[ 11 aprile 2019 ]
L'8 aprile scorso Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, in vista del voto alle prossime elezioni europee dal 23 al 26 maggio hanno firmato un «appello per l’Europa».
L'8 aprile scorso Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, in vista del voto alle prossime elezioni europee dal 23 al 26 maggio hanno firmato un «appello per l’Europa».
* * *
Le maggiori sigle sindacali, capitanate dal segretario della CGIL Maurizio Landini, hanno unito le loro forze a quelle di Confindustria per sottoscrivere un comune appello.
In esso si esortano “i cittadini di tutta Europa ad andare a votare alle elezioni europee per sostenere la propria idea di futuro e difendere la democrazia, i valori europei, la crescita economica sostenibile e la giustizia sociale”.
L’appello è specificamente rivolto contro “quelli che intendono mettere in discussione il progetto europeo per tornare all’isolamento degli Stati nazionali, richiamando in vita gli inquietanti fantasmi del novecento”.
Chiosando l’appello, conclude Landini: “Noi pensiamo di aver bisogno di più Europa, di un’Europa diversa da quella dell’austerità, lontana dai cittadini e dai lavoratori. Indichiamo un’Europa capace di dare prospettive di lavoro ai giovani, aperta al mondo, fattore di stabilità e pace, che sa accogliere. Un’Europa capace di compensare e ridurre le diversità economiche e sociali che vivono al suo interno”.
Ci sarà un giorno in cui nei libri di storia si chiederanno come tutto ciò sia stato possibile.
Ci si chiederà come è stato possibile che la totalità dei rappresentanti dei lavoratori di un paese si siano uniti in un fronte comune a difesa di un meccanismo istituzionale, l’Unione Europea, che ha demolito per vent’anni la dignità del lavoro in Italia e in gran parte d’Europa.
Dopo vent’anni di dumping fiscale e sociale, di austerità, di monetarismo, di tutela del grande capitale, di concorrenza fiscale al massimo ribasso, di accoglimento di paradisi fiscali interni all’UE, di ricatti a colpi di spread, di macelleria sociale greca, dopo tutto questo e molto altro ancora ci voleva proprio il terribile sindacalista trinariciuto, quello che “non le manda a dire al padronato”, che firmasse un appello con la Confindustria per avere “più Europa.”
Ma naturalmente non un’Europa qualunque, beninteso, no, questa volta sarà un’Europa del tutto diversa, nuova, verginale, idealista, quella dei “valori europei” della “giustizia sociale”. Questa volta, perché questa è la volta buona, non sarà più l’Europa di Juncker e Moscovici, non più l’Europa degli impuniti surplus commerciali tedeschi, non più l’Europa che “gli aiuti di Stato non si possono dare” salvo che si tratti di Airbus, di banche tedesche, di agricoltura francese, e insomma non staremo a guardare il pelo nell’uovo.
No, questa volta ci ergeremo a tutela del mondo del lavoro alleandoci, in questo eroico sforzo, con i santi protettori del sistema finanziario e del sistema industriale, uniti nella lotta per un’Europa più giusta e nella protezione degli interessi dei lavoratori.
Questa volta sarà tutto diverso, credetemi, parola di Landini.
* Fonte: Andrea Zhok
Sostieni SOLLEVAZIONE e Programma 101
7 commenti:
Non riesco a comprendere come questo patetico buffone sia arrivato sin lì. O forse lo capisco benissimo ed è una cosa che fa male. Dopo Renzi, la "sinistra" continua a proporre cretini di successo. Certo che se Salvini e Di Maio parlano alla pancia del Paese, questo è in contatto diretto con il colon...
Marco F.
Io invece mi chiedo come sia possibile stupirsi dei comportamenti REALI di questa nomenklatura che ha finalmente sgomberato il campo da ogni ipocrisia pseudo ideologica irritante sbandierata per decenni in ogni dove con i loro "sinistri"megafoni(qualche pensionato o precario avrà capito la lezione?),sempre pronti ad accodarsi e a sostenere il "governo amico"di turno e ad allinearsi alle politiche lacrime e sangue facendo credere ai lavoratori di lavorare per il loro bene,ora quello che sono REALMENTE lo dichiarano apertamente(perché strabuzzare gli occhi?)hanno soltanto buttato al macero DEFINITIVAMENTE(e da tempo oramai)anche tutte le loro fumisterie e narrazioni paraideologiche in merito alla loro vicinanza ai ceti subalterni,stupisce invece, e molto,il sostegno dato loro da quella residua base elettorale costituita (ancora per poco) da un ceto medio impoverito e di lavoro dipendente massacrato proprio da quella oligarchia costituente il bel "fogno" eurocratico.
Un tempo la sinistra e i sindacati invocavano la lotta di classe, cioè la guerra civile permanente, adesso impetrano "pace e stabilità" sotto l'ala redentrice del padronato liberista.
La verità di cui non volete prendere atto è che a sinistra non c'è niente da salvare: le sue burocrazie sono completamente asservite a Mammona, cioè ai poteri forti turbocapitalisti, e il suo popolo è completamente sessantottinizzato, cioè impregnato di individualismo anarco-narcisista che il paradiso in terra lo vuole qui e ora sbarazzandosi di ogni senso di impegno e di sacrificio (che è il motivo per cui appena entra in politica trotta a batter cassa da chi i soldi ce li ha).
Che bel mondo è venuto fuori dal superamento del principio di prestazione e dalla liberazione dell'eros, nevvero? Ci volevano Marcuse e gli altri ebrei della scuola di Francoforte per schiudere le porte a un'alba così radiosa.
Si capiva fin da subito che era solo un quaquaraqua da salotto TV stile Bertinotti
Fin quando la Matrix avrà tutta l informazione ai piedi non ci sono speranze .Ma se le dovesse sfuggire qualcosa cosa,sara GUERRA
Poi mi chiedono perché non cerco di fare altri tesserati Cgil nella mia azienda...
Il re è nudo.
Posta un commento