[ 18 luglio 2017 ]
Speriamo che Google non ci chiuda il blog...
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Un lettore ci segnala il grido di battaglia di Riccardo Ruggeri, quindi il suo sito. Ci piace e lo pubblichiamo. Ruggeri dev'essere uno che viene dal mondo della grande industria, uno che deve aver vissuto, dall'interno, la gigantesca metamorfosi subita dal capitalismo negli ultimi decenni. Ruggeri non è un anticapitalista, per questo il suo grido è ancor più significativo. E lo facciamo nostro.
Ho deciso, da privato cittadino, di dichiarare guerra al neo feudalesimo delle felpe californiane (uso il grassetto perché mi riferisco a delle persone fisiche, non ad aziende o a prodotti).
Ho deciso, da privato cittadino, di dichiarare guerra al neo feudalesimo delle felpe californiane (uso il grassetto perché mi riferisco a delle persone fisiche, non ad aziende o a prodotti).
Ricordo che il feudalesimo (centrato il sinonimo di Massimo Montanari “Rete vassalla”) si affermò nel IX secolo, per abbatterlo ci volle un millennio, l’Illuminismo, la Rivoluzione francese, Napoleone: solo nel 1806 fu spazzato via. Fummo liberi.
Sono passati 25 anni dall’inizio dell’era digitale, quella che avrebbe dovuto cambiarci la vita. Così non è stato, anzi, secondo molti studiosi di varie correnti di pensiero (non li cito essendo troppi), abbiamo consuntivato:
Sono passati 25 anni dall’inizio dell’era digitale, quella che avrebbe dovuto cambiarci la vita. Così non è stato, anzi, secondo molti studiosi di varie correnti di pensiero (non li cito essendo troppi), abbiamo consuntivato:
a) Declino della crescita economica; b) Aumento dell’indebitamento; c) Allargamento delle disuguaglianze; e a seguire d) La stagnazione; e) La corruzione; f) L’anarchia globale; g) La redistribuzione oligarchica; h) Il saccheggio del patrimonio pubblico; g) Il mistero dei salari perduti. In cambio? Possiamo consumare prodotti e cibi (scadenti) a prezzi ribassati. I cittadini si sono trasformati in “consumatori da batteria”, con uno stile di vita da finti ricchi in presenza di vite impoverite dal ceo capitalism.
Persino la Mit Technology Review sottolinea come il Pil degli Usa, dall’avvento di Internet, ha iniziato a crescere a ritmi sempre più bassi, con la quota imputabile al digitale aumentata di appena l’1% dal 2000 a oggi. Stesso percorso per la produttività. Circa il mercato del lavoro i risultati sono stati ancora peggiori, a meno di considerare lavoratori quelli sottopagati di Uber e soci, o quelli asserviti di Amazon e soci. Concorrenza? Zero, l’oligopolio delle Big Five (Apple, Google, Microsoft, Facebook, Amazon, e soci) è lo stesso da oltre dieci anni, hanno in paradisi fiscali un quarto del cash dell’intero listino S&P 500, i rari concorrenti li comprano per chiuderli, dopo aver loro tolto l’anima.
Il modello è vecchio come il mondo, i colti lo chiamano winner-take-all (tutto a chi vince), il monopolio.
La sintesi l’ha fatta Eugeny Morozov: «I dati non sono un bene come un altro e il loro mercato non è un mercato come un altro». Vogliamo, come giusto, sfruttare la condivisione delle informazioni? Allora i “dati” (come l’aria e l’acqua) devono appartenere a un unico Fondo di proprietà di noi cittadini, messo a disposizione, a pagamento, delle aziende che li vogliano utilizzare.
Il modello è vecchio come il mondo, i colti lo chiamano winner-take-all (tutto a chi vince), il monopolio.
La sintesi l’ha fatta Eugeny Morozov: «I dati non sono un bene come un altro e il loro mercato non è un mercato come un altro». Vogliamo, come giusto, sfruttare la condivisione delle informazioni? Allora i “dati” (come l’aria e l’acqua) devono appartenere a un unico Fondo di proprietà di noi cittadini, messo a disposizione, a pagamento, delle aziende che li vogliano utilizzare.
Continuare con questa sudditanza dalle Big Five significherebbe far morire il capitalismo, quello vero, per overdose e creare un nuovo feudalesimo d’impronta nazista.
Per quel che vale (nulla), io non ci sto, quindi mi dichiaro in guerra (solitaria) contro costoro.
Per quel che vale (nulla), io non ci sto, quindi mi dichiaro in guerra (solitaria) contro costoro.
* Fonte: Riccardo Ruggeri
3 commenti:
Scusate, ma mi sembra un testo di rara confusione mentale. Intanto fissare una data precisa per dare per chiusa un'epoca di mille anni... Poi il discorso sul PIL assunto come criterio di giudizio. Infine un elenco di disgrazie proprie dell'era digitale, quasi che esse prima non ci fossero ... Se è un grido di disperazione, lo è di una persona un pò confusa. O sbaglio?
A.Z.
Rispondo a Zanchetta:
SCUSA MA CHE HAI CONTRO QUESTA DIAGNOSI:
"a) Declino della crescita economica; b) Aumento dell’indebitamento; c) Allargamento delle disuguaglianze; e a seguire d) La stagnazione; e) La corruzione; f) L’anarchia globale; g) La redistribuzione oligarchica; h) Il saccheggio del patrimonio pubblico; g) Il mistero dei salari perduti. In cambio? Possiamo consumare prodotti e cibi (scadenti) a prezzi ribassati. I cittadini si sono trasformati in “consumatori da batteria”, con uno stile di vita da finti ricchi in presenza di vite impoverite dal ceo capitalism."
A ME PARE VERA.
Ne avessimo di borghesi come questo Ruggeri...
L'autore scrive che queste cose sono nate col capitalismo digitale, 25 anni or sono.
La stagnazione è iniziata a metà degli anni 70, col declino della crescita economica (a quella data erano finiti i "30 gloriosi". L'indebitamento dei paesi della peri9feria era allora già in piena esplosione. E così via. Citere questo come effetto del capitalismo digitale quando è del capitalismo tout court mi pare un madornale errore di prospettiva. Non so che età abbia lo scrivente ma per chi di anni ne ha 80 e ancora ha un poco di memoria questo è lo scenario permanente del capitalismo nelle sue varie forme. Volta a volta magari ne esaspera qualcune a scapito di altre, questo si. Ma le diagnosi richiedono un pò più di attenzione.
A.Z.
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