[ 4 luglio 2017 ]
A proposito di finti sovranisti...
«Darei l’ultima possibilità all’Europa di cambiare tutti i Trattati che riguardano l’agricoltura, la pesca, le banche, il commercio, il turismo l’immigrazione. O l’Europa cambia e ha un senso continuare a pagarla, oppure gli italiani debbono tornare a fare gli italiani, per la moneta vale lo stesso discorso».
A proposito di finti sovranisti...
«Darei l’ultima possibilità all’Europa di cambiare tutti i Trattati che riguardano l’agricoltura, la pesca, le banche, il commercio, il turismo l’immigrazione. O l’Europa cambia e ha un senso continuare a pagarla, oppure gli italiani debbono tornare a fare gli italiani, per la moneta vale lo stesso discorso».
Questo ha testualmente affermato il segretario della Lega Matteo Salvini, intervistato da Giovanni Floris per la puntata di Di martedì del 13 giugno su La7, ovvero subito dopo il primo turno delle amministrative.
L'abbandono dell'obbiettivo dell'uscita unilaterale dall'eurozona da parte di Salvini è stato interpretato dai media come il segnale che la Lega salviniana si appresta, al netto del gioco delle parti, a fare pace con Silvio Berlusconi, il quale ha fornito un bell'assist a Salvini per salvare la faccia. Quale? Berlusconi ha ripetuto anche in queste ultime ore che Forza Italia farà della moneta parallela (a corso interno) e della flat tax i due cavalli di battaglia della campagna elettorale.
In verità le cause dell'ormai certo ritorno all'ovile di Salvini sono anche altre, non solo quel che han detto le urne delle amministrative —che poi, andiamoci piano che il centro-destra avrebbe il vento in poppa; più che altro sta schiantando il Pd.
La prima causa è stata la sconfitta, cocente, della Le Pen in Francia, la quale ha dimostrato che le attuali destre "sovraniste" sono incapaci, per limiti congeniti, a conquistare la maggioranza dei consensi. Sì, la sconfitta della Le Pen è stata una mazzata alle ambizioni salviniane.
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La seconda causa ci parla delle vicende interne alla Lega stessa. Salvini ha vinto il congresso, ma solo sulla carta, poiché ha dovuto condividere la vittoria con i vecchi notabili alla Maroni i quali figurati se vogliono uscire dall'euro!
Infine non va dimenticato che, a quanto ne sappiamo, la proprietà del simbolo della Lega è, indovina di chi? ... di Silvio Berlusconi. Un'arma formidabile del Cavaliere per tenere al guinzaglio Salvini, che ove facesse sul serio dovrebbe andare alle elezioni con un simbolo diverso. E allora addio 15%.
A mettere in chiaro le cose e a derubricare lo pseudo-sovranismo della Lega ci ha poi pensato la vera eminenza grigia della Lega, Giorgetti il quale, intervistato dal Corriere della Sera di domenica scorsa a domanda ha risposto:
D. Voi volete uscire dall’Europa, Forza Italia no.
R. «Non siamo sciocchi, sappiamo bene che questo apre questioni delicate. Però occorre rivedere Maastricht in modo significativo. È nato in camera iperbarica, astratto, prima della globalizzazione. Dublino è nato prima delle guerre. La cosa giusta, non mi pare rivoluzionaria, è riscrivere i trattati: è possibile non uscire dall’euro purché si riscriva Maastricht. Lei guardi il paradosso Draghi… ».
Chiaro no?
Speriamo che ciò serva da lezione a quegli amici sovranisti che sulla Lega, via Borghi Aquilini, avevano riposto tante vane aspettative. Non si tratta solo soggetti politici, ma pure di bravi economisti e giuristi.
La lezione è semplice: per rompere le catene dell'euro occorre prima spezzare ogni sudditanza verso la grande borghesia italiana, le grandi banche, la Confindustria, le varie mafie dominanti. Non lo fa certa la sinistra sinistrata, figuriamoci se questa rottura la faranno a destra!
6 commenti:
Io penso che invece si siano resi conto (con il M5S) che è meglio preparare una separazione in gran segreto. Ha ragione Munchau se dichiari tutto alla luce del sole ti annichiliscono perché sono i mercati e i loro servi a gestire il potere. Questi vanno fottuti come hanno fottuto noi.
Fra una sollevazione e l'altra sarebbe forse opportuno prima di attaccarvi a parole sparse sollevare gli occhi a leggere un comunicato di oggi a firma congiunta.
http://www.ilpopulista.it/news/5-Luglio-2017/16199/cosa-fare-con-ue-e-euro-lega-unico-partito-con-posizione-chiara-concreta-e-coerente.html
Un cordiale saluto a Sollevazione tutta ed in particolare a Pasquinelli e Massei.
Nel mio saggio (ostracizzato per terra e per mare sia dal mio Comune renziano che dai grillini della zona ove abito) avevo scritto praticamente che il Referendum non andava bocciato in toto bensì eseguito DOPO l'uscita.
L'uscita andava eseguita in modo discreto ("segreto" per dirla alla Borghi).
Pensare che Salvini stia parallelamente facendo marcia indietro, per poi uscire una volta al governo, è una speranza di Amore cieco come quello che avevo in me per Grillo.
Anche io credevo che il M5s nel periodo maggio 2016 gennaio 2017 di euro ne parlasse poco al fine di non perdere consenso: pensavo "una volta al governo escono". Purtroppo poi ho capito che non stavano così le cose e che io resto il solito sognatore.
Salvini non si è rivelato un borghese (sebbene la Lega lo sia) ha dovuto cedere alle forze in campo. Le Tv lo hanno "estremizzato", reso pure un po' macchietta, ed in tal modo si è ridimensionato (peraltro l'italiano è democristiano dura avere la maggioranza se si è sociali).
Premetto che sono molto stanco per alcuni impegni e mi auguro che la forma di ciò che scrivo sia sufficientemente corretta.
Sarò brutale: per cambiare serve una guerra e che questa guerra la perdano gli USA. Altrimenti il sistema non crolla e ci controlla da Washington da decenni.
Altrimenti non c'è speranza. Sia chiaro non sto sperando che avvenga, sto solo analizzando.
Il sistema impedisce di governare ai movimenti di liberazione: se anche si affacciano a % da governo il sistema cambia la legge elettorale oppure uccide oppure se li compra tutti; se anche avviene il miracolo le leggi pro popolo le bocciano gli strumenti del sistema come la Consulta (sistema = Establishment USA e non mi riferisco certo a Trump bensì a Clinton, Soros, Obama e chissà chi sopra di loro).
Volevo fare una piccola critica a MPL e similari: perché vi volete per forza definire di sinistra?Ditevi SOCIALI.
Definendovi SOCIALI espandereste il vostro bacino! Chi è Sociale ma tradizionalmente di destra aderirebbe localmente trovando agevole il tesseramento di persone. Create altrimenti un altro movimento speculare e definibile di destra, nel mio piccolo vi aiuto!
Io non mi sento, né di destra, né di sinistra ma anti establishment, anti poteri forti. Sono questi i due schieramenti. Sono a favore della Costituzione, leggo con interesse che sui migranti avete una posizione anti razzista ma intelligente (anti invasione neoliberista poiché l'invasione DI MIGRANTI è neoliberista). Sono certo che oltre a bloccare tale invasione sareste d'accordo con dazi verso chi non rispetta i minimi salariali (multinazionali e Stati) e verso chi non rispetta i Diritti umani.
Lo so ci tenete a definirvi "antifascisti" ma per me non ha moto senso dal momento che nel fascismo c'erano molti semi contrari al nazismo neoliberista. Se per fascista intendete le leggi sulla razza, il coprifuoco, la violenza, la dittatura, gli esaltati siamo tutti d'accordo ma definendoli fascisti a mio avviso fate il gioco di chi è sopra.
Nessuno vuole abolire la memoria ma se la "Memoria" fosse un essere umano non vorrebbe essere di ostacolo ad una unione verso il nuovo nemico della libertà e dell'equità. Il più pericoloso.
Altrimenti potete fare altri tentativi di radicamento ma sarete sempre un nucleo minoritario di menti colte ed estremamente (potenzialmente) utili per il paese ma che non verranno mai seminate nel terreno a loro congeniale (il Parlamento)!
ps: Mi sono accorto adesso che ho citato un presente (Borghi).
Non avevo letto il commento essendomi imitato al pezzo di PM.
Ho usato termine "segreto" riferendomi ad un concetto espresso in suo video su Byoblu.
Saluti.
Borghi può postare tutti i manifesti che vuole ma le considerazioni politiche fatte in questo pezzo rimangono legittime. Ma soprattutto: è vero che il simbolo della Lega appartiene a Berlusconi?
Carissimi,
a 'sto punto viene la tentazione di dire: votiamo tutti quanti in massa per Salvini e la Lega. Manco la Meloni: Salvini e basta. Spendiamoci anima e corpo da oggi fino al giorno delle elezioni. E se il prossimo parlamento avesse una maggioranza "verde", il Salvini sarebbe il nuovo presidente del consiglio. A quel punto, sarebbe come quando si "vede" al tavolo da poker: ognuno mostrerà le carte che ha davvero in mano. E vediamo se la Lega ci offre una scala reale o se ha sempre e solo bluffato con due scartine senza valore.
Lo so: è da matti. Ma cerchiamo di vederla come un'ipotesi "accelerazionista". A buon intenditor, poche parole.
Per Valdo:
premesso che anch'io ritengo valida l'ipotesi di una cessione a suo tempo di nome e simbolo della Lega al Berlusca, non sono addentro ai tecnicismi di natura legale con cui quest'atto sarebbe stato sugellato. Ci sta leggendo un avvocato, un notaio, uno studente in giurispredenza che può chiarirci questo aspetto? Mi risulta che alcuni atti notarili, anche se di diritto privato, debbano essere depositati presso alcuni uffici pubblici. Purtroppo non so se il caso di cui stiamo parlando rientri fra questi e non saprei neanche se un atto del genere, pur depositato in qualche ufficio comunale, sia pubblicamente consultabile. Un giornalismo d'inchiesta appena decente e scrupoloso, che in Italia ahimé manca completamente, avrebbe fatto chiarezza almeno su questo punto, invece siamo al pettegolezzo, all'illazione, al "si dice", anche se non privo di ragionevolezza.
Comunque segnalo a te e tutti gli altri lettori questi due link, sempre sul "si dice" e di due "schieramenti" decisamente opposti:
Articolo del Fatto Quotidiano e articolo di Libero Quotidiano.
Ribadisco: le spericolate avventure finanziarie della Lega alla fine degli anni '90 sono di pubblico dominio e il fatto che il Berlusca abbia loro salvato il fondoschiena è più che verosimile, riconducendoli una volta per tutte all'ovile. Guarda caso, dal 2000/2001 in poi, non c'è mai più stato alcun "ribaltone" leghista ai danni del Cavaliere...
E pensa invece a Fini che sicuramente quando tentò il suo di ribaltone, nel 2010, avrà avuto il sostegno o almeno la promessa di sostegno di qualche pezzo grosso a livello finanziario, di qualcuno del "salotto buono", ma che quando vide una parvenza d'opportunità agì comunque senza indugio, schiantandosi miserabilmente (e gli sta bene!). Voglio dire che nonostante l'enorme debito politico verso il Berlusca (senza di lui, col cavolo che sarebbe mai stato "sdoganato" e ancora stava a fare i pellegrinaggi a Predappio, mica a Washington... o a Gerusalemme!), il Fini non gli doveva niente a livello finanziario. Così ha avuto le mani libere in quel frangente, anche se poi i berluschini più fedeli l'hanno infilzato con la storia della casa a Montecarlo.
Per concludere, chi volesse farsi un quadro più ampio sulle origini e la natura della Lega, può consultare il leggero e divertente "Io, Bossi e la Lega" di Gianfranco Miglio per Mondadori, 1994. Oppure il più incazzoso "Umberto Magno" di Leonardo Facco per Aliberti, 2010. Occhio, che il citare questi due autori non significa esprimere simpatia per le loro posizioni politiche attuali o passate né significa prendere per buono al 100% quello che scrivono.
Per ora è tutto.
Vostro
Barbaro D'Urso
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