[ 12 dicembre ]
E' più di un anno (siamo stati i primi) che denunciamo il tentativo delle istituzioni UE orchestrato da Germania e Olanda, i falchi del Nord Europa, di affossare il debito pubblico italiano per costringere il Paese a chiedere l'aiuto del MES o dell'OMT della BCE con conseguente arrivò della Troika e commissariamento del Paese. Il mezzo è un nuovo approccio per limitare l'esposizione delle banche ai titoli di stato.
Una follia impensabile in un mondo che ragiona secondo la semplice logica: come confermano importanti economisti, nelle economie avanzate con valuta propria, il debito pubblico e tipicamente considerato un asset privo di rischio. Questo perché la banca centrale può sempre assicurare il pagamento del debito stampando moneta. Ma sappiamo che l'Eurozona non è stata (volutamente) costruita secondo la logica economica: una moneta, una banca centrale ma 19 Paesi diversi e le clausole che vietano il bailout degli Stati e il finanziamento monetario dei deficit pubblici. Questi impedimenti senza nessun razionale economico rendono il debito pubblico dei Paesi che adottano l'euro non privo di rischio, e ciò che è successo dal 2010 lo dimostra chiaramente (vi ricordate quando abbiamo cominciato a preoccuparci dello spread?). È ovvio, i titoli del debito pubblico di un paese che non controlla la propria banca centrale e la propria valuta diventano rischiosi, cioè non avendo un meccanismo di salvaguardia dalla banca centrale c'è il rischio che non vengano rimborsati. Altro che se usciamo dall'Euro diventiamo come l'Argentina nel 2001!!! Come l'Argentina ci siamo diventati entrando nell'euro, cioè siamo diventati un paese del terzo mondo che non controllo la propria valuta. L'economista Frenkel ce lo aveva spiegato bene qua, di cosa succede quando agganci la tua valuta ad un paese più forte.
Avevo scritto un anno fa come funziona il sistema che stanno spingendo: mettere un tetto o un disincentivo per le banche alla detenzione nei loro bilanci di titoli del debito pubblico. Le banche sono tra i principali sottoscrittori di titoli di stato e ne detengono una grande quota: limitare la loro possibilità di acquistarli metterebbe sotto stress i titoli di stato e soprattutto il debito pubblico dei paesi percepiti come più rischiosi (Italia ad esempio). I tassi d'interesse aumenterebbero e con loro lo spread e gli oneri finanziari per lo stato. L'Italia sarebbe costretta a chiedere aiuto a UE e arriverebbe la Troika. Era già tutto scritto nel post che trovate linkato e in altri post di fine 2015 sul mio sito.
Nessuno ha fatto una piega per quello che potrebbe essere lo scacco definitivo al sistema Italia. Nè l'ABI, nè Bankitalia, nè il governo italiano e nemmeno i parlamentari italiani ed europei della maggioranza.
Sembra una storia già vista e già vissuta: quella della Banking Union e della BRRD, la direttiva europea che ha introdotto il bail-in. Vi ricordate come andò a finire? Enrico Letta che twittava entusiasta dopo la fine della riunione del Consiglio UE che approvo' Banking Union e bail-in, i parlamentari europei del PD e di FI che votano a favore nella primavera 2014 al provvedimento, la maggioranza che a fine 2015 vota la trascrizione della direttiva europea nell'ordinamento italiano e poi il patatrac degli effetti del decreto salva-banche e dello spauracchio bail-in per altri istituti bancari. A danno fatto un'improvvisa inversione di rotta di chi in maniera entusiasta aveva votato e spinto per quel provvedimento: ABI, Bankitalia, PD e maggioranza di governo. Per tutti improvvisamente il bail-in era disastroso, andava cancellato o quantomeno cambiato: non vi riporto qua tutte le inversioni di rotta, ma con una facile ricerca su Google potete trovare tutto il bestiario.
La storia si ripete con questo provvedimento che sarà disastroso per il sistema Italia: il PD sembra non aver imparato la lezione.
Noi è un anno e più che vi stiamo mettendo in guardia e vi stiamo evidenziando questo tentativo di golpe finanziario, poi non dite che non ve lo avevamo detto quando il danno ormai sarà già fatto.
Avevo scritto un anno fa come funziona il sistema che stanno spingendo: mettere un tetto o un disincentivo per le banche alla detenzione nei loro bilanci di titoli del debito pubblico. Le banche sono tra i principali sottoscrittori di titoli di stato e ne detengono una grande quota: limitare la loro possibilità di acquistarli metterebbe sotto stress i titoli di stato e soprattutto il debito pubblico dei paesi percepiti come più rischiosi (Italia ad esempio). I tassi d'interesse aumenterebbero e con loro lo spread e gli oneri finanziari per lo stato. L'Italia sarebbe costretta a chiedere aiuto a UE e arriverebbe la Troika. Era già tutto scritto nel post che trovate linkato e in altri post di fine 2015 sul mio sito.
La settimana scorsa la Commissione Europea ha proposto un nuovo pacchetto di provvedimenti nell'ambito della regolamentazione finanziaria, per rendere il sistema, così dicono loro, più sicuro e funzionale. Nascosto tra le pieghe dei provvedimenti, la Commissione propone di dare mandato all'EBA per studiare e strutturare una proposta di limitazione dell'esposizione ai titoli di stato per le banche, nello specifico inserendo un tetto al 15% del capitale Tier1.
Nessuno ha fatto una piega per quello che potrebbe essere lo scacco definitivo al sistema Italia. Nè l'ABI, nè Bankitalia, nè il governo italiano e nemmeno i parlamentari italiani ed europei della maggioranza.
Sembra una storia già vista e già vissuta: quella della Banking Union e della BRRD, la direttiva europea che ha introdotto il bail-in. Vi ricordate come andò a finire? Enrico Letta che twittava entusiasta dopo la fine della riunione del Consiglio UE che approvo' Banking Union e bail-in, i parlamentari europei del PD e di FI che votano a favore nella primavera 2014 al provvedimento, la maggioranza che a fine 2015 vota la trascrizione della direttiva europea nell'ordinamento italiano e poi il patatrac degli effetti del decreto salva-banche e dello spauracchio bail-in per altri istituti bancari. A danno fatto un'improvvisa inversione di rotta di chi in maniera entusiasta aveva votato e spinto per quel provvedimento: ABI, Bankitalia, PD e maggioranza di governo. Per tutti improvvisamente il bail-in era disastroso, andava cancellato o quantomeno cambiato: non vi riporto qua tutte le inversioni di rotta, ma con una facile ricerca su Google potete trovare tutto il bestiario.
La storia si ripete con questo provvedimento che sarà disastroso per il sistema Italia: il PD sembra non aver imparato la lezione.
Noi è un anno e più che vi stiamo mettendo in guardia e vi stiamo evidenziando questo tentativo di golpe finanziario, poi non dite che non ve lo avevamo detto quando il danno ormai sarà già fatto.
1 commento:
E allora chiamate la gente in piazza, invece di colpevolizzarla! Finché il tuo pavido capo partito cerca di campare di rendita di opposizione salvo un eventuale Aventino mediatico loro fanno e tu ti lamenti. E finisce come in Grecia. Ma vi volete muovere?
Franz
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