[ 13 dicembre ]
A passo di corsa Gentiloni si presenta oggi in Parlamento per chiedere la fiducia ed entrare in carica. Che peste lo colga!
12 ministri su 18 sono gli stessi di quello precedente schiantatosi il 4 dicembre, per di più la Boschi, l'artefice dello scasso bocciato dagli italiani, addirittura promossa in un posto chiave come vice presidente del Consiglio. Il segnale inviato a chi comanda davvero (la plutocrazia finanziaria e bancaria, il grande capitalismo globalista) non poteva essere più chiaro: "ce ne freghiamo di quel che pensa e vuole la maggioranza dei cittadini". Nulla cambia quindi: la stanza dei bottoni è blindata, occupata da servi fidati.
Non solo giusto ma sacrosanto, in queste condizioni, che le opposizioni, e tra questa la sola che conti davvero, quella del Movimento 5 Stelle, non partecipino al rito farsesco dell'intronazione del governo Gentiloni.
Che Renzi e la sua cricca vogliano andare ad elezioni in primavera, certo dopo avere varato una legge elettorale fatta su misura per conservare il potere, è evidente, e per questo hanno imbottito l'Esecutivo di propri lacchè. Che si vada effettivamente al voto a giugno, tuttavia, è da vedere. Chi comanda davvero (e chi comanda davvero non si presenta alle elezioni) vorrebbe fare le scarpe a Renzi, portando la legislatura alla sua fine naturale del febbraio 2018 e quindi votare fra un anno e mezzo. Ai poteri forti serve tempo, tempo per architettare un piano onde evitare che il governo vada in mano alle opposizioni, leggi M5S e suoi eventuali alleati.
La decisione dei Cinque Stelle di disertare il Parlamento, di lasciare nudo il Re, va quindi nella giusta direzione: dimostra che non ci si muove a rimorchio della guerra per bande che dilania il Palazzo.
Prima ancora del 4 dicembre, certi di una forte vittoria del NO ma anche che gli sconfitti, malgrado le sicure dimissioni di Renzi, avrebbero fatto di tutto per restare al potere —quindi riservandosi la facoltà di imporre una legge elettorale truccata— noi suggerivamo alle opposizioni parlamentari l'Aventino, ovvero di uscire dal Parlamento, non per un giorno solo, ma stabilmente. Proponevamo un'azione non solo simbolica contundente, allo scopo di suscitare una forte mobilitazione popolare per sabotare l'azione eversiva dei servi usciti sconfitti dal referendum, per dare quindi seguito alla domanda di sovranità popolare espressasi nelle urne il 4 dicembre.
Le cose pare stiano andando proprio in questa direzione: il Movimento 5 Stelle non solo ha proposto per oggi e domani "un Flash Mob per la Democrazia dove a parlare e ad essere ascoltati saranno i cittadini", ha annunciato «Entro il 24 gennaio organizzeremo una grande manifestazione per la dignità dei cittadini. Domani partirà il countdown. È ora di applicare l'articolo 1 della Costituzione che abbiamo difeso: la sovranità appartiene al popolo!»
Noi saremo a fianco del Movimento 5 Stelle, nella preparazione di questa mobilitazione che dovrà essere grande, pacifica ma combattiva. Tutte le forze sociali e politiche democratiche che hanno contribuito alla vittoria del NO, debbono fare altrettanto. Ci dicono: "Ma l'Aventino andò a finire male, il fascismo ebbe la meglio". Vero, non dovremo commettere lo stesso errore degli antifascisti di allora, che invece di fare appello alla mobilitazione popolare, fecero affidamento sul Re affinché fosse lui a togliere di mezzo Mussolini.
Davanti alla arroganza e protervia dei poteri forti non resta al popolo che la protesta!
E' nelle piazze che esso dovrà dimostrare di essere sovrano, è nelle piazze che dovrà prendere forma quello che abbiamo chiamato "BLOCCO COSTITUZIONALE", nella prospettiva di prendere in mano le redini del Paese.
Consiglio Nazionale di Programma 101
12 dicembre 2016
A passo di corsa Gentiloni si presenta oggi in Parlamento per chiedere la fiducia ed entrare in carica. Che peste lo colga!
12 ministri su 18 sono gli stessi di quello precedente schiantatosi il 4 dicembre, per di più la Boschi, l'artefice dello scasso bocciato dagli italiani, addirittura promossa in un posto chiave come vice presidente del Consiglio. Il segnale inviato a chi comanda davvero (la plutocrazia finanziaria e bancaria, il grande capitalismo globalista) non poteva essere più chiaro: "ce ne freghiamo di quel che pensa e vuole la maggioranza dei cittadini". Nulla cambia quindi: la stanza dei bottoni è blindata, occupata da servi fidati.
Non solo giusto ma sacrosanto, in queste condizioni, che le opposizioni, e tra questa la sola che conti davvero, quella del Movimento 5 Stelle, non partecipino al rito farsesco dell'intronazione del governo Gentiloni.
Che Renzi e la sua cricca vogliano andare ad elezioni in primavera, certo dopo avere varato una legge elettorale fatta su misura per conservare il potere, è evidente, e per questo hanno imbottito l'Esecutivo di propri lacchè. Che si vada effettivamente al voto a giugno, tuttavia, è da vedere. Chi comanda davvero (e chi comanda davvero non si presenta alle elezioni) vorrebbe fare le scarpe a Renzi, portando la legislatura alla sua fine naturale del febbraio 2018 e quindi votare fra un anno e mezzo. Ai poteri forti serve tempo, tempo per architettare un piano onde evitare che il governo vada in mano alle opposizioni, leggi M5S e suoi eventuali alleati.
facce da culo.... |
La decisione dei Cinque Stelle di disertare il Parlamento, di lasciare nudo il Re, va quindi nella giusta direzione: dimostra che non ci si muove a rimorchio della guerra per bande che dilania il Palazzo.
Prima ancora del 4 dicembre, certi di una forte vittoria del NO ma anche che gli sconfitti, malgrado le sicure dimissioni di Renzi, avrebbero fatto di tutto per restare al potere —quindi riservandosi la facoltà di imporre una legge elettorale truccata— noi suggerivamo alle opposizioni parlamentari l'Aventino, ovvero di uscire dal Parlamento, non per un giorno solo, ma stabilmente. Proponevamo un'azione non solo simbolica contundente, allo scopo di suscitare una forte mobilitazione popolare per sabotare l'azione eversiva dei servi usciti sconfitti dal referendum, per dare quindi seguito alla domanda di sovranità popolare espressasi nelle urne il 4 dicembre.
Le cose pare stiano andando proprio in questa direzione: il Movimento 5 Stelle non solo ha proposto per oggi e domani "un Flash Mob per la Democrazia dove a parlare e ad essere ascoltati saranno i cittadini", ha annunciato «Entro il 24 gennaio organizzeremo una grande manifestazione per la dignità dei cittadini. Domani partirà il countdown. È ora di applicare l'articolo 1 della Costituzione che abbiamo difeso: la sovranità appartiene al popolo!»
Noi saremo a fianco del Movimento 5 Stelle, nella preparazione di questa mobilitazione che dovrà essere grande, pacifica ma combattiva. Tutte le forze sociali e politiche democratiche che hanno contribuito alla vittoria del NO, debbono fare altrettanto. Ci dicono: "Ma l'Aventino andò a finire male, il fascismo ebbe la meglio". Vero, non dovremo commettere lo stesso errore degli antifascisti di allora, che invece di fare appello alla mobilitazione popolare, fecero affidamento sul Re affinché fosse lui a togliere di mezzo Mussolini.
Davanti alla arroganza e protervia dei poteri forti non resta al popolo che la protesta!
E' nelle piazze che esso dovrà dimostrare di essere sovrano, è nelle piazze che dovrà prendere forma quello che abbiamo chiamato "BLOCCO COSTITUZIONALE", nella prospettiva di prendere in mano le redini del Paese.
Consiglio Nazionale di Programma 101
12 dicembre 2016
6 commenti:
Non ho capito, volete che il M5S esca dal parlamento stabilmente?
Ma avete le pigne in testa?
E' imbarazzante l'assuefazione di fatto ideale, politica e strategica di P101 al M5S.
Dopo l'entusiasmante risultato del fronte del NO al Referendum costituzionale, chi si è battuto su diversi fronti apprende che esiste una sola opposizione che "conti davvero": il M5S, tutto il resto è fuffa. Peccato saperlo solo ora, Sarebbe stato più corretto che P101, in coerenza con quello che scrive, avesse realizzato i Comitati del NO solo con i Cinquestelle.
Le motivazioni addotte a sostegno e a spiegazione di questa fulminazione di P101 sulla via di Damasco nei confronti di M5S, risiedono nel fatto che "la decisione dei Cinquestelle di disertare il Parlamento, di lasciare il Re nudo" e che "hanno annunciato entro il 24 gennaio una grande manifestazione per la dignità dei cittadini"(vorrei ricordare che questo non è stato fatto e annunciato solo da M5S) sono la risposta giusta e adeguata e che quindi da sostenere per realizzare quello che chiamano "blocco costituzionale" e quindi applicare finalmente l'articolo 1 della Costituzione.
Ma il punto centrale, lo spartiacque che dimostri chi stia veramente dalla parte di chi ha più bisogno con fatti e non con rappresentazioni di facciata (belle ma inefficaci e fuorvianti) non doveva essere come unica cartina al tornasole di reale rottura con le pastoie e le complicità con il potere L'ADESIONE E LA PROCLAMAZIONE DI UN NUOVO AVENTINO dove lì e da lì ripartire nella partecipazione e nella lotta per la costruzione di un reale (perché tra più forze) blocco costituzionale con il quale non si voglia solo vincere le elezioni, ma soprattutto poter difendere e cambiare (in meglio) questo nostro Paese? Finora non mi pare che M5S abbia aderito o abbia questa volontà anzi, per bocca di uno dei suoi portavoce, Di Battista, a domanda precisa (Minoli) l'ha proprio esclusa come assurda e perdente.
La politica delle alleanze è una cosa seria, difficile, e va gestita con intelligenza e cautela sapendo che essa assomiglia, come diceva il saggio, all'amore e che per farlo bisogna volerlo almeno in due sennò si chiama masturbazione (che può essere anche mentale).
Pasquino55
Che non bisogna mai fidarsi di nessuno questo è vero, che nel cinque stelle ci siano tante voci dissonanti è vero, ma non meno vero è che la linea (per fortuna) la decide in ultima istanza Beppe Grillo. Può non piacere ma è così.
E cosa ha detto per la precisione Grillo: "che d'ora in avanti i parlamentari pentastellati saranno fuori dal parlamento e nelle piazze".
Vedi qui:
http://www.ansa.it/sito/videogallery/italia/2016/12/13/grillo-da-oggi-i-nostri-fuori-dal-parlamento_cf8aa22a-a939-4e7d-b219-998872fca4f9.html
Quindi a me pare che P101 abbia anticipato la dinamiche, ciò che M5S avrebbe fatto o sarebbe costretto a fare, quindi visto giusto.
Visto giusto perché se (SE) M5S mantiene la parola c'è la possibilità di smuovere il popolo dormiente.
Speriamo che i grillini tengano duro invece di fare le pulci.
Poi d'accordo che Di Battista è solo poco meno democristiano di Di Maio. Ma giudichiamo anzitutto da quel che dice Grillo, non da quel che dicono in TV i suoi avatar che si sono montati la testa.
PIGNE IN TESTA
(1) Caro lettore, in tempi non sospetti avevamo detto che in caso di vittoria forte del NO (come accaduto e noi non avevamo dubbi!) ovvero nel caso le cricche dominanti avessero tentato di evitare elezioni immediate (dopo che la Corte costituzionale avrà tolto dall'Italicum ballottaggio e forte premio di maggioranza) e messo su un governo fantoccio, sarebbe stato doveroso da parte dei deputati del NO , fare AVENTINO. Vedi: <h ref="http://sollevazione.blogspot.it/2016/11/non-bastera-andare-sui-tetti-se-non-se.html>Non basta andare sui tetti</a>.
Non pretendiamo ci convincerti, ma almeno leggi bene le nostre ragioni.
(2) A Pasquino che rispondere?
Egli ci dice che siamo assuefatti al M5S. Ed egli lo evince dal fatto che Di Battista, da Minoli, ha escluso l'Aventino. Vero, ma questo non dimostra che noi siamo "asseuefatti", dimostra solo che Di Battista non è d'accordo con noi. La LOGICA ha la sua importanza.
Poi, accanto alla logica, c'è, si diceva una volta, la dialettica, ovvero quella sfera dell'intellezione che cerca di cogliere i fatti nella loro dinamicità, non nella loro staticità.
Certo è importante quel che dicono gli esponenti di M5S —ma allora ha ragione l'anonimo sopra: diamo il rilievo massimo a quel che dice il generale Grillo, non anzitutto quel che dicono i suoi colonnelli—, ma è più importante ancora intravedere quelli che potranno essere i movimenti, le mosse, delle diverse forze sociali e politiche in campo (e all'opposizione la principale è appunto M5S).
Noi si ritiene che M5S potrebbe essere spinto, dai fatti, dalle circostanze, dalla arroganza del regime, a radicalizzare la sua opposizione. Noi pensiamo che è nell'interesse di M5S non limitarsi a sbraitare (ha già tanto sbraitato, si finisce ad assuefarsi) compiere un'azione simbolica potente e scioccante, come appunto quella di abbandonare il Parlamento per suscitare una vasta protesta popolare, ciò che potrebbe produrre una riattivizzazione politica reale dei cittadini ed anche far uscire tanti attivisti virtuali dalla bolla internettara.
Dice bene l'anonimo sopra: evitiamo di fare le pulci ai grandi movimenti d'opposizione, aiutiamoli nella loro battaglia, convinciamoli a scendere dal piedistallo, ad avere fiducia nel popolo, e nella lotta diretta (vera palestra di democrazia partecipativa), a capire che devono allearsi con la parte buona delle opposizioni democratiche, affinché aiutino la nascita di un vero e proprio blocco costituzionale pronto ad andare al governo.
Dov'è che saremmo "asseuefatti"?
Ci scusiamo per il refuso sopra:
Qui il link all'articolo citato
AVENTINO
Dov'è l'assuefazione?
Solo per chiarezza, senza nessuna intenzione nascosta di polemica per la polemica, che non mi interessa e non mi appartiene ma per una franca dialettica fra chi ricerca, pur nella diversità, se vi possano essere delle possibilità di dialogo e collaborazione nei punti più dirimenti nello scontro politico in atto tra popolo ed élite.
L'assuefazione al M5S è resa palese proprio da quello che scrive P101 nel suo documento (contro il governo del SI di P101)
Primo: affermare che tra le opposizioni "la sola che conti davvero è quella del M5S" relegando tutte le altre a mere ed ininfluenti comparse, non interessanti per una vincente aggregazione di opposizione, mette inevitabilmente questo Movimento al centro in modo dominante ed esclusivo nello scontro tra chi difende il progresso e la civiltà (quelli del NO) e chi invece (quelli del SI) persegue ancora la logica della barbarie e del massacro sociale azzerando di fatto tutto quello che è intorno e ai margini di questo scontro ritenendolo irrilevante e senza prospettiva. Questa è discriminazione.
Secondo: presentando "la decisione dei M5S di disertare il Parlamento, di lasciare nudo il Re" come una scelta pesante e dimostrativa di una volontà di rottura come se questa scelta fosse stata fatta solo da questo Movimento per cui ancora più importante. Questa è partigianeria.
Terzo: sempre su questa linea la grande risonanza data all'annuncio che "entro il 24 gennaio organizzeremo (M5S) una grande manifestazione per la dignità dei cittadini" alla quale P101 aderirà e collaborerà come se questa fosse la prima e l'unica manifestazione a favore del Popolo e contro il Governo e le élite che lo sostengono chiedendo alle altre forze sociali del NO di fare altrettanto dimenticando che almeno un'altra forza del NO prima ed in eguale misura ha programmato una mobilitazione di massa per la Democrazia e la Sovranità ma finora non ho sentito che P101 pubblicizzarla e/o si fosse messa al suo fianco per promuoverla e sostenerla. Questo è strabismo politico.
Quarto: non è importante cosa dicono i colonnelli, afferma P101, ma è importante ciò che dice il generale per capire dove andrà il M5S. Questo dimostra quanto poco affidabile e pericoloso possa essere un Movimento di massa che aspira a condurre il popolo se per conoscere cosa farà non si deve chiedere ai suoi rappresentanti (colonnelli) ma bisogna rivolgersi ai suoi generali (Grillo-Casaleggio) i quali fanno riferimento alla piattaforma Rousseau quindi se comandano i generali, dove vuole andare questo movimento? Per chi lo vuole sapere è semplice, basta leggerla. Questo è verticismo.
Discriminazione + partigianeria + strabismo + verticismo= assuefazione.
Pasquino55
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