[ 9 aprile 2019 ]
Stendiamo un pietoso velo sull'amministrazione grillina della capitale.
Partiamo dalle mini-sfilate di Forza Nuova e Casa Pound. Essi fanno il loro mestiere, pur di avere visibilità mediatica e di ottenere il consenso popolare che non hanno, hanno tentato (senza riuscirci) di mettere il cappello sulla mini-rivolta di Torre Maura. Mestano nel torbido, aizzano alla guerra più sporca di tutte, quella tra poveri. Lo fanno nell'interesse di chi? Lasciamo a voi la risposta.
Detto questo come si è comportata la sinistra? Ha subito indetto, cadendo nel trappolone mediatico, una contro-manifestazione antifascista. Vittima della stessa sindrome di quelli della parte avversa (ricerca della visibilità mediatica per ottenere il consenso popolare che non ha), aiutata dalla stampa "per bene", ha finito non solo per condannare il gesto di alcuni abitanti di Torre Maura come "razzista", ma lanciando l'anatema verso quelli che vi hanno partecipato. Più che un errore, una bestialità.
Ammettiamo (e non concediamo) che l'azione spontanea per cacciare i rom dall'edificio sia di natura "razzista" (semmai xenofoba). Ed ammettiamo pure (e non concediamo) che li ci sia, come dire, una latenza di fascismo. E' forse quello in voga il modo adeguato e vincente di combattere il fenomeno? Assolutamente no.
Inutile girarci attorno, le presenza dei Rom in certe zone è vissuto come uno sfregio, un problema serio di sicurezza. Essi sono percepiti come un corpo estraneo, verso il quale ogni tentativo di integrazione nella comunità è vano.
Sono tutte balle razziste queste qui? Ognuno sa che non lo sono, e le eccezioni confermano la regola.
Accusare dunque chi rifiuta di averli come vicini, incolparli come razzisti, è indice non solo di distacco dalla cruda realtà, ma di sudditanza culturale e ideologica sia verso l'élite benpensante — la chiesa cattolica non è tanto stolta da emettere scomuniche urbi et orbi —, peggio, di disprezzo borghese verso gli "scarti" del capitalismo neoliberale. E' un modo sicuro per rendere irreversibile il proprio divorzio dal proletariato, per la precisione dai suoi settori più disagiati e marginali. Ciò che quindi apre le porte proprio alla penetrazione di quelle forze, oggi più che minoritarie, che puntano sull'odio sociale verso chi sta più in basso per farsi strada.
Che ci dice Torre Maura? Che la situazione sta diventando ogni giorno che passa più esplosiva, che prima o poi la pentola sociale farà saltare il coperchio.
Ci dice che la rivolta che si annuncia, come del resto quella dei nostri cugini francesi, non avrà né padri, né padroni. Che quindi la rabbia potente che scatenerà, dopo essere stata fatta diventare un problema di ordine pubblico e sconfitta, rischia di disperdersi nel nulla.
Date le premesse e siccome il rischio è che neofascisti si butteranno a capofitto nel casino è quasi certo che la sinistra condannerà la probabile rivolta popolare. Altri si volteranno dall'altra parte.
Non sono lontani i tempi in cui scopriremo se la sinistra italiana ha sedimentato qualcosa di buono, ovvero incubato, malgrado tutte le sue nefandezze, qualcosa di rivoluzionario.
Stendiamo un pietoso velo sull'amministrazione grillina della capitale.
Partiamo dalle mini-sfilate di Forza Nuova e Casa Pound. Essi fanno il loro mestiere, pur di avere visibilità mediatica e di ottenere il consenso popolare che non hanno, hanno tentato (senza riuscirci) di mettere il cappello sulla mini-rivolta di Torre Maura. Mestano nel torbido, aizzano alla guerra più sporca di tutte, quella tra poveri. Lo fanno nell'interesse di chi? Lasciamo a voi la risposta.
Detto questo come si è comportata la sinistra? Ha subito indetto, cadendo nel trappolone mediatico, una contro-manifestazione antifascista. Vittima della stessa sindrome di quelli della parte avversa (ricerca della visibilità mediatica per ottenere il consenso popolare che non ha), aiutata dalla stampa "per bene", ha finito non solo per condannare il gesto di alcuni abitanti di Torre Maura come "razzista", ma lanciando l'anatema verso quelli che vi hanno partecipato. Più che un errore, una bestialità.
Ammettiamo (e non concediamo) che l'azione spontanea per cacciare i rom dall'edificio sia di natura "razzista" (semmai xenofoba). Ed ammettiamo pure (e non concediamo) che li ci sia, come dire, una latenza di fascismo. E' forse quello in voga il modo adeguato e vincente di combattere il fenomeno? Assolutamente no.
Inutile girarci attorno, le presenza dei Rom in certe zone è vissuto come uno sfregio, un problema serio di sicurezza. Essi sono percepiti come un corpo estraneo, verso il quale ogni tentativo di integrazione nella comunità è vano.
Sono tutte balle razziste queste qui? Ognuno sa che non lo sono, e le eccezioni confermano la regola.
Accusare dunque chi rifiuta di averli come vicini, incolparli come razzisti, è indice non solo di distacco dalla cruda realtà, ma di sudditanza culturale e ideologica sia verso l'élite benpensante — la chiesa cattolica non è tanto stolta da emettere scomuniche urbi et orbi —, peggio, di disprezzo borghese verso gli "scarti" del capitalismo neoliberale. E' un modo sicuro per rendere irreversibile il proprio divorzio dal proletariato, per la precisione dai suoi settori più disagiati e marginali. Ciò che quindi apre le porte proprio alla penetrazione di quelle forze, oggi più che minoritarie, che puntano sull'odio sociale verso chi sta più in basso per farsi strada.
Che ci dice Torre Maura? Che la situazione sta diventando ogni giorno che passa più esplosiva, che prima o poi la pentola sociale farà saltare il coperchio.
Ci dice che la rivolta che si annuncia, come del resto quella dei nostri cugini francesi, non avrà né padri, né padroni. Che quindi la rabbia potente che scatenerà, dopo essere stata fatta diventare un problema di ordine pubblico e sconfitta, rischia di disperdersi nel nulla.
Date le premesse e siccome il rischio è che neofascisti si butteranno a capofitto nel casino è quasi certo che la sinistra condannerà la probabile rivolta popolare. Altri si volteranno dall'altra parte.
Non sono lontani i tempi in cui scopriremo se la sinistra italiana ha sedimentato qualcosa di buono, ovvero incubato, malgrado tutte le sue nefandezze, qualcosa di rivoluzionario.
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2 commenti:
"la chiesa cattolica non è tanto stolta da emettere scomuniche urbi et orbi"
La chiesa cattolica non sarà tanto stolta ma neppur ci scherza quanto a piddineria. Ascoltate cosa dice per bocca di Enzo Bianchi:
“Un fatto che ci ha fatto vergognare”
Dopo aver bollato ripetutamente il tutto come rancore e cattiveria aggiunge (a 2.25 circa): "io credo che gli atteggiamenti sono razzisti".
Se ci tiene tanto di vergognasse lui, magari insieme al papa nonborder, degli insulti che pronuncia verso le persone esasperate.
Se penso che fino a prima della crisi guardavo come interessante esperienza come quelle del monastero di Bose da lui fondato. Ma del resto allora non avevo capito nulla dell'euro, votavo PD.
Giovanni
in effetti i rom sono un problema anche per la loro cultura, per loro chiedere l' elemosina è un dovere morale e i cange(chi non è rom) è una razza inferiore da sfruttare
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