[ 22 dicembre ]
La bocciatura del Bilancio preventivo 2017 da parte dell'OREF (il Collegio dei Revisori dei Conti del comune di Roma) è uno schiaffo contro la giunta guidata da Virginia Raggi. Non dimentichiamo che questo organismo è ostile alla nuova amministrazione, e che la bocciatura fa parte della allarmistica campagna che le forze di regime stanno orchestrando verso M5S —vedi giornalacci come Il Messaggero; Bechis ha ragione.
Tuttavia questa bocciatura non deve impedire di dare un giudizio severo sul Bilancio stesso. Cosa scopriamo? Che esso è pienamente rispettoso del Patto di stabilità quindi delle politiche imposte dalla Ue e accettate dai governi italiani che impongono ai comuni tagli pesanti ai servizi pubblici. Altro che cambiamento, si proseguono le politiche economiche austeritarie e neoliberiste.
«La bocciatura del bilancio preventivo del Comune di Roma da parte dell’Oref testimonia come non sia possibile garantire a Roma i servizi essenziali rispettando le prescrizioni del piano di rientro, senza incidere sul debito pregresso ed in particolare sui pesantissimi interessi che la città paga alle banche e senza incrementare le entrate con una seria lotta alla evasione fiscale.
Il ripristino del fondo passività – che era stato ridotto da 306 a 8 milioni – ai livelli pregressi, che sembra essere la richiesta principale dell’Oref, comporterebbe necessariamente un ulteriore taglio dei servizi che Roma non si può permettere.
E’ quindi sbagliata la risposta che ha dato l’assessore al bilancio Mazzillo che raccoglie “la sfida del rigore” e si fa carico dei rilievi dell’Oref invece di aprire una vertenza politica con il governo sui vincoli di bilancio che sono stati imposti a Roma e rimettendo in discussione il Piano di rientro.
Nella giornata di ieri c’è stata una importantissima sentenza della Corte Costituzionale che ha riconosciuto che la garanzia dei servizi essenziali da parte dei comuni viene prima del pareggio di bilancio. Su questa base occorre ripensare un bilancio che garantisca i servizi anche forzando i vincoli e chiamando la città alla mobilitazione per riconquistare sovranità sulle proprie finanze.
Ripetiamo quanto abbiamo già detto: o si svolta o è meglio tornare a votare.
Del tutto fuori luogo è invece lo starnazzare della destra e del Partito Democratico che hanno accettato, firmando il piano di rientro imposto dal MEF, il commissariamento della città che l’ha ridotta nello stato miserevole in cui si trova oggi».
Coordinamento cittadino Sinistra X Roma
La bocciatura del Bilancio preventivo 2017 da parte dell'OREF (il Collegio dei Revisori dei Conti del comune di Roma) è uno schiaffo contro la giunta guidata da Virginia Raggi. Non dimentichiamo che questo organismo è ostile alla nuova amministrazione, e che la bocciatura fa parte della allarmistica campagna che le forze di regime stanno orchestrando verso M5S —vedi giornalacci come Il Messaggero; Bechis ha ragione.
Tuttavia questa bocciatura non deve impedire di dare un giudizio severo sul Bilancio stesso. Cosa scopriamo? Che esso è pienamente rispettoso del Patto di stabilità quindi delle politiche imposte dalla Ue e accettate dai governi italiani che impongono ai comuni tagli pesanti ai servizi pubblici. Altro che cambiamento, si proseguono le politiche economiche austeritarie e neoliberiste.
«La bocciatura del bilancio preventivo del Comune di Roma da parte dell’Oref testimonia come non sia possibile garantire a Roma i servizi essenziali rispettando le prescrizioni del piano di rientro, senza incidere sul debito pregresso ed in particolare sui pesantissimi interessi che la città paga alle banche e senza incrementare le entrate con una seria lotta alla evasione fiscale.
Il ripristino del fondo passività – che era stato ridotto da 306 a 8 milioni – ai livelli pregressi, che sembra essere la richiesta principale dell’Oref, comporterebbe necessariamente un ulteriore taglio dei servizi che Roma non si può permettere.
E’ quindi sbagliata la risposta che ha dato l’assessore al bilancio Mazzillo che raccoglie “la sfida del rigore” e si fa carico dei rilievi dell’Oref invece di aprire una vertenza politica con il governo sui vincoli di bilancio che sono stati imposti a Roma e rimettendo in discussione il Piano di rientro.
Nella giornata di ieri c’è stata una importantissima sentenza della Corte Costituzionale che ha riconosciuto che la garanzia dei servizi essenziali da parte dei comuni viene prima del pareggio di bilancio. Su questa base occorre ripensare un bilancio che garantisca i servizi anche forzando i vincoli e chiamando la città alla mobilitazione per riconquistare sovranità sulle proprie finanze.
Ripetiamo quanto abbiamo già detto: o si svolta o è meglio tornare a votare.
Del tutto fuori luogo è invece lo starnazzare della destra e del Partito Democratico che hanno accettato, firmando il piano di rientro imposto dal MEF, il commissariamento della città che l’ha ridotta nello stato miserevole in cui si trova oggi».
Coordinamento cittadino Sinistra X Roma
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