[ 17 maggio ]
Quindi l’azienda non avrebbe avuto alcun sviluppo ma sarebbe stata ulteriormente ridimensionata, esattamente come successo nel 2014 (prima 2200 in cassa integrazione a luglio e poi a natale tutti licenziati, tagli allo stipendio con “prelievo forzoso”, ecc.) e poi velocemente svenduta.
Il “NO” ha posto il Governo di fronte alle sue responsabilità e smascherato le collusioni, gli sprechi e gli errori di tutti i responsabili del disastro economico di Alitalia.
Da questa tragedia, causata da tutti i vecchi “amici di merende”, se ne poteva e se ne può uscire solo in un modo:
1) ELABORAZIONE DI UN PIANO STRATEGICO DI RILANCIO E RICOSTRUZIONE DELLA NOSTRA COMPAGNIA DI BANDIERA, FATTO DA VERI ESPERTI DEL SETTORE
2) SCELTA DI UNA DIRIGENZA CAPACE DI IMPLEMENTARLO IN MANIERA VINCENTE
3) DATO CHE LA PRIVATIZZAZIONE DI ALITALIA È MISERAMENTE FALLITA L’UNICA SOLUZIONE CREDIBILE, ECONOMICAMENTE VANTAGGIOSA E SOCIALMENTE AUSPICABILE È LA NAZIONALIZZAZIONE DI ALITALIA
A tutti i mestatori, agli ignoranti e ai provocatori che bollano questa opzione sindacale come “impossibile” (?!?), chiediamo di dirci il perché:
è impossibile perché tecnicamente è vietata dall’Unione Europea? NO!
perché lo stato non ha i fondi sufficienti? NO!
perché esiste un investitore privato che darebbe maggiori garanzie? NO!
NON vogliono che l’investitore pubblico riprenda il controllo di un settore strategico del paese con la rinascita di una compagnia di bandiera, SOLO PER UNA SCELTA “POLITICA”!
UNA DECISIONE CHE PERALTRO ESPONE ALITALIA ALL’INTERVENTO DELLE SOCIETÀ DI LEASING CHE, NELLA SITUAZIONE DATA, POTREBBERO REQUISIRE GLI AEREI (VEDI AVIONEWS DEL 12.5.2017):
UN RISCHIO CHE SOLO L’INVESTITORE PUBBLICO PUÒ SCONGIURARE.
ANCHE LA SCELTA DI PORRE ALITALIA ALLA AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA NON ERA SCONTATA.
È STATO DECISO POLITICAMENTE DI METTERE A RISCHIO IL FUTURO DI ALITALIA PER VENDERLA !!!
UN VERO TRADIMENTO AGLI INTERESSI DI TUTTI I CITTADINI ITALIANI,
FATTO DA UN GOVERNO DI INDEGNI AL SERVIZIO DI INTERESSI PRIVATI.
IL GOVERNO AVREBBE POTUTO E DOVUTO RICAPITALIZZARLA, PER GARANTIRE LA CONTINUITÀ AZIENDALE E LA SUA CREDIBILITÀ NEI CONFRONTI DELLA IATA, DEI LESSORS E DI TUTTI I CLIENTI, METTENDOLA COSÌ AL RIPARO DA TUTTI I RICATTI E DAL RITIRO DEGLI AEREI
Questo perché abbiamo un governo che sta vendendo le ricchezze del nostro paese, un governo NON eletto da nessuno come i tre precedenti, un governo che regala il trasporto Aereo italiano alle Low Cost, un governo che dovremo costringere con mobilitazioni e proposte a fare l’unica cosa giusta:
RILANCIARE E SVILUPPARE ALITALIA !
Ricostruire la nostra grande Compagnia di Bandiera è l’unica opzione che può scongiurare tagli e licenziamenti.
Gli esperti affermano che per rilanciare Alitalia occorrerebbe ASSUMERE invece di licenziare.
Bisognerebbe riportare all’interno tutte quelle attività dismesse o terziarizzate.
Una politica industriale del genere consentirebbe:
LA STABILIZZAZIONE IMMEDIATA DI TUTTI I PRECARI e IL RIENTRO DEI LICENZIATI
Altro che rinnovo del CCNL a perdere:
Queste NON sono utopie o progetti irrealizzabili, sono scelte di buon senso e industrialmente vincenti, che ogni governo e forza politica dovrebbero sostenere perché vantaggiose per tutti i cittadini italiani e i lavoratori del settore.
Dato che fino ad ora NON riusciamo a vedere nelle prime mosse dei Commissari nessun intento del genere ma anzi il suo esatto contrario, chiamiamo tutta la categoria alla massima vigilanza e mobilitazione!
NON ACCETTEREMO “PUNIZIONI” STRUMENTALI SULL’EROGAZIONE DEGLI STIPENDI E SULLE ALTRE VOCI VARIABILI, NONCHÉ LO STILLICIDIO DI LICENZIAMENTI CHE È INIZIATO PER CHI ERA IN MALATTIA DA TEMPO E CHE PROSEGUE CON PROVVEDIMENTI PRETESTUOSI ED INACCETTABILI.
CHI È PAGATO MILIONI DI EURO PER LA SUA ATTIVITÀ DI COMMISSARIO, HA TUTTO IL DOVERE, INVECE DI MINACCIARE E RICATTARE I LAVORATORI, DI TROVARE ALL’INTERNO DELL’INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE, TUTTE LE OPZIONI POSSIBILI PER PAGARE INTERAMENTE QUANTO DOVUTO NEGLI STIPENDI DI MAGGIO.
TUTTO IL RESTO SONO SOLO CHIACCHIERE E PROVOCAZIONI
VERSO LE QUALI RISPONDEREMO NELLA MANIERA PIÙ FERMA
Cub Trasporti / AirCrewCommittee
I COMMISSARI MENTRE PARLANO DI CLIMA DI COLLABORAZIONE,
PROVOCANO LA CATEGORIA CON LICENZIAMENTI E PROVVEDIMENTI INACCETTABILI
I 3 COMMISSARI PUNTINO AL RISANAMENTO E ABBANDONINO L’IDEA DI SMANTELLARE ALITALIA!
Il 16.5.2017 la Cub Trasporti ed ACC hanno richiesto al Ministero dei trasporti di intervenire
contro i licenziamenti disciplinari e per il superamento del comporto malattia
contro le mancate stabilizzazioni dei precari “60 mesi”
per il pagamento delle competenze di aprile 2017
per la moratoria contrattuale a terra e a volo
Il Governo non sembra voler rilanciare ma punta alla svendita ed alla frantumazione di Alitalia:
27 maggio Manifestazione Nazionale a Roma
28 maggio Sciopero Alitalia
16 giugno Sciopero 24h di tutti i Trasporti in solidarietà ai lavoratori Alitalia
Il “trio” Gentiloni/Calenda/Del Rio ha nominato un altro “trio”, Gubitosi/Laghi/Paleari, a cui verranno elargiti compensi milionari, per gestire l’ennesima crisi/fallimento della ex compagnia di bandiera.
Nel ribadire le fondate riserve sulle nomine dei suddetti Commissari, in riferimento alla “contiguità” di loro precedenti incarichi con la stessa Alitalia (in barba all’art.4 del Regolamento Mise del 10.3.2017!), è importante sottolineare l’assenza tra di loro di esperti del trasporto aereo: un fatto incontrovertibile che ipoteca il futuro di Alitalia e la riuscita dell’ipotesi di salvataggio e rilancio della ex-Compagnia di Bandiera.
Al momento, pertanto, tutti i “consigli” e i “suggerimenti” che arrivano a Gubitosi e co., sono forniti da quella parte di dirigenza aziendale e da quei personaggi politici che hanno causato il disastro della compagnia aerea con scelte imprenditoriali e strategie politiche folli e fallimentari.
Il progetto iniziale di tagli, esuberi e riduzione di attività, bocciato dal referendum del 24 aprile, era un “falso Piano”, concepito soltanto per arrivare alla vendita e allo smantellamento definitivo della compagnia in pochi mesi.
Non un vero “Business Plan” ma solo un’azione di rastrellamento di risorse economiche che, insieme a quelle scippate ai lavoratori, avrebbero garantito il finanziamento dell’attività di Alitalia per poco tempo ancora.
Forse solo il tempo necessario per evitare che la crisi della compagnia esplodesse proprio durante la campagna elettorale mettendo in difficoltà il Governo, Renzi e il PD…
È bene ribadire con forza questo, per rispondere in maniera ultimativa a chi continua a starnazzare che la colpa del fallimento di Alitalia sia dei lavoratori che hanno “osato” votare NO al Referendum.
C’è ancora qualcuno sano di mente e moderatamente intelligente, disposto a credere a quanto vergognosamente dichiarato da Montezemolo, dalla segretaria della CISL Furlan e anche da qualche sindacalista del personale di Terra?
Con 2,3 miliardi di passivo accumulato, Alitalia sarebbe “fallita” solo perché i lavoratori hanno votato NO ?!?
Certificando 1000 esuberi a Terra e 400 a Volo, licenziando 600 precari e tagliando gli stipendi, avremmo risparmiato 60mln l’anno.
Quanti mesi avremmo retto con oltre 2 miliardi di passivo ed un disavanzo nel 2016 di quasi 600 mln di euro?
NON i costi fuori mercato sostenuti per il carburante, le manutenzioni, il Leasing degli aeromobili, NON la svendita del pacchetto Loyalty e degli Slot su Londra, NON la gestione di Sabre e di tutti gli altri servizi misteriosamente strapagati, NON tutte le altre spese pazze ed incomprensibili fatte:
Alitalia è fallita perché i suoi dipendenti, i meno pagati d’Europa hanno osato votare NO ad un Referendum, NON richiesto da loro..?!?
Alitalia NON è fallita per l’incapacità dei suoi dirigenti ma solo perché i lavoratori NON hanno “applaudito” a chi voleva tagliargli ulteriormente lo stipendio e certificare altri 1700 esuberi..?!?
PROVOCANO LA CATEGORIA CON LICENZIAMENTI E PROVVEDIMENTI INACCETTABILI
I 3 COMMISSARI PUNTINO AL RISANAMENTO E ABBANDONINO L’IDEA DI SMANTELLARE ALITALIA!
Il 16.5.2017 la Cub Trasporti ed ACC hanno richiesto al Ministero dei trasporti di intervenire
contro i licenziamenti disciplinari e per il superamento del comporto malattia
contro le mancate stabilizzazioni dei precari “60 mesi”
per il pagamento delle competenze di aprile 2017
per la moratoria contrattuale a terra e a volo
Il Governo non sembra voler rilanciare ma punta alla svendita ed alla frantumazione di Alitalia:
27 maggio Manifestazione Nazionale a Roma
28 maggio Sciopero Alitalia
16 giugno Sciopero 24h di tutti i Trasporti in solidarietà ai lavoratori Alitalia
Il “trio” Gentiloni/Calenda/Del Rio ha nominato un altro “trio”, Gubitosi/Laghi/Paleari, a cui verranno elargiti compensi milionari, per gestire l’ennesima crisi/fallimento della ex compagnia di bandiera.
Nel ribadire le fondate riserve sulle nomine dei suddetti Commissari, in riferimento alla “contiguità” di loro precedenti incarichi con la stessa Alitalia (in barba all’art.4 del Regolamento Mise del 10.3.2017!), è importante sottolineare l’assenza tra di loro di esperti del trasporto aereo: un fatto incontrovertibile che ipoteca il futuro di Alitalia e la riuscita dell’ipotesi di salvataggio e rilancio della ex-Compagnia di Bandiera.
Al momento, pertanto, tutti i “consigli” e i “suggerimenti” che arrivano a Gubitosi e co., sono forniti da quella parte di dirigenza aziendale e da quei personaggi politici che hanno causato il disastro della compagnia aerea con scelte imprenditoriali e strategie politiche folli e fallimentari.
Il progetto iniziale di tagli, esuberi e riduzione di attività, bocciato dal referendum del 24 aprile, era un “falso Piano”, concepito soltanto per arrivare alla vendita e allo smantellamento definitivo della compagnia in pochi mesi.
Non un vero “Business Plan” ma solo un’azione di rastrellamento di risorse economiche che, insieme a quelle scippate ai lavoratori, avrebbero garantito il finanziamento dell’attività di Alitalia per poco tempo ancora.
Forse solo il tempo necessario per evitare che la crisi della compagnia esplodesse proprio durante la campagna elettorale mettendo in difficoltà il Governo, Renzi e il PD…
È bene ribadire con forza questo, per rispondere in maniera ultimativa a chi continua a starnazzare che la colpa del fallimento di Alitalia sia dei lavoratori che hanno “osato” votare NO al Referendum.
C’è ancora qualcuno sano di mente e moderatamente intelligente, disposto a credere a quanto vergognosamente dichiarato da Montezemolo, dalla segretaria della CISL Furlan e anche da qualche sindacalista del personale di Terra?
Con 2,3 miliardi di passivo accumulato, Alitalia sarebbe “fallita” solo perché i lavoratori hanno votato NO ?!?
Certificando 1000 esuberi a Terra e 400 a Volo, licenziando 600 precari e tagliando gli stipendi, avremmo risparmiato 60mln l’anno.
Quanti mesi avremmo retto con oltre 2 miliardi di passivo ed un disavanzo nel 2016 di quasi 600 mln di euro?
NON i costi fuori mercato sostenuti per il carburante, le manutenzioni, il Leasing degli aeromobili, NON la svendita del pacchetto Loyalty e degli Slot su Londra, NON la gestione di Sabre e di tutti gli altri servizi misteriosamente strapagati, NON tutte le altre spese pazze ed incomprensibili fatte:
Alitalia è fallita perché i suoi dipendenti, i meno pagati d’Europa hanno osato votare NO ad un Referendum, NON richiesto da loro..?!?
Alitalia NON è fallita per l’incapacità dei suoi dirigenti ma solo perché i lavoratori NON hanno “applaudito” a chi voleva tagliargli ulteriormente lo stipendio e certificare altri 1700 esuberi..?!?
BASTA PRENDERE IN GIRO I LAVORATORI!
VERGOGNATEVI, VOI CHE LO SOSTENETE E SMETTETE DI SPACCIARE MENZOGNE !!!
La situazione fallimentare della Compagnia sarebbe purtroppo rimasta la stessa, sia se avesse vinto il SI o, come poi è avvenuto, con la vittoria del NO.
Anche con il “SI” la ricapitalizzazione sarebbe stata molto incerta, al contrario di quanto invece dichiarato (vedi Unicredit che aveva già iscritto nel Bilancio 2016 come perdite, la loro esposizione con Alitalia)!
VERGOGNATEVI, VOI CHE LO SOSTENETE E SMETTETE DI SPACCIARE MENZOGNE !!!
La situazione fallimentare della Compagnia sarebbe purtroppo rimasta la stessa, sia se avesse vinto il SI o, come poi è avvenuto, con la vittoria del NO.
Anche con il “SI” la ricapitalizzazione sarebbe stata molto incerta, al contrario di quanto invece dichiarato (vedi Unicredit che aveva già iscritto nel Bilancio 2016 come perdite, la loro esposizione con Alitalia)!
Il “NO” ha posto il Governo di fronte alle sue responsabilità e smascherato le collusioni, gli sprechi e gli errori di tutti i responsabili del disastro economico di Alitalia.
Da questa tragedia, causata da tutti i vecchi “amici di merende”, se ne poteva e se ne può uscire solo in un modo:
1) ELABORAZIONE DI UN PIANO STRATEGICO DI RILANCIO E RICOSTRUZIONE DELLA NOSTRA COMPAGNIA DI BANDIERA, FATTO DA VERI ESPERTI DEL SETTORE
2) SCELTA DI UNA DIRIGENZA CAPACE DI IMPLEMENTARLO IN MANIERA VINCENTE
3) DATO CHE LA PRIVATIZZAZIONE DI ALITALIA È MISERAMENTE FALLITA L’UNICA SOLUZIONE CREDIBILE, ECONOMICAMENTE VANTAGGIOSA E SOCIALMENTE AUSPICABILE È LA NAZIONALIZZAZIONE DI ALITALIA
A tutti i mestatori, agli ignoranti e ai provocatori che bollano questa opzione sindacale come “impossibile” (?!?), chiediamo di dirci il perché:
è impossibile perché tecnicamente è vietata dall’Unione Europea? NO!
perché lo stato non ha i fondi sufficienti? NO!
perché esiste un investitore privato che darebbe maggiori garanzie? NO!
NON vogliono che l’investitore pubblico riprenda il controllo di un settore strategico del paese con la rinascita di una compagnia di bandiera, SOLO PER UNA SCELTA “POLITICA”!
UNA DECISIONE CHE PERALTRO ESPONE ALITALIA ALL’INTERVENTO DELLE SOCIETÀ DI LEASING CHE, NELLA SITUAZIONE DATA, POTREBBERO REQUISIRE GLI AEREI (VEDI AVIONEWS DEL 12.5.2017):
UN RISCHIO CHE SOLO L’INVESTITORE PUBBLICO PUÒ SCONGIURARE.
ANCHE LA SCELTA DI PORRE ALITALIA ALLA AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA NON ERA SCONTATA.
È STATO DECISO POLITICAMENTE DI METTERE A RISCHIO IL FUTURO DI ALITALIA PER VENDERLA !!!
UN VERO TRADIMENTO AGLI INTERESSI DI TUTTI I CITTADINI ITALIANI,
FATTO DA UN GOVERNO DI INDEGNI AL SERVIZIO DI INTERESSI PRIVATI.
IL GOVERNO AVREBBE POTUTO E DOVUTO RICAPITALIZZARLA, PER GARANTIRE LA CONTINUITÀ AZIENDALE E LA SUA CREDIBILITÀ NEI CONFRONTI DELLA IATA, DEI LESSORS E DI TUTTI I CLIENTI, METTENDOLA COSÌ AL RIPARO DA TUTTI I RICATTI E DAL RITIRO DEGLI AEREI
Questo perché abbiamo un governo che sta vendendo le ricchezze del nostro paese, un governo NON eletto da nessuno come i tre precedenti, un governo che regala il trasporto Aereo italiano alle Low Cost, un governo che dovremo costringere con mobilitazioni e proposte a fare l’unica cosa giusta:
RILANCIARE E SVILUPPARE ALITALIA !
Ricostruire la nostra grande Compagnia di Bandiera è l’unica opzione che può scongiurare tagli e licenziamenti.
Gli esperti affermano che per rilanciare Alitalia occorrerebbe ASSUMERE invece di licenziare.
Bisognerebbe riportare all’interno tutte quelle attività dismesse o terziarizzate.
Una politica industriale del genere consentirebbe:
LA STABILIZZAZIONE IMMEDIATA DI TUTTI I PRECARI e IL RIENTRO DEI LICENZIATI
Altro che rinnovo del CCNL a perdere:
Queste NON sono utopie o progetti irrealizzabili, sono scelte di buon senso e industrialmente vincenti, che ogni governo e forza politica dovrebbero sostenere perché vantaggiose per tutti i cittadini italiani e i lavoratori del settore.
Dato che fino ad ora NON riusciamo a vedere nelle prime mosse dei Commissari nessun intento del genere ma anzi il suo esatto contrario, chiamiamo tutta la categoria alla massima vigilanza e mobilitazione!
NON ACCETTEREMO “PUNIZIONI” STRUMENTALI SULL’EROGAZIONE DEGLI STIPENDI E SULLE ALTRE VOCI VARIABILI, NONCHÉ LO STILLICIDIO DI LICENZIAMENTI CHE È INIZIATO PER CHI ERA IN MALATTIA DA TEMPO E CHE PROSEGUE CON PROVVEDIMENTI PRETESTUOSI ED INACCETTABILI.
CHI È PAGATO MILIONI DI EURO PER LA SUA ATTIVITÀ DI COMMISSARIO, HA TUTTO IL DOVERE, INVECE DI MINACCIARE E RICATTARE I LAVORATORI, DI TROVARE ALL’INTERNO DELL’INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE, TUTTE LE OPZIONI POSSIBILI PER PAGARE INTERAMENTE QUANTO DOVUTO NEGLI STIPENDI DI MAGGIO.
TUTTO IL RESTO SONO SOLO CHIACCHIERE E PROVOCAZIONI
VERSO LE QUALI RISPONDEREMO NELLA MANIERA PIÙ FERMA
Cub Trasporti / AirCrewCommittee
Roma 16.5.2017
2 commenti:
Cito:
"Il progetto iniziale di tagli, esuberi e riduzione di attività, bocciato dal referendum del 24 aprile, era un “falso Piano”, concepito soltanto per arrivare alla vendita e allo smantellamento definitivo della compagnia in pochi mesi."
Eh..perché nel 2008 invece credevate che fosse un piano serio quello dei capitani coraggiosi?
Però l'avete votato quel referendum E NON AVETE FATTO NEMMENO UNO SCIOPERO.
Guarda caso la classe dirigente sindacale è rimasta la stessa del 2008...
Adesso che i lavoratori non hanno più la possibilità né la capacità di lottare vedi che si svegliano tutto d'un botto...
Non ve ne rebndete conto ma state facendo sempre gli stessi errori.
Cari lavoratori dipendenti dell'Alitalia, ma perché non guardate a quello che ha fatto e sta cercando di fare una compagnia aerea che ha passato per una situazione pesante come la vostra, cioè Aerolìneas Argentinas, che stà trattando in ogni modo di risalire la china? Non sapete che tale compagnia sudamericana aveva subito un quasi traccollo grazie ad un vero e proprio svuotamento quando stata comprata da un altro vettore? Perché non pensate ad una forma di autogestione, se ci tenete tanto al vostro lavoro?
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