Sahra Wagenknecht e Oskar Lafontaine |
La tedesca Sahra Wagenknecht, esponente assieme a Lafontaine dell'ala sinistra della Die Linke, il 4 agosto, ha lanciato un nuovo movimento, Aufstehn (Alzarsi) che si ispira a quello di France Insoumise.
Dopo che le sinistre tedesche sono uscite distrutte dalle elezioni del 2017, Sahra Wagenknecht (S.W.) [esponente di spicco dell'ala sinistra della Die Linke, Ndr] ha lanciato il 4 agosto Aufstehn (Alzarsi), un movimento basato sul modello degli Insoumis o di Podemos. La militante su euro e migranti, esprime delle posizioni che rischiano di sfaldare il suo elettorato tradizionale [l'accoglienza indiscriminata è insostenibile, NdR].
Annunciato già da qualche mese, il movimento tedesco della sinistra contestataria è nato definitivamente questo sabato tramite l’apertura di un sito internet in cui chiunque può inscriversi per diventarne membro. Alla testa c’è S.W. Copresidente nel Bundestag del gruppo Die Linke, quinta forza parlamentare. Con i suoi 69 parlamentari, il gruppo della sinistra radicale tedesca, si è ritrovato in pessime acque dopo le elezioni legislative del settembre 2017, dietro i conservatori del CDU/CSU, i socialdemocratici del SPD, l’estrema destra del AfD ed i liberali della FDP. Con la creazione di questo nuovo movimento, S.W. spera di far tornare gli elettori tradizionali di sinistra che si sono astenuti o che si sono spostati verso l’estrema destra. Nata nel 1969, dall’altra parte della cortina di ferro, questa donna, economista di formazione, incarna la frangia più radicale di Die Linke, il movimento che ha lanciato, è comunque indipendente dal partito e non è destinato, secondo lei, a fargli concorrenza.
Tra le fila di Aufstehen ritroviamo, per altro, figure appartenenti alla SPD. E’ un movimento che intende superare la logica dei partiti tradizionali. “L’obiettivo del Movimento è fare pressione sui partiti tradizionali per obbligarli, in primis la SPD, ad adottare politiche più sociali” ha spiegato in un’intervista a Mediapart rilasciata a maggio. Secondo Der Spiegel, all’interno ci sarebbero anche esponenti della cultura e della ricerca comne il regista B. Stegemann o l’economista W.Streeck. Altro sostegno, più politico, viene dalla figura di primo piano dell’ecologista Antje Vollmer ex vicepresidente del Bundestag, secondo il Der Tagesspiegel.
Perché creare questo movimento oggi?
“Vogliamo promuovere i valori di uno stato più sociale, salari più elevati e più giusti, una politica estera europea autonoma, una politica del disarmo ecc…” Più in generale la parlamentare vuole difendere una politica “di uno stato che difenda la gente da un capitalismo sfrenato, da una mondializzazione pilotata dalle multinazionali a da una concorrenza acuita dal dumping sociale.”, “Vogliamo uno stato che porti avanti una politica più attiva per la parte più svantaggiata della popolazione” S.W. non si nasconde, segue il modello lanciato da J. Mèlenchon per France Insoumise.
Altri punti di disaccordo su cui S.W. porta delle precisazioni: la politica di accoglienza dei rifugiati portata avanti da A. Merkel, verso la quale si mostra critica a rischio di litigare con una parte dell’elettorato di De Linke, e la Zona euro, sulla quale si avvicina alle posizioni di Mélenchon
(“Bisogna essere pronti a porre in atto un nuovo sistema che permetta una svalutazione delle monete per offrire una maggiore flessibilità” ci ha detto a maggio)
Nel frattempo Die Linke non sembra essere scosso dall’iniziativa della deputata. “L’iniziativa è diretta verso i simpatizzanti delusi da altri partiti, ha dichiarato B. Riexiger, il copresidente del partito, venerdì. “Non credo che questa iniziativa avrà delle conseguenze sostanziali su Die Linke”. Da parte sua D. Bartsch, che assicura con S.W. la copresidenza del gruppo parlamentare e si era mostrato scettico verso il suo progetto, ha espresso finalmente il suo consenso “Esiste una cultura combattiva di destra, ha dichiarato a Spiegel, è possibile che rappresenti una possibilità per rafforzare la sinistra politica nel suo insieme e di ritrovare delle maggioranze parlamentari” E’ prevista una campagna per promuovere il movimento che partirà a settembre.
Perché creare questo movimento oggi?
“Vogliamo promuovere i valori di uno stato più sociale, salari più elevati e più giusti, una politica estera europea autonoma, una politica del disarmo ecc…” Più in generale la parlamentare vuole difendere una politica “di uno stato che difenda la gente da un capitalismo sfrenato, da una mondializzazione pilotata dalle multinazionali a da una concorrenza acuita dal dumping sociale.”, “Vogliamo uno stato che porti avanti una politica più attiva per la parte più svantaggiata della popolazione” S.W. non si nasconde, segue il modello lanciato da J. Mèlenchon per France Insoumise.
«Quello che M. ed i suoi amici hanno raggiunto è impressionante” ha dichiarato al nostro corrispondente a Berlino, “il nostro partito ha sempre avuto posizioni in comune con FI, ma loro raggiungono un elettorato molto più amplio del nostro. Vogliamo fare la stesa cosa».Con la creazione di questo movimento, la deputata tedesca lancia una battaglia interna che la oppone, tra gli altri, a Kaja Kipping la copresidente di Die Linke, (che Mediapart aveva incontrato nel maggio 2016) che si era avvicinata al movimento dell’ex ministro greco Varoufakis, il DiEM25. S.W. prende le distanze da questo raggruppamento favorevole ad un federalismo europeo più spinto a risolvere le crisi del continente. “Sono favorevole ad una Europa che riunisca democrazie sovrane” ha chiarito sempre in un’intervista a Mediapart.
Altri punti di disaccordo su cui S.W. porta delle precisazioni: la politica di accoglienza dei rifugiati portata avanti da A. Merkel, verso la quale si mostra critica a rischio di litigare con una parte dell’elettorato di De Linke, e la Zona euro, sulla quale si avvicina alle posizioni di Mélenchon
(“Bisogna essere pronti a porre in atto un nuovo sistema che permetta una svalutazione delle monete per offrire una maggiore flessibilità” ci ha detto a maggio)
Nel frattempo Die Linke non sembra essere scosso dall’iniziativa della deputata. “L’iniziativa è diretta verso i simpatizzanti delusi da altri partiti, ha dichiarato B. Riexiger, il copresidente del partito, venerdì. “Non credo che questa iniziativa avrà delle conseguenze sostanziali su Die Linke”. Da parte sua D. Bartsch, che assicura con S.W. la copresidenza del gruppo parlamentare e si era mostrato scettico verso il suo progetto, ha espresso finalmente il suo consenso “Esiste una cultura combattiva di destra, ha dichiarato a Spiegel, è possibile che rappresenti una possibilità per rafforzare la sinistra politica nel suo insieme e di ritrovare delle maggioranze parlamentari” E’ prevista una campagna per promuovere il movimento che partirà a settembre.
Fonte: Amèlie Poinssot in Mediapart.fr, 6 agosto 2018
Traduzione a cura della redazione
2 commenti:
Wagenknecht contro la falsa democrazia della cancelliera Merkel ("modellare la partecipazione parlamentare in modo che sia anche in linea con il mercato")
Per comprendere il successo del Movimento Sarah Wagenknecht può essere utile una frase sfuggita alla Cancelliera Merkel, passata a suo tempo inosservata, ma che riassume l’intera politica antipopolare della Germania e dell’UE che ne è succube: democrazia al servizio del mercato.
La situazione sociale ed economica in Germania è tutt'altro che rosea per i lavoratori: l' allargamento della forbice del reddito, la povertà che avanza - un bambino su cinque a rischio – numero crescente di pensionati al di sotto della soglia di povertà, precarizzazione dei posti di lavoro, immigrazione incontrollata non per motivi umanitari ma per mero interesse di bottega (mantenimento di un cospicuo esercito industriale di riserva per poter mortificare i salari).
Giustamente la Wagenknecht cerca di dare una prospettiva al crescente scontento generato da questa politica di aperta sottomissione ai “mercati”, che ha favorito per ora i partiti di destra punendo le sinistre (in particolare la SDP) che continuano ad adattarsi al credo neoliberista e recitano il mantra dell'accoglienza umanigtaria illimitata.
Contro un'ala del proprio partito la Wagenknecht sostiene ciò che non solo il buon senso ma già una vera posizione umanitaria e non una vuota retorica impone in materia di immigrazione: accoglienza sostenibile e non al servizio della mafia che pratica la tratta di esseri umani nel Mediterraneo.
Estratto dalla conferenza stampa in occasione della visita del Presidente del Consiglio portoghese Pedro Passos Coelho (1.09.2011).
Domanda di un giornalista
”Cancelliera, lei è preoccupata dell'efficacia dell'EFSF se il Bundestag e tutti gli altri parlamenti nazionali in Europa vogliono avere voce in capitolo in tutte le decisioni importanti nel prossimo futuro?”
Cancelliera Merkel:”
Viviamo in una democrazia e ne siamo felici. Questa è una democrazia parlamentare. Pertanto, la legge di bilancio è un diritto fondamentale del Parlamento.
A tale riguardo, troveremo i modi per MODELLARE LA PARTECIPAZIONE PARLAMENTARE IN MODO CHE SIA ANCHE IN LINEA CON IL MERCATO, ossia che ne risultino i corrispondenti segnali ai mercati. “
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