[ 13 maggio 2017 ]
A giugno si svolgeranno elezioni municipali in molte città italiane. La sola positiva novità, almeno per quanto ci riguarda, l'abbiamo a Genova, dove l'amico Marco Mori, segretario nazionale di RISCOSSA ITALIA, si è candidato alla guida della città. Mentre gli facciamo i migliori auguri di successo, pubblichiamo la prima parte del suo programma elettorale.
RISCOSSA ITALIA
Premettendo che all'interno della gabbia dei vincoli di bilancio europei nessun amministratore locale può fare qualcosa per il proprio Comune e quindi ogni promessa in tal senso è semplicemente falsa, il programma comunale è necessariamente il seguente:
1. Piena attuazione dei principi fondamentali della Costituzione. In conformità alla sentenza della Corte Costituzionale n. 275/16 l'erogazione dei diritti incomprimibili non può essere limitata da qualsivoglia esigenza di bilancio, il patto di stabilità interno verrà dunque rifiutato con forza e sarà violato opponendo ogni sanzione davanti alle autorità giudiziarie preposte;
2. Messa in sicurezza della città, a tutti i livelli, a prescindere da ogni disponibilità di cassa, la tutela dei diritti incomprimibili obbliga lo Stato a trasferire al Comune le risorse necessarie. Lo Stato peraltro, riscattando la sovranità monetaria, non avrebbe alcun problema di cassa, basterebbe infatti poter disporre nuovamente di una Banca Centrale che tornasse ad essere la necessaria prestatrice illimitata di ultima istanza per creare la precondizione necessaria ed indispensabile per mettere fine alla crisi. Se lo Stato non deciderà in tale senso, sarà una sua scelta politica, fonte di responsabilità, sia sotto il profilo politico che penale;
3. Rigetto dell'insensata politica dell'accensione di prestiti da parte dell'amministrazione comunale; i soldi per il normale funzionamento dei servizi e per l'erogazione dei diritti incomprimibili devono arrivare dallo Stato, non devono certamente essere chiesti in prestito, con un danno enorme in termini di interessi da corrispondere. Il Comune non è un'azienda, ma un'amministrazione pubblica che può (deve) dunque operare in deficit di bilancio. Solo in caso in cui la battaglia giuridica contro il patto di stabilità fosse inizialmente persa si procederà a rinegoziare i finanziamenti contratti dal Comune, analizzando anche la sussistenza di eventuali illeciti bancari quali ad esempio la corresponsione di interessi anatocistici da parte dell'amministrazione;
4. Mantenimento dell'abolizione delle imposte indirette sulle prime case dei cittadini (salvo quelle di lusso) in quanto palesemente incostituzionali;
5. Introduzione di una moneta complementare;
6. Moratoria sugli sfratti su tutto il territorio del Comune nei confronti dei cittadini che non dispongono di un reddito sufficiente a trovare un'altra abitazione. Ai privati danneggiati da questo provvedimento sarà corrisposta un'equa indennità dal Comune per l'occupazione del proprio immobile ed otterranno la completa esenzione da ogni tributo in riferimento ai beni occupati. Assistenza totale sarà data anche ai soggetti colpiti da pignoramento che versino nelle condizioni di tutela obbligatoria prevista all'art. 38 Cost.;
7. Assistenza a tutti coloro che sono privi di vitto ed alloggio in conformità al disposto dell'art. 38 Cost.;
8. Stop ad ogni privatizzazione ed a qualsiasi vendita dei beni comunali, recupero di quanto già alienato, o anche di ciò che è stato semplicemente dato in gestione ai privati, si vedano ad esempio i posteggi. Azioni di responsabilità verso chi ha compiuto le privatizzazioni del passato per conseguente danno erariale;
9. Ritorno al numero chiuso per le le licenze relative alle attività commerciali da fissarsi per ogni settore merceologico sulla base della domanda di quel particolare bene o servizio;
10. Riassetto del sistema tributario comunale per improntarlo a criteri di progressività, aumento della tassazione sulla grande distribuzione al fine di allontanarla finalmente da Genova. Impediamo alle multinazionali di proseguire il saccheggio della città.
A giugno si svolgeranno elezioni municipali in molte città italiane. La sola positiva novità, almeno per quanto ci riguarda, l'abbiamo a Genova, dove l'amico Marco Mori, segretario nazionale di RISCOSSA ITALIA, si è candidato alla guida della città. Mentre gli facciamo i migliori auguri di successo, pubblichiamo la prima parte del suo programma elettorale.
PROGRAMMA COMUNALE
per Marco MORI Sindaco di GENOVA
(elezioni amministrative 2017)
RISCOSSA ITALIA
Premettendo che all'interno della gabbia dei vincoli di bilancio europei nessun amministratore locale può fare qualcosa per il proprio Comune e quindi ogni promessa in tal senso è semplicemente falsa, il programma comunale è necessariamente il seguente:
1. Piena attuazione dei principi fondamentali della Costituzione. In conformità alla sentenza della Corte Costituzionale n. 275/16 l'erogazione dei diritti incomprimibili non può essere limitata da qualsivoglia esigenza di bilancio, il patto di stabilità interno verrà dunque rifiutato con forza e sarà violato opponendo ogni sanzione davanti alle autorità giudiziarie preposte;
2. Messa in sicurezza della città, a tutti i livelli, a prescindere da ogni disponibilità di cassa, la tutela dei diritti incomprimibili obbliga lo Stato a trasferire al Comune le risorse necessarie. Lo Stato peraltro, riscattando la sovranità monetaria, non avrebbe alcun problema di cassa, basterebbe infatti poter disporre nuovamente di una Banca Centrale che tornasse ad essere la necessaria prestatrice illimitata di ultima istanza per creare la precondizione necessaria ed indispensabile per mettere fine alla crisi. Se lo Stato non deciderà in tale senso, sarà una sua scelta politica, fonte di responsabilità, sia sotto il profilo politico che penale;
3. Rigetto dell'insensata politica dell'accensione di prestiti da parte dell'amministrazione comunale; i soldi per il normale funzionamento dei servizi e per l'erogazione dei diritti incomprimibili devono arrivare dallo Stato, non devono certamente essere chiesti in prestito, con un danno enorme in termini di interessi da corrispondere. Il Comune non è un'azienda, ma un'amministrazione pubblica che può (deve) dunque operare in deficit di bilancio. Solo in caso in cui la battaglia giuridica contro il patto di stabilità fosse inizialmente persa si procederà a rinegoziare i finanziamenti contratti dal Comune, analizzando anche la sussistenza di eventuali illeciti bancari quali ad esempio la corresponsione di interessi anatocistici da parte dell'amministrazione;
4. Mantenimento dell'abolizione delle imposte indirette sulle prime case dei cittadini (salvo quelle di lusso) in quanto palesemente incostituzionali;
5. Introduzione di una moneta complementare;
6. Moratoria sugli sfratti su tutto il territorio del Comune nei confronti dei cittadini che non dispongono di un reddito sufficiente a trovare un'altra abitazione. Ai privati danneggiati da questo provvedimento sarà corrisposta un'equa indennità dal Comune per l'occupazione del proprio immobile ed otterranno la completa esenzione da ogni tributo in riferimento ai beni occupati. Assistenza totale sarà data anche ai soggetti colpiti da pignoramento che versino nelle condizioni di tutela obbligatoria prevista all'art. 38 Cost.;
7. Assistenza a tutti coloro che sono privi di vitto ed alloggio in conformità al disposto dell'art. 38 Cost.;
8. Stop ad ogni privatizzazione ed a qualsiasi vendita dei beni comunali, recupero di quanto già alienato, o anche di ciò che è stato semplicemente dato in gestione ai privati, si vedano ad esempio i posteggi. Azioni di responsabilità verso chi ha compiuto le privatizzazioni del passato per conseguente danno erariale;
9. Ritorno al numero chiuso per le le licenze relative alle attività commerciali da fissarsi per ogni settore merceologico sulla base della domanda di quel particolare bene o servizio;
10. Riassetto del sistema tributario comunale per improntarlo a criteri di progressività, aumento della tassazione sulla grande distribuzione al fine di allontanarla finalmente da Genova. Impediamo alle multinazionali di proseguire il saccheggio della città.
4 commenti:
Auguri per una vittoria netta.
Complimenti. Non credo esiste altro candidato sindaco in Italia con un programma così rivoluzionario e controcorrente
Io la seguo da tempo.. e la voteró
Vai Marco!
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