[ 19 gennaio 2018 ]
I nostri lettori sanno che come Programma 101 abbiamo tentato di presentare una lista che facesse della sovranità nazionale e del patriottismo costituzionale la sua cifra.
Questo tentativo non è andato a buon fine, dunque questa lista non ci sarà. Ciò non consente di fare spallucce su questa tornata elettorale.
Con questa prima scheda vogliamo mettere sotto la lente i programmi delle diverse liste elettorali che saranno in campo. Tutte, a partire dall'estrema sinistra per finire all'estrema destra, passando per le forze maggiori. Lo faremo mettendo a fuoco, dei programmi delle diverse liste, quanto affermano sull'Unione europea e sull'euro, poiché riteniamo che, nel momento attuale, siano i due particolari nei quali c'è l'universale, ovvero, siano la cartina di tornasole per capire la natura stessa di ogni lista.
Oggi iniziamo dall'estrema sinistra, precisamente dai trotzkysti di Per una sinistra rivoluzionaria, lista animata dal Partito Comunista dei Lavoratori e da Sinistra Classe e Rivoluzione (ex-Falce e Martello).
Qui sotto segnaliamo la parte del loro programma in cui si parla di Unione europea. Può sembravi bizzarro, ma se ne parla nel capitolo del programma dedicato al... debito. L'unione europea? E' un ..."ostacolo", si dice che per fare il bene del popolo lavoratore non si può... "restare nei parametri di questa Unione europea" [sottolineatura nostra]. Quindi no all'uscita ma "cambiare i parametri". La qual cosa, riformare i Trattati, come abbiamo scritto, è ciò che praticamente, pur con toni diversi, dicono tutti quanti. Sulla moneta unica? Neanche una parola.
Ma ecco qui la parte del programma in questione.
Qualsiasi governo voglia davvero prendere misure a sostegno dei lavoratori, dei disoccupati e dei pensionati si troverà innanzitutto di fronte all’ostacolo rappresentato dall’Unione Europea e dal pagamento degli interessi sul debito pubblico. Le istituzioni europee in questi anni non hanno fatto altro che imporre in modo inflessibile le più spietate politiche di austerità, proprio per far rispettare il pagamento del debito.
I nostri lettori sanno che come Programma 101 abbiamo tentato di presentare una lista che facesse della sovranità nazionale e del patriottismo costituzionale la sua cifra.
Questo tentativo non è andato a buon fine, dunque questa lista non ci sarà. Ciò non consente di fare spallucce su questa tornata elettorale.
Con questa prima scheda vogliamo mettere sotto la lente i programmi delle diverse liste elettorali che saranno in campo. Tutte, a partire dall'estrema sinistra per finire all'estrema destra, passando per le forze maggiori. Lo faremo mettendo a fuoco, dei programmi delle diverse liste, quanto affermano sull'Unione europea e sull'euro, poiché riteniamo che, nel momento attuale, siano i due particolari nei quali c'è l'universale, ovvero, siano la cartina di tornasole per capire la natura stessa di ogni lista.
Oggi iniziamo dall'estrema sinistra, precisamente dai trotzkysti di Per una sinistra rivoluzionaria, lista animata dal Partito Comunista dei Lavoratori e da Sinistra Classe e Rivoluzione (ex-Falce e Martello).
Qui sotto segnaliamo la parte del loro programma in cui si parla di Unione europea. Può sembravi bizzarro, ma se ne parla nel capitolo del programma dedicato al... debito. L'unione europea? E' un ..."ostacolo", si dice che per fare il bene del popolo lavoratore non si può... "restare nei parametri di questa Unione europea" [sottolineatura nostra]. Quindi no all'uscita ma "cambiare i parametri". La qual cosa, riformare i Trattati, come abbiamo scritto, è ciò che praticamente, pur con toni diversi, dicono tutti quanti. Sulla moneta unica? Neanche una parola.
Ma ecco qui la parte del programma in questione.
NO AL PAGAMENTO DEL DEBITO
Qualsiasi governo voglia davvero prendere misure a sostegno dei lavoratori, dei disoccupati e dei pensionati si troverà innanzitutto di fronte all’ostacolo rappresentato dall’Unione Europea e dal pagamento degli interessi sul debito pubblico. Le istituzioni europee in questi anni non hanno fatto altro che imporre in modo inflessibile le più spietate politiche di austerità, proprio per far rispettare il pagamento del debito.
È bene ricordare che il debito dello Stato italiano è stato contratto solo in minima parte da famiglie e piccoli risparmiatori, mentre il grosso è nelle mani di banche, assicurazioni e fondi d’investimento, sia nazionali che internazionali. Di fatto ci hanno spremuto con le politiche di lacrime e sangue solo ed esclusivamente per garantire la remunerazione del grande capitale finanziario.
Di fronte a questa vergogna, tutte le forze politiche si limitano a parlare di “avviare trattative con le istituzioni europee”, ma il caso della Grecia ci ha insegnato che la Trojka non è disponibile a fare la minima concessione, a costo di trascinare un intero paese nella miseria più nera. Non è possibile fare politiche di spesa sociale e allo stesso tempo restare all’interno dei parametri di questa Unione Europea.
- Abolizione del pareggio di bilancio nella Costituzione.
- Rifiuto del pagamento del debito, tranne che ai piccoli risparmiatori.
- Rottura unilaterale dei trattati europei, NO all’Unione europea capitalista.
2 commenti:
E allora? che ci aspettavamo dal troskismo novecentesco? Ricordate? Stati Uniti socialisti di Europa. Mi pare d'altronde che la corrente di Grant non si sia espressa nemmeno a favore della Brexit. Cito però una frase di Castro che loro definiscono democratico borghese come prima fase della rivoluzione permanente:
«la sovranità nazionale significa prima di tutto che ogni paese ha il diritto di esigere che nessuno intervenga nella sua vita, il diritto di ogni popolo all’autogoverno, a scegliere il modo di vita che più gli si addice: ciò dipende dalla sua volontà e solo quel popolo potrà decidere se il governo deve cambiare o no. Ma tutti questi concetti di sovranità politica, di sovranità nazionale sono fittizi se non c’è accanto ad essi, l’indipendenza economica», cioè: una moneta nazionale, aggiungo io. Ecco perché oggi paradossalmente si dovrebbe essere contro l'euro prima ancora che contro l'UE.
Vabbè che siete sovranisti e confondete gli effetti dell'attuale fase discendente del capitalismo occidentale con gli effetti dell'unione europea e magari siete pure convinti che col ritorno alla lira e l'uscita dall'UE tornerebbero gli anni 80, malgrado oggi la Cina economicamente valga più di tutta l'UE messa insieme,
ma a me pare che sia bello chiaro il punto: rottura unilaterale dei trattati europei. Si legge abbastanza bene.
Il vostro sottilizzare su "questa" Unione Europea è anche piuttosto risibile. Con questa UE si intende l'Unione Europea capitalista per distinguerla da una invece auspicabile federazione delle repubbliche socialiste europee e mondiale
Posta un commento