[ 18 dicembre 2017 ]
Ieri si è svolta a Roma, al Centro congressi Frentani, la (per noi) attesa assemblea costituente della "Lista del Popolo". Pochi i presenti, circa 150.
Una cosa che mi ha stupito era la totale assenza dei media e dei giornalisti. Certo siamo abituati all'oscuramento di ogni iniziativa che va controcorrente, cosa alquanto strana però, se si considera il grande impatto mediatico che invece ha avuto la conferenza stampa di Chiesa e Ingroia, appena un mese fa, 16 novembre.
Sorvoliamo.
Dopo l'introduzione di Chiesa, che ha teso a sottolineare il carattere pluralistico della lista, e che il suo spirito è lo stesso della Costituente del '47-'48, è iniziato un ricco ed articolato dibattito. 33 sono stati gli interventi.
In estrema sintesi, si sono espresse due linee fondamentali, la prima difesa dagli esponenti della Confederazione per la Liberazione Nazionale e da molti altri, tesa a rafforzare il profilo sovranista della lista ed una seconda (che a me è sembrata francamente minoritaria) difesa sia da Giulietto Chiesa che da Antonio Ingroia, che ha difeso la piattaforma da essi proposta, dove non si contempla né l'uscita dall'Unione europea, né il ritorno alla sovranità monetaria.
Davanti ai numerosi interventi che hanno suggerito aggiustamenti del profilo politico della lista, in una direzione più radicalmente sovranista, Chiesa e Ingroia, nelle loro arringhe finali, hanno sostanzialmente risposto picche: Chiesa: "Non è vero che esiste un terzo degli italiani che è per l'uscita dall'euro. La nostra linea su questo è quella indicata da Alberto Micalizzi". Ingroia, rispondendo ai critici: "Non accettiamo ultimatum. Il vostro metodo è inaccettabile. La proposta di uscita dall'euro è sbagliata. Su questo noi condividiamo in pieno quanto dice Alberto Micalizzi".
Si spiega così come mai, a Micalizzi (molte sono le chiacchiere che girano su questo peculiare personaggio), sia stato dato ampio spazio per esporre la sua proposta — non si deve uscire dall'euro ma restare nell'Unione e adottare, nel rispetto dei Trattati europei, i CCF - Certificati di Credito Fiscale: "Chi sogna di uscire dall'euro si sbaglia... E' un errore pensare di tornare alla Banca d'Italia pubblica... Siamo in occidente e i mercati finanziari ci strozzerebbero".
Sono rimasta molto stupita dalla chiusura netta di Ingroia e Chiesa davanti alle richieste di miglioramento della piattaforma. Ingroia si è arrabbiato con coloro che hanno sostenuto che "diluire" la radicalità sul piano dei contenuti, lungi dal portarci consensi, ce li fa perdere. Non è stato per nulla convincente.
Si tenga conto che la porta a modifiche della piattaforma è stata tenuta chiusa anche rispetto a numerose, importanti e condivisibili proposte che hanno suggerito rafforzamenti sulla questione ambientale, della difesa dei territori, di un modello sociale ecocompatibile, del rifiuto della legge Lorenzin, ecc.
Morale della favola: siamo usciti più perplessi che persuasi.
Oltre alla debolezza del profilo politico di questa lista, rimangono due problemi: il primo è che nei tempi strettissimi che ci dividono dalle elezioni, non sembra ci siano le forze sufficienti per presentare una lista che non esca con le ossa rotte dalla prova elettorale. Il secondo problema è che, malgrado le rassicurazioni formali, non è affatto chiaro cosa accadrà dopo il giorno delle elezioni. Come hanno sottolineato molti che sono intervenuti, la presentazione di una lista ha senso solo se questa è un tassello, un momento per il dopo, solo cioè se è funzionale alla costruzione di un polo politico che faccia della sovranità costituzionale e nazionale il suo punto di forza.
Ho la sensazione opposta, vale a dire che qualora questa lista non riuscisse a portare in parlamento una pattuglia di deputati, il giorno dopo tutto andrebbe ramengo (ammesso e non concesso che si superi lo sbarramento della raccolta delle firme).
Ieri si è svolta a Roma, al Centro congressi Frentani, la (per noi) attesa assemblea costituente della "Lista del Popolo". Pochi i presenti, circa 150.
Una cosa che mi ha stupito era la totale assenza dei media e dei giornalisti. Certo siamo abituati all'oscuramento di ogni iniziativa che va controcorrente, cosa alquanto strana però, se si considera il grande impatto mediatico che invece ha avuto la conferenza stampa di Chiesa e Ingroia, appena un mese fa, 16 novembre.
Sorvoliamo.
Dopo l'introduzione di Chiesa, che ha teso a sottolineare il carattere pluralistico della lista, e che il suo spirito è lo stesso della Costituente del '47-'48, è iniziato un ricco ed articolato dibattito. 33 sono stati gli interventi.
In estrema sintesi, si sono espresse due linee fondamentali, la prima difesa dagli esponenti della Confederazione per la Liberazione Nazionale e da molti altri, tesa a rafforzare il profilo sovranista della lista ed una seconda (che a me è sembrata francamente minoritaria) difesa sia da Giulietto Chiesa che da Antonio Ingroia, che ha difeso la piattaforma da essi proposta, dove non si contempla né l'uscita dall'Unione europea, né il ritorno alla sovranità monetaria.
Davanti ai numerosi interventi che hanno suggerito aggiustamenti del profilo politico della lista, in una direzione più radicalmente sovranista, Chiesa e Ingroia, nelle loro arringhe finali, hanno sostanzialmente risposto picche: Chiesa: "Non è vero che esiste un terzo degli italiani che è per l'uscita dall'euro. La nostra linea su questo è quella indicata da Alberto Micalizzi". Ingroia, rispondendo ai critici: "Non accettiamo ultimatum. Il vostro metodo è inaccettabile. La proposta di uscita dall'euro è sbagliata. Su questo noi condividiamo in pieno quanto dice Alberto Micalizzi".
Si spiega così come mai, a Micalizzi (molte sono le chiacchiere che girano su questo peculiare personaggio), sia stato dato ampio spazio per esporre la sua proposta — non si deve uscire dall'euro ma restare nell'Unione e adottare, nel rispetto dei Trattati europei, i CCF - Certificati di Credito Fiscale: "Chi sogna di uscire dall'euro si sbaglia... E' un errore pensare di tornare alla Banca d'Italia pubblica... Siamo in occidente e i mercati finanziari ci strozzerebbero".
Sono rimasta molto stupita dalla chiusura netta di Ingroia e Chiesa davanti alle richieste di miglioramento della piattaforma. Ingroia si è arrabbiato con coloro che hanno sostenuto che "diluire" la radicalità sul piano dei contenuti, lungi dal portarci consensi, ce li fa perdere. Non è stato per nulla convincente.
Si tenga conto che la porta a modifiche della piattaforma è stata tenuta chiusa anche rispetto a numerose, importanti e condivisibili proposte che hanno suggerito rafforzamenti sulla questione ambientale, della difesa dei territori, di un modello sociale ecocompatibile, del rifiuto della legge Lorenzin, ecc.
Morale della favola: siamo usciti più perplessi che persuasi.
Oltre alla debolezza del profilo politico di questa lista, rimangono due problemi: il primo è che nei tempi strettissimi che ci dividono dalle elezioni, non sembra ci siano le forze sufficienti per presentare una lista che non esca con le ossa rotte dalla prova elettorale. Il secondo problema è che, malgrado le rassicurazioni formali, non è affatto chiaro cosa accadrà dopo il giorno delle elezioni. Come hanno sottolineato molti che sono intervenuti, la presentazione di una lista ha senso solo se questa è un tassello, un momento per il dopo, solo cioè se è funzionale alla costruzione di un polo politico che faccia della sovranità costituzionale e nazionale il suo punto di forza.
Ho la sensazione opposta, vale a dire che qualora questa lista non riuscisse a portare in parlamento una pattuglia di deputati, il giorno dopo tutto andrebbe ramengo (ammesso e non concesso che si superi lo sbarramento della raccolta delle firme).
19 commenti:
Ma Ingroia non era qello che diceva "usciamo dai trattati costi quel che costi"? Grande è la confusione sotto il sole, ma soprattutto nella testa di Ingroia, mi pare. Chiesa invece è sempre stato pro euro, al netto di qualche ambiguità. Questi è meglio perderli che trovarli.
Ennesimo tentativo di rianimare e assemblare un'area politica, mettendo alla sua testa ancora una volta chi ha fallito in passato con un'operazione destinata al fallimento per inconciliabili visioni di fondo ben sapendo che la questione dell'euro e dell'uscita dalla gabbia eurocratica sono dirimenti, inutile illudersi investendo forze e intelligenze verso una nuova lista con un forte sentore "greco".
Ennesimo dispiacere, ero stato sorpreso positivamente dalle ultime dichiarazioni di Ingroia, anche se ovviamente le perplessità sulla possibilità di successo immediato erano molte.
Sbagliavo, perché porre speranze in Ingroia e Chiesa non porta da nessuna parte.
Il primo già 5 anni fa fece vedere la sua inadeguatezza come leader e al contempo la poca considerazione dei movimenti in favore del riciclo dei partiti trombati.
Chiesa invece mi dà proprio l'idea che pecchi di ingenuità.
Lo si era visto già in passato, quando finiva con il ridicolizzare le proprie tesi anti-americane sull'11 settembre, con documentari fittizi e assurdità tecniche che alla fine toglievano lo sguardo dal coinvolgimento della Cia con Al Quaeda e dall'importanza dell'Arabia Saudita, tutti intenti a chiedersi se le torri erano riempite di "nanotermite" o altre storie simili.
Chissà guai se avesse dovuto parlare di UE e euro su una tv nazionale.
Lo so che suona un po' come la volpe e l'uva am certa miopia va comunque rimproverata.
Grazie ovviamente alla CLN per i suoi sforzi.
Pigghi
Daniela è stata fin troppo gentile:è stato grottesco sentire Ingroia parlare in un modo alle 11 del mattino e in modo opposto alle 17.30.Per inciso: dopo che per più volte era stato ribadito che il progetto politico sarebbe continuato a prescindere dall'esito del 4 marzo,Chiesa ha finito l'assemblea dicendo:o si entra in parlamento o tutto è finito.
Un cambio di rotta inaccettabile. Una delusione ulteriore. stavo quasi pensando di contattarli, ma se vogliono ripercorrere la strada di Tsipras possono farlo da soli...
Robe da matti... Nemmeno dopo Tsipras e con il paese in queste condizioni e con una futura recessione che sarà un ulteriore duro colpo, questa gente non vuole capire. Poi aver imbarcato Micalizzi!!! Mi ricordo di lui per aver letto qualche cosa qualche anno fa, ma lo avevo depennato viste certe storie... Ingroia non si è accorto di niente???? Ma non è possibile...... Pazzesco! Va beh... anche questa è andata in cavalleria, altro che mossa del cavallo. A questo punto gente del genere è meglio lasciarla dove sta e non perderci tempo.
Micalizzi ha spiegato in termini assai convincenti perché non va privatizzata la banca d'Italia che è ormai una scatola vuota (dunque non servirebbe a nulla) ma la Cassa Depositi e Prestiti. L'uscita dall'euro sarebbe automatica (e indolore) seguendo la sua strada. Io c'ero. Evidentemente abbiamo seguito due assemblee diverse
Anche Mazzei è stato fin troppo gentile (video pubblicato da Chiesa) chiedendo il ritorno alla versione originale del manifesto. Certo questo ha almeno avuto il pregio di costringerli a venire allo scoperto, ma anche la versione originale del manifesto conteneva le sue sfacciate ambiguità (non siamo antieuropeisti, vogliamo la costituente europea) e queste cose non accadono certo per caso.
L'unico nota positiva di questa vicenda è che almeno li avete smascherati, spero dunque che non ci toccherà più leggere persone che pensano che occorre tatticamente di seguirli.
Io sabato al Frentani c'ero, ho seguito tutta l'assemblea e francamente non mi riconosco in questa cronaca. Ci sono stati momenti di confronto, ma come credo sia normale in una qualunque assemblea. La "questione Europa" è stata posta con la massima chiarezza e con altrettanta chiarezza è stata affermata da parte di Ingroia e Chiesa, che hanno una posizione assolutamente sovranista, la quale prevede il recesso unilaterale dai trattati europei che sono incompatibili con la Costituzione. Anche la questione Euro è stata affrontata, con il necessario approfondimento, come è giusto che sia. Ma chi ha scritto la "cronaca" l'ha frettolosamente liquidata in maniera approssimativa. Io credo che la proposta della Lista del Popolo sia valida, coerente con quanto sostenuto dal primo minuto. E mi trova d'accordo anche l' idea di accantonare i particolarismi per puntare agli obiettivi fondamentali, a cominciare dalla riappropriazione della sovranità, così come fecero i costituenti dopo la Guerra. Erano di ideologie diverse, non la pensavano tutti all stesso modo, però sono riusciti a scrivere insieme la Costituzione. Direi che è quello l'esempio da seguire.
E’ davvero sconcertante leggere le gravi inesattezze e le palesi distorsioni riportate nel post di Daniela Di Marco, la quale evidentemente o non ha seguito con attenzione l’assemblea della Lista del Popolo o non ha capito metodo e merito della proposta messa in campo. Nell’uno e nell’altro caso è necessario precisare:
Non è affatto vero che Antonio Ingroia e Giulietto Chiesa siano contrari all’uscita dall’Unione Europea. Anzi, nel suo intervento di apertura Ingroia ho detto chiaramente: “Siamo gli unici a dire NO all’Unione Europea”. Evidentemente chi ha scritto il post non ha sentito, non c’era o non ha voluto sentire. In ogni caso nel programma della Lista del Popolo è scritto chiaramente che ripristinare la sovranità nazionale implica la rinegoziazione e – se impraticabile – il recesso unilaterale dai Trattati europei che violano la Costituzione.
E nemmeno Ingroia ho detto che la proposta di uscita dall'euro è sbagliata. Ha detto una cosa diversa, ha affermato che agitare la bandiera “subito fuori dall’euro” è sbagliato. Ci sono altre forme di rivendicazione della sovranità monetaria, come quelle indicate dal prof. Micalizzi, che sia Ingroia che Chiesa condividono in pieno.
Altra grossa falsità: si sostiene che ci sarebbe stata una chiusura netta di Ingroia e Chiesa davanti alle richieste di miglioramento della piattaforma, che si è tenuta la “porta chiusa” a modifiche. E’ invece è vero il contrario: la porta è stata tenuta spalancata con la costituzione di un comitato per il programma in cui qualunque iscritto può portare il proprio contributo. Anche questo deve essere sfuggito.
Quanto al decreto Lorenzin sui vaccini, è stato più volte ripetuto che siamo assolutamente contrari. Per cui appare davvero incredibile che la cosa possa essere sfuggita.
La Lista del Popolo ha un carattere fortemente sovranista, noi siamo per la riappropriazione della sovranità nazionale e popolare per dire basta alla subalternità cui i trattati europei hanno condannato l’Italia rispetto ai paesi forti dell’Ue e ai giochi delle potenti lobby finanziarie che oggi dettano legge in Europa. Noi siamo molto più sovranisti di qualunque altra proposta politica oggi in campo, basta leggersi il programma per trovarne conferma.
Tutto questo nel post di Daniela Di Marco non c’è. C’è una narrazione distorta, evidentemente condizionata da un forte pregiudizio. Se si voleva fare informazione si è invece raggiunto il risultato opposto: fare una palese disinformazione. Il sospetto purtroppo è che non sia successo per caso…
Chiesa crede che l'euro serva a indebolire gli USA in chiave pro russa...euro che invece è voluto proprio dagli USA, anzi dall'establishment .
Inoltre di economia ne capisce poco...per sua stessa ammissione.
Tempo fa ho assistito a una loro conferenza che pareva indicare tutt'altro.
Dove vogliono andare questi?
ps: Chiesa è una ottima persona ma non può essere competente su tutto.
I mercati come ci strozzano se abbiamo una economia forte e una BC pubblica che emette moneta contro le speculazioni?
Certo possono imporci un embargo ci mancherebbe...ma converrebbe loro?
Marco Giannini
Al netto delle mie opinioni personali sulla sciagura chiamata Euro,opinioni comuni a chi frequenta questo sito,provate a chiedere ai vostri amici,parenti,conoscenti,colleghi di lavoro,ecc.. quanti vorrebbero uscire dalla moneta unica scoprirete che la stragrande maggioranza pur dando un giudizio negativo sull’Euro e su “questa” Europa ritengono che uscire sarebbe un disastro,la propaganda di regime ha creato un esercito di schiavi della caverna di Platone per cui nell’immediato presentare all’elettorato soluzioni che nel loro sentire sembrino meno traumatiche,e che comunque siano un passo in avanti rispetto allo status quo non sia cosi’ sbagliato,non entro nel merito dell’assemblea perche’ non essendo presente non posso giudicare l’unica cosa che posso dire e’ che se vogliamo almeno fare un tentativo di presentare una lista che abbia un sentire sovranista dovremmo “ sorvolare” su alcune differenze di vedute altrimenti alle elezioni andiamo tutti al mare e poi stiamo altri 5 anni a commentare sui blog che bisogna ritornare alla sovranita’ monetaria.
Prendendo per veritiero quanto scritto da Daniela Di Marco, questa (Lista del Popolo) è la solita sinistra sinistrata cioè liberale…lo sapevate!!! Ora cadete dal pero? Perché non d’accordo con voi sull’analisi e sulla strategia politica da porre in essere? Questo non dovrebbe essere o risultare una novità nella vostra affannosa ricerca di scorciatoie (M5S-Italia ribelle e sovrana e ora Lista del Popolo) che di volta in volta da voi sono state tentate per potervi presentare alle elezioni ma tutte tragicamente fallite. Se non foste prigionieri di una cieca ostinazione avreste ormai dovuto comprendere che l’unica, vera e praticabile scorciatoia possibile è quella di percorrere la via più lunga cioè costruire una propria organizzazione capace ed in grado di avere una propria ed originale visione e proposta politica tramite la quale raccogliere quel consenso minimo necessario per divenire un protagonista della guerra contro la dittatura liberale in atto e smettere (almeno coloro che si rifanno all’idealità comunista), per far presto, di tentare di salire sulle spalle di improbabili quanto presunti “giganti” privi di ogni valore e visione politica attribuibile o riferibile ad una prospettiva comunista. Se per primi, apertamente e senza paura del senso comune, la nostra guerra non la combattiamo noi come si può sperare che altri la combattano con noi? E’ dall’esempio coerente che i rivoluzionari, nel tempo, trovano il loro consenso.
Pasquino55
BUGIARDA A CHI?
Cara Lista del Popolo (chi c'è dietro questa dicitura?),
sono Daniela Di Marco.
In quanto membro del Consiglio nazionale di Programma 101, ho partecipato sabato all'assemblea costituente della Lista del Popolo, seguendola dall'inizio alla fine, scrivendo i verbali.
Le cose sono andate come ho scritto, con mio sommo dispiacere!
Mi vedo quindi costretta a respingere al mittente le accuse di "gravi inesattezze e palesi distorsioni".
A parlare chiaro ci sono anche le video riprese proprio da voi effettuate, a beneficio dei lettori, metto il link qui:
http://megachip.globalist.it/giulietto-chiesa-alternativa/articolo/2016480/lista-del-popolo-prima-assemblea-nazionale.html
Ero presente all'assemblea triste dei Frentani.
E la sostanza è proprio quella riportata dalla Daniela.
Agli interventi iniziali aperturisti di Chiesa e Ingroia, che facevano ben sperare, hanno fatto seguito due repliche che mi hanno stupito per la loro asprezza indisponente.
Vado a memoria ma Chiesa ha detto in maniera perentoria: "Chi non accetta in toto la piattaforma e la visione che vi abbiamo proposto prenda pure un'altra strada".
Amen...
Un metodo mai visto, oso dire burocratico ed arrogante, dato che in molti sono intervenuti chiedendo aggiustamenti e integrazioni alla piattaforma elettorale. Se la presidenza avesse avuto un minimo di saggezza e di intelligenza, avrebbe capito che gran parte dei suggerimenti venuti dall'assemblea erano non solo giusti, ma necessari per prendere voti al fine di superare lo sbarramento del 3%.
Un misterioso sig. "Lista del Popolo" dà della bugiarda a Daniela Di Marco, mentre il bugiardo è lui.
Il problema è che Chiesa ed Ingroia - che più che come promotori si atteggiano a padroni della lista - hanno respinto le proposte della CLN dichiarandole a priori irricevibili alla faccia dei discorsi sulla "lista aperta". Se ne assumano la responsabilità politica senza dare della bugiarda a chi ha riferito più che correttamente sull'assemblea di sabato.
Non giriamo furbescamente attorno alla questione dell'euro facendoci passare come fissati, o come coloro che sollevano artificiosamente cavilli secondari.
Il fatto è che tra la prima e la seconda versione del programma vi sono tre differenze che - ad avviso della CLN - rappresentano un gigantesco passo indietro. Non si tratta infatti di questioni di lana caprina, bensì (1) della forza e coerenza del profilo sovranista, (2) della posizione sull'Ue, (3) del programma di nazionalizzazioni completamente espunto dalla seconda versione.
Chi vuole farsi un'idea confronti questo testo originario: http://megachip.globalist.it/giulietto-chiesa-alternativa/articolo/2015086/il-programma-di-lista-del-popolo.html con quello adottato in seguito non si sa da chi: http://www.listadelpopolo.it/programma/ .
Il bello - a proposito di menzogne- è che sia Chiesa che Ingroia hanno negato nelle loro repliche le differenze tra i due testi.
Giudichino i lettori.
Ma c'è un altro punto che deve essere chiaro: noi non abbiamo mai preteso di imporre il nostro programma, abbiamo invece cercato la strada della mediazione, ed essa stava in buona sostanza nel ritorno al programma originario.
Gli emendamenti proposti dalla CLN erano tesi ad affermare un'impostazione tattica melenchoniana (tipo piano A e piano B), ed essi non contenevano l'obiettivo di un'uscita immediata dall'euro e dalla Ue.
Gli emendamenti miravano invece a (1) dare forza e coerenza al necessario profilo sovranista, (2) esprimere chiaramente un giudizio sulla irriformabilità della UE, (3) mettere al centro il tema dell'intervento dello Stato nell'economia.
Tutto ciò è stato respinto dai due promotori della lista a dispetto del chiaro orientamento dell'assemblea in senso contrario: viva la democrazia!
Quanto avvenuto non ci stupisce e ne prendiamo atto, ma chi ci accusa di "gravi distorsioni ed inesattezze" prenda invece atto del fatto che non siamo disposti a farci prendere per i fondelli.
Che è pur sempre una buona regola, in politica come nella vita.
Grazie al commento del Mazzei ho potuto recuperare anche l'ultima parte con gli interventi finali di Chiesa e Ingroia, oltre a recuperare in toto i due programmi.
Ad una lettura veloce quello che cambia nei due programmi riguardo all'ue sembra davvero poco.
La parte sulla rinegoziazione dei trattati e recesso unilaterale è pressoché la solita.
Si perdono precisazioni importanti sulla Troika e rimane l'aspirazione ad una nuova Costituzione europea, ma siamo lì.
Quello che cambia davvero, in maniera determinate e anche nei programmi, sono la questioni findamentali della Banca d'Italia e del "come" se ne esce.
Detta in breve, la questione gira attorno al professor Micalizzi.
La reazione, forse anche troppo severa sulla questione del programma, dei rappresentanti della CLN è totalmente giustificata dall'appiattimento sulle posizioni quantomeno "originali" del suddetto professore ex Bocconi (lo so, è una cattiveria specificarlo).
Per assurdo la sua posizione è venduta come la concretezza rispetto al sentimentalismo degli attivisti, laddove invece è decisamente vero il contrario.
Da sostenitore non coinvolto in prima persona, consiglierei quindi a Lista del popolo di capire che, per coloro che sono stati tra i protagonisti del dibattito sulla questione europea da anni, trovarsi di fronte queste proposte può davvero rappresentare un cambio di rotta programmatico, anche al di là della "scrittina" sul programma.
Pigghi
GLI EMENDAMENTI
ALLA PIATTAFORMA proposti da Mazzei a nome della C.L.N. all'assemblea della LISTA DEL POPOLO svoltasi a Roma sabato scorso
1. Modifica della prima parte del punto 6 come segue:
«6) Noi ci batteremo in tutte le sedi per ripristinare la sovranità nazionale. Con due immediate conseguenze: a) La fuoriuscita dall'attuale gabbia europea, per sua natura irriformabile — come dimostrato dalle vicende di questi anni (Grecia in primis) — a partire dall’immediata rinegoziazione e, se impraticabile, dal recesso unilaterale da tutti gli accordi europei». b) resta come ora
2. Sostituzione dell'attuale punto 7 così come segue:
«7) Non siamo anti-europei. Siamo contro un'Unione europea che anziché favorire l'amicizia tra i popoli li ha messi l'uno contro l'altro, riducendo alcuni paesi ad una condizione coloniale. Noi vogliamo invece la fratellanza e la solidarietà tra i popoli europei, ma essa si costruisce soltanto tra popoli e nazioni sovrane, in grado di esercitare la democrazia nel proprio Paese. Solo riconquistando la sovranità, rompendo con il pensiero unico liberista che è alla base della costruzione dell'Ue, sarà domani possibile pensare ad una nuova Europa».
3. Integrazione del punto 11, reinserendo i contenuti della versione iniziale:
«11) Abrogazione delle norme che contraddicono la funzione sociale della proprietà privata e l’interesse generale (art. 42 Cost.); cancellazione delle leggi che hanno determinato la precarietà sociale, quali l’art. 8 della legge Sacconi, la legge Fornero, il Job Act, prevedendo la reintroduzione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Realizzazione di un sistema fiscale equo e in difesa del risparmio. Abolizione del pareggio di bilancio determinato dalla modifica dell’art. 81 Cost.
La Costituzione avrebbe dovuto regolare il ruolo dello Stato nell'economia, ma nell'ultimo trentennio così non è stato, arrivando infine al disastro economico attuale.
Per questo noi diciamo sì:
- a una Banca d’Italia che sia pubblica al 100%;
- alla ri-nazionalizzazione delle grandi banche italiane, proditoriamente privatizzate ai danni dell’interesse nazionale, cioè del popolo;
- alla nazionalizzazione delle imprese salvate con il denaro pubblico;
- alla nazionalizzazione del settore energetico e dei settori strategici per la sicurezza del paese e dei servizi pubblici essenziali;
- a farla finita con le privatizzazioni, con le liberalizzazioni, con la svendita del patrimonio pubblico;
- alla proprietà collettiva dei beni demaniali».
Giulietto Chiesa incontra Ingroia al bar e gli propone di presentare alle prossime elezioni una lista che chiamano lista del popolo
Giulietto si incarica di stendere il programma della lista che raccoglie subito molti consensi ed adesioni tra cui quella mia e del CLN (comitato di liberazione nazionale)
All'assemblea nazionale di Roma questo programma viene sostituito da un altro piu' annacquato, moderato e meno radicale, dove per esempio non si accenna più neanche alla nazionalizzazione della Banca d'Italia e l'uscita dall'Euro non è neanche menzionata!!
Tutti si chiedono perche'!! Chi ha riscritto il programma devitalizzandolo??
Si incarica di rispondere Giulietto a Roma: " l'ho fatto io dopo aver parlato con Mizzz....Il nostro economista". Mizzz non ricordo neanche il nome!!!
Allora dopo che Giulietto propone, Giulietto scrive l'appello, Giulietto disfa l'appello!! Mi chiedo: ma questa e' la lista del popolo o la lista di Giulietto Chiesa?
Mauro P.
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