[ 4 maggio 2017 ]
È bene dirlo apertamente, senza perifrasi né edulcorazioni. La marcia onniavvolgente della mondializzazione capitalistica procede mediante la dinamica dell’inclusione neutralizzante.
Include tutti i popoli del pianeta nel modello del mercato unico e della società falsamente detta, con timbro popperiano, “aperta” e, sinergicamente, neutralizza tutte le determinazioni non affini e non omogenee rispetto al mondialismo (lingue, tradizioni, diritti sociali, identità, ecc.).
La globalizzazione è, per ciò stesso, una “inglobalizzazione”, che tutto sussume sotto di sé e tutto neutralizza. È, per impiegare una nota categoria di Carl Schmitt, un processo di Neutralisierung, una dinamica esiziale di “neutralizzazione”: processo in forza del quale deve prevalere unicamente il neutro, l’indistinto, l’indifferenziato.
Lo si evince, oltretutto, dalla negazione delle identità plurali che viene oggi imposta a tutti i popoli del pianeta. Per questo, la nostra è l’epoca politicamente corretta in cui le sole bandiere consentite sono quella arcobaleno e quella USA. Il lato sinistro della mondializzazione (variante arcobaleno-boldriniana) e il lato destro (imperialismo a stelle e strisce) procedono separati e colpiscono insieme: delegittimano ogni forma di resistenza nazionale che voglia ripartire dallo Stato sovrano nazionale democratico come baluardo contro la mondializzazione sradicante e come fortilizio in difesa dei diritti del lavoro e delle conquiste sociali.
* Fonte: Forza del Popolo
È bene dirlo apertamente, senza perifrasi né edulcorazioni. La marcia onniavvolgente della mondializzazione capitalistica procede mediante la dinamica dell’inclusione neutralizzante.
Include tutti i popoli del pianeta nel modello del mercato unico e della società falsamente detta, con timbro popperiano, “aperta” e, sinergicamente, neutralizza tutte le determinazioni non affini e non omogenee rispetto al mondialismo (lingue, tradizioni, diritti sociali, identità, ecc.).
La globalizzazione è, per ciò stesso, una “inglobalizzazione”, che tutto sussume sotto di sé e tutto neutralizza. È, per impiegare una nota categoria di Carl Schmitt, un processo di Neutralisierung, una dinamica esiziale di “neutralizzazione”: processo in forza del quale deve prevalere unicamente il neutro, l’indistinto, l’indifferenziato.
Lo si evince, oltretutto, dalla negazione delle identità plurali che viene oggi imposta a tutti i popoli del pianeta. Per questo, la nostra è l’epoca politicamente corretta in cui le sole bandiere consentite sono quella arcobaleno e quella USA. Il lato sinistro della mondializzazione (variante arcobaleno-boldriniana) e il lato destro (imperialismo a stelle e strisce) procedono separati e colpiscono insieme: delegittimano ogni forma di resistenza nazionale che voglia ripartire dallo Stato sovrano nazionale democratico come baluardo contro la mondializzazione sradicante e come fortilizio in difesa dei diritti del lavoro e delle conquiste sociali.
* Fonte: Forza del Popolo
4 commenti:
mi fa piacere che anche a sx ci stiamo rompendo le scatole di arcobalenieri, tofu, quinoa e lontre della kamchatka.
mi farebbe piacere che se ne traessero le debite conseguenze, ovvero che la distruzione della famiglia e della procreazione, perseguita per 150 anni, fu un errore che ha AIUTATO il capitale. errore causato da ignoranza antropologica e oggi continuato da un manipolo di "arcobaleniere" americane, diversamente donne, milionarie. finanziato dai soliti e imposto a tutto il mondo.
perfino la scienza hanno distorto e sono prossimi a reintrodurre su ste cose il reato d'opinione, come ogni dittatura che si rispetti.
gino.
Articolo 12 della Costituzione
La bandiera costituisce il vessillo scelto dal Costituente, caratterizzato da tre fasce verticali di uguali dimensioni e ispirato al modello francese del 1790 ove le tre bande uguali (utilizzate successivamente da tutte le democrazie europee con differenti colorazioni) rappresentano i tre cardini (libertà, uguaglianza, fraternità) che costituiscono la matrice ideologica e libertaria comune degli Stati democratici.
È' questa la mia bandiera
Non c'è dubbio che la globalizzazione sia anche 'neutralizzazione', ma sulle bandiere mi pare che Fusaro esageri un po'... dopotutto la bandiera cinese sventola su più di un miliardo di persone e non si accompagna a quella arcobaleno. Così pure quella russa, che sventola anch'essa su centinaia di milioni di persone. E quella brasiliana? E' neutralizzata oppure no?
Infine dissento completamente dall'Anonimo che ha intonato un peana alla famiglia dicendo che la distruzione della famiglia ha AIUTATO il capitale. Sotto un certo profilo tutto ha aiutato il capitale; ma non è che la ricostituzione della famiglia tradizionale sia la via dell'avvenire... Magari potremmo chiedere allo spirito di Anna Kuliscioff che cosa ne pensava della famiglia tradizionale. Oppure potremmo rileggere questo passo di Engels: "La moderna famiglia singola è fondata sulla schiavitú domestica della donna, aperta o mascherata, e la società moderna è una massa composta nella sua struttura molecolare da un complesso di famiglie singole. Al giorno d’oggi l’uomo, nella grande maggioranza dei casi, deve essere colui che guadagna, che alimenta la famiglia, per lo meno nelle classi abbienti; il che gli dà una posizione di comando che non ha bisogno di alcun privilegio giuridico straordinario. Nel mondo dell’industria lo specifico carattere dell’oppressione economica gravante sul proletariato, spicca in tutta la sua acutezza soltanto dopo che tutti i privilegi legali particolari della classe capitalistica sono stati eliminati, e dopo che la piena eguaglianza di diritti delle due classi è stata stabilita in sede giuridica. La repubblica democratica non elimina l’antagonismo tra le due classi: offre al contrario per prima il suo terreno di lotta. E cosí anche il carattere peculiare del dominio dell’uomo sulla donna nella famiglia moderna, e la necessità, nonché la maniera, di instaurare un’effettiva eguaglianza sociale dei due sessi, appariranno nella luce piú cruda solo allorché entrambi saranno provvisti di diritti perfettamente eguali in sede giuridica. Apparirà allora che l’emancipazione della donna ha come prima condizione preliminare la reintroduzione dell’intero sesso femminile nella pubblica industria, e che ciò richiede a sua volta l’eliminazione della famiglia monogamica in quanto unità economica della società.
(F. Engels, L’origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato, Editori Riuniti, Roma, 1963, pagg. 101-103 e 109-110).
Trovo straordinario che Fusaro si scagli così potentemente contro la "negazione delle identità plurali che viene oggi imposta a tutti i popoli del pianeta" dato che lui stesso è un autorevole portavoce del né destra né sinistra. Che poi sarebbero le principali identità storiche attraverso le quali avviene l'identificazione politica dei cittadini. Altro che arcobalenieri, tofu, quinoa e lontre della kamchatka, come correttamente annotato da altri. Fusaro non smette mai di stupirmi per il coacervo di antinomie che riesce ad impastare.
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