[ 6 agosto 2018 ]
L'ondata mediatica sul "razzismo" finita nel ridicolo del lanciatore di uova targato Pd
L'ondata mediatica sul "razzismo" finita nel ridicolo del lanciatore di uova targato Pd
Solo i cretini potevano non rendersi conto della strumentalità antigovernativa della campagna mediatica sul "razzismo". Ora, dopo i fatti di Moncalieri, vedremo se qualcuno aprirà gli occhi.
Sia chiaro, non stiamo dicendo che il razzismo, ed ancor più la xenofobia (certamente più diffusa), non siano un problema. Lo sono, peccato che mai si rifletta a fondo su un fenomeno che affonda le sue radici nel colonialismo e nell'imperialismo di marca occidentale. Quel che invece diciamo - qui e ora - è che la rappresentazione di un'Italia percorsa da bande razziste, magari aizzate dalla politica del governo gialloverde è falsa.
Gli episodi riportati dai media sistemici, secondo cui si sarebbe di fronte ad un'ondata di atti di matrice razzista, sono gravi ma purtroppo in linea con quanto avviene da anni.
Quando ero ragazzo mi colpivano notizie del tipo "Strage di Pasqua, nei quattro giorni del week end pasquale morte 80 persone sulle strade italiane". Ma come, mi chiedevo, 80 diviso 4 fa 20 e venti morti al giorno farebbe 7.300 vittime all'anno. In realtà sapevo che allora le vittime annue di incidenti stradali erano circa 11mila, cioè più di 30 al giorno: possibile che nel trafficatissimo fine settimana di Pasqua si morisse meno degli altri giorni? Ovviamente no e, del resto, se così fosse stato, il titolo dei giornali avrebbe dovuto essere semmai: "Straordinario calo pasquale delle vittime della strada". Ma con un titolo così venivi licenziato. Per cui si utilizzava un dato approssimativo, in realtà sottostimato, per sostenere invece un titolo allarmista in grado di far notizia.
Ora il problema è più grave. Perché la mistificazione mediatica non è tanto finalizzata alla vendita di qualche copia in più, quanto a rendere il miglior servigio all'èlite dominante che trama h24 per far cadere al più presto il governo gialloverde.
Fortunatamente, però, non tutte le ciambelle riescono col buco. E mentre i ragionamenti statistici di cui sopra possono interessare sì e no l'un percento delle persone, ci sono alcune bufale che (quando svelate) hanno il potere di mostrarci la realtà meglio di tanti discorsi. La frittata piddina di Moncalieri è uno di questi casi.
Cosa è accaduto in quel di Moncalieri lo sanno praticamente tutti. Nei giorni scorsi un'atleta azzurra, la discobola di colore Daisy Osauke, è stata colpita agli occhi da uova lanciate da una macchina in corsa. Razzismo, razzismoo, razzismooo!, gridano all'unisono i media di lorsignori. Per non parlare di Repubblica e del Pd, dove il genio di Renzi rifulge come sempre. Per lui non ci sono dubbi, Daisy Osauke «ieri è stata picchiata da schifosi razzisti», questo il suo immancabile tweet.
In realtà, che vi fosse un movente razzista era dubbio fin dal principio. All'inizio la stessa discobola (peraltro iscritta al Pd) sembrava escluderlo, poi - la cura dei media è più miracolosa di quella degli oculisti - aveva detto che gli aggressori cercavano una persona di colore. Peccato che pochi giorni prima un'altra persona, stavolta una donna bianca, avesse subito lo stesso lancio di uova nella stessa zona da una macchina dello stesso tipo. E che, negli ultimi mesi, almeno altri sette casi del genere fossero stati segnalati da quelle parti.
Coincidenze che avrebbero dovuto imporre una qualche prudenza. E invece no. Siccome l'attuale opposizione ha meno argomenti che voti, insistere sul "razzismo" degli italiani gli sembra la cosa più intelligente.
Talvolta però la verità viene a galla. E di solito fa male ai veri propalatori di bufale mediatiche, che non stanno in oscure basi di San Pietroburgo, come pretenderebbe la (dis)informazione mainstream, quanto piuttosto nelle redazioni dei principali media e nei vertici dei partiti euristi.
Nel caso di Moncalieri la Nemesi (la dea della "giusta vendetta") ha colpito davvero nel modo migliore. Le indagini hanno infatti permesso di scoprire che la macchina degli agguati alle uova appartiene ad un consigliere comunale del Pd, che colui che la guidava altri non era che il figlio del suddetto, mentre i tre lanciatori - una volta scoperti - hanno dichiarato di aver agito per "goliardia".
Insomma, ma questo già lo sapevamo, in giro ci sono più cretini che razzisti.
Di fronte al figurone rimediato, adesso a Piddinia City e dintorni tacciono. Insomma, il figlio di un piddino ha colpito al volto - per "goliardia", non sia mai razzismo, mica era il figlio di un gialloverde! - una piddina. Costei, che a leggere certa stampa sembrava impedita a partecipare ai campionati europei di Berlino, adesso è già in viaggio per la capitale tedesca. Un uovo (vero) di un lanciatore di famiglia piddina mica fa male come quel (falso ed inesistente) uovo razzista gridato dai media...!
Così va il mondo in questa strana estate 2018. Facciamo tesoro di questa lezione piemontese. Il razzismo, e la lotta contro ogni sua manifestazione, è cosa troppo seria per essere lasciata nelle mani di chi oggi la usa strumentalmente per riprendersi le redini del governo. Ed è semmai proprio questo loro agitarsi scomposto il modo migliore per innescare autentici focolai razzisti. Perché quell'ondata razzista che adesso non c'è, lorsignori la vorrebbero proprio, che tanto gli farebbe gioco...
Ricordamocelo, e ricordiamoci dell'istruttiva Moncalieri.
4 commenti:
Quando si parlava di immigrati che delinquono non ho trovato articoli su questo blog che denunciavano la montatura mediatica. Ho trovato invece articoli che lamentavano la scarsa connessione fra la sinistra e i sentimenti del popolo. Ora invece trovo articoli che denunciano le fake news.
Se un rom avesse sparato nel cuore di Roma ad una bambina italiana, quale sarebbe stata la vostra reazione?
Delle due l'una: o le montature mediatiche si denunciano sempre, oppure si sceglie da quale parte stare.
Voi dalla parte dei razzisti, a quanto pare
Ciò che invece emerge da una sentenza di primo grado del 9 ottobre 2007, emessa dal gup Cristina Palmesino al termine di un processo con il rito abbreviato, è che Iredia Osakue è stato condannato a 5 anni e 4 mesi per associazione a delinquere di stampo mafioso, tentata rapina e spaccio di droga. L'uomo sarebbe stato a capo di un'organizzazione, chiamata «Eiye», che ha base in Nigeria ma molte ramificazioni in Europa. Al centro del processo la lotta con l'organizzazione rivale «Black Axe» con cui si contendeva il controllo del Torinese. Al gruppo venivano attribuiti diversi reati: truffa, intimidazioni, tentati omicidi, lesioni, estorsioni ed esercitava la violenza fisica «con armi bianche e da sparo», con «frustate attraverso lo strumento africano detto kobu-kobu al fine di costringere connazionali ad affiliarsi o di punire chi sgarrava».
In un articolo di Repubblica datato 2002 si parla di una retata dei carabinieri di Moncalieri in cui furono arrestati per «sfruttamento della prostituzione Odion Obadeyi, 28, Lovely Albert, 30 anni, il convivente di quest'ultima, Iredia Osakue, 29 anni, tutti e tre clandestini, e Silvano Gallo, 50 anni, di Nichelino, che aveva formato una gang specializzata nello sfruttamento di decine di prostitute di colore il cui ingresso clandestino in Italia era favorito da un phone center di San Salvario». I carabinieri di Moncalieri confermano che l'uomo arrestato per sfruttamento della prostituzione nel 2002 è lo stesso Iredia Osakue, padre della discobola azzurra Daisy, e Lovely Albert, altro non sarebbe che la madre della giovane, che oggi avrebbe cambiato nome in Magdeline. Oggi l'uomo è il titolare di un centro pratiche per immigrati, la Daad Agency di Moncalieri, che gestisce dai permessi di soggiorno ai ricongiungimenti familiari, nonché mediatore culturale in una cooperativa che gestisce l'accoglienza, la cooperativa sociale Sanitalia service che gestisce 15 strutture in Piemonte.
E i vigili urbani di Torino avrebbero riarrestato, nel 2006, un Iredia Osakue per una vicenda legata alla tratta delle ragazze nigeriane.
All'anonimo delle 13,48...
Che questo blog non denunci le montature mediatiche di vario tipo, incluse quelle mirate alle politiche securitarie, questa è veramente nuova...
Ma certo, tutto fa brodo per arrivare alla facile conclusione: razzismo, razzismoo, razzismooo!
Dei migranti ci è sempre interessato (e ci interessa ancor di più oggi) la denuncia della loro schiavizzazione. Una preoccupazione evidentemente secondaria per chi si limita all'"accogliamoli tutti" ed alla denuncia come razzista di chi - come noi - vuol combattere la TRATTA DEGLI SCHIAVI.
Se ci siamo occupati di uno specifico fatto di cronaca è solo per il suo essere la punta dell'iceberg di una campagna gigantesca, vergognosa e falsa. Campagna che non ha il semplice scopo di orientare in un certo modo l'opinione pubblica, ma quello di rovesciare un governo democraticamente eletto in nome degli interessi di un'oligarchia odiosa, nemica dei lavoratori italiani come degli immigrati.
O questo fatto gigantesco lo si vede (e tra le persone normali lo vedono tutti)o si fa finta di non vederlo. Nel secondo caso si scrivono commenti come quello delle 13,48.
A pensar male si fa peccato ma s'indovina diceva quello.
Quindi penso che non si tratti di frittata ma di montatura.
Lei tesserata PD, come il paparino dall'onestà specchiata, mentre il lanciatore è figlio del consigliere dello stesso partito.
Avranno voluto provare a creare un caso, come del resto fanno pensare altri elementi.
Primo, la circolazione di foto in cui l'occhio pretesamente ferito appariva ben più gonfio (photoshop) rispetto a quelle poi reperibili su google nei giorni immediatamente successivi.
Secondo, le notizie riguardanti la gravità della ferita, addirittura a rischio intervento chirurgico e di perdita della retina, è stato detto.
Terzo, chi ha visitato la Osakue in ospedale che razza di prognosi ha fatto, su quali basi e perché l'ha fatta uscire con un occhio vistosamente bendato, quando si è visto che,
Quarto, un paio di giorni dopo che quell'occhio non aveva nulla di nulla, tanto da far pensare a O' Miracolo?
https://www.facebook.com/leo.pistone.5/posts/702845813385990
Quinto, appare strano che il PD abbia accettato senza replicare la tesi alquanto surreale della goliardata da parte del figlio del piddino che lancia l'uovo e colpisce una piddina di colore.
In altri casi avrebbe replicato fino alla morte, con le tesi più bizzarre e inverosimili pur di smontare quel lo fa affondare nel ridicolo.
Invece niente, infatti il giorno dopo hanno iniziato con la storia degli hacker russi, proprio perché dietro alla finta goliardata ci sono persone, come quelle che hanno dato supporto in ospedale, che potrebbero rimetterci non poco e soprattutto possono venire buone per imprese future.
Quindi per me non è stata una frittata ma ben altro. Il movente c'è e se la storia c'insegna qualcosa è che quel partito è pronto a tutto pur di raggiungere i propri scopi.
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