente del Coordinamento Nazionale.
- Verificata la disponibilità dei partecipanti a costituirsi come comunità politica, la riunione elegge un proprio coordinatore, che potrebbe entrare a far parte del Coordinamento Nazionale di Liberiamo l’Italia.
- Possono far parte dei Comitati Popolari Territoriali tutte le persone che condividano i nostri scopi, anche se appartengono ad altre formazioni politiche e associative, a patto che siano a loro volta, fedeli alla Costituzione e alla sua visione politica e morale democratica e antiliberista.
- Il Comitato Popolare territoriale dovrebbe riunirsi di norma ogni 15 giorni, in un luogo fisico prestabilito.
- Il Coordinatore dovrebbe amministrare la chat iscrivendovi tutti gli attivisti e i simpatizzanti della zona, così da comunicare loro data e ordine del giorno delle riunioni ed eventuali comunicazioni del Coordinamento Nazionale.
- Tre sono i compiti fondamentali del Comitato: a) organizzare nella propria città o nel proprio territorio, regolari iniziative pubbliche, con il concorso e l’aiuto del Coordinamento Nazionale, allo scopo di sensibilizzare e possibilmente mobilitare i cittadini; b) fare del Comitato un luogo di formazione e crescita culturale e politica, ciò implica, anche in questo caso con l’aiuto del Coordinamento Nazionale, svolgere riunioni e seminari di approfondimento su temi e questioni attinenti alla battaglia generale, in difesa del lavoro, dei diritti sociali e civili, della legalità (non ingiusta e repressiva come quella delle élite dominanti) per riconquistare sovranità, democrazia e attuare la Costituzione del 1948; c) curare la base degli iscritti e (visto il lungo cammino che ci attende in questo senso) promuovere iniziative per sollecitare nuove adesioni
- Il primo compito immediato del Comitato Popolare Territoriale è organizzare nella propria città o nel proprio comprensorio la Campagna in difesa del contante il cui Appello è stato approvato per acclamazione alla manifestazione del 12 ottobre, campagna che si concluderà venerdì 6 dicembre con una manifestazione a partire dalle ore 15:30, sotto il Parlamento, a Roma.
- Il secondo compito immediato di ogni Comitato Popolare Territoriale, già costituito o in via di costituzione, è assicurare la partecipazione dei propri attivisti all’Assemblea nazionale del 7 dicembre a Roma, Assemblea che darà il via alla fase costituente di Liberiamo l’Italia, che dovrà concludersi con un Congresso fondativo da svolgersi nella primavera 2020.
Qual è la differenza tra Partito e Movimento?
Non possiamo poi tralasciare il fatto che spesso alcune giuste lotte sono state portate avanti dai diversi Partiti (liberisti) solo a fini elettoralistici, salvo poi tradire la stessa battaglia e con essa il popolo che l’aveva appoggiata (è il caso, per fare solo qualche esempio, del referendum sull’euro proposto dal 5 Stelle e buttato nel dimenticatoio, o il caso dei MiniBot tanto desiderati dalla Lega, votati quasi all’unanimità dal Parlamento, mai realizzati, oppure le dichiarazioni sull’irreversibilità dell’euro di Matteo Salvini, che hanno suscitato l’ira di tanti suoi elettori).
Un Movimento per definizione non è rigido né verticistico.
Liberiamo l’Italia, nei tempi necessari, sapendo che occorrerà tanta fatica e tanti saranno gli ostacoli, vuole rendere protagonisti, partecipi in prima persona, i cittadini. Gli stessi a cui il 12 ottobre a Roma, a conclusione della bella manifestazione, è stato detto: «Andiamo a casa, ma non torniamo a casa! La manifestazione del 12 ottobre costituisce solo un primissimo passo».
Nel Movimento che vogliamo costruire, trasversale, plurale e inclusivo, è la base degli attivisti che decide tutto.
Qual è la differenza tra Liberiamo l’Italia, Vox Italia e il Fronte Sovranista Italiano?
Anche il neonato Vox Italia e il FSI si battono per la sovranità popolare e per l’uscita dall’euro. Abbiamo quindi con questi partiti, con i quali auspichiamo la massima collaborazione, le stesse finalità. Gli iscritti ad entrambi questi partiti sono dunque i benvenuti in Liberiamo l’Italia, movimento al quale (lo ricordiamo) si aderisce solo individualmente.
Rispetto a queste formazioni noi abbiamo scelto, però, un’altra strada. Non pensiamo infatti che sia utile costruire un altro partitino sovranista aperto solo a pochi devoti adepti, né vogliamo un cenacolo elitario ed intellettuale. Per quella strada, l’esperienza lo insegna, non si va da nessuna parte. Liberiamo l’Italia vuole essere invece un movimento popolare che attivizzi il maggior numero di cittadini, favorisca la partecipazione ed educhi alla lotta. Solo con questa forza, manifestatasi in nuce il 12 ottobre, sarà possibile costruire l’alternativa di cui c’è bisogno oggi.
7 novembre 2019
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